Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Crystal eye    26/07/2013    2 recensioni
Tre anni dopo lo scontro con Ade, i cavalieri sono richiamati a combattere da alcune vecchie conoscenze. All'inizio sembra essere una battaglia come le altre, ma quando in mezzo si mettono l'amore e delle scoperte che lasciano senza fiato, l'unica cosa che possono fare è cercare di non farsi sopraffare. Tra battaglie, amori e nuove parentele, il destino del mondo si posa, come sempre, sulle spalle di cinque ragazzi.... ma saranno davvero da soli?
Dro questa è dedicata a te che mi hai dato la giusta ispirazione per scriverla!!! ti adoro!!!!!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

NOTE DELL’AUTRICE: ciao a tutti, cari lettori e lettrici!!!! Ecco qui il primo capitolo della mia storia... mi scuso in anticipo se ci sono degli errori, ma non sto molto bene.... quindi siate clementi....

Buona lettura,

Crystal

 

Capitolo 1

 

Dohko di Libra stava inginocchiato davanti alla cascata del Drago, in meditazione, quando la distratta percezione di un cosmo familiare e uno schiocco davanti a lui lo costrinse a rompere la concentrazione. Spalancò gli occhi dalla sorpresa, lanciandosi per prendere la giovane donna cinese che stava per cadere dentro l’acqua.

Erano quasi due secoli che non la vedeva, Su-lee.

“Su-lee! Su-lee, svegliati! Su...” la chiamò, recandosi in fretta verso la casa dove viveva con il suo allievo, Sirio, e la sua figlia adottiva, Fiore di Luna.

“Fiore di Luna, presto! Portami delle erbe medicinali e delle bende!” le gridò appena fu dentro, adagiando Su-lee sul suo letto e aprendole delicatamente la tunica sulla pancia per esaminare la ferita sull’addome, che sembrava essere la più grave.

“Ecco qui, maestro! Ma a cosa.... oddio! Cosa è successo? Qualcuno vi ha attaccato?” domandò la giovane dai lunghi capelli neri raccolti in una treccia, mentre si precipitava ad aiutare il cavaliere a spogliare la donna e medicarne le ferite. Poi, notando che il ragazzo non aveva del tutto aperto la tunica, si offrì di medicarla lei, assicurando che se si fosse svegliata l’avrebbe chiamato subito. Dohko arrossì come non faceva da quando era realmente un ventenne, ma accettò, andando ad aspettare nel salone di fianco alla sua stanza.

Rimasta sola, Fiore di luna si fermò un secondo a osservare la giovane donna che sembrava causare un così grande turbamento nel maestro. Era una giovane cinese, sui vent’anni, forse anche leggermente di meno, il viso ovale incorniciato da lunghissimi capelli neri come la notte senza stelle, legati in una treccia morbida, che si stava sciogliendo, rendendoli leggermente ondulati. Era alta, con il fisico minuto e dalle forme delicate, coperto da una tunica rosa chiaro e azzurro con pantaloni dello stesso colore. Sarebbe potuta passare per una modella, se non fosse stato per i vestiti tutti pieni di strappi e la fascia rossa che stringeva il seno strappata e imbrattata di sangue, per via della ferita che aveva sulla pancia.

Innanzi tutto, Fiore di luna le tolse gli stivaletti bassi, posandoli a fianco del letto, prima di finire di toglierle la tunica e i pantaloni, prendendo una pezza e l’acqua lì vicino per pulire ogni più piccolo taglio, per evitare che facesse infezione. Finito, passò a bendare le ferite più gravi e incerottare quelle più leggere. La ferita all’addome, la più grave, perdeva ancora un po’ di sangue; la ripulì con attenzione, cospargendola di crema di erbe medicamentose, prima di fasciarla stretta, pregando che smettesse di sanguinare. Dopo di che le andò a prendere un suo vestito, per poterla ricoprire, le sistemò le coperte e si recò nell’altra stanza, dove Dohko stava spiegando ad un Sirio leggermente preoccupato cosa era successo, per lo meno quello che sapeva.

“Non so cosa sia successo, è comparsa già svenuta. Ma... era così tanto tempo che non la vedevo... mi preoccupa che mi abbia cercato!” diceva, con espressione corrucciata e lo sguardo terribilmente serio non si staccava dal piccolo fuoco nel camino, nel saloncino della casa.

“Non dovrebbe neanche essere viva.” Sussurrò con la testa bassa per non farsi sentire, né vedere.

Fiore di Luna tossicchiò, palesando così la sua presenza e attirando l’attenzione dei due uomini che la guardarono con occhi carichi di domande e aspettativa e speranza, specialmente il cavaliere d’oro.

“Ora dovrebbe stare bene, sta riposando e le ferite hanno smesso di sanguinare!” disse con un sorriso dolce, facendo sorridere anche gli altri, che si tranquillizzarono riguardo alle condizioni della giovane ospite.

“Maestro? Posso chiedere chi è e come l’avete conosciuta?” domandò la ragazza sedendosi accanto a Sirio, che le mise un braccio intorno alle spalle.

Dohko la guardò intensamente, prima di sospirare profondamente e annuire, anche se gli costava molto riportare a galla quei ricordi. Soprattutto ora che lei era tanto vicina, dopo aver passato anni con la convinzione di averla persa per sempre, ricordare faceva male e gli scaldava il cuore ad un tempo.

“Durante il mio addestramento a cavaliere di bronzo, incontrai una fanciulla, che come me si trovava lì in addestramento. In un primo momento pensai che dovesse diventare una sacerdotessa guerriero, tuttavia, al contrario loro non portava una maschera a nascondere il suo viso e, con esso, la sua femminilità. Comunque dopo quella volta ci incontrammo ancora, molto spesso, e alla fine diventammo amici. Trascorrevamo insieme ogni momento libero dall’addestramento. Finché un giorno non mi presentai al nostro appuntamento ferito. Lei mi guardò preoccupata per un attimo ed io cercai di far finta che non mi facesse male niente, per non farla preoccupare troppo, scatenando il suo lato materno.” Ridacchiò al ricordo di come lo aveva ripreso perché faceva finta di niente. “Si arrabbiò terribilmente e appena notò la mia smorfia di dolore mi portò lontano da occhi indiscreti e mi curò. Non ho ancora capito come fece esattamente, semplicemente impose le mani e, espandendo appena il suo cosmo, guarì ogni piccolo graffio o ferita avessi. Dopo di che, mi fece giurare che non avrei detto a nessuno quello aveva fatto, perché poteva finire nei guai.” I due ragazzi davanti a lui si strinsero in un breve abbraccio, provocando nell’uomo un sorriso nostalgico al pensiero che, una volta, anche lui era stato così innamorato e felice, come loro due. “Ci innamorammo, ma alcuni anni dopo, fummo costretti a separarci, perché io, diventato cavaliere d’oro, dovevo combattere contro Ade, insieme ai miei compagni.” Finì di raccontare, con una smorfia che doveva essere un sorriso, per cercare di consolare Fiore di Luna che lo guardava con occhi incredibilmente tristi, la sua piccola bambina.

Poi però gli venne in mente una cosa, una persona, che lo aveva guardato in quello stesso modo, di cui parlò ad alta voce senza rendersene conto.

“Se non ricordo male, però lei aveva una sorella... mi chiedo dove sia, visto che....”

“Maestro? Ma di cosa sta parlando?” domandò la ragazza, che aveva capito poco o niente di quel che aveva borbottato.

“Eh? Dicevo che da quel momento non l’ho più rivista, né ho saputo qualcosa di lei.” Fece tenendo lo sguardo basso, sentendosi colpevole, quasi sincero, visto che si riteneva responsabile per quello che era successo.

“Non è stata colpa vostra. Non potevate sapere cosa sarebbe accaduto.” Disse Sirio, poggiandogli una mano sul braccio.

“Avevo giurato di proteggerla! E, invece... invece...” sbottò Dohko, allontanandolo, con la voce spezzata da lacrime trattenute, sorprendo i due giovani, che lo avevano visto sempre così forte e imperturbabile, quasi sempre.

Gli dispiaceva essersela presa con il Dragone, quindi si scusò e si diresse verso la sua camera.

“Maestro! Aspettate!” lo fermò il giovane, “Non ci avete detto il suo nome.” Disse con un piccolo sorriso, con cui gli disse che non se l’era presa.

Il cavaliere di Libra rise tristemente prima di rispondere con un tono pieno di affetto e malinconia. “Su-lee. Il suo nome è Su-lee.” Poi uscì definitivamente dalla stanza.

Entrò nella sua camera con la speranza che fosse sveglia. Tuttavia,  la trovò ancora addormentata, in preda ad un incubo, per questo le si avvicinò, posandole delicatamente una mano sulla fronte madida di sudore, come quando stavano insieme. Questo sembrò avere un effetto calmante immediato.

“Doh...ko....” sussurrò nel sonno, con voce roca e flebile.

L’uomo sorrise nel sentire che riconosceva il suo tocco nonostante i tanti anni trascorsi dall’ultima volta che si erano visti. Era rimasta sempre la stessa, l’unico particolare un po’ differente erano i capelli, ora molto più lunghi, come quelli di sua sorella, ma a parte quello sembrava essere la stessa Su di cui si era perdutamente innamorato.

“Mhnmmm....” gemette, tornando cosciente e iniziando a sentire il dolore delle ferite. Il suo dolce viso, rilassato fino a qualche secondo prima, si contorse in una smorfia di dolore, precedendo l’aprirsi dei suoi occhi nero/blu con uno sfarfallio di palpebre.

Impiegò qualche attimo per metterlo a fuoco, ma, appena ci riuscì, sorrise radiosa.

“Dohko!” gridò felice, provando a lanciarglisi al collo come faceva sempre, ma una fitta all’addome la riportò brutalmente alla realtà, ricordandole che era ferita e che era andata da lui per un motivo ben preciso.

Lui le si sedette a fianco, aiutandola a mettersi seduta e mettendole dei cuscini dietro la schiena.

“Sono molto contento che ti sia svegliata! Quando sei apparsa , ferita e priva di sensi.... ho temuto che il mio cuore si fermasse!” le disse con un sorriso splendido e uno sguardo preoccupato. Su-lee gli rivolse un’occhiata dispiaciuta, poi distolse lo sguardo, sospirando, maledicendo il Destino che l’aveva voluta quello che era e aveva fatto in modo di farla incontrare e innamorare di un cavaliere.

“Mi dispiace, non sarebbe dovuta andare così...” si scusò, riferendosi a ciò che era accaduto anni e anni prima. “Ma ora ho bisogno del tuo aiuto, tuo e degli altri cavalieri di Atena... tutte noi ne abbiamo bisogno!” gli comunicò.

Dohko spalancò gli occhi, sorpreso. Non capiva quale motivo potesse spingerla a chiedere aiuto, per conto di tutte poi! Erano Guardiane! Erano più forti dei cavalieri d’oro, come potevano avere bisogno del loro aiuto.

La sua faccia doveva essere stata molto eloquente perché lei rise tristemente.

“Lo so, sembra assurdo, ma è la verità! Purtroppo noi Guardiane, da sole, non ce la possiamo fare, non questa volta. Presto scoppierà una nuova guerra e noi non siamo abbastanza forti per combattere contro questo nemico.” Spiegò rattristata, sia perché le dispiaceva distruggere la vita pacifica che i cavalieri si erano creati in quei tre anni, sia perché il fatto che le Guardiane fossero più deboli di quanto non fossero mai state le ricordava che una sua compagna e amica era morta e che presto altri sette giovani sarebbero stati catapultati in quel mondo, fatto di guerre e sangue e morte, senza possibilità di tirarsi indietro.

Rimasero in silenzio, pensando e riflettendo su ciò che si erano detti, o meglio, ciò che lei aveva detto.

“È ora che cavalieri e Guardiani tornino a combattere insieme!” esclamò lei con uno sguardo deciso.

Il cavaliere la guardò intensamente, prima di annuire e dirle di riposare e recuperare le forze.

Poi tornò nel salone, dove Sirio e Fiore di Luna si scambiavano un dolce bacio. Si staccarono appena si accorsero della sua presenza, arrossendo fino alla punta dei capelli, imbarazzati, e la ragazza andò di corsa in cucina a preparare la cena.

Dohko fece segno a Sirio di seguirlo di fuori, con un accenno di sorriso sulle labbra.

“È successo qualcosa?” domandò il ragazzo preoccupato dallo sguardo ormai troppo serio di quello che, nonostante il suo addestramento fosse finito, considerava suo maestro.

“Su-lee è venuta a chiedere l’aiuto dei cavalieri di Atena, per conto delle Guardiane.” Rispose greve, lasciando Dragone un po’ confuso, non aveva idea di chi fossero queste Guardiane.

“Temo di non capire bene... dovremmo tornare a combattere?” chiese un po’ incerto su quale fosse la risposta che voleva sentire.

L’altro annuì con cenno secco del capo.

“Devi sapere che, durante la precedente Guerra Sacra, ci fu un altro scontro, avvenuto quasi in contemporanea, contro nemici che non siamo mai riusciti a identificare. Quella guerra venne combattuta dalle Guardiane degli Elementi. A quei tempi, Guardiani e Cavalieri vivevano insieme, collaborando gli uni con gli altri. E, anche se raramente, i Guardiani aiutavano i cavalieri a mantenere la pace. Più forti degli stessi cavalieri d’oro, le Guardiane di allora furono costrette a combattere da sole contro quei nemici sconosciuti e per miracolo riuscirono a sventare la catastrofe. Tuttavia, i legami sentimentali creatisi tra un cavaliere e una guardiana, portarono quest’ultima alla morte, perché pur di curare il suo amore, consumò un grande quantitativo di energia e, per sigillare il nemico, si ritrovò prosciugata di ogni forza. Da allora né io, né altri cavalieri abbiamo più avuto notizie di quelle giovani donne dai poteri inimmaginabili.” Gli spiegò Dohko, provando a chiarire la situazione nella mente del suo allievo. “Il fatto che adesso stiano chiedendo aiuto può significare solo che qualcuno di incredibilmente potente e pericoloso sta per fare la sua entrata in scena...” ragionò.

“Allora dovremmo avvisare gli altri.... meglio essere preparati ad ogni evenienza!” esclamò Sirio deciso, ma anche rattristato, aveva sperato che, dopo ciò che era accaduto contro Ade, avrebbero potuto vivere una vita normale.

Il cavaliere della bilancia gli posò una mano sulla spalla, per cercare di fargli forza, di cui lui stesso aveva bisogno.

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Crystal eye