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Autore: Lovva_Chan    01/02/2008    5 recensioni
Mi sistemai meglio gli occhiali arrossendo leggermente –Non mi piace…- sussurrai scatenando la sua risata –Ehm… Alice, cosa non hai capito- le chiesi. Lei sorrise –Era una scusa per trascinarti via da lì, eri in difficoltà no?-. [Non so se vi piacerà, io lo spero!^^]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scesi di corsa dalla macchina, arrivando a casa mia

2

 

Macchina e Baci!

 

 

Scesi di corsa dalla macchina, arrivando a casa mia. Mio padre aveva lo sguardo perso nel vuoto, qualcuno cercava di consolarlo.

Non so nemmeno chi mi diede la forza di arrancare fino al sacco, non so come feci a tirare giù la cerniera. Il viso di mia madre spuntò, tranquillo, sereno, bello come sempre.

Sentì la testa che mi girava, qualcuno mi sorresse stringendomi forte, sentì che mi accarezzava i capelli, non capii chi fosse, finchè non sentì la sua calda voce che mi sussurrava qualcosa all’orecchio –Vieni via Claus- era Edward, che mi stava trascinando via.

Cercai di ribellarmi, non volevo lasciarla. Lei era la mia vita, era mia madre. Non volevo crederci, non poteva essere… No, non riuscivo a pensare a quella parola, mi accorsi di piangere solo, quando una lacrima cadde sulla mia mano.

Non capì molto di cosa accadde in quei secondi, mi ritrovai nella mia stanza, ancora stretto fra le braccia di Edward, ora che ci pensavo, il suo tocco era freddo, il suo petto duro come il marmo.

Ma adesso, non volevo pensare a questo, volevo solo svegliarmi dall’incubo in cui ero appena entrato.

Pochi attimi dopo, sentì le mani gelide di Edward prendermi il viso, lo fissai con gli occhi come sempre coperti dalla frangetta.

Delicatamente mi sfilò gli occhiali, sussultai, non volevo che vedesse i miei occhi –Edward, aspetta…- sussurrai, ma lui non mi ascoltò, strinsi gli occhi, mentre mi scostava la frangetta.

-Aprili, non devi vergognarti- la sua voce era così ipnotizzante che lentamente aprii gli occhi e lo fissai. Lui mi asciugò le lacrime per poi stringermi nuovamente a se.

Arrossii violentemente, il suo profumo era così dolce, amavo i suoi occhi color topazio. Erano magnifici.

Mi accoccolai, se c’era una cosa che mi piaceva era essere abbracciato in quel modo, mia madre lo faceva sempre. Con una mano strinsi il suo maglione e scoppiai a piangere. Lui restò con me, mi strinse fra le sue braccia accarezzandomi i capelli finchè non crollai esausto.

La mattina dopo, quando mi svegliai era ancora accanto a me, era ancora stretto a lui, però mi aveva messo sotto le coperte.

Alzai il viso quel tanto che bastava per vedere se dormiva, mi ritrovai ad incontrare i suoi occhi.

-Buon giorno- sussurrò –Come ti senti?- chiese.

Chiusi gli occhi cullato dalla sua voce –Ho sperato che fosse un incubo…- risposi.

-Mi dispiace- continuò a sussurrare accarezzandomi i capelli –Molto-.

-Non preoccuparti…- mi accoccolai meglio e sospirai.

 

I mesi passarono velocemente da quel giorno in poi.

Durante il funerale di mia madre Edward non mi lasciò nemmeno per un secondo.

Fu così che mi legai hai Cullen, pranzavo al loro tavolo, anche se loro non mangiavano mai.

Facevo i compiti con Edward, stavo sempre con Edward.

 

Arrivò Giugno, la fine della scuola, le vacanze estive.

Certo, a Forks non c’era quasi mai il sole, però era in ogni caso estate.

Nei pochi giorni di sole, restavamo in casa. E finalmente sapevo perché.

Sapevo perché Edward alcune volte spariva misteriosamente, perché non poteva restare al sole, e la cosa non mi spaventava, anzi, io adoravo tutto ciò che era misterioso, e sapere che i vampiri non esistevano solo nelle leggende mi rendeva felice come se fosse Natale.

 

Il dieci Giugno, Edward mi bendò facendomi salire sulla sua volvo argentata.

-Dove stiamo andando?- chiesi.

-E’ una sorpresa, quindi zitto e buono!- disse ridacchiando.

Sospirai rassegnato e mi appoggiai al sedile –Ok, ma dove stiamo andando?-.

Lo sentì ridacchiare nuovamente e la sua mano ghiacciata mi sfiorò la guancia –Shhh-.

Il viaggio mi sembrò non finire mai, una volta che la macchina si fermò lui mi aprì lo sportello e mi prese in braccio facendomi arrossire –Ehi, guarda che so camminare!-.

-Sei bendato!- disse.

-Tu sbendami- protestai mettendo le braccia in conserta.

-Se vedi, che sorpresa è?-.

Sbuffai arrendendomi, camminiamo giusto un po’, poi mi posò a terra –Pronto?- chiese. Io annuì e lui mi sbendò mettendomi rapidamente una mano sugli occhi –Tre, due, uno…- tolse la mano e si allontanò di qualche passo.

Davanti a me c’era una Golf blu, letteralmente ricoperta di nastri, sicuramente opera di Alice.

Fissai Edward –Che significa?- chiesi.

Lui ridacchiò e mi strinse con un braccio indicando la macchina –Buon compleanno!-.

Restai a bocca aperta –Io… Edward non posso accettare una macchina!-.

-Invece lo farai, perché è anche da parte di tuo padre!- mi mise in mano le chiavi spingendomi verso la vettura.

Si sedette al posto del passeggero e sorrise, mentre mettevo in moto e partivo. Dopo un po’ mi fissò –Guarda che se acceleri non succede nulla!-.

Lo guardai con la coda dell’occhio –Non sono spericolato come te, lo sai vero?-.

Ridacchiò –Ok, stò zitto-.

Sorrisi aumentando un po’ la velocità –Grazie del regalo- sussurrai.

-Di nulla- rispose.

-Dove vuoi andare?- chiesi.

-Decidi tu!- rispose sfoderando il suo solito sorriso sghembo –La macchina è tua!-.

Arrossii violentemente e guidai fino ad uno spuntone, il paesaggio per me era stupendo, la piccola Forks illuminata era a dir poco stupenda vista da lassù.

Edward s’avvicinò e sorrise –Ottima scelta!-.

-Grazie- sussurrai quasi a non voler spezzare quell’atmosfera.

Si piego e sentì il suo fiato caldo sfiorarmi l’orecchio –Posso darti il mio regalo?- chiese.

Lo fissai annuendo. Lui mi scostò la frangia per fissarmi gli occhi. Era l’unico a cui permettessi di farlo.

Quel gesto, così delicato mi fece arrossire, anche la prima volta che mi scostò la frangia diventai viola.

Mi disse che i miei occhi gli piacevano molto. E che era felice che li nascondessi, perché altrimenti troppe persone sarebbero cadute hai miei piedi. Chissà se diceva sul serio.

Sentì le sue mani fredde accarezzarmi le guance tenendo ferma la testa. S’avvicinò, il mio cuore cominciò a battere rapidamente, mentre arrossivo. Chiusi gli occhi e sentii le sue lebbra gelide posarsi delicatamente sulle mie.

Si staccò quasi subito e mi strinse a se accarezzandomi i capelli.

Mi accoccolai stringendolo di rimando e sorrisi, mi baciò i capelli coccolandomi, mi piaceva il suo profumo, era così dolce.

Restammo tutta la serata lì, abbracciati. Era rilassante, mi sentivo bene e felice.

Finii per dormire a casa sua, mi addormentai sul divano. Stretto a lui che mi coccolava dolcemente.

 

Da quando Edward ed io stavamo assieme, tutto era diverso. Mi sentivo così tranquillo e sereno.

Le giornate scorrevano sempre veloci. Tutto era visto sotto una nuova luce.

Senza che me accorgessi finì l’estate. Ricominciò la scuola, finalmente l’ultimo anno e, poi sarei andato al college.

Con Edward ovviamente.

Emmet e Jasper non la finivano di prenderci in giro, dicevano che sembravamo marito e moglie. Ovviamente mi arrabbiavo, non ero mica una donna.

Lentamente e pazientemente Alice mi convinse a portare le lenti a contatto, a tagliare i capelli, ad aggiustare il mio aspetto. A non vergognarmi di me stesso.

Ormai tutti sapevano dei miei occhi. Tutti i ragazzi guardavano me ed Edward invidiosi.

Alcune ragazze pensavano, a detta di Edward, di invitarmi ad uscire.

Nessuno sapeva della nostra relazione, a parte i Cullen e mio padre.

Certo, il nostro rapporto era basato su abbracci e carezze. I baci c’erano, ma lui non voleva in ogni caso rischiare.

 

Ci trovavamo nella mia camera, ero al computer per fare alcune ricerche su Napoleone.

Ovviamente Edward sapeva già tutto, ma aveva detto che non mi avrebbe facilitato il lavoro, perché ero io che dovevo studiare e capire le cose.

Il suo ragionamento non faceva una piega.

Lui se ne stava tutto tranquillo, seduto sul mio letto. Sentivo i suoi occhi puntati addosso a me, anche se i miei occhi erano puntati sullo schermo del computer. Gli occhiali riflettevano leggermente ciò che stavo leggendo.

-Claus, hai sentito ciò che ti ho detto?- mi chiese spazientito.

Fermai le mani che battevano rapidamente sulla tastiera e mi voltai verso di lui –Che c’è?-.

Edward ridacchiò ed in tre secondi fu a pochi centimetri dalle mie labbra, arrossii violentemente, come facevo ogni volta che mi trovavo in quella situazione.

-Stavo dicendo…- cominciò, mentre il suo alito freddo mi sfiorava le labbra –Che quando studi, hai una faccia estremamente seria e concentrata…- terminò.

Diventai rosso acceso –Davvero?- chiesi chiudendo gli occhi e spingendomi un po’ verso le sue labbra.

-Si- disse semplicemente unendo le sue labbra alle mie.

Sorrisi –Quindi ti piaccio…-.

Lo sentì ridacchiare e sfiorarmi il collo con le labbra, automaticamente inclinai la testa –Molto- alitò sulla mia pelle.

-Mi fa piacere- dissi ridacchiando.

Edward mi strinse accarezzandomi la schiena –Ti amo pulcino- mi sussurrò all’orecchio.

-Pulcino?- chiesi con voce dolce, rilassata dalle carezze che mi stava facendo.

-Si, sei il mio pulcino- rispose continuando ad accarezzarmi la schiena.

-Edward…- sussurrai cercando le sue labbra.

Lui sorrise, con uno dei tanti sorrisi che piaceva a me, mi sfiorò le labbra e sorrise –Calma i bollenti spiriti pulcino-.

Diventai bordeaux e lo fissai –Edward Cullen, come osi?- urlai indignato. Incrociai le braccia al petto e gli diedi le spalle offeso.

Sentii nuovamente le sue labbra sul mio collo –Stavo scherzando, ma se ti arrabbi significa che è vero…-.

Ringhiai leggermente e mi scostai. Edward ridacchiò e mi strinse a se, immobilizzandomi –Mollami!- dissi guardandolo male.

Lui scosse la testa e mi baciò stringendomi maggiormente –Mai, non ti lascerò mai mio piccolo pulcino…-.

Sbuffai. Al diavolo l’incazzatura, era impossibile restare arrabbiati con lui.

 

 

 

Fine del secondo capitolo.

 

Nota personale: Sono davvero sorpresa che la mia storia sia piaciuta a 7 persone, non me lo sarei mai aspettata sinceramente.

Allora, comincio con lo spiegare che qui Bella non esiste per niente, ammetto che dopo aver letto Eclipse abbia cominciato ad odiarla, perché con la sua indecisione fa soffrire Edward.

Quindi questa è a tutti gli effetti, un’EdwardXClaus. Forse sono stata un po’ crudele, ma nel prossimo capitolo spiego anche il perché sua madre è morta.

In quanto a tenere la relazione segreta. Beh, non so come si potrebbe reagire alla notizia che a scuola girano due ragazzi che stanno assieme, quindi ho preferito tenere segreta l’informazione XD.

Per il compleanno di Claus ho scelto il 10 Giugno perché in realtà è il mio compleanno XD non mi sono venute altre date in mente.

In quanto al “regalo” di Edward, ovvio che non era solo il bacio, anche lui ha contribuito a prendere l’auto, ma meglio non farlo sapere al piccolo pulcino XD.

Il titolo ha un colore ben preciso, il blu chiaro è il colore della macchina, poi va beh, il rosa era adatto per la terminologia del bacio secondo me XD.

 

Ringrazio

 

Heartburn,

_Sweety_,

_Sorellina_

Vanefreya,

Mistica,

Felicity89 e

Juliet.

 

Ringrazio anche

 

Felice4ever,
Magdalena,

 Redarcher,
 Selene_Malfoy e

Vanefreya

 

Per aver aggiunto la mia storia fra le loro preferite^^

 

Grazie ed al prossimo capitolo!^^

 

 

  
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