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Autore: Elysium_    27/07/2013    1 recensioni
Una storia macabra, composta da intensi e brevi attimi di passione, tra due vampiri. Una coppia amata un po' da tutti. Spero vi piaccia.
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Dal secondo capitolo:
"Che cosa..", urlai, serrando le guance tra le mani, poi mi voltai nella stanza e guardai la pozza di sangue.
Mi aggrappai alla parete e mi piegai in avanti, spezzata in due da un conato violento.
Suonava una musica. Una musica blu.
Blu, dolce e soave. Quella l, che è posta subito dopo la b, dà il sapore dolce alla parola. E alla melodia.
Tutto era perfetto, non mancava niente. O forse sì.
Genere: Drammatico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Jeremy Gilbert, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Era l'alba. Le 6:27 del mio orologio mi suggerivano che non ci sarebbe voluto molto all'inzio dello spuntar del sole.
Dovevo affrettarmi.
 
Come tutte le mattine, ma in questa più che mai, sentivo quel sapore aspro, dolce e salato allo stesso tempo, e acido. Quel sapore che rimane attaccato al palato e prosegue giù fino alla trachea, congiungendosi nello stomaco con la via del ritorno che sale sù, verso la lingua.
Stamane, però, avevo una nota nuova di sapore. La brama di sangue chiamava più che mai, si faceva viva, si manifestava più forte e si potevano notare, guardando la mia pelle, i nervi che pulsavano, sembravano voler uscire fuori dalla loro dimora; le vene, ormai quasi prosciugate da quella linfa vitale, erano bramose e golose del nettare caldo che infonde goduria in ogni parte del corpo. Quel nettare rosso profondo che si disperde nell'oscurità del nero... quel nettare che, come solo esso sa fare, ti fa sembrare ritornare in vita e battere il cuore.
 
Avevo fame.
 
Aprii la soglia della lurida capanna pronta alla decadenza in cui vivevo e mi diressi verso la parte più profonda della selva.
Il sangue animale non è il massimo quando ci si dirige per l'essiccazione. Dovevo accontentarmi di ciò che avevo a disposizione... prima o poi il desiderio verrà soddisfatto.
Mentre camminavo a passo deciso verso i meandri del bosco, notai dei piccoli pulviscoli che vibravano nell'aria. Stava per sorgere il Sole, mancavano poco più di quattro minuti.
Dovevo affrettare a nutrirmi se non volevo ritornare inutile cenere grigia.
 
Passava di lì un animale di media stazza, un daino. Bel pelo vellutato, belle corna ramose e zampe possenti, pronte a scappare al minimo rumore. Si stava nutrendo alle radici di un Abete, stava mangiando del muschio verdastro e umido.
Incedevo a passo sicuro e silenzioso verso quella succulenta fonte di Sanguigno. Stavo quasi per mandare giù una bella dose di sangue, sentivo già il sapore dolce e caldo, pronta ad esplorare tutte le mie vene e le mie arterie per darmi la forza.
La fame mi stava dando alla testa, non riuscivo a trattenermi un secondo in più, dovevo saltargli addosso, staccargli il cuore e succhiare tutto quel bene di cui era disposto, lasciarlo indenne e privo di vita. Prosciugato da ogni millilitro di sangue.
 
Un miraggio.
La fame mi stava dando decisamente alla testa e alla vista.
 
Per la mia gloria, udiì un motore dirigersi verso la piccola capanna dispersa nel bosco in cui risiedevo. Mi precipitai con furia, facendo cura a non destare l'attenzione.
Era un ragazzo. Non sapevo cosa ben faceva nel bosco, solo, allo spuntar del sole.
 
Fame.
 
Appena egli scese dall'auto, senza proferir parola e senza preoccuparmi di cosa sarebbe accaduto, mi avventai sul suo corpo caldo. Sentivo il cuore che batteva e pulsava, che pompava sangue all'interno delle dimore del sangue.
Lo afferrai per i polsi, glieli rigirai su se stessi spezzando ogni singola parte di quelle piccole ossa.
Provò ad urlare. Per annullare il suo tentativo di aiuto, misi la mano all'interno della sua bocca, gli strappai le tonsille, proseguii con la mano all'interno della calda gola e tirai con le unghie le corde vocali.
Avevano un sapore delizioso. La mia lingua fu più che contenta di assaporare il sangue che colava da esse.
Passai al collo, che guardai con ribrezzo ma anche gusto. Affondai i denti in quella meravigliosa fontana rossa.
 
 
Jeremy Gilbert, la mia vittima.
Fui più che rinfrancata di avere goduto e di avere assaporato il delizioso sapore del sangue caldo.
  
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