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Autore: Aagainst    26/07/2013    2 recensioni
Federica è una ragazzina italiana dalla vita piuttosto turbolenta. Per una serie di circostanze si troverà costretta a scappare fino a Franklin ed entrerà pericolosamente nella vita di una band che tutti conosciamo piuttosto bene.
Dal primo capitolo:
Ora erano solo loro due. Hayley si sedette su una sedia e offrì l’altra a quella misteriosa ospite. -Come ti chiami?-. Silenzio. -Ok, domanda sbagliata? Beh, da dove vieni?-. Silenzio. -Un’altra domanda sbagliata? Beh, posso almeno sapere perché hai impegnato così tanto Ray e sei venuta qui? Per un autografo?-. Silenzio. -Ok, allora chiamo la polizia.-. -No!- Hayley si era alzata per prendere il cellulare. Si voltò: la ragazzina era in lacrime e la guardava con uno sguardo pieno di paura, come per chiederle aiuto. La cantante si mise vicino a lei."
Questa è la prima fanfiction che scrissi. La pubblicai sul forum tempo fa e ora la riposto qui, su efp, riveduta e corretta! Spero vi piaccia!
Buona lettura :)
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Whoa!'
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CAPITOLO 9
Erano passati due mesi da quella “gita” che Federica aveva fatto negli USA. Le era dispiaciuto andarsene in un modo così brusco e improvviso. Ma aveva capito che se fosse restata avrebbe rischiato di far male a troppe persone, le stesse che ormai considerava la sua famiglia. Girava per la scuola come un  fantasma. Da quando era tornata a casa era ripiombata in un incubo. La droga, gli schiaffi, i pugni. Tutto era ritornato come prima, persino peggio. Non si era ancora ripresentata davanti ai suoi compagni di banda e aveva provato a ribellarsi ai suoi aguzzini. Pessima idea: l’avevano pestata a sangue.  E stavolta nessuno avrebbe potuto aiutarla. Se fosse andata alla polizia l’avrebbero fatta fuori. E non era esattamente quello che voleva.
La campanella suonò: l’intervallo era finito. Ora avrebbe avuto latino. Che gioia. Arrivò in ritardo, ma l’insegnante non se ne accorse nemmeno. Quella non si accorgeva di niente. Mai. Si sedette al suo posto. Non ne aveva minimamente voglia. La prof stava spiegando. Federica invece si stava addormentando. Improvvisamente, un rumore interruppe l’insegnante e risvegliò lei. C’era qualcosa di surreale e Federica non era tranquilla. Proprio per niente. Fu un attimo. Un boato. Poi, il terremoto. Un’esplosione. Qualcuno aveva fatto esplodere qualcosa nei seminterrati. Tutta la scuola entrò nel panico. Ovunque c’era gente che urlava, che correva, disperata. Ma non Federica. Già, perché, in realtà, poteva immaginare chi c’era dietro a tutto: di sicuro Brandon, il tipaccio per cui tutte le varie gang lavoravano. O, al massimo, uno dei suoi affiliati. Sapere ciò, però, non le dava nessuna consolazione. Anzi, la faceva arrabbiare come non mai.
Qualcosa la atterrò: Marta. << Che cazzo fai? >> chiese alla sua compagna di classe. << Ti salvo da… Quello! >> esclamò la ragazzina, indicando un pezzo di soffitto crollato. Federica deglutì. << Oh, ehm… Grazie. >> mormorò. Poi si rialzò e si ripulì dalla polvere.
Fecero evacuare l’edificio. Nessun ferito, per fortuna. Solo tantissimo spavento. Federica si trovò davanti un carabiniere. << Ciao, sono il capitano Cardi. Allora, potresti raccontarmi per bene che cosa hai sentito o visto? >>. Federica pensò a quanto quel tipo dovesse essere idiota: solo uno stupido poteva pensare di fare domande del genere a delle vittime di un attentato. << Posso solo dirle che ho sentito un boato e ho visto la mia scuola tremare e venire giù. >> rispose, con un po’ di strafottenza. << Oh, beh, certo. Aspetta un attimo. >> disse il carabiniere. Un brigadiere, infatti, si era avvicinato all’ufficiale e gli stava parlando a bassa voce. Il capitano la fissò. Non le piaceva molto la cosa. << Mi hanno detto che ti hanno visto insieme a Roger Kyle, Emma Lakounis, Marco Pini e altra brava gente tempo fa. Come lo spieghi? >>. La ragazzina deglutì. << Non so neanche chi siano! >> mentì. << Se ti faccio vedere le fotografie forse ti tornerà la memoria. Ecco, guarda qua. >>. Cardi le mostrò le fotografie dei suoi compagni di gang. Ora sì che iniziava a mettersi male. Molto male. << Non li ho mai visti, mi dispiace. E anche se fossi uscita con loro un pomeriggio non vedo dove sta il reato. >> dichiarò. << Ah, non vedi il reato? Beh, effettivamente non ci sarebbe se non facessero parte di una presunta gang affiliata a dei potenti criminali! >> esclamò Cardi, stufo di essere preso in giro da quella ragazzina. << Per ora vai. Ma ti tengo d’occhio. Non ti mollerò mai, mi hai capito? >> esclamò, mentre lei era già scappata via. Ora sì che Federica era messa male. E non poteva neanche avvisare i suoi vecchi amici. Inoltre era costretta a tornare a casa prima. Era costretta a vivere prima i suoi incubi. Si mise le cuffie nelle orecchie e accese l’iPod: “That’s What You Get” era al massimo volume. La sua mente si soffermò sul verso “Why do we like to hurt so much?”. Già. Perché?
<< Hayley, mangia piano! >> la rimproverò la signora Williams. Hayley la ignorò. E sua mamma sbuffò. << Hayley, lo so che per te è dura, però… >> << Non sai niente! >> urlò la rossa,  fuori di  sé. << Non era forse quello che volevi, mamma? Non volevi forse che lei se ne andasse? Quindi, fammi un piacere: non provare  a consolarmi. Mai più! >>. Hayley si alzò e se ne andò, sbattendo la porta. Salì in macchina e vagò per Franklin, senza una meta fissa. Ripensò a quando aveva chiamato i servizi sociali per farla andare via. Forse avrebbe fatto meglio a lasciarla in un istituto, almeno non si sarebbe affezionata. “Mi manchi così tanto.” Pensò tra sé e sé. Il telefono che squilava la riportò alla realtà. Lo prese e rispose. << Pronto Taylor, che c’è? >> << Ciao Hayley, senti, che ne pensi di venire a casa mia? >> propose il ragazzo.  La cantante sospirò. << Tay, veramente… Va bene, arrivo! >>. Hayley guidò fino alla casa di Taylor e bussò alla porta. Ad aprirgli, però, non fu Taylor. << Jeremy! >> esclamò, sorpresa. << Il solo e l’unico. >> dichiarò il bassista, ridacchiando. La ragazza entrò. Taylor aveva invitato anche Dakota, la migliore amica di Hayley. << Sentite, che ne dite se cantiamo un po’? Eh? >> propose Taylor. Hayley e Jeremy si guardarono negli occhi. << Va bene! >> risposero all’unisono.
Cantarono e suonarono tutta la sera. Arrivò il momento dell’ultima canzone. << Io propongo “My Heart”! >> esclamò Dakota. Hayley sobbalzò: no, non quella canzone. Le ricordava troppo i vecchi tempi. << Oh, andiamo Hayls. E’ bellissima! >> protestò Dakota. << Uff, e va bene. Ma solo perché volete voi! >> si arrese la rossa.
 Erano le due di notte. Hayley era tornata  a casa da poco. Si mise a letto e si addormentò. In testa aveva solo quel verso: “(Please don't go now, please don't fade away) My heart is yours”.

Angolo dell'Autrice

Pubblico questo capitolo dopo aver visto Tania Cagnotto e Maria Marconi andare in finale nei tuffi da tre metri (Ultimo tuffo di Tania: 76,50, non so se mi spiego!). Ok, non so nemmeno se tra voi ci sia qualcuno che segua i tuffi e che sa chi siano Tania Cagnotto e Maria Marconi, comunque, passiamo alle domande importanti: vinceranno? 
Ok, no, non sono queste le domande che interessano a voi... 
Dunque, che succederà a questo punto? Cardi romperà le scatole? E perché qualcuno deve inserire delle bombe in una scuola? Ma soprattutto, Hayley e Federica si ricongiungeranno? 
Mancano due capitoli e un epilogo. Poi arriverà il sequel, già pronto. Domani non so se aggiornerò e domenica non aggiorno di sicuro. Quindi o a domani o a lunedì.
Ringrazio Chocobomb e Benny92 per le recensioni e un mega in bocca al lupo a Tania e Maria! Vincete per noi, ragazze! 
Vi lascio, al prossimo capitolo!
   
 
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