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Autore: SilVerphoenix    30/09/2004    5 recensioni
Questa storia è nata come one-shot ma poi un commento di una ragazza mi ha spinto a scrivere alcuni altri capitoli. Si svolge dopo il settimo anno. Solo due studenti appena diplomati hanno avuto il permesso di arruolarsi negli Auror così presto e quei due studenti stanno per scoprire che il ragazzo dei loro sogni potrebbe non essere così lontano come pensano.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La respirazione di Harry era tornata normale solo da quando i medimaghi lo avevano rassicurato:"Draco sta bene, veramente non c'è neanche bisogno che lei rimanga qua signore...Dovrebbe proprio uscire..." L'incauto medimago che aveva osato dirlo si era ritrovato senza che nemmeno se ne accorgesse una bacchetta puntata al ventre. "Continua a lavorare. Non un'altra parola. " Harry si sentiva del tutto impotente, l'unica cosa che poteva fare era pregare, e lo fece. In che altro modo avrebbe potuto aiutare quel ragazzo che tanto amava? Non ne aveva idea. Fu la sera del secondo giorno della loro permanenza lì che la squadra di MediMaghi gli diede la notizia più bella: a quanto sembrava le sue condizioni erano migliorate al punto che se ne sarebbero perfino potuti tornare a casa. Prevedevano che già la mattina successiva avrebbe potuto svegliarsi,e allora sarebbero tornati. "Ma una notte di riposo ci vuole a tutti!", come disse uno di loro. Suggerirono ad Harry di stare molto vicino al ragazzo,e di parlargli, perchè soprattutto adesso era molto sensibile a ciò che lo circondava,quasi come fosse sveglio,ma ad un livello più inconscio. Severus e Remus erano rimasti tutto il tempo nel castello,non volendo perdere di vista neanche per un secondo nessuno dei loro due protetti. Avevano informato Silente delle condizioni di entrambi e sapevano che lui li avrebbe protetti da qualsiasi indiscrezione di quei maledetti giornalisti,che ancora, a più di due giorni dall'attacco dei Mangiamorte ai ragazzi, andavano cianciando che fossero stati catturati e poi uccisi da Voldemort. O che lui li volesse per un riscatto. In genere, di fronte a tutto questo Remus scoppiava, cominciando una filippica contro la Gazzetta del Profeta, Severus Piton preferiva invece congedarsi per andare a dare un'occhiata alla reale situazione dei due. Fu un peccato che non lo fece anche quella sera, preferendo invece calmare Lunastorta. Come gli era stato consigliato, Harry non si allontanò nemmeno per un secondo dal letto sul quale giaceva il suo angelo. Stette per ore a parlargli, dandosi di fronte a lui del demente per la scena alla quale aveva dovuto assistere Draco quando l'aveva visto con Ginny... Fece progetti per il futuro,raccontò, promise, minacciò, pregò...insomma disse tutto quello che avrebbe voluto dirgli se fosse stato sveglio,finché ne ebbe la forza. Quindi, la stanchezza di due giorni di tensione senza riposare neanche un minuto, gli piombò addosso con violenza, facendolo sprofondare in un sonno tranquillo,con la mano ancora intrecciata a quella del suo Draco. Harry Potter venne svegliato verso l'alba da ciò che meno si aspettava: una risata gracchiante,e una voce falsamente infantile. "Pottelino e Dlacuccio!Che caliiini!!!"(Immaginate la voce di Titti quando fa "mi è semblato di vedele un gatto" ndl'autrice) Si alzò di scatto e se la ritrovò difronte,il suo più detestabile incubo, l'odiata Lestrange era lì. "Vedi potter," cominciò lei,con la voce normale ma con ancora quel sorrisetto beffardo in viso "c'è chi dice che l'amore rende più forti, ma io non credo... L'amore ha portato Draco alla morte, perchè è solo per te che non è diventato Mangiamorte, bensì la nemesi, ADESSO E' UN AUROR!" Nell'ultima frase il suo tono si era alzato pericolosamente, vibrando d'odio e forse anche di follia. Ripreso il controllo, continuò "Ed è sempre a causa ddell'amore che tu morirai... se non fossi stato qui, ma nelle braccia di Silente, io non avrei mai potuto ucciderti... Già,com pensi di avere speranza? Nè tua madre, nè mio cugino...nemmeno degli spettri come avvenne cinque anni fa...e neanche Draco potranno salvarti!Crucio!" La maledizione senza pedono giunse inaspettata, e colpì con durezza il corpo già stanco e provato del ragazzo. Inoltre, la consapevolezza di non avere la bacchetta,sperduta chissà dove in quel maniero, contribuirono ad accentuare la nota drammatica della situazione. "Ma stai tranquillo, Harry... non voglio ucciderti subito... Petrificus Totalus!" la voce della donna gli giunse lontana,quindi sentì il suo corpo irrigidirsi, tranne per i suoi occhi, e sentì una fredda disperazione invaderlo. Non avrebbe più potuto fare nulla, nè per se stesso -ma questo poco importava- nè per Draco,che inerme giaceva nel letto. "Hai già capito perchè ti ho immobilizzato?Si Potter,sei un ragazzo sveglio,sono certa di si... Voglio che tu goda per benino la morte di mio nipote, così che nessuno possa dire che sia cattiva!Vedi come sono cara, come avrei potuto farti perdere questa scena...?Però nella mia immensa bontà ti uccidero poco dopo di lui,peccato!Altrimenti sarebbe stato carino vederti impazzire dietro quest'immagine!" Ad Harry restava un'ultima speranza: il ciondolo di Lilli. Nessuno l'aveva tolto a Draco,magari l'avrebbe salvato ancora una volta! La sua speranza, però, venne sbrindellata davanti ai suoi occhi nul giro di un econdo,quando Bellatrix, avvicinandosi al ragazzo gli strappò la catenina d'argento, ciondolo incluso, e la lasciò cadere alle sue spalle. Ora era veramente tutto perduto. "Avada..." Con un tempismo perfetto la porta della stanza saltò in aria, lasciando irrompere Remus Lupin e Severus Piton, seguiti a breve distanza da Silente, Arthur Weasley e qualche altro componente dell'Ordine della Fenice. "Expelliarmus!" gridò subito Piton, a cui venne risposto dalla Lestrange "Accio bacchetta!", quindi, quando la riebbe in mano,scomparì. Harry fu liberato dall'incantesimo della Pastoia, e subito vennero richiamati i medici del San mungo per controllare lo stato di Draco. Quando diedero il loro responso,ad Harry sembrò che tutta l'aria venne strappata a forza via dai suoi polmoni. "Ma cosa è successo durante la nostra assenza??Vi avevamo avvertito che era molto sensibile,qualcosa deve averlo colpito al punto che sembra stia...ecco,scappando dalla vita! Mi dispiace,ormai non c'è nulla da fare... Credo che vi convenga godervi le ultime ore della sua vita..." Furono le parole del MediMago. Nessuno disse nulla, Silente ordinò che nella stanza rimanesse solo Harry.lui, quasi in trance, si avvicinò al bellissimo exSerpeverde che aveva davanti e sedette accanto a lui sul grande letto che gli evocava così bei ricordi di un amore che non avevano avuto il tempo di godersi. Restò lì a parlargli, cercando di dire che andava tutto bene,ripetendogli che lo amava e che non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via, promettendogli che non l'avrebbe mai lasciato, ma che anche lui non poteva farlo,e non in quel modo. Ma sapeva che erano solo parole buttate lì:niente di ciò che diceva era vero,Draco stava per lasciarlo per sempre e niente avrebbe potuto fermarlo. Fu quando il primo raggio di sole di quel mattino timido si fece avanti ad illuminare quel viso all'apparenza così sereno,quando scomparve anche l'ultima stella di quella notte che Harry avrebbe ricordato per sempre,che Sentì un sospiro provenire da quelle labbra perfette. Ecco. Era successo. Harry aveva appena sentito quei polmoni nriempirsi per l'ultima volta. Era finito. Tutto. Pianse tutte le lacrime che aveva, pianse fino a non avere più la forza di farlo,voleva solo abbandonarsi su quel letto e non aprire più gli occhi, prima che una voce, anch'essa debolissima e appena udibile, lo apostrofasse "Ma dico io, ti sembra giusto allagarmi così??Se smettessi di frignare starei meglio..." Harry alzò la testa. Non era possibile. Due iridi del colore dell'argento lo fissavano divertite. "A-amore...." "Harry,non prenderla a male, sul serio,ma...sei stravaccato sul mio costato,già di per sè debole...è un problema per te alleggerirm...?"Draco non riuscì nemmeno a finire di parlare,che si ritrovò impossibilitato a farlo,con le labbra di Harry premute sulle sue.
  
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