Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Yukine    26/07/2013    1 recensioni
Nel dolore ci chiediamo sempre se siamo noi le persone che soffrono di più.
Se siamo la persona che ama più di tutti gli altri il nostro Lui/Lei.
Le cose sembrano farsi sempre più complicate. Così tante bugie, si può comunque chiudere un occhio sul passato? Shun aveva raccontato una verità falsa a Ren ed un altra a Nana. Così che rinunciassero all'altro pensando di esser stati rifiutati. Eppure restituisce la collanina a Ren. Rimorso?
Ryunosuke cerca di mostrarsi tranquillo ma spera che Ren e Nana si mettano insieme, come sarebbe dovuto accadere sette anni fa.
Haruna guarda tutto senza proferir parola, perché sapevo cosa sarebbe successo.
Si vedevano solo nuvoloni neri all'orizzonte.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
« Ehi, l'hai saputa l'ultima? Sembra che Minami sia sotto le cure di un tutore legale!»
« Davvero?»
« Sbaglio o suo padre è stato messo in carciere?»
« Sì, che famiglia spaventosa. Il padre ha accoltellato la moglie che ora sembra essere ricoverata in prognosi riservata...»
« Mia zia lavora all'ospedale e mi ha detto che ormai è tenuta in vita grazie alle macchine. »
« Che storia orrenda.»
« Una mia amica ha detto che è stata cacciata dalla vecchia scuola perché aveva mandato in ospedale un suo compagno di scuola!»
« Non vorrei mai essere amica di una ragazza così...»


"Ho sentito che..." "Una mia amica ha detto che..."
Quante volte avrò sentito queste frasi...e quante volte le ho ignorate ed ho fatto finta di niente? Parole di chi pensa di saper tutto ma non sa proprio niente...

Seduta sulle scale antincendio guardavo le ragazze che si dirigevano verso i dormitorio per disfare le valigie.
Forse dovrei avviarmi anch'io...
Mi alzai e cominciai ad avviarmi verso il dormitorio.
« Minami!» mi sentii chiamare.
No, aspetta, mi sono appena trasferita qui, non c'è nessuno che conosco. Sarà qualcuno che ha il mio stesso cognome...
« Minami! Ehm...Haruna!!» Sentii un brivido dentro di me. Non so se ero sorpresa o cos'altro, ma mi voltai. Una ragazza dai capelli biondi era di fronte a me. Due occhi verdastri e un dolce sorriso sul viso.
« Haru-chan, quanto tempo!!» mi saltò al collo, invadendomi col suo profumo alla pesca.
Dunque, che faccio? Ho poca scelta. Uno: la prendo e la picchio. Due: le chiedo chi è... Uhm, forse è meglio la due.
« Ehm...Scusa, chi saresti?» chiesi respingedo il suo abbraccio.
« Ma come, non ti ricordi di me? Eravamo compagne di banco in sesta elementare!» disse entusiasta lei.
In sesta?...In sesta...In sesta...In sesta...In sesta...?
« No, non mi ricordo assolutamente di te.»
Una cretina simile la ricorderei sicuramente.
Le labbra sorridevano ma certamente non ero felice di quell'incontro. Questo era il mio più grande problema. Sembravo gentile ma in realtà ero facilmente irritabile. La gente continuava ad avvicinarsi, credendo che a me piacesse la loro compagnia, ma io detestavo tutti quei deficienti che pensavano che l'apparenza fosse tutto. Non che io fossi chissà quanto o come cattiva ma non sopportavo la gente che si fingeva gentile per apparire bravi. Anche gli stupidi. Si suddividevano in due categorie: gli stupidi ingenui, i quali credevano a tutto quel che gli racconti, ed i finti stupidi, che mentivano e fingevano di non sapere per apparire "ingenui e innocenti". Forse quelli che mi stavano più antipatici erano i finti stupidi, già.
« Eh...? Sono Sanada Ann. Mi sono trasferita in Italia a metà anno scolastico...eravamo molto amiche...»
Ma che diavolo..."molto amiche"? Ferma lì, stai facendo tutto di testa tua mi sa. Io di certo non avevo amiche così stupide alle elementari. Anzi, l'unico elemento degno di essere definito "amico" mio era il professore di matematica che all'ultimo anno era in tirocinio da noi...
« Ann!! Non sapevo che fossi tornata!!.» dissi con tono sarcastico.
Adesso in effetti ricordo vagamente di una certa mezzosangue, la madre è italiana mentre il padre è giapponese. Non ricordo di andarci d'accordo, ripensandoci, per tutti e sei gli anni in cui siamo state in classe insieme...avremmo forse parlato due volte? Be'. Se non erro è una delle poche compagne che in quei sei anni non sono state picchiate da me.
« Sìì!!! Sono felice che te lo ricordi!» disse radiante intrecciando le sue dita alle mie.
Santa paletta. Che diamine hai in quella zucca vuota? Che diamine stai facendo! Siamo in Giappone! E certe cose non van fatte!!
« Ah, ehm, sì.» sorrisi. Ritirai le mani in fretta e furia. Ann notò il mio rifiuto quindi cercò di stare con le mani ferme.
O è stata una mia impressione?! Troppo stupida per averlo notato...
« Senti, perché non chiediamo alle professoresse se ci mettono nella stessa stanza?»
Che cosa? Assolutamente no! Per favore, la stupidità è contagiosa e non voglio diventare come questa zucca vuota.
Scossi la testa e distolsi lo sguardo.
« Non penso sia permesso...» finsi di dispiacermi.
Da brava, sparisci!
« Non ti preoccupare. Io vado a chiederlo, tu aspettami qui, torno subito!!»
Dire che corse via era poco, era praticamente sparita in due secondi...
Potrebbe partecipare alla maratona di Tokyo...

« Minami?»
Qualcuno richiamò nuovamente la mia attenzione. Un ragazzo dai capelli color caffè si stava avvicinando lentamente con sottobraccio il registro e nell'altra una penna a sfera.
« Sì?» la solita voce gentile, che rendeva tutto quel che dicevo molto più cordiale.
Stupida voce!
« Scusa, è che visto che eri occupata ho preferito aspettare che finissi.» rispose con voce mite e viso sorridente.
To', il cocchino dei prof?
« A che pro?» il sorriso cordiale si fece di nuovo strada sul mio viso.
Tsk, un sorriso beffardo ci starebbe meglio.
« Sono Takahashi Shun ed in qualità di capoclasse ho il compito di farti integrare nella tua nuova classe e farti visitare la scuola...»
« Capisco.»
« Ecco, appena hai un po' di tempo ti faccio fare il giro della scuola, magari dopo oppure alla fine delle lezioni di domani.» il sorriso maturo e paziente di lui non accennava a sparire.
Tsk, mi stai sfidando?
« Sempre se ti va ovviamente, non voglio obbligarti.»
« Va bene domani pomeriggio.» dissi sfoggiando un sorriso splendente.
Non sarò certo io a tirarmi indietro.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Yukine