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Autore: Finnick_Odair    22/07/2013    1 recensioni
Nella terra di Grytto regnavano pacifiche le quattro razze reali, ognuna segnata da un proprio stendardo di diverso colore. Bianco come le fredde terre del nord e la neve che essa ricopre ai draghi dominatori degli elementi. Viola come le saette che squarciano il cielo nelle lunghe tempeste dell'ovest agli umani portatori di intelligenza. Verde come le miti pianure del sud agli elfi che custodiscono l'antica parola e Rosso come il fuoco e il calore che devasta ogni cosa ai maghi artefici delle battaglie.
Ogni popolo sotto il proprio stendardo doveva seguire le leggi che esso dettava e le leggi cambiavano per ogni popolo.
Ai draghi non era permesso uscire dalla catena montuosa che circondava il loro territorio. Agli umani non era permesso l'uso della propria intelligenza per creare il male. Gli elfi non dovevano piegare al loro volere la natura e i maghi non dovevano affinare le loro capacità ai limiti della magia.
Queste leggi erano l'unico fattore che permettava ai popoli di non entrare in guerra, sapendo che si sarebbero devastati a vicenda ma un giorno tutto cambiò.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo scontro stava durando già da un po' di tempo. Il mostro che Hao e Leigheb erano impegnati a sconfiggere non dava loro un attimo di tregua e presto i due ragazzi si accorsero che riusciva a padroneggiare le prime basi della magia. Durante lo scontro Hao ricordò che i mostri di questo tipo li aveva già sentiti nominare sempre dal suo maestro Noirhim. Chissà dove si trovava ora... era da tempo che non lo vedeva. Non lo vedeva dall'esame in cui manipolò l'acqua per salvarsi dall'attacco del misterioso anziano, quell'esame, da cui tutto cominciò. Il mostro era un Evel e si scoprì che sapeva anche parlare.
 
-Chi siete voi?- Disse il mostro con voce gruttale dopo essersi parato di fronte la porta per non farli scappare.
-Tu parli?- Fu la risposta sorpresa di Hao.
-Vi ho chiesto il vostro nome piccole creaturine!- Urlò in preda alla rabbia il mostro.
-Ci scusi, io sono Leigheb mentre il ragazzo è Hao. I Demottili hanno ucciso una nostra amica e ci hanno spinto fin qui, siamo stati costretti ad ucciderli.- Questa volta fu Leigheb a parlare e parve convincere il mostro con quello che aveva detto.
-Oh mi dispiace- Disse il mostro addolcendo il suo tono e i due ragazzi ebbero un sospiro di sollievo -Ma non posso farvi andare, avete ucciso i miei figli e ora io ucciderò voi!-
Il mostro si lanciò verso i due ragazzi che si separarono con un balzo schivando l'attacco. Adesso il mostro menava la sua scimitarra intenta a colpire Hao mentre con la coda cercava di rintracciare Leigheb.
Per Hao era facile evitare i colpi, i suoi occhi anticipavano i movimenti del nemico e davano al ragazzo tutto il tempo per schivarli. Invece Leigheb era un po' più in difficoltà ma se la cavava benissimo. Ogni tanto Hao cercava di rievocare le frecce d'acqua, ma durante il richiamo si doveva fermare per schivare le due lame che il mostro gli scagliava contro. Hao doveva provare il tutto per tutto, erano in due contro un mostro di grosse dimensioni. Avevano bisogno di aiuto.
Ricorse ai suoi ricordi per cercare di sapere qualcosa di più sul mostro, era un Evel. Si affidava all'olfatto e all'udito per attaccare non avendo occhi ma solo un enorme, disgustosa bocca. Cercò di avvicinarsi a Leigheb per riferirgli questi dati ma l'Evel era ben intenzionato a tenerli divisi.
Leigheb usava ora la spada ritenendo inutile tramutarla in una picca. Appena la coda si avvicinava Leigheb ci si avventava contro e dava  enormi fendenti. Non ci volle molto prima che il terreno sotto Leigheb fu grondante di sangue mentre la coda dell'Evel una protuberanza piena di ferite. Il sengue era violaceo ed emanava un fetore insopportabile, questo almeno rallentò il mostro che si dovette affidare solo all'udito.
 
Le tre creature erano ferme, esauste. Adesso Hao e Leigheb erano vicini, spalla a spalla. Hao aveva già riferito alcuni dati sul mostro mentre Leigheb si massaggiava il polso che manteneva la spada con la mano libera. Ora il pavimento era una mescolanza del sangue rosso cremisi dei due ragazzi e il sangue violaceo dell'Evel. Un miscuglio di odore metallico e fetore. Questo giocava sicuramente a favore dei due ragazzi ma ad ogni passo si creava quel ciak ciak ciak che rivelava la posizione del mago e dell'elfa. Perciò ora i due malcapitati si tennero immobili il più possibile, senza parlare. Pensando a come poter sconfiggere un mostro del genere. Hao era ferito alla fronte. Un taglio ora faceva cadere sangue su tutto il viso rendendolo rosso. Ora la cosa importante erano gli occhi, e riuscivano benissimo a vedere oltre la coltre di sangue. Di questo Hao ne era felice. Leigheb aveva una ferita al braccio. Non da taglio ma da impatto. Si era formato un enorme alone viola che a ogni movimento pulsava di dolore.
La pausa durò molto quando l'Evel fece la prima mossa. Cominciò a girare intorno alla stanza, lentamente girava, e muoveva le lame in modo del tutto innaturale. Sussurrava parole incomprensibili ai due ragazzi e lentamente dalla coda cominciava a uscire un piccolo bagliore che segnava il passaggio del mostro. Un cerchio luminoso seguiva la traiettoria dell' Evel segnando il perimetro della stanza. L'Evel continuava a camminare quasi non gli importasse nulla dei due ragazzi. Si fermò di fronte a loro, come erano all'inizio, e i cerchi parvero cominciare a girare attorno a loro, animati di vita propria. Cominciò ad alzarsi e a ondeggiare creando così altri cerchi che eseguivano gli stessi movimenti. L'Evel ora rideva, una risata cavernosa e piena di rabbia.
-Non riuscirete a scappare!- Disse sempre in preda a quelle risate terrificanti.
Hao notò che i Demottili uccisi prima cominciavano a svanire e l'essenza  che lasciavano si dirigevano verso i cerchi, facendoli cambiare colore. Anche il sangue veniva richiamato ai cerchi che diventavano più grandi e minacciosi.
Hao capì, era un rito maledetto. Richiedeva ben più di un semplice tributo. Richiedeva sacrifici e sangue. 
Hao ebbe un bagliore. C'era anche il sangue dei ragazzi! In quel rito, c'era anche il loro sangue! Se Hao si fosse impegnato poteva contrastare il rito avendo ucciso lui stesso i "sacrifici". Non poteva riferirlo a Leigheb, il minimo rumore avrebbe rilevato la loro presenza. Hao incoccò una freccià a la scagliò lontano da loro e nel momento in cui si conficcò a terra facendo zampillare quel poco di sangue che era rimasto, Hao si sedette tirando giù anche la ragazza che per poco non emise un gridolino. Non erano più spalla a spalla, ora i ragazzi si guardavano e Hao cominciava a scrivere col sangue che gli cadeva dalla fronte sul braccio di Leigheb, quello che il mostro aveva in mente, e quello che aveva in mente anche Hao.
                                                                               ****
Norah e Baruch erano rimasti fermi, a osservare le numerose porte che li circondavano. All'inizio Norah provò a rilevare potenziali tracce magiche ma a quanto pare la magia non era davvero il suo forte e si pentì di non aver seguito i consigli di Hao. Baruch inoltre non era nemmeno un mago, ma un umano. Norah provò a chiedere qualche spiegazione su come il ragazzo fosse finito lì e perché ma Baruch fece una smorfia, alzò le spalle e rimase in silenzio.
Dalla fuga dei due ragazzi non si poteva dire per certo quanto tempo fosse passato ma si trattava ben più di qualche minuto. Le porte erano lì, davanti ai fuggitivi, e ognuna recava alla morte o alla salvezza. Toccava entrare in ognuna e sperare di uscire salvi.
Baruch aprì la prima porta che si trovava alla sua sinistra, un semplice sgabuzzino polveroso e ricco di ragnatele. Richiuse la porta con un sospiro e si diresse alla porta seguente. Questa volta la porta era bloccata, non chiusa a chiave, ma per via dei cardini. Dopo molti spintoni la porta si aprì e cadde a terra con un tonfo. Di fronte ai ragazzi si aprì un lungo corridoio del colore della notte, poteva essere una buona strada e se non la fosse stata avrebbero fatto marcia indietro e i due ragazzi sarebbero ritornati al punto di partenza, valeva la pena tentare. Questa volta fu Norah ad entrare e poggiò delicatamente la mano al muro. Era freddo e bagnato, come se un sottilissimo e invisibile velo d'acqua scorresse sul filo della parete. Non fecero che pochi metri prima che i ragazzi si ritrovarono fuori la porta all'improvviso. Norah e Baruch si guardarono per un attimo spaesati e poi rientrarono nel corridoio. Puntualmente, allo stesso punto di prima i due ragazzi vennero teletrasportati all'ingresso. E anche questa non era una via adatta. Provarono porte una dopo l'altra, altre vuote, altre che nascondevano un semplice muro e altre, le più rivoltanti, altri morti attaccati alle pareti. Solo alcune porte portavano in altre stanze ma il lieve tepore che vi aleggiava e le torcie che le illuminavano facevano pensare ai ragazzi che potevano esserci delle persone, quindi anche quelle porte furono escluse.
Dopo molti tentativi rimase solo una porta. Era una porta davvero malandata e si reggeva in piedi per miracolo. I cardini che la "sostenevano" erano arrugginiti e quello superiore era anche rotto. La maniglia era lercia e semi cadente e il legno della porta era forato in più punti e piccoli insetti uscivano da questi fori per visitarne o crearne altri. Norah si fece coraggio, aprì la porta trattenendo un conato di vomito e si spinse dentro serrando gli occhi. Fece qualche passo e quando li riaprì non potè credere ai suoi occhi, Baruch aveva sempre la solita espressione come annoiata ma si fece scappare un "Uao" di ammirazione.
Di fronte ai ragazzi si stagliava un gigantesco scheletro. Aveva la testa che era il triplo dei due ragazzi, eretta in alto da quello che sembrava un collo. Le ossa che lo componevano erano tantissime e sembravano un enorme serpente. Il corpo era grande quasi quanto la sala in cui si trovava, le zampe, seppure ossee, erano ancora forti e robuste. La figura terminava con una coda lunghissima che si avvolgeva attorno al corpo. La parte finale della coda ricordava la lama di una lancia. O la punta di una freccia, ma nessuno poteva dubitare che che fosse letale. Sopra le spalle delle zampe anteriori, altre ossa sembravano spiccare da quella figura, i ragazzi capirono che si teneva in piedi per magia solo quando videro che quelle ossa, che ricordavano delle ali da pipistrello, si ergevano maestose fino a toccare il soffitto, senza il minimo segno di cedimento. Gli occhi di Baruch corsero di nuovo verso la testa.
-Ehi Norah, guarda la bocca!- Esclamò eccitato Baruch.
Aveva la bocca aperta e mostrava dei denti affilatissimi. Aveva tre file di denti nella parte inferiore della bocca mentre in quella superiore due. La mascella aveva anch'essa delle protuberanze appuntite, ne troppo lunghe ma neanche troppo corte che davano alla figura un senso ancora più maestoso. Infine le ossa presentavano tutti gli stessi bagliori sparsi un po qui e un po là. Norah si avvicinò e ne toccò una
-E' viscida- Disse Norah trattenendo un brivido -E anche umida-
 Il colore passava dal bianco all'azzurro con fare ipnotico e nelle parti più in ombra le squame rilucevano di un blu notte assai inquietante. I ragazzi si trovavano di fronte allo scheletro di un drago. Non sapevano per certo da quanto tempo fosse stato lì dentra ma si presumeva da tempo, le squame però non erano dello stesso parere.


Angolino dell'"Autore"
Ciao a tutti cari lettori, vi chiedo scusa se lo scorso lunedì non ho editato il capitolo ma avevo degli impegni e non ho avuto neanche il tempo di scrivere. A quanto pare i misteri cominciano a infittirsi, come lo scheletro del drago in forma completa, la morte di Eirein e gli occhi di Hao. Bene, visto che anche la trama da qui in avanti diventerà un intreccio che si intreccia ad una treccia intrecciata ad altre trecce (Giusto per rendervi ancora più difficile la comprensione dei miei capitoli) sarei felice se con una vostra piccola recensione esponeste i vostri dubbi e magari consigli che cercherò di dissipare e seguire di conseguenza :3 Grazie a tutti i lettori che seguono la mia storia e buone vacanze a chi se la gode :3
  
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