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Autore: WeLoveJorgeBlanco    25/07/2013    4 recensioni
Cosa sarebbe successo dopo il bacio “sbagliato” che Diego avrebbe dato a Violetta alla canzone finale “Yo soy asi”?
Su Disney Channel le puntate riprenderanno a settembre, ma io immagino che la storia si svolga in questo modo. E mi auguro, che la storia sia così anche a settembre! C:
Dalla storia :
“Leon”
“Si?” chiesi appoggiando la mia fronte alla sua.
“Io ho bisogno di te” limitò a dirsi.
Quelle poche parole riuscirono a farmi capire quanto il nostro amore era forte ed entrambi avevamo bisogno dell’altro come l’aria.
“Anche io ho bisogno di te. Ti amo” dissi.
Inevitabilmente una lacrima sgorgò silenziosamente dai miei occhi e lei sorrise.-
Coppia : ViluxLeon e altre :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maxi P.O.V
 
La festa di Camilla ieri sera è stata splendida, ho avuto l’occasione di stare un po’ di più con Nata e non abbiamo smesso di guardarci negli occhi.
Mi alzai felice dal mio letto stiracchiandomi.
Il mio telefono incominciò a vibrare : era un messaggio di Nata.
“Ci vediamo al Resto Band presto stamattina, ho voglia di un frullato kiwi e fragole”
Quel frullato mi fece ricordare un momento brutto.
 
*Flashback*
“Ciao Maxi, sono venuta prima che ho potuto!” disse affannandosi Andrea.
“Ciao ma…come mai sei qui?” chiesi accigliato.
“Ma come? Sei stato tu a dirmi di venire!” affermò.
“Io non ti ho detto un bel niente” protestai.
“Oh, scusami allora. La mia testa deve avermi fatto un brutto scherzo” era visibilmente triste.
“Mi dispiace, hai bisogno di qualcosa?” chiesi alzandole il mento con un dito.
“Si, un abbraccio!” disse tuffandosi tra le mie braccia.
Nata guardò la scena disgustata.
Non parlò ma si appostò dietro di me rovesciandomi il frullato di fragole e kiwi addosso.
“Nata, ma che fai?” chiesi sconcertato.
Lei mi guardò con sguardo omicida e poi se ne andò singhiozzando.
*Fine flashback*

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“Va bene, orsacchiottina!” digitai sul cellulare.
Mi diressi verso l’uscita della mia casa dopo essermi vestito e andai al resto band a sedermi.
Sentii coprirmi gli occhi.
“Chi sono?” chiese con una voce profonda.
“Vediamo…Antonio?” dissi ridendo.
“No imbecille!” disse Andrea.
Io mi sorpresi, pensavo fosse Nata.
“Andrea cosa ci fai qui?” chiesi guardandomi intorno.
“Volevo parlarti Maxi” ammise.
“Ok, ma fai in fretta perchè arriverà Nata fra poco”
“Iononhosmessodiamartievogliostareconte!” disse tutta d’un fiato.
“Cosa?” riuscii a dire.
Lei prese il mio viso e mi baciò.
Nata in quel preciso istante entrò dalla porta principale e incominciò a singhiozzare.
“Nata, posso spiegarti!” dissi raggiungendola.
“Non c’è niente da spiegare Maxi, sei un ipocrita traditore!” e se ne andò asciugandosi le lacrime.
“Oh, accidenti di nuovo!” urlai.
Andrea rimase impalata a fissare la scena.
“Mi spieghi perchè lo hai fatto?” dissi disperandomi.
“S-scusa, io non sono riuscita a controllarmi” disse mordendosi il labbro mentre aveva lo sguardo basso.
Mi avviai verso lo studio e le feci un cenno con la mano.
Sentivo dei gemiti provenire dietro gli alberi e sgranai gli occhi vedendo Violetta e Leon.
Beh, almeno loro sono felici , pensai.
Mi diressi verso l’interno della scuola e trovai Nata intenta ad aprire l’armadietto.
“Nata…”
“Non voglio parlare con te!” ammise.
“Quando faremo le prove per il duetto?” chiesi.
Lei esitò.
“Da te” disse.
“Ok, oggi per te va bene?”
“Si” disse freddamente.
Sapeva che non poteva non cantare con me e quindi accettò la mia proposta.
 
Leon P.O.V
 
“No, dai basta Leon” disse Violetta mentre le facevo il solletico con i miei baci sul collo.
“Ok” dissi baciandola un’ultima volta.
“Ok, ora devo andare a lezione”
La avvicinai per un altro bacio ma lei si scansò.
“Basta baci per oggi” disse sorridendomi.
Rimasi deluso ma aveva ragione.
Lei se ne andò facendomi un cenno con la mano.
Qualcuno mi toccò la spalla.
Mi girai e vidi che era Lara.
Sbiancai.
“Ciao Leon” disse raggiante mentre si avvicinava al mio viso.
La scostai freddamente.
“Che succede?” chiese.
Io esitai.
“Non voglio baciarti, ho un po’ di herpes” mentii.
“Oh capisco, comunque oggi abbiamo una gara”
“Non era domani?” chiesi accigliandomi.
“No, era prevista per domani ma le altre squadre sono arrivate oggi” disse.
“Ok, ci vediamo dopo” dissi andando verso l’entrata dello studio.
 
Violetta P.O.V
 
Prendemmo tutti posto nel teatro.
Mi sedetti ovviamente vicino Leon, il quale stringeva la mia mano.
“Bene ragazzi, vorrei vedere come vi state preparando”.
Indicò me e Diego e ci fece cenno di salire sul palco
Leon strinse la mia mano ma gli accarezzai la guancia come per dire “va tutto bene” e la sue espressione dura si stese in un bellissimo sorriso.
 
Salii sul palco mentre Diego guardava Leon con una espressione truce.
Mi parve di rivivere quei tre minuti, quando eravamo a cantare la stessa canzone, quando Diego mi baciò.
Solo che questa volta Diego non mi avrebbe baciato e Leon sarebbe rimasto con me.
Diego continuava a guardarmi con molta rabbia mentre ci metteva tutta la sua passione per cantare quella canzone.
Quando finii scendemmo entrambi dalle scale e lui per poco non mi buttò a terra.
“Vedi dove metti i piedi” urlò.
Leon mi accorse subito e mi aggrappai alle sue spalle.
“Scusami” dissi mentre mi alzai.
“Non dar retta a Diego” mi sussurrò semplicemente.
Fui rassicurata da quelle parole.
 
Angie P.O.V
 
Stavo preparando i miei bagagli per lasciare quella casa.
Ormai era scaduto il tempo di una settimana e la resa dei conti era arrivata.
Chiusi la porta della mia stanza e mi avviai verso l’uscita quando qualcuno mi fermò
“Dove va Angie?” chiese German strabuzzando gli occhi.
“Via di qui!” urlai.
“Perchè? E’ successo qualcosa?” si preoccupò.
Non volevo scaricare le colpe su gli altri, ma per coprire dovetti dire una menzogna.
“Per colpa sua sono diventata possessiva con Violetta e non è giusto controllarla 24 ore su 24!”
“Perchè se ne sta andando?” chiese sfiorandomi le mani.
“Perchè non sopporto tutti i litigi in questa casa!” urlai sbattendo la porta.
 
Sulla soglia della casa c’era Esmeralda che mi salutava con la mano.
“Spero che sei soddisfatta!” le dissi andandomene.
Lei sogghignò e rientrò in casa. 
   
 
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