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Autore: PolvereDiAnima    23/07/2013    0 recensioni
La strada era buia, e lei non si sentiva dentro al suo corpo. Era quel personaggio, all'improvviso. Era donna, bambina, madre e scrittrice. Donna cresciuta troppo in fretta, bambina bisognosa di amore, madre di quel mondo, scrittrice di sogni, figlia del cielo.
Camminava senza meta, pensando a chi l'avrebbe salvata da sè stessa, anche quella volta. Forse sarebbe stato di nuovo lui, forse sarebbe stato un angelo. O magari stavolta non sarebbe arrivato nessuno a farle capire che la vita non è fatta solo di passato e dolore, ma soprattutto di futuro e amore.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lei era quel personaggio, o almeno parte di esso.
Erano due metà, due persone insieme, che si fondevano, si completavano.
Fuori: calma piatta, una ragazza timida, che fa fatica ad esternare ciò che prova davvero, ma solare, dolce, simpatica, un po' introversa.
Dentro: due personalità contrastanti ma l'una indispensabile all'altra. Ogni tanto litigavano, arrivavano perfino a urlarsi contro tutto il loro dolore, la frustrazione, ma poi tornavano complici, si abbracciavano e piangevano insieme. Erano due metà diverse ma perfette. Ed emergeva qualche caratteristica dell'una, e qualcuna dell'altra.
Le due metà si chiamavano Hope e Destiny.
Il nome della ragazza era invece Luna.
Luna stava passeggiando di notte lungo il viale alberato, sapeva dove stava andando ma non voleva ammetterlo nemmeno con se stessa.
Quella strada era all'improvviso in due città, divisa nella sua mente come Hope e Destiny.
Hope sapeva che quella era la strada che tante volte aveva fatto in macchina con suo padre, veloci come il vento, verso quell'amore ormai certo, ma ogni tanto traballante.
Mentre Destiny percepiva l'asfalto caldo di quel viale d'estate assolato che conduceva dalla sua certezza, l'unica persona che forse avrebbe potuto comprenderla.
E Luna camminava.
Ad un tratto iniziò a piovere, la ragazza si fermò sotto ad un albero, proprio davanti a un semaforo, ma lontana dai lampioni.
Il semaforo in quella strada deserta sembrava regolare il flusso dei suoi pensieri. 
Verde, pensiero positivo.
Giallo, pensiero normale.
Rosso, pensiero negativo.
Verde, giallo, rosso.
Verde, questa pioggia mi rinfresca.
Giallo, questa pioggia mi inzuppa.
Rosso, questa pioggia mi scioglie.
Chi arriverà a salvarmi ora? Ho sete.
Sento il cuore che batte più forte, ho bisogno di calore, di amore, di mamma e papà, ma papà è lontano, e mamma ...non so nemmeno che profumo abbia un suo abbraccio.
Piccola, indifesa, debole.
In questo momento stava prevalendo Destiny, più arrendevole, malinconica.
Verde, giallo, rosso.
Amore, conoscenza, odio.
Luna non odiava nessuno, non sapeva farlo.
Anzi, a volte odiava solo se stesa.
Amava chi cercava di capirla, il suo passato le pesava sul cuore come un macigno. Hope aveva quasi archiviato il passato in un angolino del cuore, mentre Destiny aveva ricadute più frequenti, che non le lasciavano scampo.
Era una malinconia dolce ma fresca, a cui dopo un po' ci si abitua, paura di sbagliare qualsiasi cosa, di non essere all'altezza, autostima bassa, forte ma debole, questa era Luna.
Si sentiva il cuore freddo, congelato, non trovava la forza di battere ancora.
E i polmoni erano circondati da filo spinato sempre più stretto, l'aria inalata non era mai abbastanza, e respirando sentiva tanti aghi di ghiaccio nella gola. No, non era l'umidità causata dalla pioggia, era una secchezza dell'anima più dolorosa di un'ustione a cuore aperto.
Pulsa ancora, pulsa, batti, vai, non ti fermare che voglio vivere, non voglio finire di esistere: sarà dolorosa, questa vita, ma è pur sempre vita, e ne vale la pena.
Luna sa cos'è la morte, la conosce sottoforma di quella bara scura al piano terra della sua casa, con tutti i parenti che piangevano, tanti anni prima.
Lì nessuno l'ha mai portata, perchè era troppo piccola... Ma lei lo sa.
Verde, giallo, rosso.
  
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