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Autore: Blonde_titch    01/02/2008    0 recensioni
James vuole Lily, ed è pronto a fare qualsiasi cosa pur di averla. Ma che succede se, come puntualizza Lunastorta, "Forse... solo forse... devi comportarti bene per più di mezza giornata."
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: lo so, avete ragione, non ho scusanti. Sono passati secoli dall’ultimo aggiornamento quindi… Linciatemi! Avete ragione. Il 6 è da betare, ma è pronto, il problema ora è che sto preparando la tesi e, problema ancora più grande, sono in convalescenza da un’operazione, quindi non so quando potrò pubblicare il 6. Spero di poter pubblicare almeno un capitolo al mese, ma non ci fate affidamento… Ringrazio chi ha avuto ancora la pazienza di stare dietro a questa fic e di commentarla o anche solo leggerla. Grazie ancora e Scusatemi davvero! Ringrazio in particolare parisienne, SiJay, sery black e Lily-Chan che hanno un fatto un sacco di complimenti a me (che non li merito, visto quanto vi faccio aspettare tra un capitolo e l’altro) e all’autrice, che invece li merita tutti. In serata cercherò di mandarle una mail e di farle sapere cosa pensate della sua fic.

Ed ora… (finalmente)… Buona lettura!!!

Un bacio, Francesca

 

Capitolo 5: remus has problems

(remus ha dei problemi)

Ok, forse James stava esagerando. Forse avrebbe potuto sopravvivere alle vacanze senza trasfigurare qualcuno in una specie di cosa affumicata. Ma non ne avrebbe messo al corrente gli altri tre. Il punto era che collegava qualsiasi cosa gli dicessero ad Evans. Il fuoco ai suoi capelli, gli alberi di Natale che ‘costellavano’ i corridoi ai suoi occhi e addirittura le esplosioni dei petardi alle sue grida. Così tutti erano sollevati quando le vacanze finirono e Lily tornò. Tutti tranne Lily, ovviamente.

I quattro ragazzi erano seduti in gruppo alla fine del tavolo dei Grifondoro, masticando le varie pietanze offertegli e parlando a voce alta, nel caso di James, di Lily.

"Ha dei capelli bellissimi, non trovate? È più o meno color pomodoro ma meno rossi. E i suoi occhi mi ricordano l’erba."

Remus fece un sorrisetto continuando a guardare verso il suo piatto "sembra tu stia creando una pessima poesia, Ramoso."

James fece una smorfia disgustata, proprio quando la McGranitt apparve dietro di lui, "Ha finito Potter?"

"Sì?"

"Bene. La informo che può presentarsi nella classe del professor Lumacorno oggi alle 3 per la sua punizione."

"Punizione professoressa?"

"Per l’incidente con la pozione."

"Ma… è stato prima delle vacanze professoressa!" James era sbalordito. Come risultato di quell’incidente aveva avuto una mano bruciata e ora sarebbe stato anche punito?

"Sì, Mr Potter, lo sarà. E Black", guardò furiosa Sirius, che era occupato in una conversazione con una bionda, "Tu sarai in punizione con Hagrid, alla stessa ora."

Sirius acconsentì e riprese la sua conversazione quando la McGranitt ritornò velocemente al tavolo dei professori. James sospirò e allungò la mano per prendere la caraffa di succo di zucca. Questo prova che non si può sfuggire alla giustizia, anche se ci mette un po’ di tempo.

 

Dopo un giorno passato a correre e a tirarsi le cose, i quattro malandrini, a metà pomeriggio sedevano nelle loro poltrone. Questo era il giorno in cui tutti sarebbero dovuti tornare, e come se fosse festa, James e Sirius stavano costruendo la più grande torre di cartoline esplosive del mondo davanti al fuoco. Arrivava già all’altezza della spalla e continuava a crescere mentre i due ragazzi facevano avanti e indietro dai dormitori per prendere più mazzi.

"Saranno qui presto" Mormorò Peter. Era assorto in qualche compito dell’ultimo momento e irritato. "Quindi fareste meglio a sbrigarvi voi due."

Entrambi i ragazzi sembravano terrorizzati, "non puoi mettere fretta all’arte!" gridò James, mentre Sirius si metteva una mano sul cuore in maniera molto teatrale. Peter roteò gli occhi e Remus sorrise, poi entrambi chinarono di nuovo il capo sulle loro pergamene. James e Sirius tornarono alla loro torre, che ormai arrivava quasi al loro mento, ma furono di nuovo distratti qualche minuto dopo da un quartetto di ragazze che risalivano dal buco del ritratto. Al centro c’era Lily Evans, i suoi capelli raccolti in una coda bassa e bevevo da una piccola bottiglia d’acqua.

Il volto di James si illuminò a quella vista e alzò un braccio per scuoterlo energicamente. Sfortunatamente era troppo vicino all’enorme mucchio di carte, che si rovesciò (Sirius si tuffò spettacolarmente fuori dalla rotta) sul divano su cui Lunastorta e Codaliscia stavano studiando. Ci fu uno scoppio violento che sembrò quasi come se avesse colpito il vetro della finestra, e poi silenzio totale. Sembrava fossero tutti stupefatti.

"Ooops" mormorò James, occhieggiando colpevole Felpato, che aprì la bocca per replicare ma fu preceduto dalle urla di Peter e Remus. I due si guardarono intorno per vedere che l’esplosione aveva, in qualche modo, fatto prendere fuoco ai compiti di Peter. Il che non era una buona cosa dato che si trovavano su di un divano che non era esattamente a prova di fuoco.

James imprecò, si guardò intorno e afferrò la piccola bottiglia d’acqua di Lily, che sembrava paralizzata dallo shock e dalla rabbia. Svuotò la bottiglia sul fuoco, che sibilò e scomparse, lasciando niente più che un anello nero sulla stoffa rossa. I compiti di Peter, tuttavia, non erano sopravvissuti. Ci fu un momento di silenzio.

"Potter!" Lily sembrava furiosa. "Che diavolo? Come lo spiego questo alla professoressa McGrannitt? Sei davvero il più irresponsabile…"

McGrannit. Cazzo. James guardò l’orologio. Erano le 3:30. Aveva mezz’ora di ritardo, come Sirius. I due ragazzi si guardarono prima di precipitarsi fuori del ritratto e lasciando Lily gridare ad uno spazio vuoto.

James slittò per fermarsi qualche minuto dopo fuori la porta dello studio di Lumacorno. Riprese fiato e spinse delicatamente la porta per aprirla. La McGrannitt era seduta alla scrivania, correggendo dei fogli con un po’ più di ferocia del necessario. Sicuramente lo avrebbe supervisionato, per quanto era fortunato. Come la porta scricchiolò, lei si girò.

"Che ora pensa che sia?"

"Ehm… le tre e mezzo?" James forzò un sorriso, che morì a causa dell’occhiata furiosa che ricevette.

"Ha una spiegazione?"

"Oh. Sì. Beh, vede professoressa, è successo che…" aveva la testa vuota. Difficilmente avrebbe potuto dire che si era distratto perché aveva spento un fuoco partito dalla più grande torre di carte del mondo. Così, James disse la prima cosa che gli venne in mente…

"Remus stava piangendo." Appena gli uscì dalla bocca, James se ne pentì.

"Piangendo?"

"Sì. È stato orribile."

"Perché?"

"Ehm.. beh, Remus ha dei problemi. È molto insicuro."

"Oh."

"Sì, molto insicuro." La mente di James gli stava urlando di stare calmo, di chiudere quella boccaccia, ma da quando James dava retta alla sua vocina interiore? Mai, "era preoccupato per i suoi capelli – pensava fossero troppo… troppo marroni. E che anche i suoi occhi fossero… sapete, marroni."

La professoressa McGrannitt, facendosi il segno della croce, sembrava realmente preoccupata per l’autoripugnanza di Remus. O almeno abbastanza preoccupata per far cadere il soggetto del discorso dal ritardo di James e portarlo verso una cattedra che aveva bisogno di essere pulita. James si sentiva quasi soddisfatto di sé stesso. O Almeno lo fu per circa dieci secondi.

"Potter! Dica a Remus che mi piacerebbe parlare con lui nel mio ufficio uno di questi giorni."

Oddio. Probabilmente pensava che stesse per suicidarsi. Sapeva che avrebbe dovuto dire Sirius. A lei non importa niente di Sirius. James borbottò dentro di sé e continuò a strofinare l’irregolare superficie legnosa. Doveva parlare con Moony.

 

 

"Remus! Caro vecchio Remus! Come va la vita del prefetto Grifondoro, il più intelligente, il più zelante studente che Grifondoro abbia mai…"

Remus non lo guardò neanche, "Che vuoi?"

"Ok." James si sedette di fronte e lui "La situazione è questa. La McGrannitt mi ha chiesto perché ero arrivato in ritardo alla punizione, perché lei ce l’ha con me, amico. Voleva chiudermi nella sua classe di tortura per il resto della mia vita, fino a che la mia barba non avrebbe potuto competere con quella di Silente e…"

"Ramoso?"

"Giusto. Beh, lei voleva sapere cosa stessi facendo e così ho inventato una scusa, che in qualche modo potrebbe avere a che fare con te."

Remus alzò lo sguardo, i suoi occhi nocciola si fecero sospettosamente piccoli. "Potrebbe? Come di passaggio?"

"Potremmo dire così. comunque penso che in qualche modo lei potrebbe aver avuto l’impressione che tu stessi… piangendo in bagno"

"Cosa? Perché?"

"Perché i tuoi capelli sono troppo marroni."

Moony abbassò la testa e lentamente cominciò a sbatterla ripetutamente sul tavolo emettendo un suono sordo che fece sussultare leggermente James.

 

 

Qualche ora dopo, Moony aveva ripreso il controllo di sé, e aveva accettato il suo destino, e i due avevano incontrato Peter, disperato per la perdita dei suoi compiti, e Sirius nella sala grande per la cena.

"che è successo quando sei arrivato in ritardo da Hagrid?"

"niente di che. Mi ha solo dato una vanga e detto di spalare letame."

James decise di non chiedere più niente riguardo la punizione di Sirius. Almeno fino a quando non avesse finito di mangiare. Appena prese una forchettata di patate, passò Lily e lui le sorrise allegramente. Lei gettò indietro i proprio capelli e continuò fino alla fine del tavolo.

Sospirando, James guardò il suo puré di patate. In un attacco di un romantico sogno ad occhi aperti, cominciò a creare un ‘lilycibo’ – i suoi capelli erano carote e i suoi occhi piselli. Pensò che fosse un buon ritratto somigliante. Forse anche troppo buono da mangiare. Era vagamente consapevole dello sguardo di Moony sopra la sua spalla.

"Questa è la cosa più disgustosa che io abbia mai visto." Disse Remus mentre parlava. Proprio in quel momento un Serpeverde cadde dal tavolo; Sirius ebbe un attacco di riso e sputò un grosso pezzo di bistecca masticato che andò a finire nel naso di Peter.

"Mi correggo."

 

 

 

 

  
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