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Autore: La Dame Blanche    22/07/2013    0 recensioni
Piccoli problemi di cuore di un gruppo di amici durante la loro seconda media.
E' sempre autobiografica, nel senso che tutti i personaggi sono persone che realmente esistono e che realmente erano miei amici alle medie, ma ciò che succede è invece quasi tutto inventato: è come avrei voluto che andassero le cose, diciamo. Avviso inoltre che, dato che l'ho scritta alle medie, lo stile, l'introspezione e la caratterizzazione sono superficiali e poco complessi: l'ho ricontrollata, ma non volevo stravolgerla riscrivendola "bene".
La dedico ai protagonisti della storia, che neanche sanno della sua esistenza!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Me, myself and I'
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La situazione precipita

 
Il pomeriggio lo passai al telefono con Sofia, alternandoci nel compito di piangere e consolarci l' una con l'altra: entrambe infatti eravamo disperate per la situazione che si era creata nel loro gruppo, e per quella che sembrava addirittura la fine del gruppo. Nessuna delle due sapeva che il giorno dopo avremmo trovato motivi ben più gravi per piangere.
Infatti Ciccio e gli altri avevano raccontato in classe ciò che era successo, e ora tutti sapevano di questa presunta relazione Sophie-Leo, e nessuno trovò di meglio se non iniziare la Fiera del Cretino prendendoli in giro:
"Ehi Sinato come va con Leo?"
"Oh Leo, ma non potevi scegliere di meglio?? Proprio la Sinato?? Ce ne sono tante di carine, la Marcato per esempio.."
Leo andava in bestia, perchè odiava la Marcato, odiava essere preso in giro e odiava che tutti sapessero i fatti suoi; lo si vide litigare perfino con South, il suo migliore amico, anche se in realtà la colpa di tutto era di Ciccio e Guido. Io intanto soffrivo triplo: soffrivo perchè prendevano in giro me, perchè prendevano in giro lui e perchè lui, nel tentativo di frenare le chiacchere, aveva smesso perfino di salutarmi. Per di più, avevo Sofia e Ilaria che continuavano a premere perchè mi dichiarassi, approfittando della situazione: ma io non osavo, preferivo la possibilità di un'amicizia ora in crisi alla certezza di un amore rifiutato.Come se non bastasse, Babi scelse proprio quel giorno per ricordarmi che al mio compleanno mancavano pochi giorni, e che dovevo sbrigarmi a dare gli inviti per la festa, se non volevo che la gente si prendesse altri impegni.
"Ma come posso dare l'invito a Leo, che adesso mi odia? Non mi saluta neanche più!"
"Beh, almeno puoi darlo a Ciccio e agli altri, ci rimarrebbero male se li tagliassi fuori solo per questo casino; siamo molto amici, e lo sai che, anche se ti prendono in giro, lo fanno bonariamente e in realtà ti vogliono bene"
"Però se lo do a loro e non a Leo non è che si offende?"
Alla fine combinammo che Babi avrebbe dato a Leo l'invito mentre erano in autobus per tornare a casa. Tornando a piedi, dissi alla mia migliore amica:
"Ma Sofi... non è che Leo sta solo facendo finta di odiarmi? Non è che mi evita per far smettere i pettegolezzi? Sai quanto odia essere sulla bocca della gente! Si, dev'essere di sicuro così, e alla festa sarà tutto normale, visto che è una cosa ristretta! E noi ritorneremo amici appena la gente smetterà di sparlare, ne sono sicura.." 
Evidentemente avevo un' espressione così speranzosa che Sofia non si sentì di contestarmi, e si disse d'accordo con me, anche se in cuor suo pensava che le cose non fossero così semplici. Io quindi passai un pomeriggio tranquillo e sereno, concentrata sui compiti, convinta che alla mia festa si sarebbe sistemato tutto. Nel frattempo, a dieci case di distanza, Sofia era al telefono con Babi, disperate entrambe per ciò che era successo in autobus: Leo aveva buttato l'invito, dicendo che andava solo alle feste di gente che gli stava simpatica; Babi aveva obiettato " Ma eravate amici fino all'altro giorno!" ma lui, categorico, non aveva neanche ribattutto, limitandosi a scuotere la testa. Inoltre, la cosa era peggiorata per colpa di Ilaria, che non sopportava queste cose:
"Ma allora sei stupido! Perchè l'hai difesa dalla Marcato, eh? Per illuderla e basta?" 
Leo, preso in contropiede, non seppe ribattere: non poteva certo rispondere che l'aveva fatto per la sua Sophie, dopo mesi in cui non faceva altro che prenderla in giro,dopo avere appena detto che non erano più amici; quindì borbottò:
"Non sono affari tuoi. E poi io scendo, questa è la mia fermata" 
Solo che alla sua fermata ne mancavano ancora tre.
Sentendo tutto ciò, Sofia andò in panico: come avrebbe fatto a dirlo a Sophie? Le avrebbe rovinato il compleanno. Decise quindi con Babi di dirle che Leo aveva dato un forse come risposta all'invito, e di prendere tempo; tanto Sophie e Leo non si parlavano, quindi non potevano essere sgamate. Poi qualche santo sarebbe stato.
                                                                            *
Leo invece passò un bruttissimo pomeriggio, convinto che Babi non avrebbe tardato a riferire ciò che era successo in autobus. Sapeva che per salvaguardare il suo orgoglio e la sua immagine avrebbe fatto soffrire Sophie, lui che finora, anche se a sua insaputa, l'aveva sempre difesa, mettendo un freno alle prese in giro e facendo addirittura a pugni ocn un ragazzo del paese, che l'aveva offesa. Inoltre sapeva che lei non si sarebbe mai comportata come lui, a lei non interessava l'opinione della gente, si comportava come riteneva giusto. Si sentiva veramente uno schifo, in colpa e inferiore.
  
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