3)
Amori e vestiti in valigia
Appena
tornata a casa Momo
scatta con i biglietti aerei in mano verso le scale e come un razzo
sale verso
il piano superiore per consegnarli alle altre; Rito era invece sfinito,
la
testa gli scoppiava e non sapeva da dove iniziare per riordinare tutti
i
pensieri e le azioni che aveva fatto in sole tre ore e non poteva
neanche fare
a meno di pensare alle conseguenze che esse avrebbero portato.
Così, preso
dalla stanchezza si buttò sul divano in soggiorno e stava
per cadere in un
sonno così profondo che niente e nessuno lo avrebbe potuto
svegliare o
smuovere da
lì, ma ad un certo punto:
-Bestiaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-Aaaaaaaaaa,
cosa c’è Nana??
-Niente
di che, volevo solo ringraziarti!
Non pensavo che l’avresti fatto veramente, forse in fondo non
sei una bestia
famelica, affamata di tette e culi…
-Oh
grazie Nana, ma di che
stai parlando?
-Uff,
il solito smemorato,
parlo del nostro viaggio! Sai all’inizio pensavo fosse solo
una via di mezzo
per sfuggire alla dichiarazione ufficiale nei confronti di mia sorella
Lala….e
comunque non è finita qui, io ti farò confessare
un giorno!!
-Ok
ok Nana…
Così
Nana corse via dal
soggiorno e tornò al piano superiore per decidere che altro
portare assieme a
lei, intanto Rito era riuscito a scordarsi di tutto per qualche secondo
mentre
riposava, non stava pensando a niente, solo a riprendersi e per farlo
aveva
bisogno di più di due giorni sdraiato sul letto, visto che
lo stress accumulato
era moltissimo.
Ma
Rito se n’era accorto solo
in quel momento che aveva un pallino fisso che non gli avrebbe mai
permesso di
riposare stando in pace con se stesso, una cosa che sicuramente prima o
poi
avrebbe dovuto affrontare con coraggio per chiarire meglio la faccenda,
come
fanno tutti gli uomini, pensava Rito, questi era Lala; lei aveva aperto
una
grande breccia nel cuore di Rito ormai che non sarebbe mai riuscito a
colmare
se non appunto dichiarandole ufficialmente il suo amore e avendo una
risposta
da lei.
Lui
ci pensava sempre da
quando aveva iniziato a provare sensazioni diverse dal solito quando
salutava
Lala la mattina, andando a scuola assieme, ma soprattutto nel vederla
costantemente. Non c’era dubbio che questo fosse amore, ed
era così forte da
spingerlo a dichiararsi; così un giorno mentre erano soli in
casa, Rito la
raggiunse nella sua camera, la chiamò un attimo per parlarle
e l’atmosfera
anche era perfetta, ma l’unica cosa che riuscì a
dire fu : “ Ti amo…” , ma
preso dall’imbarazzo più totale nel vedere Lala
arrossire, aggiunse subito dopo
: “ Amo le tue invenzioni, le adoro! “ e subito
dopo se ne tornò come un
fulmine in camera sua.
Per
questo ora pensava che
questo viaggio non fosse solo un danno o un errore per lui, ma
un’opportunità,
una grande occasione per dichiararsi e vivere con lei splendidi momenti
vissuti
lì che potrebbero anche farla innamorare di lui, sempre che
non lo sia già.
Così
si alzo dal divano e si
diresse verso le scale, pensando che ciò che portava con
sé era più l’amore
nascosto che provava per la bella Lala che i vestiti e le cose
indispensabili
da utilizzare in viaggio:
-Ehi
Rito finalmente ti vedo,
sembri stanco…
-Si
sorellina in effetti il
caldo di oggi mi ha sfiancato
-Beh
allora vatti a dare una
rinfrescata in bagno e chiama le altre da su, visto che la cena
è pronta…ah giusto,
vedi che cenerà anche Yami con noi, le ho appena finito di
dare qualche lezione
di cucina!
-Y..Ya..Yami?!
-Si
Yami! Ma che ti prende?
Sei impallidito tutto d’un tratto
-S..Si
è a causa della
stanchezza
-Allora
vedi di riposarti
stanotte e non d andare a ficcare il naso nelle mutandine e nelle tette
di
Momo!
-Ancora
con questa storia, io
non sono un pervertito! Lei viene da me!
-Certo
lo so, come fai a
volere Momo se ti sei già dichiarato a Lala? Sai le ci tiene
moltissimo a te e
vorrebbe che un giorno completassi una certa frase che aveva in mezzo
un “ti
am….”
Mikan
non ebbe neanche il
tempo di finire la frase, che Rito scappò in bagno rosso
come un peperone,
appena chiuse la porta a chiave si avvicinò al lavandino e
si gettò un bel po’
d’acqua gelida in faccia per riprendersi; appena
finì di asciugarsi e di
riporre l’asciugamano sul comodino vicino alla vasca,
aprì gli occhi e trovò
davanti a sé Yami, completamente nuda:
-Rito
Yuki…cosa ci fai qui?
-Y…Yami!
Mi stavo solo
lavando non avevo visto che c’eri tu in bagno, scusami!
-Io
odio i pervertiti…
-No
Yami ti prego non
arrabbiarti, non l’ho fatto consapevolmente!
Mentre
si allontanava da Yami
che gli si avvicinava minacciosa, Rito scivolò in avanti
verso di lei a causa
dell’asciugamano bagnato che gli era caduto prima a terra,
così finì con le
labbra su quelle della bellissima ragazza dai capelli biondi e le mani
sulle
sue tette:
-….
-……scusaaaaaaaaaaaaa
Yami!
-…..io
odio i pervertiti,
esci subito di qui!!
-Corro!
Appena
Rito uscì di corsa dal
bagno correndo verso il piano superiore, Yami si lasciò
cadere sul pavimento,
era emozionata e lo si capiva dalle guance rosse e
dall’espressione persa nel
vuoto come quando si è innamorati; pensò fra se e
se : “ Quindi questo
significa essere eccitati…” , così si
rialzò, si guardò allo specchio e da quel
momento in poi non riuscì a mandare più via quel
bacio con Rito che l’aveva
resa oltre che emozionata ed eccitata, innamorata di lui. Adesso anche
lei
avrebbe portato in viaggio con sé poche cose personali,
perché le sue valigie
sarebbero state piene di questi nuovi sentimenti per Rito.