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Autore: NutellaePanna    26/07/2013    3 recensioni
"Non può essere...perché sta succedendo tutto questo? Mi fidavo di lui. Shinichi dove sei?" Una ragazza con i capelli lunghi e castani dagli splendidi occhi azzurri che venivano riflessi dagli ultimi raggi del sole stava correndo in un bosco, per scappare da qualcosa o da qualcuno. Non sapeva dove stava andando, ma doveva scappare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un caso per due

I raggi del sole mattutino penetravano nella stanza oscurata dal buio di pochi minuti prima. La luce nella stanza illuminava il corpo del ragazzo disteso sul letto da una piazza e mezzo. Erano le otto minuto più minuto meno. Il sonno del ragazzo venne interrotto dal rumore assordante della sveglia. Il moro incomincio ad aprire gli occhi che catturarono la luce accecante di quella mattina d'estate. Il ragazzo osservo la sveglia ancora addormentato. Si tolse  le coperte di dosso, prese una camicia bianca e dei jeans che si trovavano nell'armadio e scese di corsa le scale per ritrovarsi pochi secondi dopo in cucina, entrando inconscio lo sguardo del suo migliore amico.
-Oh, buon giorno! Dormito bene?. Gli chiese Heiji con troppa foga, mentre  addentava una brioche.
-"Cosa ci fai già in piedi?"
-"potrei farti la stessa domanda".
-"Io devo lavorare,non sono in vacanza, io" alzo la il timbro di voce sul "io"
-"Dovresti prendertela. Siamo più nervosi del solito come mai?" gli chiese l'amico cambiando repentinamente discorso con voce divertita.
-"No, sono calmo" rispose il detective annoiato.
-" Ma se è da ieri sera che sei nervoso"
-"Ma che dici?"
-"Mi sbaglierò, ma secondo me centra  Ran"
"Ma figurati, scusa Heiji, ma io devo andare".Heiji non ebbe neanche il tempo di rispondere che Shinichi era già uscito di casa. Shinichi sali in macchina sfrecciando per le vie affollate di Tokyo, per arrivare dieci minuti dopo nella scena del crimine indicatagli la sera prima dall'ispettore Megure.
Shinichi prese il cellulare dalla tasca della camicia e lesse il numero sul display.

"Shinichi, sono l’ispettore Megure"
"Ah salve signore come va?" chiese cercando di mascherare le idee che gli frullavano in testa pochi secondi prima
"Non tanto bene, ho bisogno del tuo aiuto, hai un caso da risolvere"
"Sono a sua disposizione" replico il ragazzo interessato alla proposta.
"Ce stato un omicidio sono state squartate 4 donne vicino a shibuja"
"Non si preoccupi ci penso io ispettore,  a domani, arrivederci". rispose il detective chiudendo repentinamente la chiamata.
 
Il posto dove era stata uccisa la prima vittima era un posto isolato dalla città di Shibuja. La donna si trovava in un prato sotto un albero, con i vestiti strappati, all'apparenza una semplice rapina. La donna uccisa aveva tra i 30 e 40 anni. Shinichi si incammino verso il corpo senza vita della donna, ma qualcuno attirò la sua attenzione. Una ragazza girata di schiena dai capelli castani stava guardando la scena dell'omicidio.
-"Ehi tu, non si può..."La ragazza al suono della voce di Shinichi si girò verso di lui.
-"Ran, cosa ci fai qui?"
-" Shinichi anche tu qui?".L a ragazza si avvicino al detective per poterlo vedere meglio.
-"Allora non mi hai risposto".La invoglio a rispondere Shinichi con un tono dolce e gentile.
Ran inizio a spiegargli.
Ran era sdraiata sul letto quando la suoneria del suo cellulare la riposto alla realtà.
-"Pronto"
-"Ran, ciao sono Alison":
-"Ciao Alison dimmi"
-"Senti lo so ti sembrerà strano, ma ci hanno chiamato da Tokyo e ci hanno chiamato da Tokyo e ci hanno avvertiti che è stato arrestato un cittadino Americano.
-"E io cosa centro?"
-"Vedi noi abbiamo pensato che potresti difenderlo in tribunale."
-" Che cosa!? Stai scherzando io sono in vacanza". Grido Ran alla collega.
-"Ran i giapponesi nonpossono difendere un clandestino e quindi se non lo fai tu potrebbe essere arrestato  un innocente.
-"Ma scusa io cosa centro? Se quell'uomo è stato arrestato fatelo difendere da un Giapponese."
-"Non possono, Perché è un cittadino Americano e non è nella loro responsabilità"
-"Uff e va bene. Sbuffo o la ragazza buttando giù senza neanche aspettare una risposta.
 
-"Ora capisco,  ti hanno fregato per bene".Sghignazzo Shinichi.
-"Non ricordarmelo". Gli rispose Ran con faccia esasperata.
."Bene allora mettiamoci al lavoro.
Ran e Shinichi passarono tutte la giornata insieme  a cercare indizi, ma nessuno aveva visto niente e le ricerche furono vane. Ormai erano le sei e i due "detective" erano esausti .
-"Mi sa che porti sfiga Ran " constato Shinichi continuando a camminare verso la macchina posteggiata li vicino.
-"Io " gli chiese la mora dubbiosa e offesa.
-"A quest'ora senza di te avrei già risolto il caso".
-"Ah quindi è colpa mia adesso? Secondo me sei tu che hai perso la tua dote" gli rispose Ran, cercando di provocarlo.
Shinichi si fermo di botto, seguito da Ran. Il detective si girò verso Ran e le prese per le spalle.
-"Si , perché sei tu che mi distrai". gli disse avvicinandosi all'orecchio con voce sensuale. Ran lo guardo negli occhi, immergendosi nel suo sguardo profondo.
-"Come?". Gli chiese lei arrossita, girò la testa, per non fargli notare il rossore che gli era apparso sul viso.
-"Lo ami?"
-"Di chi parli?" si rigirò per guardarlo.
"Di Bryan, lo ami?"
"S-si credo di si" gli rispose Ran ancora imbarazzata, non sapendo cosa dire.
Il pensiero di Ran venne interrotto dalle risate di Shinichi.
-"Perché ridi, ti faccio ridere?" gli chiese Ran imbarazzata.
"Un pò" gli rivelo il detective mollando la presa sulle spalle.
"E sentiamo perché?"
"Perché stai per sposarti e non sai neanche se lo ami".
Ran non seppe cosa rispondere così riprese a camminare  e con lei Shinichi. Finchè non arrivarono alla macchina di Shinichi.
-"Vuoi un passaggio?" gli chiese il moro indicandogli la macchina"
-"Perché no".
Ran e Shinichi entrarono in macchina avviandosi verso casa della ragazza.
-"E tu invece signor detective?" gli chiese Ran smorzando la tensione, impegnata a guardare  fuori dal finestrino.
-" Io cosa?" gli chiese continuando a guardare la strada.
-"Tu non ti sposi?" gli chiese spostando lo sguardo dalla strada a Shinichi.
-" Sto ancora cercando la persona giusta"
-" E pensi di averla trovata?"
-"Può essere" rispose Shinichi continuando a guardare la strada.
-"E chi sarebbe questa povera disgraziata?" gli chiese la mora cercando non lasciar trasparire alcuna gelosia.
-"Vuoi davvero saperlo?" replico  Shinichi voltandosi verso di lei.
"Si" . Shinichi arresto la corsa in macchina ritrovandosi davanti a casa di Ran. il detective si avvicino a Ran e ad osservare i suoi occhi blu come l'oceano. Le loro labbra erano a pochi centimetri una dall'altra. Ran aveva il cuore che gli batteva a mille. Le labbra di Shinichi erano così vicine da poter sentire il suo respiro sfiorarla.
-"Tu".
Era la parola più bella che Ran avesse mai sentito. Il cuore galoppava. Le gambe le tremavano. Inizio a sudare, come mai prima d'ora. Dopo quella parola la sua fantasia correva a briglie sciolte. Quella bocca, quel respiro, come aveva potuto dimenticarlo? Ogni cosa di lui era uguale ad allora, niente era cambiato ne loro, ne il loro amore. Le guance di Ran divennero rosse come pomodori maturi. Ran non sapeva più cosa fare. La testa le diceva di andarsene, di schiaffeggiarlo per il male che gli aveva fatto. Il cuore gli diceva di buttarsi tra le sue braccia e di baciarlo finche non le mancasse il respiro. Non sapendo cosa fare, Ran fece la cosa più ovvia del mondo, mentre la labbra di Shinichi si avvicinavano vorticosamente alle sue , Ran si sottrasse e apri la portiera dell'auto.
-"Io sono arrivata a domani, Ciao e grazie per il passaggio". In un istante tutti i sogni e i desideri di Shinichi furono infranti. Non ebbe neanche il tempo di salutarla che Ran era già dentro il portone. Nonostante il momento imbarazzante era finito, Ran che si trovava dietro il portone aveva il cuore a mille e ancora il rossore nelle guance. Shinichi torno alla posizione iniziale e guido verso casa ancora amareggiato.
 
Il giorno seguente Ran e Shinichi dopo quel semi bacio, non si guardarono neanche più in faccia e continuarono le investigazioni come se nulla fosse. La gente non era di grande aiuto non conoscendo il cittadino Americano e inoltre le persone assistirono  all'omicidio non videro niente a causa del buio. Il caso era più difficile del previsto. E ancora di più quando gli sguardi di Shinichi e Ran si incrociavano. Quel giorno d'estate sembrava tutt'altro che tranquillo. Il cielo era coperto da nuvoloni neri che non lasciavano spazio al sole di Luglio. Verso le 3 del pomeriggio inizio a piovere incessantemente , lasciando i due "detective" spiazzati. I due corsero verso l'auto di Shinichi posteggiata a pochi metri da loro. Nonostante la leggera distanza tra loro e l'auto i due riuscirono a inzupparsi. Fortunatamente a causa della pioggia le strade erano vuote. Nessuno osava uscire di casa con una tempesta. Sceserò dalla macchina ancora bagnati e  quel breve tragitto li fece bagnare ancora di più. Entrati in casa Ran si mise a ridere come una sciocca.
-" Perché ridi?" chiese incuriosito Shinichi.
-"Perché siamo bagnati fradici. Guarda i miei vestiti e guarda la tua faccia. Ahahahahah!

-"Ah quindi ti faccio ridere?" Ran non riuscì a terminare di ridere che Shinichi inizio a farle il solletico.
-" No, Shinichi ti prego il solletico no". Ran si dimenava con le braccia cercando di farlo smettere. "Ti prego, basta, ti prego" Shinichi smise di farle il solletico, girandola verso di lui. Ran aveva il fiatone e non si era ancora accorta che il suo amico d'infanzia la stava osservando con occhi sognanti.
-"Perché mi guardi?" chiese lei dubbiosa.
-"Eh, no niente . Vado a prenderti dei vestiti asciutti. Shinichi sali le cale per dirigersi verso la sua camera. Per tornare 5 minuti più tardi con in mano dei vestiti asciutti.
-"Grazie". lo ringrazio Ran dirigendosi verso il bagno. Sia Ran che Shinichi tornarono dal bagno puliti e asciutti.
"-Ti va la mia camicia?" gli chiese il detective scrutandola dubbioso.
"Si grazie"
"Non ha ancora smesso di piovere?"
"No sta ancora diluviando". Gli rispose Shinichi guardando fuori dalla finestra dell'enorme villa.
"Ok, allora cosa vuoi fare, mi sa che dovrò rimanere qui ancora per un pò"
"Ran" la richiamo il ragazzo.
"Dimmi" rispose Ran impaziente di conoscere la sua risposta.
"Quando ti sposi?" gli chiese il moro tutto d'un fiato.
"Fra un mese, perché?" replicò lei dubbiosa.
"No così" rispose Shinichi facendo una smorfia.
"Allora ce ancora tempo" .
Shinichi si fiondo su Ran. Le prese il viso tra le mani e le stampo un dolce e tenero, che non lasciava spazio alle parole. Ran non sapeva che fare. L'unica cosa che vide erano gli occhi chiusi di Shinichi. Il cuore le batteva forte. Il rossore si fece spazio sulle sue guance. Era da tanto che non sentiva questo sentimento. Nessuno l'aveva mai fatto provare un sentimento così bello. Nessuno la faceva sentire più viva. Nessuno tranne lui. In quel giorno d'estate dove la pioggia cadeva incessantemente, Ran capì di non averlo mai dimenticato dopo tutti quegli anni. Si dimentico di tutto di Bryan, del caso, ogni cosa intorno a lei stava perdendo significato. tutto tranne lui. Ran dopo attimi di titubanza chiuse gli occhi e mise le sue braccia attorno al collo di Shinichi. Sperando che quel momento non finisse, mai.
 
Note autore: Scusate il ritardo, ma sono in vacanza !!! Mi sto divertendo qui, ma preferisco scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia. Devo essere sincera  ero molto indecisa se far baciare sti due tonti. Ma chissà cosa succederà dopo il bacio ? Torneranno insieme? Spero che vi piaccia. Un bacio grazie a tutti. Chiedo scusa se nell’altro capitolo era metà azzurro e meta nero, ma il mio tablet fa casino.
Grazie  a very girl (continua a scrivere, perché la tua storia “L’età non conta in amore mi piace un sacco)
Grazie a CRISTALlove, che  mi  dare sempre consigli, mi tira su il morale e mi consola.
Grazie a ShineRan amore. Grazie a tutte e tre per il sostegno e per le recensioni. 
  
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