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Autore: Dom_Yuki    23/07/2013    0 recensioni
[To Love-Ru - Trouble -]
[To Love-Ru - Trouble -][To Love-Ru - Trouble -]Rito Yuki è uno studente di scuola superiore che ha dichiarato il suo amore a Lala Deviluke, una delle tre principesse dell'omonimo regno insieme alle sue sorelle Nana e Momo. Lui vive insieme ad esse e sua sorella Mikan, con cui ha un rapporto strettissimo fin da quando erano piccoli.
In una afosa giornata di Luglio mentre pranzano tutti in giardino, Rito viene messo alle strette da Nana che lo vuole costringere a ritornare ,per chiarire, ciò che prova per Lala; così il nostro protagonista per evadere da questa situazione imbarazzante, si ritroverà in un guaio molto più grosso di quello in cui si trovava...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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4) Sentimenti confusi

 

Rito correva sulle scale verso il piano di sopra come un fulmine, aveva uno sguardo come se avesse visto un fantasma, anzi peggio, era sudato e aveva le guance rosse; arrivato al corridoio che porta alle camere da letto, scatta verso la camera di Nana per avvisarla che era pronta la cena, ma senza guardare :

 

-Rito!

-Mom…

 

Rito si era schiantato contro di lei ed erano finiti entrambi a terra, dopo essersi ripreso, si accorge di essere finito con la testa sulle tette di Momo:

 

-Rito, non qui! Se proprio vuoi ne riparliamo stanotte in camera tua…

-I….io non l’ho fatto apposta!

-Dai Rito, so che ti piace fare queste cose, in fondo tu sei un maschio e io sono una ragazza

-Si mi piacciono queste cose ma…

 

Rito non riuscì a finire la frase che Momo lo baciò, ma non era uno di quei baci che si scambiano due persone di consueto, ma uno di quelli appassionati, che solo una ragazza può dare ad un ragazzo di cui è innamorata veramente; così si era ritrovato nella stessa situazione di qualche ora fa….cosa avrebbe fatto adesso? Non sarebbe di certo arrivata la signorina dell’agenzia di viaggi ad interrompere quella situazione imbarazzante da morire per Rito.

Così quando stava per allontanarsi da Momo e scappare via, incominciò a sentirsi strano, come se quel bacio gli stesse trasmettendo sensazioni diverse dall’essere eccitato, bensì era contento, contento di sapere che una persona potesse tenere così tanto a lui, al punto tale da rischiare sempre il tutto per tutto, per scoprire cosa prova per lei e se la risposta era negativa a lei non importava, anzi continuava ad amare Rito ogni volta sempre di più, al punto tale da non poter più trattenere ciò che era un sentimento così evidente. Ma quando Rito stava per lasciarsi andare e stringere a sé Momo :

 

-Bestia schifosaaaaaaaaaaaaaaaa!

-Ahiaaaa! Nana cosa ti è preso, perché mi hai dato un calcio!

-E mi chiedi pure perché?? Stavi violentando mia sorella, pervertito che non sei altro, o visto come ti stavi dando da fare!

-Ehm, veramente sono stata io a…

-No Momo! Non prenderti colpe che non sono tue, io pensavo che un po’ stesse cambiando, ma invece mi ero solo illusa, non ti permetterò mai e poi mai di fidanzarti ufficialmente con mia sorella Lala!

-No Nana aspetta!

-Ehi ma che sta succedendo sopra? Venite giù, la cena è pronta da un po’ e si sta raffreddando tutto

-Umpf ora vado e ringrazia che per questa volta terrò la bocca chiusa, ma continuerò a tenerti d’occhio, in modo tale da poter dimostrare agli altri che razza di bestia sei davvero!

-Ehi, cosa succede qui?

-Buonasera sorellona

-Lala!

-Nana perché Momo e Rito sono a terra sdraiati?

-Momo aveva perso una spilla e io le stavo dando una mano a cercarla!!

-Ok Rito, andiamo tutti giù ora? Mikan ci sta chiamando tutti da quasi un’ora

-Si andiamo a cenare che è meglio!

-Vieni Rito

-Si Lala

 

Così Lala prese per mano Rito e gliela tenette mentre scendevano le scale fino a quando entrarono in cucina; Nana lo stava tenendo d’occhio, quel gesto lo considerò un atto spudorato degno di un maniaco pervertito, per questo continuò a guardarlo per tutta la serata, incessantemente, ma quella sera, non era l’unica, infatti anche gli occhi di Yami, Momo e Lala erano puntati su di lui; non facevano altro che guardarlo mentre Mikan parlava di ciò che avrebbero potuto fare in viaggio e dei luoghi che avrebbero dovuto visitare ad ogni costo:

 

-Dunque dobbiamo fare per fora una tappa all’antico palazzo imperiale, alla Grande Muraglia Cinese, a Hong Kong, Pechino, nei monasteri Shaolin, nella Manciuria…ma qualcuno mi sta ascoltando?

 

Nessuno le rispose, a tavola c’era la tensione più assoluta, tutte le altre erano concentrate su Rito, mentre lui non faceva altro che pensare al bacio con Momo e alle nuove sensazioni provate in quei pochi attimi prima che Nana gli scoprisse e a quando Lala l’aveva preso per mano, quel piccolo gesto che per lui significava tutto l’aveva sconvolto e aveva allo stesso tempo nutrito in lui la speranza di potergli piacere.

 

-Ritoooooooooooo!

-Aaaa, perché gridi Mikan?

-Veramente è da mezz’ora che sto cercando di aprire una conversazione ma tutte sembrano essere nel mondo dei sogni e ti fissano, quindi ho pensato di chiamare prima te dal mondo dei sogni! A cosa state pensando?

-Al fatto che tuo fratello è una best…

-Allora, che ne dite di andare ad una festa domani sera?

-Una festa? Spiegati meglio Momo

-Certo Lala, ho sentito che domani verso le sette di sera, ci sarà una festa in stile tradizionale al tempio vicino alle montagne, con tanto di musica e tante bancarelle per svagarsi

-Certo! Momo ha ragione, prima di partire non c’è niente di meglio dell’andare ad una festa per divertirsi e festeggiare l’imminente partenza. A te va di venire Yami?

-Ci saranno molti Taiyaki quindi penso che verrò, poi sarà divertente passare del tempo tutti insieme, ma anche soli con certe persone…

 

Disse questa frase mentre guardava con uno sguardo penetrante ed inquietante Rito, che appena se ne accorse disse:

 

-S…si! È una bellissima idea , poi è bello poterci andare tutti insieme, ho sentito che ci saranno dei bei fuochi d’artificio!

-Allora è deciso? Va bene anche a te vero Nana?

-Sì, vedrò di contattare Mea per farla venire assieme a noi

-Perfetto, allora domani mattina andremo al centro commerciale in centro a fare shopping! Ci servono dei bei abiti tradizionali per ciascuna di noi!

-Si, ottima idea Momo, al tuo vestito ci penserò io Rito, tu ci devi solo accompagnare e cercare di non stuprare le ragazze che ti passano accanto!

-Certo Mikan…e comunque non sono un pervertito!

-Se se, come no!

-Nana smettila di prendertela con Rito! È normale per i ragazzi avere questi impulsi

-Adesso prendi le sue difese Lala? Vabbè fai un po’ come ti pare

-Ahahah, quando tu e Rito litigate sembrate marito e moglie!

-Zitta Momo! Se ti prendo!

 

Rito si accorse che Nana era diventata rossa tutta d’un colpo, come se quello che aveva detto Momo, l’avesse fatta emozionare, ma mascherò quelle emozioni all’istante facendo prendere il sopravvento al suo carattere forte e orgoglioso.

Dopo cena tutte le ragazze dopo aver sparecchiato, lavato i piatti, buttato la spazzatura e messo in ordine, tornarono nelle loro stanze a finire di preparare i bagagli; Yami si era fermata a dormire a casa di Rito, quindi le prestò tutto Mikan per fare la valigia, da alcuni suoi vestiti, alla biancheria intima.

Momo e Nana erano intente nel fare alcune selezioni tra i vestiti da portare e quelli da lasciare, Lala stava sperimentando invece un prototipo di valigia senza fondo, per portare con sé anche molte delle sue invenzioni che secondo lei sarebbero servite; Rito invece era chiuso nella sua camera, sdraiato sul letto, assorto nei suoi pensieri, si chiedeva quale delle ragazze che lui conosce lui desidera in particolare, si domandava delle numerose attenzioni di Momo nei suoi confronti, degli sguardi di Yami e degli atteggiamenti di Nana, ma soprattutto di Lala, così cominciò a pensare anche alla festa a cui sarebbero andati e anche al fatto che lì avrebbe potuto anche chiamare in disparte Lala per dichiararle i suoi sentimenti al chiaro di luna, o sotto i fuochi d’artificio.

Così mentre ritornò a pensare al viaggio in Cina, che si avvicinava sempre di più, i suoi occhi cominciavano a socchiudersi, fino al punto in cui senza rendersene conto, crollò in un sonno profondissimo.

 

 

 

  
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