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Autore: federicadolcesmeraldo    22/07/2013    1 recensioni
Calliope e Arizona/Cupida nelle vesti di Psiche e Amore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
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In una terra di miti e in un'era di divinità,Calliope ,una bellissima fanciulla che non riusciva a trovare marito,diventò l'ossessione di tutti gli scapoli dei popoli vicini che le offrivano sacrifici e la chiamavano  Callie. Afrodite,la dea della bellezza,gelosa per l'attenzione che gli uomini le dedicavano,convocò sua figlia,Cupida e le assegnò una missione.

 

“Madre,dea della bellezza mi avete chiamato?”domandò ,Cupida,inchinandosi al cospetto della madre,

 

“Ti affido una missione,Cupida.”le disse,la madre

 

Afrodite era tanto bella quanto egocentrica.Lei si considerava l'immortale più bella tra le divinità e anche fra i mortali. Su questo nessuno la contraddiceva,nemmeno sua figlia.

 

“Una fanciulla crede di essere più bella di me ,Cupida. Trovala e falla innamorare con una delle tue sacre frecce dell'uomo più brutto e avaro di questa terra e fai in modo che sia coperta di vergogna a causa di questa relazione"ordinò,la dea.

 

"Qual è il  suo nome,madre?"chiese,la giovane divinità.

 

"Calliope"

 

Calliope viveva in un piccolo regno,molto lontano dal monte Olimpo,la dimora degli immortali Tuttavia,Cupida impiegò pochi minuti per arrivare da lei con le sue ali,non visibili all'occhio umano.

Si nascose dietro un cespuglio,stringendo il suo arco d'oro e una delle sue frecce .

Aspettò qualche minuto in silenzio e poi,la vide.

Una meravigliosa visione si parò davanti ai suoi occhi cristallini.

Rimase ammaliata  da quei occhi penetranti e magnetici;le ricordavano una notte priva di stelle.

E i suoi capelli,scuri come ebano,ricadevano dolcemente sulle spalle di quella donna dalla fisionomia tipica di una dea. Mai, una mortale era stata così bella alla sua vista.

Cupida,distratta dalla fanciulla,lasciò andare l'arco e per un fatale scherzo del destino,una sua freccia  le colpì il piede destro.

Anche se era immortale,provava dolore come i mortali.

Così,lanciò un grido penetrante.

Quando gli uomini venivano colpiti dalle sue frecce ,sentivano un lieve capogiro poichè erano distratti dall'oggetto del loro desiderio;quando ,però,un immortale era traffitto da una sua freccia,si era condannati a provare una passione turbolenta che poteva essere devastante,trattandosi di un mortale.

La divinità sarebbe  vissuta in eterno,mentre il mortale era  destinato a soccombere nell'Inferno.

Calliope,la giovane mortale,si accorse della presenza di Cupida,ma non sapeva si trattasse di una dea,in particolare della dea dell'amore.

"Stai bene?"chiese a Cupida.

Cupida non riusciva a dire nulla.La sua lingua era paralizzata; il battito accelerato;le orecchie le ribonbavano;un sudore freddo,quasi simile alla morte,la pervase.

 

"Io sono Calliope,ma tutti mi chiamano Callie.Vuoi aiuto?"

Capida rinsavì.Non poteva mostrarsi debole di fronte una mortale. Lei  era una divinità,figlia a sua volta di una divinità. Aveva il suo orgoglio da mantenere.

 

"Sto bene,fanciulla"le disse,Cupida.

 

"Come ti chiami?"le chiese,Calliope.

 

Non poteva dire il suo nome ,altrimenti la sua missione sarebbe fallita. Così,se ne inventò uno falso.

 

"Arizona.Il mio nome è Arizona"disse,Cupida,

 

"Arizona?Strano,ma bello.Sei di qui?Non ti ho mai vista"chiese,Calliope.

 

Per la prima volta un mortale non la guardava come una divinità;la guardava semplicemente come Cupida o ,semplicemente,come Arizona.

 

"Vengo da molto lontano"disse,Cupida.

 

"Da che paese?"le chiese gentilmente,Calliope.

 

"Grecia.Ci sei mai stata?"le chiese come se fosse naturale che una dea parlasse con una mortale.

 

"No.Sei venuta qui per incontrare una persona?"mi chiese.

 

Era un caratteristica assai rara negli umani,la gentilezza. Gli uomini,di solito,erano così presi dai loro problemi personali o ad azzuffarsi l'uno con l'altro tanto da essere cattivi ed egoisti con il prossimo. La gentilezza era segno di nobiltà non solo di rango,ma anche di virtù.

 

"Sì. Sono venuta per incontrare una persona. E tu ?Sei di qui ?Aspetti una persona"le chiesi.

 

Di colpo,Cupida sentì il bisogno,quasi l'esigenza,di sapere tutto su quella donna. Ne era innamorata.

 

"Si,sono di qui. Non aspetto nessuno.Sei una cacciatrice?"le chiese,Calliope

 

"Una cacciatrice?Per l'arco?Be....sono una specie di cacciatrice. E tu cosa fai per vivere,Calliope?"le chiese,Cupida.

 

"Sono una cantante.Canto alle feste o nei locali. Ti va di passeggiare con me,Arizona?"le propose Calliope.

 

"Certo,Calliope"le rispose,Cupida.

 

  
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