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Autore: LanaPotter    04/02/2008    1 recensioni
Voldemort sfrattato chiede aiuto a sua sorella Jane Potter,che lo invita a restare a casa sua e di suo marito Harry. Avventure e disavventure domestiche degli eterni nemici, alle prese con il piccolo James Sirius. Recensite recensite recensite!!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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5 5. L'abbacchio al forno

Voldemort si era svegliato con una strana sensazione di soffocamento.Stava sognando che Harry lo stava ancora strangolando urlandogli frasi senza senso; quando aprì gli occhi si trovò faccia a faccia con James Sirius che gli aveva messo tutte e due le manine sulle narici a fessura impedendogli di respirare. Rideva, il piccoletto, ed in mezzo a gorgoglii e frasi senza senso ripeteva ogni tanto "Ziio...Ziio". Lui lo prese in braccio ed il piccolo lo abbracciò forte. Voldemort si sentì riempire di tenerezza e ripensò a quando, pieno di odio per il mondo e gli uomini aveva fatto ogni genere di cattiveria e di crimine. Quanto sembravano lontani quei tempi, e quanto distante da lui quel mago oscuro che tanto dolore aveva causato.
Questi pensieri profondi erano stati interrotti dallo squillo del telefono...
"Pronto"
"Tom sei tu?"
"Ah Jane, ciao come stai?"
"Bhè, insomma...poi ti racconto...piuttosto come va con Harry?"
"Tutto a posto, più o meno!"
"E James Sirius?"
"E' qui accanto a me. Ci stiamo divertendo un sacco; è proprio un bambino straordinario...ha preso dal nostro lato della famiglia!"
"Questo eviterei di dirlo a Harry; comunque volevo dirvi che dubito di riuscire a tornare domani."
"Oh no! Perchè?"
"C'è stato un altro omicidio e noi siamo in alto mare."
"Deve essere un caso davvero complicato!"
"Mhà, sette modelle uccise orrendamente e troppi sospetti...insomma un incubo..."
"Che vuol dire troppi sospetti?Non è positivo?"
"Non se ogni giorno se ne aggiungono 10 alla lista!Ragazze così belle conoscono così tanta gente che il serial killer potrebbe essere uno spasimante rifiutato, un loro collega impazzito o semplicemente...chiunque!"
"Cazzarola!Bhè un sospetto puoi già eliminarlo..."
"E chi sarebbe?"
"Io! Non sono più in affari...!"
Jane aveva riso "Grazie di aver smorzato la tensione, ora devo andare, magari ci sentiamo stasera."

Tom era uscito di casa con James nel passeggino, dopo aver pronunciato un complesso incantesimo di disillusione, che lo faceva sembrare il fratello bello di Ralph Fiennes.
Londra era piena di sole, l'aria tiepida ed il sorriso di tutte le donne dai 14 ai 70 anni che incrociava lo misero di ottimo umore. Decise di andare a fare la spesa per sorprendere Harry con una cena coi controfiocchi.
I soldi babbani che gli aveva lasciato Harry (controvoglia) sarebbero dovuti bastare, l'unico problema è che non aveva la minima idea di cosa cucinare.
Aveva fatto la spesa aiutato da un piccolo corteo di massaie e commesse del Supermarket fin troppo gentili e disponibili, ognuna delle quali, dopo averlo sfacciatamente invitato a pranzo, gli aveva consigliato una ricetta diversa.Il nostro povero mago era uscito dal negozio completamente rincoglionito, con in testa almeno venti ricette diverse e sempre più incerto sul da farsi.
A casa, dopo aver messo sul tavolo pomodori, una coscia di capretto, insalata, majonese, mezzo chilo di patate ed un vasetto di marmellata, cominciò a sforzarsi di ricordare, tra le tante, la ricetta che più lo ispirava: abbacchio al forno con patate!
Cominciò a camminare per la stanza ripetendo ad alta voce gli ingredienti che ricordava gli avesse detto quella simpatica vecchietta con occhi sognanti (e mani un po' lunghe), ma più ripeteva più i ricordi si facevano confusi; prese all'improvviso una decisione: era inutile tentare di ricordare, si sarebbe fidato del suo istinto di gourmet! Prese la bacchetta e l'agitò cercando di creare nella realtà quello che lui ricordava fosse un abbacchio al forno e mosse le mani con maestria. Gli ingredienti si alzarono in volo sopra il tavolo, sbucciandosi e mischiandosi tra di loro in un turbinio indistinto, poi con un rumore di risucchio ed un gran bagliore il piatto si posò roteando al centro della tavola. Il risultato fu abbastanza soddisfacente dal punto di vista estetico ma una volta assaggiato gli ricordò molto da vicino le caramelle tuttigusti + uno al cerume.
La faccia disgustata di Voldemort divertì moltissimo il piccolo Potter che aveva seguito passo passo ogni suo movimento, sopratutto quelli fatti per magia applaudendo e tentando di imitarne i gesti;questo inorgoglì lo zio ancor più di quanto non lo fosse per le parole del giorno prima;ma a parte questo,Tom doveva ammettere che a confronto del suo, le "Uova alla Potter" sembravano un piatto di Gusteau.
Prese in tutta fretta James Sirius e si precipitò fuori di casa diretto verso un lussuoso ristorante italiano, dove ordinò un'ottima cena per due (sentendosi vagamente e fastidiosamente omosessuale!).

Harry era tornato a casa già nervoso, dopo essersi ripetuto per tutto il giorno di non cedere alle provocazioni del cognato ed augurandosi nel contempo che non avesse insegnato al bambino nessun altra parola razzista.
Entrò in sala da pranzo e rimase allibito alla vista della tavola perfettamente apparecchiata e iperfelice esclamò "Jane! Sei tornata in anticipo!"
"Ma cosa cazzo dici, Potter!" Rispose Tom varcando la soglia con James in braccio ed il grembiule rosa di Jane addosso.
Harry deluso sorrise al bambino togliendolo volentieri dalle braccia del serpeverde e disse:
"Niente parolacce davanti al piccolo, stronzo che non sei altro! Speravo fosse tornata mia moglie!"
"No, e non solo! Ha telefonato stamattina dicendo che dovrà trattenersi di più fuori città"
"Cosa? Ma è una notizia terribile! Quasi quanto te conciato come una badante!"
"Sono vestito da brava mogliettina perchè ho preparato una cena che non dimenticherai!"
Harry istintivamente nascose James Sirius dietro di sè.
"Ma no, che hai capito?! La risposta di Voldemort alla pessima cucina di Harry Potter! Abbacch...ehm...cioè voglio dire...vabbè adesso lo vedrai!"
"Vedi James, io ho cercato di ucciderlo, ma poi si è saputo che era il fratello di tua madre...e adesso ci tocca mangiare quello che ha cucinato...devo essere pazzo!" aveva detto Harry prendendo posto intorno al tavolo e mettendo suo figlio nel seggiolone accanto a lui.
"La cena è servita!" Voldemort sembrava sicurissimo di sè.
Harry dovette ammettere tra sè a malincuore che quelle prelibatezze erano molto meglio delle sue uova,e stava quasi per dirlo, quando James Sirius pronunciò la sua terza parola:
"Istoante"
"Gli hai insegnato qualche altra parolaccia delle tue, brutto bastardo?"
Tom, che aveva capito perfettamente cosa stava per dire il piccolo tentò di cambiare discorso dicendo
"Ma niente! Chissà che significa... Istoante...Niente, sono cose che dicono i bambini, sai Bumba, Cacca, Mella...Niente!!"
"No no! James non dice cose a caso...Dì bene a papà, che hai detto?"
"Istoante" disse il bambino.
"Vedi, niente!" Tom cercava in tutti i modi di fare l'indifferente
"Niente un corno! Voleva dire RISTORANTE, brutta biscia traditore schifoso imbroglione! Ma che razza di uomo sei per barare su una cosa così!" aveva esclamto Harry arrabbiato
"Bè, intanto stavi rosicando da matti, per questa 'cosa così' e poi sono sempre un serpeverde, voglio vincere! Serpeverde si nasce, come me, come James Sirius! Si, prestigiatore miope, tuo figlio è e sarà sempre un SERPEVERD..."
Il piatto del Grifondoro lo colpi in piena fronte.
Harry aggirò il tavolo di corsa lanciandosi su Voldemort, negli occhi gli brillava il furore di un tempo.
Tom cadde all'indietro con un ringhio degno della sua fama e con uno scatto da cobra riuscì a ruotare su se stesso lanciando Potter sul muro; il bruno piombò a terra pesantemente e d'istinto estrasse la bacchetta dalla tasca di dietro dei jeans, puntandola contro l'ex signore oscuro.
Voldemort vide lo sfregiato alzare il braccio pronto a scagliare un incantesimo verso di lui e reagì come era stato abituato a fare da sempre estraendo a sua volta il magico pezzo di legno e alzando il braccio allo stesso modo.
"Cr..." aveva iniziato Tom
"Exp..." stava per dire Harry, quando un lampo di accecante luce viola aveva strappato di mano le loro bacchette scagliandole al centro della stanza con una forza incommensurabile ed attorcigliandole l'una all'altra per poi farle cadere a terra come misera legna da ardere; i due maghi volarono come per un'esplosione alle due estremità della stanza.
   
 
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