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Autore: Alice Dream Girl    25/07/2013    1 recensioni
Onew dopo la laurea parte insieme agli amici di sempre JJong, Minho, Key per l'Italia. A loro si aggiunge all'ultimo minuto anche il fratello di Onew, Taemin. I ragazzi a Roma fanno la conoscenza rocambolesca di 5ragazze del posto: Marzia, Celeste, Claudia, Elettra e Letizia. In particolare Taemin si innamora di Marzia, e deve affrontare Minho, amico di sempre, anche lui innamorato di lei. Dopo 3 settimane i ragazzi ripartono per Seoul e Taemin riesce a farsi promettere da Marzia che lei andrà a trovarlo di lì a poco. Marzia e le sue amiche in estate, partono per Seoul. Qui Marzia e Taemin vedranno messo a dura prova il loro amore, a causa di Park, giovane donna innamorata di Taemin, che grazie ad alcune sue conoscenze tenterà in tutti i modi di separarli. Nel frattempo anche gli altri ragazzi intrecceranno tra di loro storie. In particolare Onew e Celeste, dovranno rapportarsi con problemi più grandi di loro che, apparentemente difficili da superare, li uniranno ancora di più. Dopo questo viaggio nessuno dei ragazzi sarà più lo stesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Seoul” quel nome le iniziò a rimbombare in testa Rimase per qualche minuto attaccata con l’orecchio al telefono senza proferire parola. “Marzia!” la chiamò Celeste “Marzia ci sei?” “Eh? Ah si scusa, dicevi?” chiese come svegliatasi da uno strano sogno “Dicevo torneresti a Seoul per me?” “Celeste io…” “capisco come ti senti Marzia e capisco che per te potrebbe essere uno shock. Ma io ho bisogno del tuoi aiuto, non so come fare!” “Ma cosa è successo con Onew?” “Ci siamo lasciati!” “Per via di Heechul?” “Anche… cioè a me Onew manca ma… lui è strano sembra quasi che non mi ami più e Heechul mi sta sempre vicino, abbiamo una buona intesa, siamo riusciti per fino a farlo nelle mie condizioni!” “Io capisco Celeste, ma se tu ami Onew, come credo che sia, devi trovare la forza per farlo tornare da te! nOn puoi gettare la spugna! Del resto è il padre di tuo figlio! Chi meglio di lui può aiutarti?” “Tu Marzia, ti prego ho bisogno di te, tu sei quasi come una sorella, sei la mia famiglia! Ti prego torna a Seoul per me!” “Lasciami pensarci un po’ su va bene?” “Ok… non deludermi!” Marzia mise giù il telefono. Kai la guardò. “Tutto bene?” le chiese “SI, cioè… si dai!” “E’ successo qualcosa?” “Era Celeste!” “Sta bene?” “Tra qualche settimana avrà la bambina!” Gli occhi di Kai si illuminarono di gioia. Aveva avuto poco a che fare con Celeste, ma quella era, comunque, una splendida notizia. “Sono stra felice!” disse “tu lo sembri un po’ meno però!” disse notando la faccia di Marzia “E’ che…” “si…” “Mi ha chiesto di tornare a Seoul per darle una mano.” Kai rimase muto. Non sapeva che dire. Il primo collegamento che fece fu Seoul-Taemin. Ma non glielo disse. “E quindi?” chiese “Non so che fare…” “Perché?” Kai le leggeva in viso che aveva paura di qualcosa, probabilmente di rivedere Taemin “Credo che dovresti andarci!” le disse… e si stupì lui stesso di quelle parole. Temeva che tornando a Seoul e rivedendo Taemin, cosa scontata, dato che la figlia di Celeste era sua nipote, sarebbe ritornata la scintilla e lui, Kai, sarebbe finito nel dimenticatoio. Ma evidentemente l’amore che nutriva per lei era così forte che nemmeno la paura di perderla riusci a frenarlo dal consigliarle la cosa migliore da fare. “Tu credi?” gli chiese Marzia altrettanto stupita “SI!” “Ci andiamo insieme vero?” Aveva il viso della bambina impaurita. “Certo che ci andiamo insieme!” disse Kai sorridendo e felice che lo volesse insieme a lei in quell’esperienza. Il sonno in caserma era una di quelle cose che mancava a Taemin. Continuava a rigirarsi sulla sua brandina in preda ai pensieri. Dopo pochi mesi la storia con Nayla era finita e lui si era ritrovato di nuovo nel baratro con quell’unico pensiero in testa: Marzia. Pensava che il fatto di saperla con un altro e che quell’altro fosse proprio Kai lo avrebbe aiutato a dimenticarla. Ma si sbagliava. Sospirò. Era stanco. Del resto, pensò, l’unico responsabile di tutta quella faccenda era stato lui. Non si era accorto delle manovre subdole di Park, neppure quando Minho e Marzia stessa e anche Kai, avevano provato a metterlo in guardia. Ma soprattutto non aveva creduto a Marzia, quando lei con le lacrime agli occhi lo aveva supplicato di crederle, di lasciarle spiegare. Si, Taemin pensava che la colpa di tutto quel pasticcio fosse sua. Poi ad un tratto qualcosa lo turbò ancora di più. Scattò a sedere sul letto… occhi sbarrati, respiro affannoso… Minho lo sentì agitarsi. “Cosa c’è Tae?” gli chiese con voce impastata di sonno “Minho!” “SI!” “Sta per tornare!” disse Taemin “Chi sta per tornare?” chiese Minho senza capire “Minho, Marzia sta per tornare a SeouL!” “Va a comprare dell’acqua Kai!” gli disse Marzia quel sabato sera “Ma se ne abbiamo due casse!” disse lui “Vai e basta… quella è naturale la voglio frizzante!” “Ma tu non bevi l’acqua frizzante… e poi il supermercato è lontano!” “Dai Kai non fare il pelandrone… vai!” “Va bene, va bene” borbottò Kai. Non appena uscì di casa, Marzia iniziò subito a correre di qua e di là. Era il loro terzo mese insieme. E aveva organizzato una sorpresa per Kai. Quella dell’acqua era solo una scusa per farlo uscire ed essere libera di sistemare la casa come le pareva. Aveva chiesto il favore a Claudia di rimanere da un’amica almeno per quella sera. E lei non aveva fatto resistenza, soprattutto perché, prevedendo l’ennesima notte infuocata voleva preservarsi fegato e timpani. Quando mezz’ora dopo Kai rientrò carico di bottiglie erano già le 8 e il sole era bello che tramontato. Aprì la porta e trovò la casa nella penombra illuminata da sole candele. Un odore di vaniglia gli solleticò il naso. Entrò e si guardò intorno stranito. Posò la cassa d’acqua e iniziò a camminare nel corridoio. Ad un tratto due mani delicatamente gli coprirono gli occhi. C’era qualcuno alle sue spalle. Kai accarezzò piano quelle mani. Sorrise. Era un gioco strano ma bello. “Non ti girare!” gli sussurrò Marzia in un orecchio, alzandosi sulle punte dei piedi perché lui era decisamente più alto di lei. Gli bendò gli occhi con una sciarpa. Kai rideva. Lo prese per mano. Lui si lasciò guidare. Incespicava ogni tanto, alto com’era, era buffo vederlo impacciato. Marzia lo guidò e lo fece sedere su qualcosa di morbido. “Cuscini!” pensò Kai Poi si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra. Kai sorrise ancora. Poi si sfilò la benda. La guardò negli occhi sorridendo. Le accarezzo dolcemente il viso e la baciò. “Che succede?” le chiese poi guardandosi intorno stupito. La casa era un sogno. Candele sparse, uno strano silenzio… tanto ordine. E lì dov’era seduto su comodi cuscini, lì c’era un tavolino con delle cose invitanti da mangiare. “Le hai fatte tu?” chiese “Già!” “Ma perché?” “Beh… oggi sono 3 mesi che stiamo insieme e i primi due per un motivo o per un altro non li abbiamo festeggiati…” “Hai fatto tutto questo per…” “Perché ci tengo a te e a noi!” Kaeinon ci poteva credere. Era la prima volta che una ragazza faceva qualcosa di tanto speciale per lui ed era la prima volta che lui amava sentirsi così legato ad una persona. “Sembra buono!” disse indicando i piatti senza smettere di guardarla negli occhi con amore. Marzia con l’aiuto di una forchetta prese un po’ di quello che era nei piatti e lo portò alla bocca di Kai. Lui mangiò quello che Marzia gli stava imboccando quasi come se fosse un bambino. Gli piacque così tanto che non potè fare a meno di darle un altro bacio per ringraziarla. La cena probabilmente si freddò. Da quel bacio non si staccarono più e finirono a fare l’amore sul pavimento e Marzia fu ben felice di scoprire che nonostante fossero passati tre mesi e lo avessero fatto quasi tutti, i giorni Kai era una continua sorpresa. Sapeva essere dolce in certi momenti, in certi altri appassionato, in certi altri ancora quasi irruento e un po’ selvaggio. Ancora si portavano dietro qualche segno di precedenti notte infuocate. Quella sera fu tutto dolce e appassionato. Tutte e tre le volte che fecero l’amore. E Marzia si dimenticò per quella notte di ciò che Celeste le aveva chiesto. In quel momento esistevano solo lei e Kai. Mentre facevano il bagno insieme immersi in litri di acqua e di schiuma, con lui che la stringeva da dietro e lei poggiata al suo petto, Marzia pensò che quelli dovevano essere i momenti più belli della sua vita, e che quel ragazzo in qualche modo le stava regalando delle gioie difficilmente quantificabili e senza chiederle nulla in cambio, se non la sincerità. La sincerità di dire con certezza che lui e solo lui occupava il suo cuore. Si addormentarono abbracciati e sereni. Quando la mattina dopo suonò la sveglia e si attivò la radio Marzia si svegliò. Kai dormiva ancora. “Sbloccati i voli per il Sud Corea. Da domani riprenderanno a circolare regolarmente” gracchiò la voce della giornalista dalla radio. E Marzia capì che era arrivato il tempo di tornare in quel posto dove tutto era finito e tutto era iniziato.
  
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