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Autore: Sheeran    26/07/2013    1 recensioni
Non è mai facile come sembra. E il problema è che le persone non capiscono, il problema è che le persone fingono di capire e tu, come uno stupido ci credi sempre, credi in loro senza aver mai creduto in te stesso.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Oh ci sapeva fare eccome con le mance quella signora! Ogni volta che la guardavo però non potevo fare a meno di paragonarla al carlino che la seguiva ovunque andasse. Per fortuna la signora Cate è venuta a portarci due bottiglie di tea freddo verso le undici, la donna-carlino non voleva farci fermare neanche un secondo.

Ho passato tutta la mattina a caricare mobili in un camion puzzolente e a pensare a Ivy, insomma mi sembrava così strano che fosse venuta qui in Australia senza dirmi nulla, solitamente non riusciva a tenere nascoste sorprese di questo genere, ma probabilmente non c'è nulla sotto ed è solo una semplice sorpresa, credo..

L'idea di dover pedalare dal centro di Richmond fino a casa mia (che si trovava decisamente più in periferia), sotto i 37° di mezzogiorno e mezzo e dopo una mattinata così non era esattamente quello che mi andava più a genio.
Avevo fatto appena due isolati e la maglietta era ancora più fradicia di prima, se possibile, -Chistopher perchè non salti su con la tua Nimbus? C'è spazio per tutti tesoro.- Era la signora Cate, con Luke nel sedile anteriore che se la rideva.

Il fatto è che all'età di dieci anni, durante un passato oscuro, avevo scritto sopra la mia bici “Nimbus”, perché si, già da allora ero un fanatico di Harry Potter, solo che obbiettivamente paragonare una bici senza marce ad una scopa volante è imbarazzante.. da allora anche se la bici è un'altra tutti continuano a rinfacciarmelo, grazie a Ivy che era riuscita a spargere la voce per mezza Richmond.
-Tua mamma ha chiamato a casa, tesoro, e mi ha invitato per il pranzo della domenica da voi, visto che Ivy e la sua famiglia sono tornati a farci una visita e visto che Luke si era già auto invitato.-

-Bravo amico è così che si fa, qui il pugno.- Dico ridendo a Luke.


Il profumo del tacchino ripieno si sente fino al giardino, mamma si deve essere data proprio da fare.

Sento da dentro Ivy che urla -Hei sono tornati!- Ed eccola che si lancia in veranda: -Ciao ragazzi dei traslochi!- Mi stampa un bacio nella guancia alzandosi in punta di piedi e storcendo teatralmente il naso mi dice di andare a farmi una doccia perché puzzo. È la dolcezza. Anche se credo sia vero quindi prima di andare nella sala da pranzo a salutare tutti salgo su a fare una doccia.

-Potresti anche abbassare un po' quella musica sai?- Non vedo nulla per il vetro della doccia appannato ma dalla voce squillante è Ivy.

-Che ci fai tu qui? Sono in doccia dolcezza, non dovresti stare qua dentro.-
-È proprio brava questa Demi eh?- (Logicamente non gliene frega nulla.)
-Si è molto brava, hai lasciato Luke solo?-

-Oh no sta facendo da 'assaggiatore' a zia, fidati sta bene.-
-AHAHAHAH si mi fido, devo uscire puoi girarti?-

-Agli ordini!- Dice battendo i tacchi a terra. Sì che nessuno mi chieda da chi ha preso ma è uscita così.

Mentre mi vesto inizia a frugare per la camera con la faccia sempre più sconcertata.

-Chri non mi avevi detto di essere arrivato a questi livelli!- La guardo male ma forse ha un po' ragione, lo dice anche mio padre, però personalmente non ci trovo niente di male nell'avere qualche poster e i cd di alcuni cantanti, insomma se mi piace la loro musica che problema c'è? Anche se forse il poster di Demi formato gigante appeso sulla porta è un po' eccessivo, però non ho mai pensato di toglierlo, amo il modo in cui guarda il pubblico, i suoi fan, in quella foto, e si vede quanta passione sta mettendo nel cantare, la trovo bellissima. Che altro? Ah si gli EP di Ed Sheeran e Nina Nesbitt e Plus, non mi sembra esagerato, anche se forse avrei dovuto risparmiare i soldi di qualche EP e metterli da parte per il concerto di Ed, ma per questo posso anche preoccuparmi più in là, non so ancora quando verrà qui in Australia.


-RAGAZZII SCENDETE È PRONTOO.- Ecco mamma.
-Muovi le chiappe Chri un enorme tacchino ripieno ti sta chiamando.- E con uscita teatrale Ivy scivola per il corrimano della scala, la seguo ridendo, inizio ad accorgermi sul serio quanto mi è mancata.

-Christopher caro come sei cresciuto, sempre più bello questo giovanotto.- Dice la stessa frase ogni volta che non mi vede per più di tre giorni.

-Ciao zia, è bello rivedere anche te.-

-Si mamma ora puoi anche lasciargli le guance, sai com'è non è carino quando simula un criceto.-

-Giovanotto! Allora come va?- Amavo i baffi di mio zio, da quando ha iniziato ha crescermi la barba mi sono promesso che per i vent'anni dovrò averli così.

-Bene zio grazie, e tu?-
-Oh bene bene, tuo padre mi ha detto che in questi giorni vi stavate dando da fare con il condizionatore, uno scorpione eh?- Ecco che iniziava uno dei tanti discorsoni con zio e papà in cui mettono in dubbio le mie doti di meccanico ridendo tra loro e in cui io controvoglia devo sorridere e annuire.


Vedere Luke con il grembiule da cucina che porta gli antipasti a tavola è stata una cosa epica, ho riso per mezz'ora, e il problema è che gli stava anche bene. Era da molto che non c'era un pranzo della domenica così a casa, da quando Ivy e i miei zii erano partiti, ci eravamo mancati tutti a vicenda, si sentiva nell'aria, quasi quanto la felicità che aleggiava sopra quel tavolo: mamma zia e la signora Cate discutevano su cosa era meglio mettere dentro il tacchino ripieno, papà e zio parlavano di lavoro e di motori e Luke e Ivy facevano a gara a chi si infilava più tartine in bocca in una volta sola, eppure.. eppure secondo me qualcosa non andava, ma era sicuramente una delle mie stupide paranoie, quando tutto va bene devo cercare l'unica cosa che non va, perché ogni volta trovo impossibile che tutto vada bene, ma l'unica cosa che non va bene sono io.

-Chri tutto okay?-

-Certo Ivy, tranquilla.-

-Bene allora ficcati queste tartine su per la bocca, non deluderci campione!- Dice riempendomi il piatto di tartine. E forse è giusto così, è giusto che mi diverta in un giorno come questo.


Sono le tre del pomeriggio e siamo tutti comodamente sistemati in salotto.

Mamma -Beh allora parlateci di Londra, com'è lì? Dove state di preciso?-

-Oh non siamo proprio al centro della città, però ci si arriva facilmente a piedi. Sai le case esteriormente sono diverse da qui, sono villette tutte schierate, molto simili tra loro, ma comunque le trovo adorabili.- E certo cosa non trovava 'adorabile' mia zia?

-E oltretutto è molto spaziosa, e non entrano scorpioni nel condizionatore.- Dice zio ammiccando dalla mia parte; no, non sei simpatico.

Probabilmente vedendo la mia faccia mamma cerca di cambiare discorso, non capisco perché abbia iniziato a parlare di questo argomento con me qui, insomma sa benissimo che odio sentir parlare di Londra o del fatto che Ivy abbia una nuova vita lì ormai, e invece: -E invece Ivy cara com'è la scuola lì? Che mi dici?- Oddio ora non ci vedo più, insomma credevo che il mio sguardo fosse abbastanza eloquente da farle capire che volevo cambiare discorso, e invece eccola qui toccare il fondo.

Sarà per la rabbia che cercavo di nascondere per non essere troppo maleducato nei confronti dei miei zii, ma mi è sembrato di vedere una sorta di sguardo di intesa tra mamma e la signora Cate che sollevandosi improvvisamente dal divano dice: -Bene è stato un pranzo molto piacevole, ma ora io e Luke dobbiamo proprio tornare.- Mi giro sorpreso verso mia madre, solitamente le chiede di restare sempre un po' di più, ma nulla. -Spero che i dolci che vi ho portato dal negozio saranno di vostro gradimento.- Non era mai successo che andasse via prima di averci descritto tutti i suoi dolci. Mi giro verso Ivy, solitamente è la prima che protesta quando qualcuno va via prima del tempo, ma nulla, distoglie subito lo sguardo da me e guarda mia mamma con uno sguardo serio. Sarò io che guardo troppi film ma qualcosa non va, insomma la mia famiglia non si è mai comportata così.. stranamente.


Riesco a guardare Luke negli occhi mentre tutti si salutano, e mi accorgo che il suo sguardo è perso tanto quanto il mio.

  
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