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Autore: ddrewsmile_    25/07/2013    4 recensioni
Laura è un adolescente diciassettenne che è costretta a trasferirsi una volta all'anno per il lavoro del padre in posti sempre diversi, quest'anno è la volta della grande città di Londra dove incontrerà Harry: un ragazzo misterioso che viene subito attratto dalla bellissima ragazza. Si troverà indecisa sui sentimenti che prova anche per Liam, un ragazzo bravo e tranquillo. Chi sceglierà trai due ragazzi, il bene o il male?
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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- I'm in love with the wrong person.
  Capitolo 5


Harry si sedette accanto a me.
'Vai via non è il momento'
Ignorando totalmente le mie parole si avvicinò e mi mise un braccio intorno alle spalle, io mi scansai.
Poi mi strinse forte cosi che non riuscissi ad andare via.
'stai con me'
disse appoggiandosi a me
'io non voglio te..'
si scostò per guardarmi in faccia.
'allora è cosi? preferiresti liam in questo momento?'
'probabilmente si, io non ho scelto te! sei tu che non mi hai dato alternativa e mi hai trattato come un oggetto, che posso essere solo tua!'
sembrava quasi offeso, di solito non lasciava mai che il suo viso mostrasse qualche emozione.
'che cos'ha lui che io non ho? perché lo preferisci a me?'
'e me lo chiedi? lui almeno non ha cercato di stuprarmi!'
abbassò gli occhi guardandosi i piedi
'lo so, abbiamo iniziato con il piede sbagliato ma..'
'non abbiamo solo iniziato, tu continui a trattati male come se fossi una bambola!'
'adesso basta..'
disse alzandosi spazientito
'..smettila di parlarmi cosi!'
'lo vedi? per un momento, uno. non potresti essere meno incazzato con il mondo?'
cosa diamine gli era successo per farlo diventare cosi?
'basta, davvero smettila'
aveva i pugni serrati come a contenersi dalla rabbia.
'smettila tu di essere cosi'
mi alzai e rientrai in casa.
mi sentii prendere da dietro ed Harry mi mise contro il tavolo della cucina stringendomi tra il collo e il mento.
'tu non mi parli cosi va bene?!'
mi teneva cosi stretta che non riuscivo a muovere la bocca.
sempre tenendomi stretta mi sollevò e mi mise sopra il tavolo baciandomi il collo.
mi calò i legghins e mi infilò una mano dietro al sedere stringendo.
si levò i jeans e si avvicinò ancora di più a me.
mi sfilai dalla sua presa e scesi dall'altra parte del tavolo correndo fino al bagno, mi ci chiusi perché ne avevo abbastanza di lui per quel giorno.
'ci risiamo, sta volta la porta la butto giù davvero'
sentivo la sua voce mentre si avvicinava dal corridoio.
'no, voglio solo essere lasciata in pace per cinque minuti va bene?!'
ero seduta per terra appoggiata con la schiena alla tazza del gabinetto con la testa tra le mani.
'conto fino a tre e se non esci, entro io di forza'
mi alzai
'uno... due... tre!'
aprii la porta ed Harry entrò di tutta velocità schiantandosi al muro parallelo alla porta, non potei farne a meno e mi scappò una risata.
mi guardò, poi guardò la porta e scoppiò a ridere anche lui.
era la prima volta che lo vedevo con un sorriso vero, senza malizia, ed era davvero bello.
'Harry, anche se non fossi entrato sarei uscita da sola di mia spontanea volontà perché... mi stai facendo uno strano effetto. quando ero qui da sola sentivo quasi un vuoto e quando sei entrato è come se si fosse riempito. sei riuscito a farmi TUA.'

la mattina dopo mi svegliai con harry vicino e non potei fare a meno di sorridere, ma appena mi resi conto perché avevo un sorriso da ebete stampato in faccia mi imposi di tornare seria.
il suo braccio mi riportò a se.
'Harry mi devo preparare per andare a scuola'
mi liberai dalla sua presa e mi alzai.
'oggi non ci andiamo'
aveva un tono di voce ancora addormentato.
'No io devo andare per forza'
andai in bagno a prepararmi e dopo aver fatto colazione uscii, anche Harry venne alla fine.
salimmo in macchina e poco dopo arrivammo a scuola.
appena varcammo l'ingresso Harry mi prese la mano, cercai di levarla ma stringeva cosi forte da rendermelo impossibile.
tutti ci guardavano e questa cosa mi metteva a disagio, al contrario di Harry che ormai era abituato ad avere gli occhi addosso.
mi accompagnò fino all'aula di scienze
'sai, quando fingi sei quasi dolce'
'gli altri devono vedere questo, sai che io non sono cosi'
mi diede un bacio a stampo e andò verso la sua classe al suono della Campanella.
entrai in aula e mi sedetti vicino a Paige.
'hai capito la nuova arrivata su chi ha fatto colpo!'
feci un sorrisino tirato.
'allora? com'è? cioè com'è stare con lui?'
era curiosissima, ma la verità era che non c'era niente di bello.
'com'è.. è una cosa normale!'
ridemmo e venimmo interrotte dall'ingresso del professore in classe.

per tutta la lezione ricevetti occhiate dalle persone che erano nell'aula.
appena sentii la Campanella uscii per evitare le domande curiose di Paige, ma fu inutile visto che andai contro liam e anche lui mi avrebbe fatto delle domande.
'Laura! com'è finita con...'
vidi che aveva un occhio nero dal pugno di Harry.
non volevo dirgli più niente di vero, volevo che credesse alla falsa a cui tutti dovevano credere.
'bene, sono riuscita a calmarlo e a dirgli che non era successo niente'
se mai ci fossi riuscita credo che avrei ricevuto un premio o una statua.
'e per te..? non è successo niente tra di noi?'
sospirai.
'non lo so, insomma hai visto come ha reagito Harry quando ti ha visto a casa..'
'io ho chiesto cosa hai provato'
mi interruppe.
'Harry'
'perché parli sempre di lui? stiamo parlando di noi adesso!'
'no, sta arrivando Harry!'
'ancora tu?'
si rivolse a Liam guardandolo da dietro, quest'ultimo si girò per guardarlo in faccia.
'sto solo parlando con lei che problema hai?'
'il mio problema sei tu..'
lo prese per il collo della maglietta e lo sbatté agli armadietti.
'.. perché lei ti preferisce a me? perché, cos'hai in più di me?'
gli stava urlando contro, per fortuna la campanella era già suonata quindi in corridoio eravamo soli.
'ancora con questa storia? la vuoi piantare?'
cercai di prendere Harry a spinte per allontanarlo da Liam.
Finalmente lasciò la presa e lo convinsi ad entrare in classe allontanandosi da Liam.
'la prossima volta che ci rivedrò insieme, finirà molto peggio di così.'
dopo aver detto cosi entrò in classe lasciandomi lì sulla porta.
lo guardai mentre camminava verso il suo banco e si sedeva, poi entrai anche io quando mi fece cenno spazientito di andare vicino a lui.
'non puoi comandarmi come se fossi un cane!'
sussurrai ad Harry, la lezione era già iniziata.
'si che posso, se mia e faccio quello che voglio con te'
ancora con questa storia che ero sua.
alzai gli occhi al celo sbuffando, poi lo guardai.
'per quanto ancora dovrà andare avanti questa storia?'
'fino a quando voglio io.'

dopo la lezione andammo a pranzo, DOVETTI sedermi vicino a lui per continuare la nostra recita davanti agli altri.
quando fingeva era dolce, simpatico, insomma quasi il ragazzo perfetto.
ridevamo e scherzavamo, era così carino con me.
mi stavo innamorando dell'Harry sbagliato, di quello che non esiste.
smisi di sorridere per quel pensiero.
'cos'hai?'
mi chiese con la sua dolcezza piena di falsità.
'niente, devo... andare un attimo in bagno, scusa'
mi alzai sbadatamente e andai verso il bagno.
Mi guardai allo specchietto appeso ad un chiodo sul muro dopo essermi sciacquata la faccia.
Sentii la porta aprirsi, era Paige.
'Siete carinissimi state troppo bene insieme!'
disse abbracciandomi
la falsa stava andando bene a quanto pareva.
'mh ok'
ero nervosa e non avevo voglia di stare lì a parlare di questa storia.
anche se sono stata scortese non mi interessava, così passai oltre e uscii dal bagno.
tornai al tavolo con Harry, quando fingeva mi piaceva stare con lui.
Appena mi sedetti mi fece un largo sorriso, evidenziava le fossette sulle guance che lo rendevano dolce, in netto contrasto con il suo vero carattere.
l'unica cosa che era come il suo carattere erano i tatuaggi, davano proprio l'idea di quello che era davvero.
Suonò la campanella e raggiungemmo l'aula per mano, da classica coppietta "innamorata".

il pomeriggio quando fui a casa da sola ero davanti alla tv, mi arrivò un messaggio di Harry: 'arrivo a casa tua tra dieci minuti, sai per cosa.'
ecco il vero Harry: lo stronzo maniaco del cazzo.
gli risposi: 'oggi no, per cinque giorni dovrai farne a meno. ho le mie cose da donna, capisci a me.'
per la prima volta ero felice di avere il ciclo.
bussarono alla porta e andai ad aprire, era Harry.
'e questi sarebbero dieci minuti?'
aveva il cellulare in mano, aveva ricevuto adesso il mio messaggio.
'che cazzo'
'non è colpa mia, cerca qualcun altra tanto ti stanno tutte sotto i piedi'
'no, voglio te le altre non mi interessano'
'devo prenderlo come un complimento o una frase dolce?'
'prendili un po' come ti pare'
e riecco l'Harry stronzo..
'va be che devi fare entri o vai via?'
eravamo ancora sulla porta.
'a questo punto entro, due mani e una bocca ce le hai comunque no?'
aveva un sorrisetto malizioso e divertito, che schifo cazzo.
'ma te le fai, le mani ce le hai anche tu eh!'
scoppiò a ridere, io non ci trovavo proprio niente di divertente.
'scherzo, mi fai entrare ora?'
mi scansai in modo di lasciare libero il passaggio.
'comunque non puoi stare qui tanto tempo oggi, tra poco torna mio padre'
'e tua madre?'
disse dando un morso a una mela che aveva preso dalla fruttiera sul tavolo.
abbassai gli occhi.
'cosa c'entra adesso?'
'parli sempre di tuo padre, dov'è tua madre?'
feci un respiro.
'mia madre è morta anni fa in un incidente'
'e questi?'
mi passò un dito sul braccio, c'erano delle cicatrici.

  
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