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Autore: chibimayu    04/02/2008    14 recensioni
-C’è una visita per lei, signore.-
Roy sospirò stancamente.
-Sono molto occupato, lo sai, e poi sulla mia agenda non sono previsti incontri fino alle 14.30 .- esclamò aprendo la suddetta e constatando che il Generale Chamberlain - noioso Generale Chamberlain – si sarebbe presentato nel suo ufficio esattamente a quell’ora.
Chi mai poteva essere l’idiota che si presentava dal Comandante Supremo senza neanche un appuntamento?
Stava per ordinare alla sua segretaria di mandarlo via, chiunque egli fosse, quando il visitatore si fece sentire attraverso l’interfono.
-Neanche per me hai tempo, bastardo?-
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come avevo promesso ecco qui il seguito di We call it love, spero che vi piaccia!
Io ci ho messo anche  qualcosa della mia infanzia, non so se ve ne accorgerete o no!
Disclaimer: i personaggi di fma non mi appartengono….o per caso avete mai visto Ed e Roy rotolarsi appassionatamente per terra? O_O









Roy alzò lo sguardo dalle carte che stava firmando e svogliatamente accese l’interfono alla sua destra.
-Cosa c’è Hawkeye?-
Era stanco, Roy.
Aveva passato la mattinata ad ispezionare gli alloggi dei militari, a dare il benvenuto alle nuove reclute e ad altre mille noiosissime cose, che nonostante tutto, nel suo lavoro, erano importanti.
E adesso era tornato al suo vecchio amato lavoro: firmare scartoffie.
Le pratiche già sbrigate venivano riposte in un apposito contenitore, in attesa che Hawkeye le ritirasse, mentre quella da sbrigare si ergevano alte per una ventina di centimetri, con suo sommo disappunto.
-C’è una visita per lei, signore.-
Roy sospirò stancamente.
-Sono molto occupato, lo sai, e poi sulla mia agenda non sono previsti incontri fino alle 14.30 .- esclamò aprendo la suddetta e constatando che il Generale Chamberlain - noioso Generale Chamberlain – si sarebbe presentato nel suo ufficio esattamente a quell’ora.
Chi mai poteva essere l’idiota che si presentava dal Comandante Supremo senza neanche un appuntamento?
Stava per ordinare alla sua segretaria di mandarlo via, chiunque egli fosse, quando il visitatore si fece sentire attraverso l’interfono.
-Neanche per me hai tempo, bastardo?-

Una voce che avrebbe riconosciuto tra mille altre.

Roy si pietrificò all’istante e per qualche secondo non rispose.
-Beh? il gatto ti ha mangiato la lingua, forse?-
Il Comandante Supremo scosse la testa e, divertito, disse:
-Per te sono sempre libero…-
Volutamente utilizzò un tono basso e seducente, ben sapendo che la persona all’altro capo avrebbe capitolato subito, una volta recepite le sue attuali intenzioni.
-Roy…-
E infatti…
L’uomo sorrise, pregustandosi un po’ di sano sesso bollente sulla sua scrivania.
Esattamente come l’ultima volta che aveva ricevuto una sua visita.
Sì, gli ci voleva proprio per rilassarsi.
Fortuna che l’ufficio era insonorizzato!
-Non ci sono solo io, grandissimo idiota!-
Come una doccia fredda, l’uomo si vide scivolare via tutte le sue peccaminose fantasie e sbuffò.
Oh, ma questa volta gliela pagava e con tutti gli interessi, una volta arrivato a casa!
Ghignando internamente, attese che la porta si aprisse non appena la sbloccò, tramite l’apposito tasto.



Ah, la tecnologia!
Senza quel geniale apparecchio, quante volte sarebbe stato beccato dalla sua più che solerte segretaria a poltrire sul divano?
Perso com’era nei suoi pensieri, non si era accorto che la porta si era aperta ed un tornado moro era corso fino alla sua scrivania, saltandogli in grembo con tutto il suo peso.
-Ohi…-
Abbassò lo sguardo e, sorridendo, posò una mano sui capelli del piccolo terremoto, scompigliandoli dolcemente.
-Hai fatto il bravo, Cloude?- chiese al bambino fra le sue braccia.
-Certo! Ne dubitavi?- gonfiò le gote e Roy avvertì il bisogno di abbracciarlo forte.
Cosa che fece.
-Lo stai soffocando…- lo ammonì una voce.
Roy alzò lo sguardo per incontrare quello ambrato dell’altro suo prezioso tesoro.
-Giuro che assomigli sempre di più a Hughes!- continuò.
Il moro sorrise e lasciò andare il bambino dalla sua “morsa letale” , ma non prima di avergli schioccato un sonoro bacione sulla guancia, immediatamente pulita dal piccolo che aveva assunto un’espressione del tipo “Odio le smancerie!”.
-A quei tempi non capivo cosa ci fosse di così incredibile nella paternità. Adesso lo so…- esclamò con orgoglio.
Edward sorrise mentre guardava quel piccolo Roy in miniatura chiedere il permesso di prendere un foglio per disegnare.
L’uomo si alzò dalla poltrona e, dopo aver preso un paio di cuscini e averceli poggiati sopra per far arrivare il bambino alla scrivania, lo fece sedere.
-Era un’allusione alla mia scarsa altezza?- chiese il biondo inarcando elegantemente un sopracciglio.
Roy sospirò sconsolato.
Anche se adesso Edward era un giovane uomo di quasi ventisei anni, con un’altezza di tutto rispetto, sopportava ancora male battute e allusioni sull’argomento tabù della sua adolescenza.
-No… sei perfettamente proporzionato Ed, sta tranquillo. In ogni tua parte..- buttò lì.
Ed arrossì furiosamente e il moro sorrise trionfante.
-Ma Cloude non arriva alla scrivania, è ancora…-
-NON SONO PICCOLO!- strillò il bambino senza degnare di uno sguardo i due adulti.
Roy si lasciò cadere sul divano.
-Se mai ci fossero stati dubbi sul fatto che è tuo figlio, con questa sua frase sono stati spazzati via completamente. Ha sicuramente puro sangue Elric nelle vene!- esclamò teatralmente.
Ed sorrise compiaciuto e si accomodò al fianco del moro che non si lasciò scappare l’occasione e si distese, poggiando la testa in grembo al giovane.



-Sei stanco?- chiese leggermente preoccupato.
-Molto… non vedo l’ora che questa giornata finisca.-
-Posso fare qualcosa?-
-Sì… un po’ di coccole dal mio fagiolino sarebbero gradite!- scherzò.
Una vene pulsò pericolosamente sulla vena del suddetto fagiolino.
-Ahi!- esclamò massaggiandosi un fianco appena pizzicato dal biondo.
-Così impari e stasera dormi sul divano, in salotto!-
Roy lo guardò con espressione da cucciolo bastonato - anche se sapeva che certi trucchetti con Edward non funzionavano – per poi mutare espressione in una piena di malizia.
-Non lo faresti mai… ti mancherebbero troppo le mie carezze.-
Ed diventò rosso in meno di un secondo, quando avvertì una mano del moro farsi spazio al di sotto del suo maglione.
-Roy!- protestò.
Diamine.
C’era il loro bambino nella stessa stanza!
-Ci sono dei minori, qui!- esclamò improvvisamente Cloude, sentendosi grande mentre ripeteva la frase che zio Al era solito rivolgere ai suoi genitori.
Arrossivano sempre, chissà come mai.
-Scusa, tesoro…- esclamarono insieme.
Il bambino annuì soddisfatto e si rimise a lavoro.
-Pervertito…- sussurrò Edward ancora deliziosamente imbarazzato, mentre Roy ritraeva la mano
-Ha parlato il verginello…- ghignò.
Edward lo fulminò con lo sguardo.
Intimandogli di piantarla.
Roy trattenne, senza troppo riuscirci, un gemito di disappunto quando avvertì una fitta alla testa.
Segno che una bella emicrania stava arrivando.
Il più giovane se ne accorse e, senza dire una parola, cominciò a massaggiare le tempie del suo uomo.
-Come mai siete venuti in ufficio? Di solito, se devi parlarmi mi chiami al telefono…- chiese.
-Cloude voleva vedere suo padre…- mormorò.
-Mh…- gemette.
-Ed eravamo da queste parti, quindi…-
-Mhhh…-
-Ho forse bisogno di un motivo per venire a trovare il mio adorabile marito?-
-Mh… eh?-
Roy aprì gli occhi e si mise a sedere di scatto.
Molto preoccupato.

Non era un buon segno.

Sapeva bene che il ragazzo non amava nomignoli o smancerie – che invece lui adorava – e tutte le volte che lo aveva chiamato “adorabile marito” era quando quest’ultimo, puntualmente, dimenticava qualcosa di importante.
Ed lo guardò confuso.
-Cos’ho dimenticato?-
La confusione sul volto del giovane aumentò.
-Quando mi chiami così è perché ho dimenticato qualcosa…-
-Davvero?- assunse un’espressione strana.
Cinque minuti passarono senza che Ed aprisse bocca e Roy si sentì messo sotto processo.
-Non hai scordato niente, idiota!-
-Sicuro?- chiese scettico.
Il biondo annuì.
Ciò non trattenne il moro a dare un’occhiata veloce al calendario appeso alla parete.
No.
Niente compleanni, anniversari o ricorrenze particolari…
-Volevo solo sapere se stasera tornerai a casa per cena…-
Roy scosse la testa.
-Capisco.-
-Mi dispiace, sono molto impegnato e anche stasera farò tardi.-
Non gli era sfuggito l’attimo in cui gli occhi del compagno si erano riempiti di triste rassegnazione.
-Non preoccuparti. Ci sono abituato.-
E neanche quel sussurro gli sfuggì.
Diventare il capo dell’esercito era sempre stato il suo sogno, ma adesso, a causa sua, si stava allontanando sempre di più dalla sua famiglia.
Non riusciva a ricordare l’ultima volta che avevano cenato insieme o che aveva giocato con suo figlio.
Cloude lo vedeva solo quando era ormai addormentato nel suo lettino.
Edward gli diceva sempre di non preoccuparsi, che capiva che essere Comandante Supremo aveva le sue grane, ma Roy si preoccupava.
E molto.
Era quel “ci sono abituato” che Ed appena sussurrava, convinto di non essere sentito che lo spaventava.
Non era assolutamente disposto a mandare a puttane il loro matrimonio, neanche per tutto lo Stato d’Amestris.
Già solo convincere Edward della sincerità dei suoi sentimenti era stata un’impresa titanica.
Ricordava molto bene quella corsa pazzesca per tutto l’Headquarter, alla ricerca di quello stupido che non voleva saperne di farsi trovare.

Veloci i pensieri corrono a nove anni prima.

Ignorando le minacce di Hawkeye – ed evitando anche un paio di pallottole – aveva ordinato ad Havoc di consegnargli le chiavi della macchina.
Il Sergente Maggiore Fuery aveva visto Edward uscire dall’Headquarter di tutta fretta e con un’espressione strana in viso.
Non si sarebbe bruciato l’unica possibilità che aveva di farlo suo.
Era stato uno sciocco a reagire in quel modo, lo sapeva bene, ma non poteva nascondere che quella frase lo aveva ferito.

-Mio fratello, qualche giorno fa, mi ha detto che secondo lui io la amo..-
-E tu cosa gli hai risposto?-
-Che era fuori di testa è ovvio!-

Ovvio.
Come se nella vita ci fosse qualcosa di ovvio!
Quando lo aveva infine trovato, aveva dovuto avere a che fare con un Alphonse preoccupato da morire per il suo Nii-san, e in seguito con un Edward completamente indifferente ai suoi discorsi.
Gli ci erano voluti tre dannatissimi mesi per convincere il ragazzo che non era solo un desiderio fisico, il suo.
Che c’erano altri e ben più importanti sentimenti in gioco.
Che era stato un idiota a prendersela così tanto.
Rendersi disponibili ad una relazione, per poi chiudere la porta immediatamente dopo.
Cazzo, aveva detto che avrebbe combattuto e invece si era arreso subito.
Per la prima volta si era ritrovato a corteggiare seriamente una persona e Edward in tutta la sua innocente crudeltà lo aveva fatto penare parecchio prima di cedere.
-Non sono una di quelle sgualdrine che frequenti!- gli aveva detto quando Roy aveva provato ad andare più in là di un bacio.
Tra alti e bassi erano arrivati alla fine al matrimonio.
Ostacolato, oltraggiato da mezza Amestris, esercito compreso.
C’erano volute tutte le conoscenze di Roy e tutta la sua forza per impedire ai vecchi capoccioni di passarlo sotto Corte Marziale e, se non avesse avuto Ed al suo fianco, probabilmente l’unica soluzione rimastagli sarebbe stata la canna di una calibro nove puntata alla tempia.
E Cloude.


Lui era stato il loro miracolo.
Ed aveva sempre saputo – semplice intuizione, Roy non avrebbe mai detto una parola – che al compagno piacevano i bambini.
Lo vedeva dal modo con cui giocava con Elycia e da come guardava le coppie con figli che passeggiavano al parco, non molto lontano da casa loro.
Roy desiderava la paternità.
Ed non poteva renderlo padre.
L’unica possibilità che il giovane aveva vagliato era stata quella di lasciarlo.
Per un paio di settimane se ne era andato da casa, sperando che Roy lo dimenticasse e si rifacesse una vita con una donna, in grado di dargli un figlio.
Invece Roy aveva smosso mari e monti per ritrovarlo e quando lo aveva fatto, lo aveva schiaffeggiato così forte che la mano destra gli aveva fatto prurito per dieci minuti buoni.
Gli aveva urlato contro la sua stupidaggine.
-Se ho sposato te è perché ti amo! Hai proprio il cervello delle dimensioni di un fagiolo!-
Accantonando l’idea di lasciarlo, Ed si era concentrato sugli studi di alchimia, dopo che Roy aveva rifiutato la sua proposta di fare un figlio con un’altra donna.
E di adozione neanche a parlarne!
Chi mai avrebbe affidato un bambino ad una coppia omosessuale?
L’ultima alternativa rimasta era quella dell’alchimia.
In altre parole: trasmutazione umana.
Alla fine del suo ciclo di studi, aveva trovato un modo, o per meglio dire, aveva elaborato un sistema per permettergli di dare la vita.
Pericoloso.
Quante volte Ed aveva sfidato la morte e ritornato sempre vincitore?
Tante, forse troppe.
Abbastanza da fargli credere che anche quella volta ce l’avrebbe fatta.
Quanto si sbagliava.
Rendere il suo corpo più ospitale per mantenere in vita un feto non era stato troppo difficile.
Erano i mesi successivi quelli da temere.
Con il costante rischio di aborto, Ed aveva dovuto rivedere completamente il suo intero stile di vita.
Se avesse perso il bambino, sarebbe morto anche lui, in una reazione impossibile da arrestare.
Per questo, quando aveva comunicato a Roy che aveva il loro bambino in grembo, lo aveva fatto a sei settimane dall’inizio della gravidanza.
Al moro stava per venire un attacco di cuore, seduta stante.
Dio, se l’aveva odiato in quel preciso istante.
Prendere una decisione del genere completamente da solo, senza prendersi neanche la fatica di consultarlo.
Roy non era mai stato ottimista e quei nove mesi furono il suo inferno.
Vivere con il costante terrore di sentire il telefono squillare, per avere la notizia che Edward e il bambino erano morti, fu ciò che quasi lo mandò sull’orlo della pazzia.
Ma evidentemente qualcuno aveva avuto pietà della loro storia e fortunatamente non c’erano state complicazioni.
Così era nato Cloude.

Li aveva completati.

-Hai finito di disegnare, Cloude?- chiese Edward alzandosi dal divano
-Si!- esclamò soddisfatto.
-Bene, abbraccia Otou-san che deve lavorare, adesso. Andiamo a casa.-
Cloude diede un ultimo ritocco al suo disegno, prima di mostrarlo al suo Chichi-ue.
-Bravissimo.- mormorò colmo di orgoglio paterno.
-Lo posso regalare a Otou-san?-
Edward sorrise teneramente.
-Ma certo…-
Il bambino scese dall’alto trono del potere del padre moro per corrergli incontro.
-E’ per te, torna presto a casa!- disse, porgendogli il foglio per poi prendere la mano di Edward.
-Ti tengo la cena da parte. Buon lavoro. –
Ed diede un leggero bacio sulle labbra del moro e si incamminò verso la porta.
-Grazie… Cloude, fa il bravo bambino!-
-Lo sono sempre!- esclamò, voltandosi e facendogli una linguaccia prima di uscire dall’ufficio.
Roy sospirò.
Sapeva che Edward ci era rimasto male.
Anche a lui, d’altronde, non faceva piacere passare ore interminabili nel suo ufficio.
Sentiva che stavano diventando, a poco a poco, sempre più distanti.
Per adesso Edward era occupato nell’educazione di Cloude, che l’anno successivo avrebbe cominciato la scuola, quindi le sue giornate non erano vuote.
Ma una volta che il bambino avesse cominciato a passare meno tempo in compagnia del suo Chichi-ue, quanto ci sarebbe voluto prima che la solitudine spingesse Edward a cercare consolazione da qualche altra parte?
Tra le braccia di qualcun altro?
Roy rabbrividì al pensiero.
Cominciò a rigirarsi la fede al dito – gesto che faceva sempre quando la sua preoccupazione raggiungeva il punto più alto – come per sincerarsi che fosse ancora al suo posto.
Lo sguardo gli cadde sul disegno che Cloude gli  aveva regalato.
C’erano lui e Edward che tenevano per mano il loro angioletto, con un gran sorriso sul volto.
Aggrottando la fronte, divertito, pensò che avrebbe dovuto dire al bambino che il suo Chichi-ue non era poi così alto.
Venti minuti dopo si ritrovò nuovamente seduto alla scrivania a firmare quelle dannate scartoffie.
Aveva ordinato ad Hawkeye di cancellare tutti gli impegni non importanti, nella speranza di tornare a casa ad un orario decente.
Riza aveva sorriso quando aveva sentito il suo superiore dire che “la sua famiglia aveva bisogno di lui” e non aveva protestato.
Roy quella sera tornò a casa prima del solito, con somma gioia di Cloude.
Edward sorrise e, avvicinandosi al marito, si alzò sulle punte dei piedi per potergli sussurrare all’orecchio:
-Effettivamente oggi hai dimenticato qualcosa…-
Roy cominciò a sudare freddo.
-Hai dimenticato di darmi un bacio stamattina…- sorrise.
-Oh…- ricambiò il sorriso con uno leggermente più smaliziato – Rimedio subito…-







Oh! adesso è conclusa! Spero che vi piaccia, nonostante l’elemento Mpreg, che io amo! *____* quei due sono perfetti per fare i papà, e io sono un’avida lettrice di Mpreg!peccato che su fma non se ne trovino molte, complete poi è quasi impossibile! O_O

Ringraziamenti:

Roy Mustung sei uno gnocco:  Wow, addirittura sublime! XD e io che pensavo che non fosse chissà cosa! Stà sicura che ne scriverò sicuramente                                                     delle altre non appena mi verrà l’ispirazione, intanto, come promesso, ecco il seguito di We call it love, sperando                                                     che ti piaccia anche questo…un bacione anche a te!

elyxyz: Grazie per il tuo aiuto Sempai e anche per l’incoraggiamento! Hai ragione, sai? Mi ci è voluto un altro po’ ma alla fine sembrerebbe che                sia passato! Questo seguito l’ho scritto in una giornata intera, escludendo pausa cinema dove mi hanno portata a vedere un film del                      cavolo, Cloverfield, novanta minuti di grida assordanti, con il terrore di sognare quei mostriciattoli schifosi! O_O vabbè… sono                               sinceramente contenta che ti sia piaciuta. Trovo
             anche io che la vicinanza sia la vera medicina per quei due. Un bacione.

aduah:  Teneroso il Taisa che si preoccupa, eh? >o< lo sho! Lo adoro quando fa così! Spero che con questa ff che ho scritto adesso, un po’ del                   tuo risentimento per il Taisa sia passato! Dai, non ci pensare! Era solo una ff, e Roy non farebbe mai una cosa del genere al suo adorato
              fagiolino!preparati stasera su msn, perché ho ritrvato quella di cui ti ho accennato ieri, che non trovavo! XD ahahah! Ed è abbastanza
              angst! Come piace a te! Un bacione.


Yuki Eiri Sensei: o_O il tuo nick…solo adesso che sto guardando Gravitation lo capisco!aaaaaaah!!!!!!!!!!! adoro Yuki, è il classico esempio di                                 seme in una relazione yaoi! XD e soprattutto adoro il suo doppiatore *sbav* ehm riprendiamoci! Sono contenta che ti sia                                          piaciuta!

Bad Girl: Sorellina! Visto che zietto Roy non lascia mai da solo il suo fagiolino (la pianti? Nd Ed) quando ha bisogno di coccole? XD se poi non ci
                Pensava lui, sono sicura che molte altre ragazze si sarebbero offerte di consolarlo! XD beh, scommetto che zietto Roy non sarebbe
                D’accordo non noi, sulla nostra idea della SUA astinenza! Anche io ti adoro sorellina!!un bacione!

nemesi06: Evviva! Ti piace anche questa! La mia spacciatrice di spoiler su naruto preferita! XD tranquilla, terrò chi tu sai lontano da te, per un                     po' perlomeno fino a quando esce il capitolo nuovo, oddio non sto nella pelle neanche io!chissà che succederàààààà! Un Bacione!


MiLiKa: Felice che questo Roy ti piaccia!^___^ nell’anime quando lo vedo preoccuparsi per i nostri fratelli preferiti mi viene sempre da s                           sghignazzare, è troppo cucciolo quando pretende che non gli importi e poi invece, si danna l’anima per tenerli al sicuro! XD Un bacione!


Be Mine: Davvero ti blocchi? o_O beh, si, penso anche io che sia così…infatti questa che ho scritto ora me la sono scritta su un bel quadernone                  e, tazza di camomilla a parte, ho seguito il tuo consiglio XD grazie per la recensione. UN bacione!


Hokori: Ma cara!!^___^ come sempre quando leggo le tue interpretazioni, mi diverto tantissimo! Esplori sempre strade a cui non penso mai!                    XD anche  a me piace l’idea che Edo si affidi completamente al suo Roy! *____* lo vojo anche iooooo!! (tu hai me Nd Itachi)(oh…è vero              ammmmmore!!XD) aspetto di sentirti su msn, cara! Un bacione!

Setsuka: ^____^ meno male che è tutto IC! È vero, quei nomignoli non sono tipici di Roy, ma personalmente li trovo adorabili! Fanno troppo vita                di coppia, non trovi? XD e quei due sono troppo carini insieme!cvisto che ho messo il nome Cloude? XD spero che anche questa ti                         piaccia! Un bacione!

NightAlchemist93: si è vero! Il passato di molti personaggi è sempre triste da morire! Ho il sospetto che molte/i mangaka siano dei sadici! O_o                                   Roy ha imparato a risollevare il morale da ME!! Tu stai parlando con colei che ha sempre offerto una spalla su cui piangere                                   alle proprie amiche, quindi so fare il mio “lavoro” piuttosto bene! XD Un bacione!

   
 
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