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Autore: zaynsjawbone    26/07/2013    22 recensioni
Credo che tutti abbiamo delle passioni nascoste, e la mia è quella di scrivere. Devo ringraziare anche la mia amica che mi ha supportata e aiutata, accelerando i tempi di scrittura!
Niall è un ragazzo che sta per avere successo dopo aver inciso il suo primo album. Viene chiamato in Germania per lavorarci meglio ed è lì che fa esperienze importanti, ma è anche lì che trova l'amore. Una ragazza semplice che nega la sua esistenza da sempre, ma anche una ragazza decisa e debole allo stesso tempo. Gli ostacoli non mancheranno. Il problema sarà scoprire se li affronteranno con successo o falliranno. Un amore coinvolgente ricco di alti e bassi, di gioie e di delusioni. Spero che vi piaccia e che non vi aiuti a vedere Niall sotto un altro, e completamente diverso, punto di vista.
Volevamo essere coerenti alla sua personalità. Speriamo di esserci riuscite! Buona Lettura c:
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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.. niente. Una stupida suoneria aveva rovinato quello che sarebbe stato il momento più bello della mia vita. Pensai, in un primo momento, che fosse il mio subconscio, e credo che lo pensasse anche Niall visto che avevamo gli occhi chiusi e le nostre labbra si sfiorarono. Con un movimento brusco, agii come sarebbe stato giusto.
 
"Devo rispondere!" 
 
Gli dissi con occhi che mostravano delusione e rassegnazione. Non parlai tanto durante quella chiamata, emisi solamente qualche suono per dimostrare all'interlocutore che "accettavo" quel che diceva. Finita la telefonata riattaccai sbuffando.
 
"Mi dispiace, ancora. Devo andare. E' mio padre, dice di volermi parlare. Non so cosa aspettarmi quindi è meglio che vada."
 
Dissi alzandomi.
 
"Va bene.. immaginavo potesse finire in maniera diversa questa giornata, sai?"
 
Mi disse con uno sguardo tipico di colui che implorava di rimanere e che in realtà nascondeva anche un sorrisetto furbo. Sorridendo, fiera del suo coraggio nel dirmi ciò che sentiva, mi avvicinai, posai le mie mani sulle sue spalle e sussurrai:
 
"Non puoi immaginare quanto lo speravo io"
 
Lo lasciai da solo, ma prima di andarmene del tutto, mi voltai e con un sorriso lo ringraziai. Il mio sorriso venne ricambiato da uno ancora più brillante e vivo. In quel momento, giuro, mi sembrò di toccare il cielo con un dito.
 
Raggiunsi il luogo stabilito da mio padre e parlammo dei problemi da affrontare all'albergo. Dopo essermi fatta un resoconto dei problemi diedi ragione a mio padre. Ma, quando fui convinta che la conversazione fosse finita, mi alzai, ma mio padre mi bloccò.
 
"Senti Emily, in questi giorni, praticamente non ci siamo visti se non per darci il bacio del buongiorno, e per il resto non mi hai dato occasione di parlarti perchè te ne scappavi."
 
"Allora, dimmi papà.. ti ascolto."
 
Gli dissi risiedendomi ansiosa di ascoltare le sue parole.
 
"Bhe io in realtà volevo.. Insomma, lo sai che noi non abbiamo mai avuto problemi a parlare, quindi cercherò di essere breve e coinciso. Io voglio parlarti della serata, del tuo discorso e delle nostre aspettative." 
 
Sospirò e continuò. 
 
"Se solo per un istante avessi pensato di avermi deluso, ti sbagli di grosso. Sei tutto quello che ho, il mio orgoglio qualsiasi cosa tu faccia, cercherò di accontentare tutti i tuoi desideri perchè rimmarrai sempre la mia piccolina, anche se all'anagrafe non lo sei più..."
 
Si fermò un istante per asciugarsi una lacrima e poi proseguì.
 
".. E vederti così distaccata dal lavoro che ami e distratta in quel poco che fai, mi fa impazzire. Lo sai che non smetto di pensare a tua madre e tutto questo, credimo, non può che ferirmi.."
 
Mi concentrai sulle sue parole, e il mio sguardo si posò sul suo. Vidi una lacrima che mentre scendeva sembrava tagliargli il viso. Mi alzai di scatto e lo abbracciai. Mi sedetti sulle sue gambe come quando ero piccola e per calmarlo gli dissi:
 
"La crescita è naturale, papà, e solo perchè ora non ti dedico il 100% delle mie attenzioni non vuol dire che non ti voglia più bene o che io non sia più la tua bambina. Sarò una bambinona, ma rimarrò sempre tua. Capisci ora?"
 
Fu uno dei momenti più intensi tra me e mio padre e la tenerezza di quegli istanti mi diede la froza di sopravvivere alcuni giorni senza Niall.
 
"Purtroppo non ci potremo vedere per alcuni giorni a causa del mio lavoro alla casa discografica. Non ti sentire nè sola nè trascurata tesoro perchè ogni notte ci incontriamo nei miei sogni. N xx"
 
Leggendo quel messaggio non sapevo se gioire per la dolcezza delle sue parole o rattrisarmi per il fatto che non l'avrei visto. Quelle notti furono, probabilmente, le peggiori perchè rimpiangevo tutti i momenti persi tra cui quello di non essermi goduta fino alla fine il nostro primo bacio.
 
Mi aveva baciata così lentamente, che ogni parte del mio corpo- la pelle, le clavicole, gli incavi dietro le ginocchia- tutto dentro di mesi era riempito di luce.
 
Cercai di affogare quei pensieri che mi provocavano costantemente brividi. Ma alla fine ci riuscii perchè alla fine sapevo che entrambi ci pensavamo ed eravamo più vicini nonostante tutto.
 
Vivevo le mie giornate senza lui con la speranza che si presentasse difronte a me e che mi stringesse a sè con tutta la sua forza. Lo volevo sentire vicino, lo volevo sentire mio. Avrei anche dovuto immaginare che i sogni di una stupida ragazzina non avrebbero mai avuto uno sbocco nella vita reale e, infatti, proprio perchè non volevo guardare in faccia la realtà mi crollò il mondo addosso. 
 
Lessi sul giornale del giorno, in prima pagina a caratteri cubitali: "IL GIOVANE ESORDIO FA GIA' CONQUISTE!" 
 
Sotto c'era un'immagine di Niall con una ragazza, l'uno difronte all'altro.
 
A leggere quelle parole mi sentii mancare. Lessi tutto l'articolo e non c'era altra spiegazione: io, per Niall, ero solo un misero passatempo mentre lui, per me, era già tutto.
 
Rimasi in camera per due giorni, a piangere, con la testa immersa nel cuscino. Cercavo di consolarmi inutilmente. Quando ormai sentii gli occhi bruciare e vidi il loro rossore, mi imposi di alzarmi e sciacquarmi la faccia.
 
Controllai il cellulare sperando di aver ricevuto un suo messaggio tra quei 10. Erano tutti di Conor, Eleanor la mia migliore amica, e mio padre. Tutti messaggi di conforto. Eleanor mi diceva che le mancavo e di farmi sentire presto, Conor era dispiaciuto per me e mio padre che accettava la mia scelta di rimanere sola.
 
Decisi, incurante dei messaggi, di scendere in giardino e cambiare aria. Ad un tratto il silenzio venne rottoda una voce affannata che mi chiamava: 
 
"Hey ti ho rincorso per un bel po' eh!"
 
Era Niall.
 
Ero felice di vederlo ma stavo combattendo per non farglielo notare. Lo guardai con uno sguardo altezzoso.
 
"Mi fa piacere"
 
E mi voltai per continuare la mia passeggiata. 
 
"Hey, hey, hey! Che ti succede??"
 
Disse ponendosi difronte a me.
 
"Nulla, ho solo capito che razza di persona sei. Ed ora, con permesso, devo andare."
 
Lo scanasai e proseguii. Si affrettò a raggiungermi e ponendosi dinanzi a me preoccupato disse:
 
"Ma cosa vuoi dire? Cos'ho fatto?"
 
"Non hai fatto nulla tranquillo, immagino che frequentarti con quella Mila o che nome voglia avere non è nulla! E' certo!"  
 
"Se ti riferisci a quell'articolo ti sbagli di grosso, perchè è un trovata della stampa!"
 
Rimasi in silenzio a guardarlo con le braccia incrociate per fargli capire che non gli  credevo.
 
"Ma come te lo devo dire che per me tu dei l'unica? Mi hai rubato il cuore senza chiedermi il permesso, ho rinunciato alla partenza per anticipare i tempi delle case discografiche per averti. E ora per uno stupido articolo dovrei perderti? Vorrei solamente che tutto sia perfetto e che tu ti fidassi di me e non di ciò che dice la gente o addirittura i giornali."
 
Mi prese per mano e si avvicinò per darmi un bacio, non sapevo come comportarmi e feci quello che mi venne per primo in testa: gli diedi uno schiaffo. E sospirando dissi:
 
"Non cercarmi più, spero che la trovata della stampa ti renda felice. Salutami la tua nuova amica e mi raccomando non raccontarle di me, potrebbe essere gelosa. Ah! Un'altra cosa, la fiducia si conquista, nella vita mi sono fidata di troppe persone che si sono rivelate traditrici per questo ho perso la fiducia anche in me stessa. Ricorda fidarsi è bene, non fidarsi è MOLTO meglio. Ciao."
 
Camminai in fretta per allontanarmi da lui prima che potesse raggiungermi, e per evitare il suo sguardo. Proprio quello che mi implorava di rimanere.
 
   
 
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