Un nuovo inizio.

Justin's point of view:

Quella mattina le luci provenienti dalla finestra filtravano minacciose verso il mio letto.
Odiavo il lunedì mattina specialmente perchè era il primo di altri cinque noiosissimi giorni di scuola.Aprii lentamente gli occhi portando una mano tra i capelli e sbadigliando leggermente.Una voce proveniente forse dalla cucina urlava.

' Justin la colazione è pronta!'.
Scossi la testa risvegliandomi completamente e una volta alzatomi dal letto mi diressi verso il bagno dandomi una pulita.
Alzai lo sguardo dal lavandino guardandomi allo specchio e sorrisi pensando.
'Oggi dovrebbero arrivare i risultati del provino, se mi hanno preso la mia vita cambierà per sempre, nessuno oserà chiamarmi "sfigato" o "femminuccia" mai più.'
D'improvviso i miei pensieri furono interrotti da un ticchettio alla porta.
Sospirai pesantemente aprendo la porta.
'Giorno mamma!' Le diedi un bacio sulla fronte stringendola a me.
Mia madre sarebbe stata la donna che avrei amato per tutta la vita: era la mia forza, il mio angelo caduto sulla terra, mi aveva sempre supportato, mi aveva insegnato tutto della vita e non avrei mai smesso di ringraziarla, per nessuna ragione al mondo.
Mi passai una manno sul petto nudo e le sussurrai.

'Metto la maglia e scendo'.

Difatti pochi minuti dopo ero già pronto, avevo anche fatto colazione, uscii velocemente di casa, avevo una paura tremenda di perdere il pullman, insomma, se l'avessi perso mi sarebbe toccato farmela a piedi.
Accelerai il passo, cominciai quasi a correre e l'autista si degnò di fermarsi.

'Bieber eh? Sempre in ritardo.'

Scoppia una risata generale accompagnata da qualche.

'Hey sfigato!'

Sento la rabbia ribollire in corpo, avrei, preso a pugni tutti quelli che erano in quel pullman.Cercai calmarmi, mi sedetti al primo posto libero e mi misi un paio di auricolari chiudendo gli occhi e ritrovandomi in un mondo tutto mio.
Chissà perchè ma quando ascolti la musica il tempo sembra passare velocemente, infatti, in poco tempo il pullman era già fuori scuola.
Scesi dal pullman grazie anche ad alcuni spintoni: odiavo dover prendere il pullman pubblico ma non avevo altri mezzi.
Mi passai una mano tra i capelli mentre mi accingevo ad entrare fino a quando non sentii una voce vagamente familiare dire.

' Hey femminuccia!'

Mi girai verso destra incazzato e notai lo sguardo di Thomas diretto verso di me.
Sorrisi spudoratamente, ero cambiato quell'estate, non ero più il piccolo e dolce Justin.
Mi avvicinai minaccioso e gli poggiai una mano sulla spalla.

'Thomas cosa diavolo vuoi?' Inclinai lievemente il capo.

Il ragazzo sgranò gli occhi urlando.

'Non fare il duro con me biberon, sei una femminuccia!'

Mi passai la lingua tra le labbra "Mh bene, sappi che questa femminuccia si è scopato la tua ragazza quest'estate.'

Arricciai la fronte scoppiando in una fragorosa risata e mi voltai per andare via.

'Dove cazzo vai figlio di puttana?'

Le mani mi fremevano, la testa mi stava per scoppiare, nessuno doveva parlare di mia madre! Sentii le mani di Thomas sulle mie spalle, mi girai prontamente dandogli un cazzotto.

'Nessuno parla di mia madre, capito stronzo?!'

Attratti dalle urla molti ragazzi si avvicinarono cercando di dividerci.
Poco tempo dopo eravamo nell'ufficio della preside.
La donna dall'altra parte della scrivania ci guardò e poi fissò lo sguardo su di me.

'B-bieber? Che ti ha fatto Smith?'

Zittii guardando dall'altro lato: cazzo ero stato io a riempirlo di botte!
Thomas prese la palla in balzo, avrebbe preferito essere punito il primo giorno di scuola, ma non avrebbe mai ammesso l'avevo fatto male di brutto.

'Sono stato io' Queste furono le parole che pronunciammo entrambi.

La preside alzò un sopracciglio.

'Andate! Non voglio punire nessuno il primo giorno di scuola e non fatevi più rivedere per piacere.'

Uscimmo entrambi e sentii una mano di Smith sulla mia spalla.

'Smettila con me, okay?' Sussurrai visibilmente nervoso.

Il ragazzo scosse il capo e sorrise.

'Sei cambiato Justin, non sei più una femminuccia, hai le palle, mi piaci!'

Non potevo credere alle mie orecchie, davvero Thomas Smith, il capo della squadra di baskett della scuola mi stava dicendo di essere uno con le 'palle'?
Mi limitai a sorridere e lui continuando disse.

'Davvero ti sei scopato Amy?'

Scoppiai a ridere e risposi.

'Davvero!'

Mi diede una pacca sulla spalla 'Sarai la mia nuova promessa.' Detto ciò si allontanò.
Ogni anno Smith sceglieva un ragazzino e lo faceva diventare la sua 'promessa': insomma se lo portava alle feste con sè, lo introduceva in squadra, gli faceva conoscere la gente giusta, le ragazze giuste ed acquistare appunto una buona reputazione.
Mi appoggiai all'armadietto ascoltando il suono della campanella: avevamo perso la prima ora dalla preside.
Le porte delle aule si aprirono e vi uscirono tantissimi ragazzi.
Mi portai le mani in tasca osservandolo tutti ma i miei occhi caddero su una ragazza.
Occhi di un azzurro cielo, capelli neri corvino.Mi morsi lievemente un labbro.
Senza quegli occhiali e con i capelli sciolti sarebbe stata un amore.

Thomas: http://weheartit.com/entry/69502585/search?query=francisco+lachowski

Spazio autrice:
Mh ho deciso di fare questa ff ispirandola al mio idolo.
Ho pensato alla vita di Justin prima di essere famoso così ho cominciato a scrivere.
Devo ammettere che è la mia prima ff quindi spero che tutto fili liscio.
Credo che il narratore varierà nel prossimo capitolo la narratrice sarà la ragazza misteriosa.
Continuo solo se qualcuno mi legge.
xoxo april-