Quando i maghi di Fairy Tail uscirono dal circo, decisero di separarsi nuovamente in coppie per chiedere informazioni riguardo i totem, ma sfortunatamente nessuno sapeva nulla.
- A quanto pare oggi non è la mia giornata…- sbuffò Naya con il capo basso.
Gray, che la teneva per mano, alzò un sopracciglio, ma quando capì quello che la mora intendeva, si fece scappare una risata e le lasciò un piccolo bacio sulla pallida guancia.
- G-Gray-san…! - esclamò la ragazza arrossendo e indietreggiando per l'imbarazzo.
Lui, invece, rise ancora più forte alla sua reazione: - Quanto adoro quando fai così! Sembri così innocente! Eppure, ti ricordo che abbiamo...-.
- NO NO NO! ZITTO! NON LO DIRE! - Naya divenne ancora più rossa.
Sì portò le mani al volto e per la vergogna si fece piccola piccola.
Il mago del ghiaccio, accortosi del suo disagio, tentò di fare qualcosa, ma all'improvviso la ragazza lo abbracciò.
- N-Naya…? -.
- Ti amo! - esclamò lei sicura di sé con il volto nascosto sul petto di Gray.
Seppur provava un po' di vergogna a dirlo, amava quei momenti romantici con lui.
- A volte sai essere davvero stupido…- sbuffò poi gonfiando le guance già paffute.
Quest'ultimo sorrise e afferrandole il mento col pollice e l'indice la baciò sulle labbra: - Anch'io ti amo -.
Naya sorrise timidamente, ma dentro di sé era triste perché non poteva vedere il volto del suo amato.
Non poteva vedere il volto di nessuno.
- Ehi, cosa ti succede? - chiese preoccupato Gray vedendo una lacrima scivolare sul suo viso.
- N-niente…è solo che…Qu-questa cosa della cecità m-mi sta facendo impazzire…- rispose la mora.
Un leggero tono di frustrazione nella sua voce.
- Ehi, andrà tutto bene, Lucy e gli altri troveranno una soluzione. Andiamo? - fece il mago appoggiando un braccio sulle sue spalle.
- Sì -.
Intanto al centro della città, Natsu e Amelia camminavano in silenzio, senza nemmeno guardarsi.
Il più depresso era senza dubbio il Dragon Slayer del fuoco: i totem e la questione di Lyon lo tormentavano continuamente.
Cosa stava accadendo alla sua ragazza? Perché passava così tanto tempo con quel mago del ghiaccio?
Amelia camminava poco più indietro rispetto a Natsu.
Lo guardava da lontano, con occhi confusi e malinconici: - Ehi… - fece appoggiando una mano sulla sua spalla.
I loro sguardi si incrociarono e il tempo sembrò fermarsi, ma in quell'istante comparvero nella mente del ragazzo immagini di lei e Lyon insieme.
Felici, sorridenti, mano nella mano.
Il suo sguardo si scurì e, scacciando la mano della ragazza, camminò più avanti da solo.
Amelia rimase senza parole.
Urlò il suo nome diverse volte ma quest'ultimo non poté sentirla perché era ancora sotto l'effetto dell'incantesimo del totem.
Il ragazzo continuò la sua strada, in colpa per il gesto che aveva appena compiuto, ma si fermò di colpo quando si accorse che il totem che lo aveva maledetto era scomparso dal posto in cui lo aveva trovato.
- Com'è possibile?! -.
Nel circo, invece, Happy aveva deciso di fare amicizia con l'exceed, Jun,  ma quest'ultimo non faceva altro che ignorarlo.
- Ehi, Jun, lo vuoi un pesce? - propose Happy porgendoglielo.
- Dopo che l'hai toccato tu? No, grazie, io passo! - rispose Jun.
- A-aye…? -.
Era freddo e estroverso, provava un profondo disprezzo per il gatto blu.
- Io vado in bagno - disse ad un tratto Jun indifferente, mentre gli altri cercavano un modo per guarire i loro amici.
Happy lo fissò andarsene.
- Tutto bene, Happy? - chiese Lucy che si era accorta di lui.
- Aye, più o meno…- rispose il micio.
Non sapeva perché ma sentiva che qualcosa non andava con quella creatura, perciò decise di seguirlo.
Vide che Jun si stava dirigendo verso la parte opposta del bagno e questo lo insospettì più di prima.
Lo seguì con cautela fino ad una stanzetta e quando vi entrò, vide il gatto tigrato che puliva accuratamente i totem.
Happy sobbalzò, ma prima che potesse correre da Lucy e gli altri, venne improvvisamente avvolto dalle tenebre e scomparve sotto gli occhi freddi dell'exceed.
Erza e Gerard stavano continuando il loro giro d'ispezione per l'ennesima volta.
Il fatto che nessuno sapesse nulla stava dando un fastidio tremendo alla ragazza, che non la smetteva più di sbuffare.
Lui, dal canto suo, era lieto che per adesso la sua ragazza sia priva della voce, così non gli toccava sentire le sue lamentele.
I due camminarono ancora per un po', quando la rossa notò qualcosa di strano in un'area del circo.
Tirò la manica di Gerard e indicò la botola delle belve feroci.
I due si avvicinarono e la guardarono con attenzione.
Aveva qualcosa di strano, non era chiusa bene e per questo motivo gli animali sarebbero potuti scappati.
Ma neanche i loro versi si facevano sentire.
I due maghi si scambiarono un'occhiata perplessa e decisero di aprire la botola.
Questa, nascondeva al suo interno un lungo corridoio, che portava ad una camera segreta.