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Autore: federicadolcesmeraldo    26/07/2013    1 recensioni
Calliope e Arizona/Cupida nelle vesti di Psiche e Amore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
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La giovane messaggera dell'amore preferì scappare da Calliope che aveva scelto la sua mortalità.

Tutti gli uomini avrebbero voluto  l'immortalità e vivere fra agi e ricchezze come gli dei,ma lei no. In fondo,però,lei non era una semplice mortale;lei era Calliope ,la donna dalla bella voce.

Cupida volò ,piangendo e con il cuore spezzato da suo fratello,Cupido.

La dea entrò nella sala del palazzo senza essere annunciata.

Cupida era pallida;Cupido lo notò subito.

"Sorella,dimmi cos'è successo?"

 

La divinità corse dalla sorella e le prese il volto fra le mani.

La dea non parlò;l'abbracciò e cerco conforto sulla spalla del fratello.

Forse,lui l'avrebbe aiutata a capire la scelta di Calliope.

 

Calliope,intanto,ero tornata a casa e si era rinchiusa nella sua stanza.

Non poteva fare a meno di pensare a lei;non poteva fare a meno di pensare alla dea dal sorriso magico e dalla voce ammaliante. Il dolore era intenso;il battito accelerato;il respiro affannoso.

Era come se una parse di se fosse volata via con Cupida.

Prima di lei,un perpetuo senso di solitudine e malinconia,mascherato con sorrisi falsi e bugiardi,l'aveva accompagnata fin da bambina.Poi,Cupida,come un raggio di sole che illumina la giornata,aveva illuminato il suo cuore freddo . Calliope era il ghiaccio;Cupida il fuoco.

Di colpo,la giovane mortale sentì bussare alla sua porta.

Era la sua famiglia.Quella famiglia che non la capiva o che mai l'avrebbe capita.

 

"Callie ,apri questa porta"urlò suo padre.

 

"Che vuoi ?Voglio stare da sola"disse,Calliope.

 

"Tesoro,dobbiamo parlare con te"disse,Lucia.

 

Il padre di Calliope,Carlos era un uomo con la pazienza di un leone;sua madre,invece,la dolce Lucia era più calma e peccata del marito,ma questo non bastava per comprendere sua figlia.

Callie,così,andò ad aprire la porta.

 

"Che diavolo volete?"chiese,Callie,bruscamente

 

"Abbiamo consultato un oracolo.Dobbiamo portarti su una rupe"affermò,Carlos,in modo deciso.

 

Calliope pensò che il padre stesse delirando

 

"Una rupe?Mi prendi in giro,padre.Una rupe?"

 

Qualche ora più tardi Carlo e Lucia condussero la figlia sulla cima di una rupe,poco lontana dalla piccola città di Seattle. Un leggero venticcelo scompigliava i capelli corvini di Calliope.

La sera era ormai calata e le stelle brillavano nel cielo.

Calliope era impaziente. Nemmeno Carlos sapeva cosa sarebbe successo. Decise così di volgere lo sguardo verso quella distesa stellata al di sopra del suo capo.

Una stella le ricordò la sua Cupida. Era la stella più luminosa che avesse mai visto ,proprio come il suo sorriso. Quando sarebbe durato ancora quel dolore?Quel senso di smarrimento?Questo si chiedeva Calliope,mentre con le braccia incrociate al petto aspettava che succedesse qualcosa.

 

"Forse ,abbiamo sbagliato posto,Carlos"disse,Lucia.

 

"E' l'unica rupe vicino Seattle,Lucia. Il posto è questo. Dobbiamo solo avere fede negli dei"disse,Carlos

 

"Cosa dovrebbe succedere,padre?Perchè siamo qui da più di tre ore e non è ancora successo nulla"disse,Calliope,nuovamente.

 

"Ecco"rispose,Carlos.

 

Il leggero venticello lasciò il posto a un vento che ,proveniente da ovest,svolgeva un'azione alquanto mitigatrice sul freddo di quella sera. Era strano. Zefiro,o Ponente,non era vento caratteristico della loro terra. Di solito,soffiava come brezza marina nella stagione estiva ,lungo le coste della Maremma grossetana e di una regione italiana definita Lazio.

Si udì,di colpo,una voce.

 

"Io sono Zefiro,il vesto dell'ovest. Il messaggero ti aspetta,Calliope."

 

"Il messaggero?Quale messaggero?"

 

Poi,capì. Il messaggero era Cupida,la dolce e bella divinità,padrone del suo cuore.

 

Zefiro,allora,sollevò Calliope da terra e la condusse al palazzo di Cupido,dove Cupida aveva trovato rifugio dopo il doloroso addio delle due donne.

Ma,forse,non era un'addio?Era semplicemente una breve e temporanea separazione.

In pochi minuti Calliope ,come una foglia trasportata dal vento,arrivò nei pressi del palazzo.

Zefiro le disse che il messaggero l'aspettava nella sala principale del palazzo. Alcuni servitori della divinità l'avrebbero condotta lì. Quando si trovò davanti una parta rossa con un pomello che ricordava un cuore,fu colta da una paura improvvisa,ma alla fine si fece coraggio.

Aprì la porte e si ritrovò in un enorme sala rossa.

Il rosso doveva essere il colore preferito del padrone.

Un enorme trono d'oro si ergeva in fondo alla stanza. Accanto al trono c'era un arco con delle frecce. Doveva essere il palazzo di Cupida o di uno dei suoi tanti fratelli.

Marte e Venere,nel corso dei secoli,si erano dati molto da fare.

 

Una luce rossa comparì nella stanza fino ad assumere la forma di un giovane fanciullo seminudo.

Riccioli d'oro incorniciavano il suo viso dai lineamenti perfetti. Il sorriso era molto simile a quello di Cupida. Solo che i suoi occhi non erano cristallini come i suoi. I suoi erano verdi come il mare profondo.

 

"Tu devi essere Callie. Mia sorella diceva che eri bella,ma non immaginavo fino a questo punto. "

 

Calliope era a disagio. Non sapeva come comportarsi. Non sapeva cosa dire.

 

"Non ti preoccupare non sei qui per me;sei qui per mia sorella .Dovresti conoscerla. Occhi come zaffiri e capelli color miele. Ti sta aspettando nella stanza dell'amore"disse,Cupido,con un tono di voce seducente.

 

"La stanza dell'amore?"chiese,Calliope,spaventata e confusa.

 

"Capirai presto di cosa parlo. Il mio fratello cherubino di condurrà da lei.

Un cherubino era un messaggero dell'amore in età infantile.

Poi,i cherubini,giunti in età adolescenziale,diventavano veri messaggeri dell'amore.

Loro era bambini con piccole ali sulle spalle e un panno bianco per coprire la loro nudità.

Il cherubino,chiamato Amore,la condusse in una stanza oscura e poi,scomparì in uno scintillio di luci rosse. Calliope preferì rimanere in silenzio.

Anche se i suoi occhi non potevano andare al di là di quella oscurità,sentì il respiro di qualcuno alle sue spalle. Si girò e delle labbra morbide e calde incontrarono le sue. Erano le labbra della sua Cupida. La giovane dea le toccò i fianchi,mentre Calliope le accarezzò il viso dolcemente.

Anche se non poteva vedere,ricordava gli occhi che l'avevano fatta innamorare. Ricordava il volto dell'unica donna che avesse mai amato.

 

"Una sola notte e scomparirò dalla tua vita per sempre,Calliope"disse,Cupida,in maniera dolce e sensuale.

Calliope,allora,la baciò e Cupida la trascinò sul letto.

Quella notte il fuoco e il ghiaccio si incontrarono.

Il fuoco sciolse il cuore freddo e ghiacciato di Calliope.

Quella notte l'amore cambiò Cupida per sempre.

  
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