Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: La Dame Blanche    15/07/2013    0 recensioni
Piccoli problemi di cuore di un gruppo di amici durante la loro seconda media.
E' sempre autobiografica, nel senso che tutti i personaggi sono persone che realmente esistono e che realmente erano miei amici alle medie, ma ciò che succede è invece quasi tutto inventato: è come avrei voluto che andassero le cose, diciamo. Avviso inoltre che, dato che l'ho scritta alle medie, lo stile, l'introspezione e la caratterizzazione sono superficiali e poco complessi: l'ho ricontrollata, ma non volevo stravolgerla riscrivendola "bene".
La dedico ai protagonisti della storia, che neanche sanno della sua esistenza!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Me, myself and I'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una brutta sorpresa

Era il 7 gennaio 2005; tornata dalle vacanze a Capodanno, avevo vissuto in attesa del ritorno a scuola, non perchè avessi particolarmente voglia di tornare a studiare, ma perchè mi mancavano i miei amici, e soprattutto Leonardo: stranamente, infatti, ero innamorata di uno dei miei amici. Ovviamente, tutte le ragazze lo sapevano, e naturalmente tutte mantenevano il segreto. L'unica che non volevo rivedere era Francesca, una che nessuno capiva bene come fosse entrata nel gruppo, dato che nessuno la sopportava: era smorfiosa, superficiale, gonfia di arie come un tacchino.
Arrivata davanti casa di Sofia, la vidi già sul marciapiede ad aspettarmi; mi bastò uno sguardo distratto alla sua faccia mentre la salutavo per capire che era successo qualcosa. E non qualcosa di piacevole.

" Cosa c'è, Sofi?"

"Ciao Sophie!! Come stai?? Come sono andate le vacanze? Hai sciato tanto? Beata te che sei andata in montagna, io invece-"

"Sofi, dimmi che cosa è successo" La mia preoccupazione era diventata ansia: Sofia si metteva sempre a chiaccherare di sciocchezze, quando non voleva dirmi qualcosa.

"Ehm.. beh, sai che c'è stata la festa a Capodanno.. in realtà niente di importante.. solo che è successo un pò un casino, perchè un ragazzo, a causa di una stupida.. ha scoperto che una delle sue amiche gli va dietro da secoli ..." la vocina di Sofia si affievolì fino a sparire del tutto, quando vide il mio pallore.

"E.. e io che cosa c'entro in tutto questo?" sentivo la testa girare, ed ero sicura che le ginocchia mi avrebbero abbandonato a breve.

"Ecco,beh... in realtà... FrancescahascopertochetipiaceLeoesièoffesaperchènessunogliel'hadettoequindigliel'haspifferatoperdispetto" disse in un fiato, come se dette in fretta le brutte notizie facessero meno male.
Penso di essere impallidita, perchè Sofia mi strinse un braccio, come a volermi tenere su; mi asciugai il sudore freddo sulla fronte e mi appoggiai al paletto del marciapiede. Dov'era andato il mio sangue?

"Sopy, ci sei? " Sofia mi guardava preoccupata.

La guardai vacuamente, mentre tentavo di scegliere le parole da dirle, ma prima che mi arrivassero sulla punta della lingua, mi precedette: "Beh, credo che per cominciare dovremmo spostarci da qui"

La guardai interrogativamente, stavolta, non vedevo il nesso; poi mi girai avanti, e vidi che verso di noi venivano Marco, Ciccio e Guido; in panico, mi voltai e scambiai Babi e Ilaria, che camminvano verso di noi, per una via di fuga: mi slanciai verso di loro, e troppo tardi mi accorsi di Leo e Gianluca che camminavano dietro di loro. Sul punto di svenire, mi bloccai sul posto e tutto il sangue che pareva essersi volatilizzato mi rifluì in faccia; solo Leo era più rosso di me.
Riuscii a raggiungere l'atrio solo con gli sforzi combinati delle mie amiche, e stetti accasciata contro il muro cercando di respirare e pregando che suonasse presto la campana, per potermi nascondere nel mio banco, quando arrivò Francesca tutta tranquilla e si mise a cianciare delle vacanze e dei regali di Natale, senza accorgersi del mio stato, di Sofia che le voltava le spalle e di Babi e Ilaria che la guardavano con disgusto. Il suo arrivo mi ridiede forza, mi alzai dal muro, feci due passi verso di lei (che ora si era accorta della mia faccia) e le mollai uno schiaffo che risuonò in tutto l'altrio; avevo beccato uno di quei momenti infinitesimali di silenzio. Tutti si girarono, nessuno osò fiatare; le mie amiche, e Francesca,anche se con interesse leggermente diverso, aspettavano il seguito.

"Mi fai schifo" le sputai in faccia, "sparisci dalla mia vista"

Me ne andai con Sofia, seguita da Ilaria e Babi, che sentii dirle: "Sei fuori, Marcato. Non sei più nel gruppo"

                                                                                       *

Non sapevo come avevo fatto a superare le prime tre ore di lezione con Guido, Ciccio e South che continuavano a girarsi per guardarmi, Sofia, Babi e Ilaria che cercavano di consolarmi sminuendo l'importanza della cosa, e Leo che guardava con attenzione imperterrita la professoressa.
Finalmente, l'intervallo. Fuggii letteralmente in bagno, per decidere come comportarmi insieme alle mie amiche. Io avrei voluto sedermi sotto il lavandini del bagno delle femmine e stare lì tutto il tempo, ma mi rendevo conto che alle mie amiche l'idea non sorrideva poi tanto; quindi mi feci coraggio e mi avventurai verso "il nostro posto".
Arrivate alla fine dell'atrio, vicino all'aula di musica, scoprimmo che i ragazzi erano già arrivati, ma la tensione era palpabile, e si sentiva che la linea di separazione che aveva cominciato a formarsi all'interno del nostro gruppo quando Sofia aveva lasciato Gianluca per South si era notevolmente accentuata.
Questo stallo imbarazzato non andava bene a nessuno: non a Ciccio, che non poteva fare la corte a Babi, non a Gianluca, che non poteva tentare di parlare con Sofia, nè a Ilaria, che all'insaputa di tutti cercava di conquistare uno dei ragazzi.
Quando Francesca comparve come dal nulla, successe il finimondo. I ragazzi occhieggiavano sia me, che sembravo paralizzata, sia Leo, che avrebbe tanto voluto essere altrove; le ragazze invece mi si avvicinarono preoccupate: mi conoscevano molto bene, e sapevano che era in arrivo una sfuriata.
Con tutta la faccia tosta del mondo, Francesca mi sorrise:

"Beh, Sophie, voelvo scusarmi per quello che è successo a Capodanno, perchè--" la interruppi urlandole contro un torrente di accuse e improperi, e l'altra, abbandonando la finta espressione di scuse, si mise addirittura a ribattere, e quando osò darmi tutta la colpa, dato che non l'avevo messa a parte del segreto, calò il silenzio tra gli amici che guardavano. Non ci vedevo più dal nervoso; la schiaffeggiai forte, e allora iniziarono a volare le mani, invece delle parole; preoccupati che i prof di sorveglianza ci scoprissero, Gianluca e Leo si fecero avanti per fermarci, gli altri erano impietriti dallo schock dovuto al vedere la dolce e timida Sophie urlare e fare a pugni. Gianluca mi afferrò per le braccia, cercando al contempo di tenermi ferma e di allontanarmi, ma Francesca, vedendomi immobilizzatata, ne approfittò, fin quando non le arrivò un potentissimo schiaffo, che la fece barcollare. Il silenzio divenne mutismo, l'immobilità paralisi: non era stata Sofia, la migliore amica, o South, o una delle altre ragazze, ma Leo. Leo mi aveva difesa.
E ora Leo stava dicendo:

"Vattene, non cercare mai più di tornare qui o di parlarci, dopo quello che hai fatto; hai rovinato l'armonia del nostro gruppo, hai messo in imbarazzo Sophie e tutti noi. Non fai più parte del gruppo."

Francesca se ne andò praticamente in lacrime; le ragazze stavano lì ferme a bocca aperta, e i maschi erano molto stupiti, quasi sconvolti; io mi sentivo talmente scioccata da non essermi resa conto di essere semi-svenuta tra le braccia di Gianluca, e da non accorgermi che Leo mi stava spingendo verso le ragazze, perchè mi portassero da un'altra parte.
Ecco la fine degli intervalli insieme, ecco la fine di quel gruppo che aveva stupito tutti, tanto affiatato era. Quello fu l'ultimo intervallo bello, allegro, tutti insieme; in tanti soffrivano per questa situazione, non per ultimo Leo.





 
 
Note: come ho scritto nella presentazione, questa storia non ha nè un grande stile, nè una grande caratterizzazione dei personaggi, nè una grande introspezione, nè grandi concatenazioni di eventi, nè complessità di tematiche o di svolgimento. Niente di niente, insomma. E' solo una storiella che avevo scritto in seconda media presa dallo sconforto per il mio amore non corrisposto da Leo: mi sono presa la rivincita su di lui e su quella smorfiosa della Francesca in un mondo tutto mio. Per questo motivo, e perchè è la prima storia che ho scritto in vita mia, ci tengo tantissimo, ed è per questo che, pur rendendomi conto che è quasi scadente, non l'ho modificata più di tanto: non volevo trasformarla in un altra cosa, volevo che rimanesse quello che era, con lo spirito di me ragazzina dentro.
Per cui, chi si aspetta grandi cose, passi pure avanti; e chi attendeva un'altra cosa sul livello di "Crociera sull'Egeo" porti ancora un pò di pazienza: è in fase di elaborazione!
Mi piace iniziare a pubblicare quando ho terminato l'ultimo capitolo, odio chi pubblica e non finisce le storie. Quindi per chi avrà cuore di leggere questa sciocchezza, pubblicherò una volta alla settimana!
Baci a tutti!
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: La Dame Blanche