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Autore: Tsuki5    22/07/2013    2 recensioni
Una piccola raccolta di capitoli che avranno come protagonisti il nostro re dei pigri, alias Shikamaru Nara e la regina delle seccature, ovviamente la bella Temari. Saranno storie pubblicate di tanto in tanto e, com'è nel mio stile, cercherò di attenermi il più possibile alla trama originale e alle caratteristiche dei personaggi! Buona lettura! (Il rating arancione è per stare sul sicuro! non so cosa mi verrà in mente, ma alcune saranno decisamente verdi!)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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ok, mi gioco la carta della fic "seria" e introspettiva! spero vi piaccia!e se vi va di lasciare un commento, recensite perchè mi fa molto piacere :) Colgo l'occasione per ringraziare chi lo ha gia fatto! Baci, Tsuki!



-Non vedo neanche una nuvola...che seccatura.- In effetti le fronde degli alberi, che si stagliavano fitte davanti ai suoi occhi stanchi, non gli permettevano di vedere una parte soddisfacente di cielo. Shikamaru sbatte più volte le palpebre e si mette a sedere, poggiando mollemente le braccia sulle ginocchia. Tiene le gambe divaricate e sbadiglia sonoramente, grattandosi la nuca. Fissa un punto davanti a sè, dove la terra era stata smossa poche settimane prima.
-Hei verme?! Mi senti?- Niente. -Sono il tuo dio, ti ricordi di me?- Ancora silenzio. Non che si aspettasse una risposta; a dir la verità non sapeva neanche perchè lo aveva fatto. Alza le braccia stiracchiandosi quando un rumore alle sue spalle cattura la sua attenzione. Le sue dita, che aveva portato prontamente al borsello, toccano la fredda superficie del pugnale da trincea. Il fruscio delle foglie si fa più intenso, i suoi muscoli si irrigidiscono.
-Ah, sei tu.- Sbuffa rilassandosi. Allunga un braccio in direzione del cervo che rimane immobile. L'animale, a quel gesto, si fa avanti senza riserve, annusandogli la mano. -Ti ho riconosciuta. Sei quella che veniva sempre ad elemosinare il cibo entrando quasi in giardino. Sei la preferita di mio padre sai? Tu e quel cervo enorme, quello con il manto più scuro. Era un pò che non ti facevi vedere.- L'elegante animale alza il lungo collo e continua a fissarlo.-Mi spiace per te, ma non ho nulla da mangiare.- Qualcosa si muove ancora dietro di lui ma, notando la tranquillità dell'animale, decide che non vale la pena voltarsi per controllare. Qualcosa gli tira i capelli. -Hei!- Scuote la mano sopra la testa scacciando qualcuno che, a quanto pare, gli stava rosicchiando la coda. -Ecco perchè non ti sei fatta vedere per tutto questo tempo.- Un cerbiatto lo guardava incuriosito, avvicinando il suo piccolo muso al viso di Shikamaru. -Sei carino, ma non abbastanza da permetterti di mangiarmi i capelli.- Il ragazzo gli accarezza piano il collo e il cucciolo non mostra alcun cenno di fastidio o paura; l'istinto dei cervi dice loro di scappare di fronte agli uomini, ma non di fronte ad un Nara.
La bocca del ragazzo si piega leggermente in un sorriso malinconico. "Certo che il destino è strano... mi reco qui da giorni, la foresta è piena di cervi, ma il primo incontro ravvicinato che faccio è quello in cui mi ritrovo davanti una mamma col suo piccolo." Si guarda istintivamente intorno per cercare una terza figura, più grande e con le corna, ma niente. "Quanto sei stupido Shikamaru..." Non c'è nient'altro nei paraggi, solo la mamma e il piccolo. Si lascia cadere all'indietro, sdraiandosi sul prato; i due animali si allontanano e, dopo avergli lanciato un'ultima occhiata, spariscono tra la vegetazione.
-Il Re eh?- Sussurra chiudendo gli occhi. Li riapre piano e si fissa le mani. Sente una sensazione di calore su di esse, un calore che gli fa venire i brividi; è il calore del sangue, quello del suo maestro, quel sangue che gli aveva impregnato le dita mentre reggeva il corpo di Asuma morente. E' il calore della pelle di Kurenai; quel calore che aveva sentito quando l'aveva stretta a sè. Le immagini di quel giorno gli scorrono lente davanti agli occhi.
Aveva bussato alla porta senza sapere esattamente cosa dire. Kurenai teneva il viso basso, come se già sentisse che qualcosa non andava. "Forse sarà più facile del previsto" aveva pensato stupidamente Shikamaru, osservando il volto abbattuto della donna. -Asuma... c-ci ha lasciati.- Lo disse senza guardarla, non avrebbe retto senza mettersi a piangere. Lei barcollò un attimo, le gambe cominciarono a tremare, ad entrambi. La ragazza si accasciò al suolo singhiozzando mentre Shikamaru tentava inutilmente di soreggerla. Si inginocchiò vicino a lei tenendola per le spalle. Le lacrime uscivano copiose dai suoi occhi scarlatti mentre le sue labbra si muovevano piano formando il nome dell'uomo che li aveva lasciati troppo presto. -Lui-lui ti amava veramente...era felice di diventare padre.- Si era sentito terribilmente stupido. -Mi prenderò cura di voi.- Fu un sussurro strozzato quello che uscì dalla sua bocca ma bastò per spingere Kurenai a staccare le mani dal volto e a portarle sulla schiena del ragazzo che si sentiva pietrificato. La strinse forte. Nessuno dei due avrebbe saputo dire quanto tempo rimasero lì, per terra in mezzo al pianerottolo, abbracciati nello stesso dolore.
-Già, il Re.- Ripete. -Saresti stato un ottimo padre, avevi perfino smesso di fumare.- Sospira portando le braccia dietro la nuca. -L'adulto più figo che io abbia mai conosciuto.- Nel pronunciare quella frase i suoi occhi si alzano automaticamente verso un raggio di sole che si era insinuato tra i rami e le sue labbra si schiudono in un delicato sorriso.
-Scommetto che avresti voluto un maschio per parlare con lui delle ragazze. Anche mio padre voleva un maschio...- Si ritrova a pensare a suo padre. Se non fosse stato per lui...
Avevano giocato a Shogi una sera, poco dopo l'accaduto e lui, Shikamaru, si era comportato così poco da Shikamaru che la sua stassa madre avrebbe stentato a riconoscerlo. Ora, nel bosco, ricorda lo schianto della scacchiera contro la parete, il rumore stridulo dei suoi denti che vengono digrignati con forza...ricorda lo sguardo serio del padre, il viso segnato a pochissimi centrimetri dal suo...-Falla uscire- gli aveva detto prima di andarsene dalla stanza lasciandolo solo.
Aveva urlato a squarciagola, gettandosi a terra, piangendo a dirotto. Tra un grido e l'altro aveva sentito ancora la voce roca del genitore -i pezzi li raccolgo io dopo...- E infatti li aveva raccolti... "Bella frase quella, un doppio senso veramente notevole papà." Pensa ora stroppicciandosi gli occhi.
-E adesso tocca a me prendermi cura di qualcuno. Il Re, sì, il tuo re Asuma. Sarà una bella impresa...una vera seccatura.-Sorride ancora debolmente. -Non pensare di averla scampata, mi ritornerai il favore, indirettamente ma lo farai. Anche io un giorno potrei aver bisogno di una mano con il mio di re, e allora toccherà a tuo figlio aiutarmi.-
Dei bambini dormono sul pianerottolo ligneo della sua villa, sonnecchiano uno appoggiato all'altra. Il maschietto, il più piccolo, si succhia il pollice, la bimba sbadiglia, hanno i capelli neri e lisci; qualcuno li chiama, sembra la sua stessa voce ma non riesce ad afferrare i loro nomi. Entrambi si stroppicciano placidamente gli occhi che si rivelano essere di un bellissimo e magnetico verde petrolio.
Shikamaru scuote la testa scacciando l'immagine , senza riuscirci completamente.- Bhe se somiglieranno a me non penso avrò bisogno di aiuto...al contrario...-I bambini che poco prima dormivano tranquilli ora se le davano di santa ragione. -Tale madre...Ah Shikamaru! Hai sedici anni, a che diavolo pensi!?- Quattro occhi smeraldini continuano comunque a fissarlo imperterriti ,direttamente dall'interno della sua testa. Richiude gli occhi aggrottando le sopracciglia.

-Shikamaru!Hei ragazzo!- Ma che diavolo? No, non può essere. Il ninja non vuole aprire gli occhi, ma sente qualcosa contro il fianco.
-Non starai mica dormendo vero? Tsk, sei il solito pigrone.- E' l'odore di fumo a fargli aprire gli occhi. Sobbalza violentemente e si mette a sedere, buttandosi una mano sulla fronte.
-Dannazione, sto diventando pazzo! Tu non puoi essere qui!.-
-Si, è piuttosto insolito...e inquietante, te lo concedo.-
-Ok, mi do una calmata.- Shikamaru chiude gli occhi per l'ennesima volta e respira profondamente. Un colpo di tosse lo distrae dal suo intento.
-Ehm non credo funzionerà ragazzo mio.- Un altro colpo di tosse, accompagnato da diversi schizzi di sangue. Dalla bocca di Asuma esce il liquido rosso che bagna abbondantemente anche il suo giubbotto verde. Shikamaru lo guarda incredulo.
-Sei uno spirito, un ricordo, la mia immaginazione o qualcosa del genere giusto? Perchè ti presenti in questo stato?-
Asuma si guarda i vestiti.- Hai ragione. Non so dirti il perchè. Forse rendeva solo l'entrata più scenografica. Sai, la tua espressione è divertente.- Silenzio. Shikamaru non riesce a dire nulla.
-Così è qui che hai ficcato quel bastardo eh?- Chiede infine il maestro, indicando con la sigaretta la grande buca piena di terra.
-Già...-
-Bella foresta comunque, fà i complimenti a tuo padre.-
-...Grazie.- "Tutto ciò non ha senso per la miseria!"
-Grande seccatura eh Shikamaru!? Scommetto che ti stai chiedendo perchè sono qui.-
Il ragazzo si limita ad annuire.
-Datti una mossa ragazzo mio, te lo dico da amico. Tutti ora sanno delle tue capacità, sei un genio e un ottimo ninja, continua così. Siccome però la vita non è fatta tutta di lavoro, sono qui per parlarti di altro. Datti una mossa dannazione!- Shikamaru sussulta all'urlo del maestro e continua a fissarlo con espressione allibita.
-Ho parlato con tuo padre tempo fa, ma non te l'ho mai detto, pensavo di avere ancora tempo per farlo e invece... So che Shikaku ti ha visto con Temari quel giorno, addormentati sul prato, alla collina. Non sto insinuando nulla, non guardarmi con quella faccia! Dico solo che dovresti muoverti, ecco tutto. Siamo ninja, non si sa mai quello che può succedere...- I suoi occhi si velano di tristezza ma dopo un'alzata di spalle continua a parlare. Intanto a Shikamaru si schiariscono molti dubbi; ecco cosa intendeva suo padre! Quella sera, dopo essere stato tutto il giorno con Temari per l'organizzazione dell'esame dei chunin era rientrato a casa e aveva sentito i suoi genitori parlare piano in cucina. -I geni Nara non sbagliano un colpo.- Disse suo padre. -Le ho parlato stamattina, quando l'ho incontrata dall'Hokage...sembra quasi peggio di te!- Poi il rumore di qualcosa che si rompeva contro il muro o, più probabilmente contro la schiena di Shikaku.
-Dai Shikamaru, io e Choji ti conosciamo meglio di chiunque altro, e anche lui concordava con me su questa faccenda.-
-Bene, rassicurante sapere che parlavate allegramente della mia vita privata.- Il sarcasmo viene subito sconfitto dalla tristezza. "Parlavate"...passato.
Asuma gli mette una mano sulla spalla, stringendo appena. - Vivitela tutta figliolo! Sono io quello morto accidenti, non tu!-
Vivitela tutta, già... Anche lei glielo aveva detto, mesi fa, quando faceva avanti e indietro tra Suna e Konoha.
-Sei noioso Nara! Hai sedici anni dannazione, sii un po' più attivo!- Lui le aveva detto qualcosa che non ricordava.
Stizzita per la risposta, aveva appoggiato nel piatto i dango che stava mangiado e aveva iniziato a fissare il ragazzo con quei dannati occhi smeraldini. Si avvicinò pericolosamente posandogli una mano su una coscia.
"Sei ancora un ragazzino Nara ... dovrò insegnarti tutto." Gli disse maliziosa. Arrivò a una manciata di centimetri dal suo volto, tanto che il suo profumo ebbe l'effetto di interdire completamente Shikamaru. Due dita gli inforcarono le labbra, tirandole forte. -Tonto- disse lei prima di alzarsi. -Seccatura- commentò lui guardandole il fondoschiena ondeggiante, con le guance in fiamme, le orecchie viola e le labbra pulsanti. Eppure Shikamaru sa che quella donna irritante e autoritaria quanto sua madre tiene a lui più di quanto riesca a dimostrare. La lettera che il ninja di Konoha tiene in tasca da più di una settimana ne è la conferma: "Lo so, in questi casi le parole non servono, ma sappi che ti sono vicina. Sono orgogliosa di te Shikamaru." Due righe. Nulla di più, ma bastava.
-Il tuo problema è che ti accontenti.-La voce profonda di Asuma lo distrae bruscamente dai suoi pensieri. -Cavolo, guarda che hai fatto mettendoci un po' di impegno! Hai fatto fuori uno dell'Akatsuki da solo! Da solo per la miseria!  Puoi avere tutto quello che vuoi Shikamaru, sei un ragazzo incredibilmente in gamba e sono sicuro che un giorno avrai la fortuna di stringere tra le mani quello che ho avuto io...e potrai godertelo appieno. Ora ti saluto ragazzo, abbi cura di loro... mi raccomando, elimina un pò di pigrizia, ma per il resto rimani sempre te stesso...sarai un grande ninja e un grande uomo.-

-Shikamaru!- Un'altra voce familiare accompagnata  da un gran mal di testa. Il ninja si accorge di essere ancora sdraiato e di avere gli occhi chiusi. Si alza di scatto guardandosi freneticamente intorno, facendo aumentare il dolore. "E' stato solo un..." -Shikamaru!- Il ragazzo si alza in piedi massaggiandosi le tempie. Suo padre è davanti a lui, con le braccia incrociate. -L'Hokage vuole vederti.-
-Che seccatura.-

Qualcosa di caldo si muove al suo fianco e lo sveglia. Shikamaru muove piano la bocca e mugugna qualcosa.
"Aspetta, perche mi sto svegliando? E' stato tutto un sogno!?" Apre gli occhi ma intorno a lui solo buoio.
-Ah certo, ora ricordo. Sono in missione per l'Hokage.- Con la mano destra tocca istintivamente la tasca del giubbotto constatando la presenza della lettera. Cerca di muoversi ma i suoi movimenti sono limitati da qualcosa, o meglio qualcuno che gli dorme addosso. Il rotolo di Tsunade da consegnare a Gaara è saldamente allacciato alla cintura rossa della ninja che gli stava facendo da guida nel deserto.
"Fuori c'è una tempesta di sabbia, ecco perchè ci siamo fermati in questa grotta." La kunoichi muove il capo sulla sua spalla, mostrandogli il bel viso dormiente. Il ragazzo sorride, ripensando al sogno appena fatto. -Vivila tutta eh? Bhe Asuma-sensei, non sarai mai stato un asso negli Shogi, ma credo che anche questa volta tu abbia ragione.- Avvicina le sue labbra a quelle di Temari e la bacia piano, senza volerla svegliare. Una voce nella sua testa gli dice "Bravo ragazzo, ogni tanto è bene agire senza pensare!" Le labbra della ragazza si muovono inaspettatamente, ricombiando le carezze di Shikamaru.
Si guardano a lungo, fino a che Temari corruga un sopracciglio con fare minaccioso. -Senti un pò Crybaby, questo non è mai successo.-
-Già, dover dare spiegazioni a terzi sarebbe una grande scocciatura.-
-Allora siamo d'accordo?-
-Per una volta si, Seccatura.-
Temari raccoglie le gambe al petto e guarda fuori dalla grotta.- Sembra proprio che non voglia smettere.-
-Così pare.- Shikamaru matiene imperterrito la sua tipica espressione svogliata, nascondendo perfettamente l'esplosione di emozioni che gli sta torturando lo stomaco.
-Non sei stato poi tanto male, bamboccio.- Lei lo guarda con i suoi occhi verdi, ammalianti e arroganti.
-Perchè non prendi mai in considerazione l'idea di stare zitta?-
-Perchè mi diverte darti fastidio...Comunque, non sarà troppo seccante per te mantenere un segreto?- Il suo tono sarcastico è sempre il solito, non era cambiato di una virgola dalla prima volta in cui si erano parlati.
-Cercherò di resistere.- Lui incrocia le braccia e sbadiglia sonoramente.
-Bhe, visto che ormai siamo in ballo, potremmo mantenerne altri...di segreti.- Si muove sinuosa come una gatta e si avvicina ulteriormente al ninja che sbuffa scherzosamente.
-Questa cosa non mi piace Seccatura...- Ok, le sue parole hanno ottenuto l'effetto desiderato. Temari infatti ha iniziato a fissarlo con un'espressione indecifrabile, un misto tra -idiota, come osi!?- e -come scusa? Credo di non aver capito.-
Shikamaru assapora il gusto della vittoria.
-Non mi piace il fatto che mi trovi d'accordo su troppe cose...-   
 
  
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