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Autore: thexchromosomee    26/07/2013    4 recensioni
Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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First of all, let me thank pirupiru e channyangy96, che hanno inserito la storia, rispettivamente, nelle seguite e nelle preferite, GinnyW e chiara_centini, che hanno recensito il capitolo precedente, e, naturalmente, la mia beta e tutti i lettori! ^^ (oggi mi sento british!)

Pronte a fare il tifo per… chi volete? Inizia la partita!

Girls always win

Capitolo 6: Corvonero vs Tassorosso

Rose

È arrivata, finalmente!– grido, precipitandomi nello spogliatoio per mostrare la mia scopa nuova alle altre.

Alla fine mi sono fatta coraggio e ho scritto ai miei genitori per informarli che avrei giocato nella squadra della mia Casa, ma è saltato fuori che mio fratello minore, Hugo, mi aveva preceduta e mio padre, pazzo di felicità, era subito corso a comprarmi una scopa. Una Starclimber, per l’esattezza, la migliore sul mercato.

Amelie è l’unica entusiasta della novità, però; le altre sono occupate ad avvilirsi, alcune sull’orlo della catatonia, tutte, comunque, concentrate sulla partita imminente, la prima della stagione, per molte di noi la prima in assoluto.

La Starclimber, che cullo tra le braccia come un neonato, dà al capitano la forza di farci un discorso di incoraggiamento.

Ci siamo, ragazze. Il momento cruciale delle nostre vite da giocatrici di Quidditch è giunto. Oggi scenderemo in campo e faremo vedere a quei maschilisti di che pasta siamo fatte! Abbiamo lavorato sodo, e a lungo, e lotteremo con le unghie e con i denti. Siamo femmine, dannazione, niente è impossibile per noi!– ruggisce, battendo il pugno sull’altra mano. –Ok, andiamo a tirare la coda a quei Tassi!

Spalanca la porta dello spogliatoio con un calcio e marcia fin sul suolo erboso, accogliendo le grida di giubilo con un vivace movimento della mano. Le altre la seguono a ruota, meno baldanzose.

Indosso la divisa in tutta fretta, sforzandomi di pensare a cosa sto facendo, piuttosto che alla partita. Il blu della divisa è scolorito, la targhetta (che recita Denth, ex membro della squadra, non Weasley) è quasi completamente scrostata, e gomitiere e ginocchiere non cadono a pezzi solo perché del magiscotch le tiene insieme. Prendo mentalmente nota di chiedere ad Amelie se possiamo permetterci divise e attrezzature nuove.

Accarezzo il legno liscio del manico di scopa, facendo profondi respiri per scacciare i pensieri negativi. È ora di andare.

Forse non tutti sanno che Corvonero, oltre alle tanto decantate intelligenza e rispettabilità, possiede anche un forte spirito di coesione: l’intera Casa si è riversata allo stadio a fare il tifo per noi.

Le mie compagne di squadra sono già a mezz’aria a discutere con i Tassorosso per la spartizione del campo. Amelie, Ruth e Ida fanno dei giri di riscaldamento; Mariah, poco distante, chiacchiera con una faccia ormai nota, Rhet Davies, senza accorgersi che Nell le ha sottratto la mazza da Battitore e la sta usando per colpire (per finta) McLaggen, a sua volta ignaro di tutto perché occupato a sorvegliare il suo Cercatore.

Deglutisco a vuoto, nervosa: spero proprio che la tattica di Amelie non si riveli un fallimento.

Monto sulla scopa e afferro con forza il manico, un solo pensiero in mente: vai più veloce che puoi.

Non sento nulla se non il vento che mi fischia nelle orecchie, sferzandomi il viso e la divisa, e in una manciata di secondi sono più in alto degli spalti, al livello degli anelli. Al decollo la tifoseria Corvonero esplode in un boato: si chiedono se e quanto sia brava a volare, sicuramente, ed io, per accontentarli, mi esibisco in un giro della morte.

Scorgo mio cugino James tra la folla, seduto con le gambe poggiate sul sedile davanti e un foglio di pergamena in grembo, intento a scrivere furiosamente.

Alza la testa un attimo e ne approfitto per mandargli un bacio; aggrotta le sopracciglia in un’espressione torva e intinge con veemenza la piuma nella boccetta d’inchiostro retta da Fred, seduto accanto a lui.

Coach Wood fa il suo ingresso in campo e, con un cenno, ci ordina di raggiungerlo.

È la prima partita della stagione, cominciamo con il piede giusto, ok? Pretendo un gioco pulito… da tutti voi. Non voglio che nessuno finisca in Infermeria. Capitani, datevi la mano.

Amelie e McLaggen si fronteggiano, fissandosi, e si stringono la mano in una morsa: è chiaro che nessuno dei due vuole cedere per primo.

Wood li separa, Amelie vola alla postazione del Portiere, Mc Laggen dalla parte opposta. Il resto dei giocatori decolla e Wood, non appena ognuno è al proprio posto, fischia, dando inizio la partita.

I Cacciatori si mettono immediatamente all’opera; Ida prende la Pluffa e scatta verso l’area di tiro avversaria, evitando Davies che le stava venendo addosso, in cerca del Boccino. Raggiunti gli anelli, faccia a faccia col Portiere di Tassorosso, tira.

E Winters prova a segnare!– tuona la voce magicamente amplificata del commentatore. –Peccato, Corner riesce a pararla e Clark prende possesso della Pluffa, dirigendosi verso la porta di Corvonero. Tassorosso in possesso, Clark passa la Pluffa al capitano McLaggen, che… Ah, la lascia cadere per non cadere lui dalla scopa, colpito da un Bolide di Affey. Adesso Corvonero è in possesso di palla, Dortan ha afferrato la Pluffa, la passa a Winters che tira e… Segna! Dieci a zero per Corvonero!

Batto il cinque con Coraline quando mi vola accanto, e continuo a passare al setaccio l’intera area, alla ricerca del Boccino.

Cinquanta a venti per noi, e di quella dannata pallina dorata ancora nessuna traccia.

Ehi, Weasley– mi chiama Davies, accelerando per starmi dietro. –Senti, uhm… Che tipo di ragazza è Mar… Affey?

Non so. Perché me lo chiedi?– gli domando, alzando un sopracciglio, scettica, per poi sorridere alla vista delle sue guance, coloratesi di un tenue rosso.

Nessun motivo in particolare– risponde, contraddicendosi subito dopo, quando aggiunge. –Mi incuriosisce, è diversa dalle altre ragazze del mio anno.

Diversa in che senso?– replico: cosa avrà mai fatto la piccola Mariah per attirare l’attenzione di questo Tassorosso?

In senso buono. Credo– risponde. –Lascia perdere, non importa.

Vira verso l’alto e si allontana a gran velocità, ma senza staccare gli occhi da una certa Battitrice pochi metri più in basso.

Interessante. La tattica di Amelie sta funzionando, a quanto pare. Su uno di loro, almeno; mentre passo vicino a McLaggen, infatti, lo sento sbraitare a uno dei suoi Battitori di “non fare il gentiluomo e buttare Dortan giù dalla scopa con ogni mezzo”.

Per fortuna Nell è dotata di ottimi riflessi e riesce a schivare tutti i Bolidi lanciati nella sua direzione.

Cento a ottanta. Siamo in vantaggio, ma di poco.

Coraline mi raggiunge e dice – Amelie vuole che ti liberi di Davies… Non in senso letterale, ovvio. Teme che i Tassorosso possano pareggiare e vuole che tenti quella finta che ti ha spiegato.

Annuisco e rallento, in modo che tutti mi vedano, poi vado giù in picchiata.

Sembra che il Cercatore di Corvonero abbia avvistato il Boccino!– grida il commentatore. –Davies tenta di starle dietro, ma Weasley è troppo veloce per lui… Per le mutande di Merlino! È una Starclimber, quella?

Giù, giù, giù in picchiata, sempre più veloce; l’aria mi taglia la faccia e scompiglia i capelli, che escono dall’elastico. A pochi centimetri dal suolo tiro in su il manico e punto di nuovo al cielo, sfiorando a malapena il manto erboso con la punta dei piedi.

Davies finisce a terra!– annuncia la voce tonante del commentatore. –Eccellente finta, quella eseguita da Rose Weasley, Cercatrice di Corvonero. Un momento: il Cercatore di Tassorosso sta rimontando sulla scopa. Che coraggio! La caduta deve avergli rotto diverse ossa, vista la velocità cui stava andando.

All’improvviso, un sonoro “crack” echeggia sinistro nello stadio.

Un Bolide di Boot, di Tassorosso, disarciona Affey, che finisce a terra!

Si odono esclamazioni di sorpresa e preoccupazione dagli spettatori, ma prima che mi volti a vedere come sta la nostra giocatrice più giovane un luccichio dorato cattura la mia attenzione: è il Boccino!

Accelero verso la porta avversaria, e il Boccino deve avvertire la mia presenza, perché prende velocità e fugge verso l’alto, con me alle calcagna.

Mentre lo inseguo perdo il contatto con il mondo circostante; esistiamo soltanto io, la mia scopa e il Boccino, impegnati in una gara di agilità e velocità. Sento la testa pulsarmi, l’aria fredda scontrarsi col mio viso, il sudore grondare sulla mia pelle, poi vedo un indistinto puntino dorato pochi centimetri fuori dalla mia portata.

Lo raggiungo e lo imprigiono tra le mie dita; riesco a sentire le piccole ali che mi solleticano la mano e una calda sensazione di vittoria.

Per un momento non realizzo che ho catturato il Boccino, provo soltanto una gioia immensa nel vedere la piccola palla di metallo tentare, invano, di liberarsi dalla mia presa. Poi si fa strada in me la consapevolezza.

Weasley ha preso il Boccino! Altri centocinquanta punti a Corvonero, che vince la partita!

Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo vinto.

Mariah

Mariah!– sento una voce chiamarmi per nome.

Il rumore mi rimbomba in testa, aggravando l’emicrania. Vorrei zittire chi sta parlando, ma ho la bocca secca e le labbra sembrano incollate tra loro. Dopo parecchi sforzi riesco ad aprire la bocca, rantolando quando l’aria fredda e umida scorre lungo la mia gola riarsa fino ai polmoni.

Mariah!– stavolta gridano, e in coro.

Porca miseria– è tutto quello che riesco a dire mentre apro gli occhi e sbatto le palpebre per mettere a fuoco la scena, trovandomi circondata dalle mie compagne di squadra.

Porca miseria sì! Avevi perso conoscenza!– sospira Amelie, sollevata.

Un Bolide ti ha colpita alla testa. Forte. Fortuna che sei caduta da soli dieci metri d’altezza– spiega Nell, che mi aiuta a mettermi seduta nel letto.

Emetto un risolino sarcastico: SOLI dieci metri? Non c’è da stupirsi se il mio corpo è tutto un dolore!

Abbiamo vinto, comunque. Rosie ha preso il Boccino poco dopo la tua caduta– aggiunge Nell. Rose sorride imbarazzata e non posso non sorridere di rimando. –Stiamo festeggiando selvaggiamente nella Sala Comune.

Sgrano gli occhi per la sorpresa, ma Nell mi impedisce di parlare agitando una mano. –Sì, beh… “Selvaggiamente” per gli standard Corvonero, ma la Pomphrey non vuole darti il permesso di partecipare.

E per un buon motivo!– interviene Rose. –Mariah ha riportato molte fratture, di cui una cranica, non è nelle condizioni di darsi alla pazza gioia!

Ben detto, Miss Weasley– asserisce l’infermiera della scuola, apparendo dal nulla alle spalle delle mie compagne di squadra. –Vi ho consentito di restare finché Miss Affey non si fosse risvegliata, ma adesso dovete andarvene, ha bisogno di riposare.

Le ragazze protestano, poi, però, mi salutano ed escono in fila dall’infermeria, dopo avermi promesso di venire a prendermi domattina.

Madama Pomphrey torna nel suo ufficio e la persona che occupa il letto accanto al mio si muove.

È andata via?– mi chiede; mi giro e vedo la testa di Rhet Davies spuntare da sotto le coperte.

Sì– rispondo, guardandomi intorno. –Cosa ci fai qui?

Weasley ha fatto una finta e ci sono cascato. In tutti i sensi. Te lo ricordi, o eri già svenuta?

A dire il vero è stata la causa della mia caduta. Mi sono distratta a guardarti e Boot ha colto l’occasione– pigolo, sprimacciando il cuscino.

Oh. E questo– chiede, scostando le coperte e mettendosi in una posa ridicolmente provocante, –ti distrae?

Oh, cielo: ha addosso solamente i boxer.

La bocca, inspiegabilmente, è di nuovo secca.

Mr. Davies, cosa diamine credi di fare?– Madama Pomphrey mi salva dal dover rispondere. –Finiscila di importunare Miss Affey, deve riposare.

L’anziana donna non batte ciglio di fronte alla quasi totale nudità di Rhet, si limita a ficcarlo a forza sotto le coperte, rimboccandole tanto strette da impedirgli qualunque movimento. Lui, però, si oppone strenuamente, e alla fine la Chips si arrende, lasciandolo semi-scoperto a guardarmi.

Mi fa l’occhiolino e io, in risposta, arriccio il naso.

Allora, Miss Affey, se prendi queste due pozioni ti dimetterò domani senza fare storie. La prima è un acceleratore di riparazione, velocizzerà la guarigione, la seconda è un elisir antidolorifico, serve ad attenuare il dolore causato dalla prima pozione– sciorina Madama Pomphrey in tono spiccio, poggiando sul comodino due bottigliette, piene rispettivamente di liquido blu e marrone. –Ah, quasi dimenticavo: l’antidolorifico ha come effetto collaterale una temporanea perdita di memoria recente.

Arriccio il naso una seconda volta, ma bevo le disgustose pozioni senza opporre resistenza. L’acceleratore di guarigione mi brucia le viscere, mentre l’antidolorifico mi priva di ogni sensibilità, facendomi scivolare in uno stato di torpore.

Madama Chips di gira a parlare con Rhet, poi fa ritorno nel suo ufficio, sbattendosi la porta alle spalle.

Sono sul punto di addormentarmi, quando sento il letto accanto al mio cigolare e un paio di piedi toccare il pavimento.

Mariah?– mi sussurra all’orecchio Rhet. Una piccola parte del mio cervello mi ricorda che porta solo l’intimo, ma non ci faccio caso.

Gli faccio capire che sono sveglia con un attraente e femminile grugnito.

Oh, bene, sei sveglia. Senti, ho pensato che, sì insomma, visto che non te lo ricorderai per un po’, è il momento giusto per dirti…

Sento che si sta passando le mani nei capelli –Senti, non sono un cavolo di Grifondoro, il coraggio non mi esce a secchiate come il sudore dopo una partita di Quidditch.

Sospira, il suo respiro mi solletica il collo. Mi domando quanto sia vicino a me.

Ok, brutta immagine. Lascia perdere. Quello che sto pateticamente cercando di dirti è che… Mi piaci, Mariah Affey. Tanto.

Il mattino seguente Mallory e le mie compagne di squadra vengono a prendermi in infermeria. La mia amica mi getta le braccia al collo, sproloquiando sulla notte insonne che ha trascorso, in preda all’angoscia per me.

Rhet ci guarda da lontano, rivolgendomi un sorriso sghembo prima di allontanarsi con un suo amico.

Per il resto della giornata non riesco a liberarmi della sensazione di aver dimenticato qualcosa.

Note della traduttrice:

HANNO VINTO! CORVONERO HA VINTO! YESSSSSSSSSSSSSSSSS! *si lancia in una danza tribale/ridicola*

Sì, ok, Rhet si è dichiarato (tra parentesi, bel coraggio a farlo sapendo che Mariah l’avrebbe dimenticato! u.u), finalmente, aggiungerei, c’è solo da sperare che il suo capitano non gli metta i bastoni tra le ruote!

Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà un bel po’ di interazione Rose/Scorpius e un’altra delle idee geniali di Amelie!

Aspetto i vostri commenti, che tradurrò e invierò all’autrice. Le risposte saranno tradotte e postate con il servizio di replica di efp.

Serpentina 

   
 
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