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Autore: alice_directioner    24/07/2013    2 recensioni
"La mano di Harry mi trascinò verso il parcheggio dove si trovava la sua auto .
Ci trovavamo in macchina, Harry guidava e io stavo seduta nel sedile affianco al suo; aveva poggiato la sua mano sul mio interno coscia , risalendo ogni volta di più verso il mio inguine. Potevo comprendere la sua agitazione , ad ogni semaforo rosso la sua mascella si tendeva, aveva il respiro leggermente affannato.
Finalmente giungemmo a casa sua ; aprì la sua portiera scendendo dalla vettura , e venendo ad aprire la mia, in pochi secondi fummo travolti da un vento di passione; a stento riusciva a pronunciare parole di senso compiuto , che subito venivano sopraffatte dai gemiti di piacere.
Il suo respiro era così irregolare tanto quanto il mio che a ogni suo movimento aumentava sempre di più.
Spalancò la porta e in un secondo , tra un bacio e l’altro, ci ritrovammo nella sua stanza. Le nostre lingue erano rimaste fin dall’inizio unite, se non per quegl’istanti di cui necessitavamo per respirare.
Sfilai la maglietta ad Harry lanciandola infondo alla stanza, rivelando un fisico tonico e abbronzato, mentre lui slacciava a me i pantaloncini" [tratto dal cap.12]
L'amore capita, ... non si sceglie
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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she's not afraid FF

HARRY’S POV. Perché Alice non rispondeva? Le avevo lasciato più di 5 messaggi al cellulare .
Mi trovavo in una zona vicino a casa sua quella notte, e siccome sapevo che era a casa da sola decisi di andare a controllare come stesse. Non ci misi più di cinque minuti ad arrivare davanti a casa sua. Quando arrivai vidi fuori , parcheggiata, una macchina nera; non l’avevo mai vista qui. Mi avviai verso il cancellino per suonare. Suonai. Non rispose nessuno; pensai che non aveva sentito quindi risuonai; ma nulla. Le luci in casa erano accese, come poteva non esserci nessuno?
Riuscii ad intravedere qualcuno dalla finestra della sala , non era Alice, era la sagoma di un uomo, all’inizio pensavo fosse suo padre , ma non era possibile: lo avevo incrociato due ore prima mentre andava in centrale di polizia!
Vidi la porta di entrata spalancata e fu in quel momento che mi iniziai a preoccupare veramente . Non ragionai più quando sentii delle urla provenire dalla sala, scavalcai il cancello senza problemi e mi precipitai in casa. Quando raggiunsi la sala vidi una scena che avrei preferito non aver mai avuto davanti.
Le lacrime le rigavano il viso , lei mi guardava come per chiedermi aiuto, lui probabilmente non si era accorto della mia presenza . Che potevo fare? Non potevo sopportare ancora per molto quella scena. La rabbia aveva raggiunto il limite massimo. È fu quando incominciai ad avanzare che lui si voltò. Brian.
‘H-Harry … ti prego …’ .
Alice riusciva a stento a parlare, la sua voce tremava ; Brian la scaraventò per terra e se ne andò , uscendo dalla finestra. Non riuscivo a credere a ciò che avevo appena visto. Mi precipitai da lei.
‘ che ti ha fatto quel bastardo?’. Le chiesi in modo aggressivo.
Lei aveva gli occhi ancora gonfi di lacrime, mentre indietreggiava. Non riuscì a rispondermi. Forse ero stato un po’ troppo rude a chiederglielo in quel modo, l’avevo spaventata .
Si asciugò gli occhi con la mano, mentre notavo una serie di lividi violacei che le circondavano i polsi , e uno più piccolo sulla mascella . Che aveva fatto quel pezzo di merda? Mi misi seduto affianco a lei.
‘dai vieni qui …’ . Le attorcigliai il braccio al collo e la spostai più vicina a me. Sentivo il battito del suo cuore diventare regolare; si stava calmando al mio abbraccio. Poi finalmente parlò.
‘come sapevi che era qui? ‘. Mi chiese singhiozzando.
‘non lo sapevo … stavo tornando da un amico che abita qui vicino e volevo venire a salutarti …’

Eravamo rimasi seduti sul pavimento per qualche minuto, in silenzio; fu lei a rompere il silenzio.
‘G-grazie , Harry …!’. Mi disse tra i singhiozzi.
Non le risposi , alla fine io non avevo fatto nulla.
‘quando torna tuo padre?’. Le chiesi preoccupato.
‘domani mattina credo …!’ .
‘e tu credi che ti lascerò da sola dopo quello che è successo?’
Lei mi guardò per qualche secondo poi distolse lo sguardo , sembrava che volesse restarsene da sola ! Perché? Come poteva avere il coraggio di restarsene a casa da sola dopo quello che era successo?

***
ALICE’S POV.
‘non tornerà …’. Sussurrai
‘ Oh Dio, Alice! Come puoi dire questo?’. A quelle parole si alzò allontanandosi da me.
‘ … me la caverò …’
‘si , ho visto come te la sai cavare! ‘. Disse sbuffando; era arrabbiato!
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio, io me ne stavo ancora rannicchiata contro il muro, poi Harry , timidamente: ‘ vieni a casa mia stanotte …’. Era evidente che essere gentile non faceva parte delle sue azioni abituali, infatti ogni volta che ci provava abbassava lo sguardo al pavimento e si grattava la testa.
‘ ma … cosa dirò a mio padre? Non posso dirgli che sono venuta da te … ti ammazzerebbe!’ . Gli dissi.
‘gli dirai che sei andata da Selene a dormire!’.
Accettai l’invito, anche se era un ordine sottoforma di invito, anche contro la mia volontà mi avrebbe portato a casa sua comunque, quindi decisi di non oppormi.

Ci dirigemmo verso la Range Rover nera di Harry, l’aveva parcheggiata sempre al solito posto, in fondo alla via. C’era una strana tensione tra di noi, non ci parlavamo; in quel momento avrei voluto soltanto andargli vicino e abbracciarlo senza lasciarlo andare! Ma c’era qualcosa che me lo impediva di fare! Ma cosa? Era forse arrabbiato con me? Raggiungemmo la macchina. C’era silenzio, Harry aveva spento anche la radio, la strada era buia , illuminata ogni tanto da un lampione. Vedevo che ogni tanto Harry mi guardava e tentava di dirmi qualcosa , ma ogni volta si bloccava e ritornava a guardare la strada. Perché faceva così?

***
Harry parcheggiò la macchina davanti a una casa, non era grande, ma era molto bella,
‘ e questa è casa tua?’
‘ credo di si!’ mi rispose rivolgendomi un sorriso. Ricambiai; sentii dal dietro un mano che mi si appoggiò sulla schiena, incoraggiandomi ad entrare. Avanzai timidamente.
‘ puoi entrare non ti mangia nessuno!’ mi “rassicurò” ridendo. Finalmente rivedevo quel bellissimo sorriso incorniciato da due splendide fossette.
Attraversammo tutto il corridoio fino ad arrivare davanti a una scala chiocciola.
‘prego’.
Stavo salendo le scale , seguita da lui quando sentii un “mhmhmh”, come se si stesse schiarendo la voce, anche se il suo intento non era quello; mi girai di scatto e lui fece un cenno in direzione del mio sedere mentre abbassava lo sguardo divertito dalla situazione; mi si vedeva la biancheria ,oltretutto era rossa, e indossavo un paio di pantaloncini bianchi per il pigiama, cortissimi , che sembravano culotte; perché non avevo avuto il tempo di cambiarmi, e le mie guance cambiarono improvvisamente colore, mentre mi cercavo di abbassare la t-shirt che indossavo, ma questa continuava ad alzarsi, era una sorta di lotta contro quella maglietta. Ma non conclusi niente, avevo soltanto peggiorato la situazione, Harry non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere mentre si copriva la bocca con una mano. Volevo morire in quel momento.
‘ non ridere, mi sale la maglietta cazzo!’
‘ non lo avevo notato ! Il rosso ti dona, Alice!’.
‘ah ah … molto. Simpatico.’ Gli risposi scazzata.
‘ dai muoviti che non ho visto niente …!’. Ovviamente non potevo credergli.
‘ si, e stranamente sai di che colore ho le mutande! ‘. Rise alla mia risposta , io sbuffai, quindi mi affrettai a salire le scale prima che potesse fare un’altra delle sue battute. Appena salii sull’ultimo scalino capii che ci trovavamo nella sua camera. Mi bloccai ,proprio lì, stavo scrutando ogni minimo particolare di quella stanza, quando le mani di Harry si appoggiarono sui miei fianchi , mi girai guardandolo sbalordita.
‘che c’è?’.
‘ ce … questa è solo la tua camera?’ . Gli chiesi a bocca aperta. Lui rise , aveva ancora le sue mani su i miei fianchi, poi appoggiò il mento sulla mia spalla.
‘ ti piace?’. Mi chiese sorridendomi.
‘si … ma non pensavo fosse così … così tenuta bene, senza offesa!’
La mia risposta aveva scatenato una sua risata, ma c’era un problema! C’era soltanto un letto e noi siamo in due. Quindi mi venne naturale un domanda: ‘ H-harry !’.
‘si? Che c’è?’.
‘ non per dire ma … c’è solo un letto. E matrimoniale. ‘
‘ si lo so! E dov’è il problema? Abbiamo già dormito insieme …’. Tirai un sospiro un po‘ nervoso, poi mi girai verso Harry, lui staccò il suo mente dalla mia spalla, ‘ ma vivi da solo?’.
‘ no no, ci viviamo io e mio fratello Zayn qui!’.
‘ da quando tu hai un fratello …?’.
‘ da quando mia madre si è risposata … il compagno di mia madre, Peter, aveva già un figlio … ci conosciamo dai tempi delle elementari e abbiamo legato molto … e niente!’.
‘ oh … ok!’. Sbadigliai.
‘ che c’è? hai sonno?’ . Mi domandò sorridendo.
‘ emm … si!’. Gli risposi un po’ imbarazzata. Lui rise ‘ incomincia a sederti sul letto, io mi devo lavare.’ .

hei ragazze come vi è sembrato questo capitolo?? :3 recensite in tante! :3
  
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