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Autore: Fiery    02/02/2008    18 recensioni
Per quanto quella convivenza forzata l’aveva segnata, per quanto volesse bene a Taylor non riusciva a parlarle. Si sentiva una vigliacca, si sentiva stupida. Accidenti, era la sua migliore amica! E allora perché si era arrabbiata così tanto? Ormai i loro desideri si stavano avverando, i loro sogni stavano prendendo corpo. Ma l’amicizia era ormai scomparsa e sia Gabriella che Taylor sapevano che New York non c’entrava.[...] Terzo capitolo della saga ^^ Fatemi sapere e buona lettura ^^
Genere: Generale, Science-fiction, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Convivenza Recupero Debiti'
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Capitolo 20: Grazie a te

Capitolo 20: Grazie a te

 

Cinque anni dopo…

 

Un telefono nero squillò in una villetta a Londra e una donna mora di media altezza andò subito a rispondere.

“Casa Montez.” rispose prontamente mettendosi a posto i boccoli ebano davanti allo specchio dell’ingresso.

“Gabriella, sono Taylor.”

“Ciao, Tay.” sorrise Gabriella felice di sentire l’amica, “Come va? Come sta Miriam?” domandò sedendosi sul divano del salotto.

“Bene. E Peter come sta?” domandò all’amica.

“Bene. È di certo un po’ vivace.”

“Beh… ha cinque anni!”

“Non hai chiamato per Peter, vero?”

“No. Infatti.” Taylor rise sfogliando la rubrica, “Finalmente io e Chad ci sposiamo.”

“Oh, era ora!” ribatté Gabriella felice.

“Abbiamo avuto un po’ di problemi con il suo viaggio nei Lakers e poi è nata Miriam. Quindi…”

“Ehi, non ti devi mica giustificare! Quando sarà il matrimonio?”

“Fra due settimane. Hai problemi a venire?”

“No, per la migliore amica trovo sempre del tempo. prese l’agenda e cancellò gli appuntamenti della terza settimana di Novembre.

“Non scapperai come al matrimonio di Sharpay e Zac, vero?” rise Taylor.

“No, anche perché quel giorno ho assistito al matrimonio di nascosto. E mi è dispiaciuto tantissimo.”

“Beh, avevi un pancione che faceva concorrenza a una mongolfiera. Troy ti avrebbe visto altrimenti.”

“Già… comunque esco allo scoperto. Anche perché Troy saprà sicuramente di Peter.

“Sì. Lo sa dalla tua carriera.”

“Ok, ci vediamo fra due settimane allora. Dove farai il matrimonio?”

“Ad Albuquerque. È il posto più adatto. Ciao Gabry!” detto questo riattaccarono.

Gabriella si alzò dal divano, andando a posare la cornetta. Andò in una camera dalle pareti azzurre e sorrise al figlio di cinque anni.

-Ehi, ti va di andare a un matrimonio?- domandò sorridendogli.

Peter si alzò dal divano su cui stava giocando e le corse incontro fino ad abbracciarla, -Dove andiamo di bello?- domandò con la sua vocina timida e così simile come timbro a quella che immaginava fosse la voce di Troy a cinque anni.

-Ad Albuquerque, dove sono cresciuta. Lasciamo Londra per qualche tempo, giusto il tempo di andare a vedere il matrimonio di Chad e Taylor. Te li ricordi gli zii Taylor e Chad?- gli domandò prendendolo in braccio e accarezzandogli la testolina mora.

-Sì! Chad è il mio mito!- a Peter si illuminarono gli occhi, -E così rivedrò anche Miriam!-

-Già.- Gabriella sospirò. E io rivedrò Troy…

 

§§§§§§§§§§§§

 

Il matrimonio era stato fantastico. Taylor era favolosa nel suo abito bianco che le lasciava scoperte le spalle, con un strascico lunghissimo. Rachel (la figlia di cinque anni di Zac e Sharpay, che avevano avuto il 31 Dicembre) e Miriam avevano portato lo strascico fino all’altare. Gabriella aveva assistito al matrimonio come protagonista, uscendo allo scoperto solo all’ultimo momento. Non voleva giornalisti tra i piedi.

Quando tutti la videro nel suo vestito azzurro chiaro, con il corpetto a barca e un tulle bianco sulle spalle (ossia l’abito delle damigelle d’onore) con i capelli mori acconciati in una bellissima coda di cavallo rimasero tutti stupiti. Non pensavano di vedersela comparire davanti. Infatti ci volle un po’ di tempo prima che tutti la salutassero.

Peter era seduto accanto alla nonna Montez sorridendo alla mamma. Lui era fiero di sua madre.

-Grazie per essere venuta, Gabriella.- Taylor l’abbracciò sorridendo, -E’ stato il più bel regalo che tu mi potessi fare.-

-Grazie a te, Tay.- Gabriella la lasciò andare, poi vide la pista da ballo vuota, -Dovete lanciare le danze, giusto?-

-Sì, ma io non so ballare.- mormorò Chad stringendo la sua sposa con un braccio intorno alla vita.

-Dovete ballare. Perché il mio regalo è una canzone.- fece l’occhiolino e si diresse verso il palco.

Sharpay e Zac videro Troy mancare un battito quando la vide illuminata dalle luci del palco semplice. Jakie e Ryan sospirano, sperando che quei due facessero pace al più presto. Lane e Robert alzarono gli occhi al cielo, mentre Jason e Kelsi si stringevano una mano preoccupati. Troy non aveva ancora visto Peter dal vivo e non solo dai giornali.

-Questa canzone è per Chad e Taylor.- parlò nel microfono Gabriella, -Ma credo ci rispecchi un po’ tutti.- ammise sorridendo malinconicamente, -Rispecchia tutto il mio passato con le favolose persone che sono qui. E vorrei solo dirvi… Grazie. Ma in particolar modo voglio ringraziare mio figlio Peter. Questa è per voi.-

La musica dolce partì e lei iniziò a cantare con tranquillità, con quella voce che aveva fatto innamorare milioni di persone in quei cinque anni. Era già al suo terzo disco. E quella canzone era inclusa nell’uscita del quarto.

 

Facile, semplice

Dare quel sorriso che tu stesso mi hai insegnato

Grazie a te

Ora che so cosa dire, cosa fare

 

Gabriella individuò Troy in mezzo agli invitati. Non si era ancora soffermata ad osservarlo bene. Taylor e Chad andarono sulla pista da ballo, aprendo le danze ridendo innamorati. Miriam si unì a loro con Peter al suo fianco. I due bambini cominciarono a ballare facendo ridere tutti gli invitati.

 

Devo a te l’esser me

Quella che una volta non sapeva dove andare

Oh, no

Nel buio non voglio tornare

Oh, no

Più sola non voglio più stare

Ora so l’enigma dell’essere e avere

Oh, no

Sola, perduta io non ci sarò più

Oh, no

Ti prego tu non lasciarmi mai

 

-Non lasciarmi mai…- sussurrò Chad nell’orecchio di Taylor.

-Mai. Te lo giuro.- promise Taylor baciandolo davanti a tutti, così da scatenare gli applausi degli invitati.

 

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più grande

È grazie a te

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più forte

È grazie a te

 

Era vero. Se Gabriella era un po’ più grande ora era solo grazie a Troy. Alla sua dolcezza, al suo amore e al suo sorriso che aveva sognato tutto le notti pur sperando di dimenticarlo per non soffrire.

 

Penso a te

Vedo te

Sei un raggio ribelle

Che dal sole si allontana

E sceglie me

Bacia me

Illuminando ogni mia sera

Io sto te, tu stai a me

Unica equazione affascinante da risolvere

Facile, semplice

Perché già c’è soluzione

 

Taylor e Chad risero, ricordando a com’era iniziata la loro relazione. Un raggio ribelle e una fissata con la chimica. Un’accoppiata perfetta. Gabriella aveva inserito quella strofa pensando proprio a loro. Niente era più perfetto di quella strofa per descriverli.

 

Oh, no

Più sola non voglio più stare

Ora so l’enigma dell’essere e avere

Oh, no

Sola, perduta io non ci sarò più

Oh, no

Ti prego tu non lasciarmi mai

 

Gabriella chiuse gli occhi, allungando le braccia in avanti. Quando li riaprì si accorse di aver indicato senza farlo apposta Troy. Troy le sorrise. L’aveva perdonata. Aveva capito perché era andata via. Ma voleva anche sapere chi era il padre di Peter. Voleva sapere se l’uomo che stava con Gabriella fosse capace di proteggerla come aveva fatto lui tempo prima.

 

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più grande

È grazie a te

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più forte

È grazie a te

 

Il coro cominciò a intonare la canzone con lei, mentre la pista da ballo si riempiva man mano. Jakie disse qualcosa al fratello, che sbiancò. Infatti si separò da Taylor e guardò minaccioso Ryan che stava ballando con la sorella. Poi si sciolse in un sorriso e l’abbracciò. Gabriella all’iniziò non capì, ma poi Jakie rise toccandosi il ventre. E capì. Stava nascendo un piccolo Evans.

 

Facile, semplice

Dare quel sorriso che tu stesso mi hai insegnato

Grazie a te

Ora che so cosa dire, cosa fare

Devo a te l’esser me

Quella che una volta non sapeva dove andare

Oh, no

Nel buio non voglio tornare

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più grande

È grazie a te

Ed è per te

È grazie a te

Se sono un po’ più forte

È grazie a te

 

La musica finì. Tutti applaudirono la cantante, che scese dal palco andando ad abbracciare Jakie per farle le congratulazioni.

Troy la raggiunse e le sorrise.

-Ehi.-

-Ehi.- Gabriella sorrise, -Come va? Taylor mi ha detto che sei diventato un professore di letteratura.-

-Già. Chi l’avrebbe detto, vero?- scherzò Troy facendola ridere, -A te come va? Sei diventata molto famosa, hai realizzato il tuo sogno.-

-Sì. Finalmente l’ho realizzato.- concordò, poi sentì qualcuno abbracciarle le gambe, -Peter!- rise riconoscendolo, -Che c’è?-

-Niente. Volevo dirti sei stata bravissima.- rispose Peter con gli occhi azzurri luccicanti.

-Chi è il padre?- domandò Troy dolcemente inginocchiandosi davanti al bambino.

Gabriella non ebbe modo di rispondere, perché il figlio la precedette.

-Sei tu mio padre!- esclamò fiero abbracciandolo.

Gabriella abbassò lo sguardo, mentre Troy si rialzava in piedi col bambino in braccio. Aveva raccontato a Peter che lui era il suo vero padre. Non voleva dirgli bugie.

-E’ vero?- domandò Troy tornando serio.

Gabriella si morse il labbro inferiore, -Sì.- rispose annuendo appena.

-E perché… non me l’hai detto?- domandò ancora abbracciando quello che aveva scoperto essere suo figlio.

-Io… Troy era complicato, insomma…-

-No, non voglio sapere niente.- la fermò Troy sorridendole finalmente, -Voglio solo entrare nella vostra vita. Me lo permetterai?-

Gabriella rise, -Certo.-

Troy si avvicinò a lei e le baciò una guancia. Gabriella sentì un calore imporporarle le guance.

-Bleah!-

I due si staccarono contenti per essersi ritrovati, per poi ridere insieme alla faccia disgustata di Peter. Era pur sempre un maschietto.

 

Sarebbe bello dire che da quel momento tutto andò bene, ma sarebbe una bugia.

Se c’era una cosa che avevano imparato durante quegli anni era che non si può prevedere il futuro. Liti, amori, amicizie e sogni fanno parte della vita. Non si può evitarli, bisogna per forza accettarli. Loro sapevano che tutto era cambiato. Tutto era diverso da quando andavano al liceo, da quando avevano solo sedici anni e pensavano al proprio futuro. Mentre ora che erano più maturi e adulti sapevano come andava il mondo. Sapevano quello che li aspettava. Sapevano che niente sarebbe stato più come prima.

 

Il college?

Il passato.

Quel momento?

Il presente.

Loro?

Il futuro.

 

 

The End

 

 

***********

Ecco quello che dovrebbe essere l’ultimo chappy di CRD 3 ^^ Posterò il più presto possibile l’epilogo, cosi saprete cos’è successo dopo. Questo capitolo l’avevo scritto ancora prima di scrivere i primi capitoli, quindi rendetevi conto di quanta ansia avevo di pubblicarlo!! XD

La canzone è Grazie a te di Ambra Lo Faro (ossia Mafy).

Grazie a:

Tay_ (Lo deciderete dopo l’epilogo se farmi postare o no CRD 4 ^^)

lauretta’90 (Ecco qui il nuovo chappy!! Spero di aver fatto in tempo per ricevere un altro tuo commentino ^^)

ciokina14 (Ecco qui il momento troyella ^^)

Herm90 (Devo intuire che sei per CRD 4?)

scricciolo91 (Sì, in effetti per ora vogliono tutti CRD 4 XD Boh, vedremo cosa diranno dopo l’epilogo ^^)

valepigia (Sisi, l’ama troppo. Infatti la perdona ^^)

Alexia83 (Aggiornato alla velocità della luce ^^)

armony_93 (CRD dipendenti XD Lo siete diventati tutti! Fa un effetto strano sta ficcy XD)

LizDreamer (C’è un complotto contro Troy XD Poverino, tutte a lui capitano XD)

 

Grazie!!

Vado a scrivere l’epilogo, così entro settimana prossima lo posto ^^

Bacioni

By Titty90 ^^

 

  
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