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Autore: lacla32    27/07/2013    1 recensioni
Vengo svegliata dal telefono che squilla, mi tiro a sedere, guardo l’ora sono le 4.25.
“Lisbon” dico con voce assonnata.
“Heilà!!” sento dall’altro capo, riconosco la voce del mio interlocutore.
“Che diavolo vuoi Jane? Sono le 4.25 del mattino!” dico abbastanza irritata.
“Credo di aver trovato un cadavere, o meglio lui ha trovato me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
Un brivido mi percorre la schiena  “ mi hai fatto prendere un colpo” dico girandomi “si può sapere che ti prende Sam?”  lo fisso mentre parlo, sembra triste
“è successo qualcosa?” chiedo, poi noto che mi sta ancora abbracciando, le sue mani sono intrecciate dietro la mia schiena e siamo molto vicini, vorrei allontanarmi ma non ci riesco
“Mi ha lasciato” dice “oramai non c’era più nulla” sussurra appoggiando la testa alla mia spalla.
Sono pietrificata, in un attimo mi tornano alla mente tutte le battutine di Jane su me e Bosco, una piccola consapevolezza cresce nella mia mente, ma non può essere, Jane non può azzeccarci sempre
“Mi spiace Sam” dico cercando di consolarlo, intanto cerco con gli occhi, fuori dai vetri, qualcuno, qualcuno che sia Jane
“Senti ora che sono libero, devo dirti una cosa importante Teresa” dice staccandosi da me, io ne approfitto per allontanarmi, devo uscire prima che Bosco faccia qualcosa di cui potrebbe pentirsi
“Aspetta per una volta ascol…” non fa in tempo a finire la frase che qualcosa esce dall’antina del cucinino
“Jane?” dico sorpresa, era sbucato dal nulla con tanto di padelle al seguito
“ Emm…” dice guardandosi intorno
“Che diavolo ci facevi la dentro?” chiede Bosco tra lo shock e la rabbia
“Ho perso una scommessa con Cho, quindi stavo pagando le conseguenze” disse rialzandosi e spolverandosi i vestiti
“Bene ora puoi anche andartene” disse Bosco indicando la porta
“Si certo, Lisbon credo che accetterò la tua proposta, la mia macchina non vuole proprio partire” disse sorridendo mentre si fermava sulla soglia
“Oh si certo” dico “scusa Sam devo andare è molto tardi e sai Jane deve tornare a casa…” dico girandomi verso di lui “Domani vieni nel mio ufficio cosi possiamo parlare tranquillamente…ok?” concludo sorridendo
“Va bene” dice a occhi bassi
“Ottimo allora vado a prenderti le cose in ufficio” dico avviandomi
 
“Sai, questa te la faccio pagare Jane” dice bosco voltandosi verso di lui
“ Ahah ti piacerebbe Bosco” ribatte Jane
“un giorno o l’altro ti faccio fuori” sussurra Bosco
 
In quel momento arrivo, sono un po’ preoccupata, quei due da soli mi preoccupano poi lo vedo  tutti e due sorridenti come bambini…fiuu non dovrò sgridare nessuno
“Bene andiamo “ dice Jane prendendomi la mano e trascinandomi in ascensore
“Aspetta non ho salutato Bosco” dico opponendo resistenza ma non riesco a fermarlo e le porte si chiudono
Siamo in ascensore da soli, lui mi ha lasciato la mano e io sono arrabbiata.
“Lisbon..” incomincia
“Sta zitto Jane” urlo, appena si aprono le porte me ne vado spedita alla portiera e cerco le chiavi, salgo in macchina e parto diretta verso casa
Apro la porta di casa, sono distrutta: omicidi, consulenti pazzi e colleghi deliranti…Forse dovrei prendermi una vacanza, penso guardandomi allo specchio, si dopo questo caso prenderò una vacanza.
Mi sdraio sul letto e subito mi addormento.
Vengo svegliata da un rumore, sono le mie scale che scricchiolano, mi tiro subito a sedere e afferro la pistola. Scendo dal letto molto lentamente e mi avvio alla porta della mia camera che lentamente si apre
“Chi è?” urlo puntando la pistola verso la porta che oramai è spalancata
“heila Lisbon!” sorride Jane allegramente
“Jane?” spalanco gli occhi  “Sei entrato in casa mia, è illegale”
“ Ma ho le ciambelle” dice sventolando un sacchetto che emana un profumo delizioso
Roteo gli occhi “Non ho parole”
“Vestiti ti aspetto giù” dice mentre scende le scale
Faccio la doccia e scendo le scale, vedo Jane con la sua solita tazza di thè che mangiucchia una ciambella
“ti ho preparato il caffè” dice
“Grazie” dico arrossendo, sembriamo una coppia, questo pensiero mi fa arrossire ancora di più
Mentre assaggio il mio caffè e addento una ciambella squilla il telefono.
 
 
“La vittima era Natalie Knor” dice Cho appena mi vede
Mi trovo in una casa piuttosto bella, è decorata in modo fine e ricco, i proprietari amavano esporre le proprie ricchezze in modo plateale. Mi avvio verso la scena del crimine, un ampio salotto riccamente decorato, vedo Van Pelt che parla col medico legale “Giorno” saluto  “Giorno capo” dice allontanandosi mentre tira fuori il suo blocco per gli appunti
“Agente Lisbon” mi saluta il medico “Come può vedere la vittima è una donna, probabilmente è stata uccisa dalle coltellate ne ha 23”dice indicando il costato completamente insanguinato
Entro in ufficio puntando dritta al nostro solito tavolo, quando gli altri mi vedono si alzano e mi seguono
“Abbiamo 3 vittime, direi che è ore di dire basta a questa scia omicida”
“Capo” comincia Van Pelt  “ecco la lista che mi ha chiesto”  mi passa un foglio e vedo 3 nomi evidenziati, sono le nostre vittime
“Bene abbiamo trovato il nostro collegamento” dico con un mezzo sorriso, almeno abbiamo qualcosa su cui lavorare
“Il concorso si svolge ogni anno, possono partecipare tutti gli studenti delle università della California” dice Rigsby
“Avete trovato un collegamento tra le vittime, non so...si conoscevano? Avevano amici in comune? Frequentavano gli stessi posti?” chiedo
“ Mi spiace capo, sembra che vivessero  vite completamente diverse” dice Van Pelt
“Dobbiamo restringere il campo” dico guardando la lista “Sono 73 persone non possiamo sapere chi sarà la prossima vittima” dico “ok convochiamo tutte queste persone, dobbiamo parlarci, sapere tutto quello che possiamo, dobbiamo prevedere il killer” dico mettendo giù la lista
“Ora parliamo delle carte” dico
“Il Bagatto, il Papa e ora la Luna” dice Jane fissandole
“Che significato ha la Luna?” chiede Cho
“La luna simboleggia l’immaginazione, la luna muta, è ambigua, indica lusinghe e falsità, favorisce il visionarismo: non aiuta a comprendere e ad afferrare l’essenza reale delle cose. Rappresenta capricci, fantasie, stravaganze, pregiudizi. “ dice Jane
“Bene ragazzi, sta mattina ho parlato al telefono con il marito della vittima che si trova a Praga, ha detto che la moglie frequentava un club molto esclusivo, io, Jane e Rigsby  andremo a fare qualche domanda. Cho è Van Pelt voi convocate chi è sulla lista e cercate di capire qualche collegamento tra le vittime” ci vediamo dopo
“Libon” mi sento chiamare, è Bosco, mi ero dimenticata di lui
“Ciao Sam, vieni parliamo” dico dirigendomi nel mio ufficio, Jane mi segue ma lo blocco “No tu no” dico
“Cho, tu e lui iniziate ad andare io vi raggiungo dopo” dico a Cho che subito prende le chiavi dell’auto
“Cosa? Ma non vale! Ti ho portato le ciambelle sta mattina!” strilla Jane facendosi sentire da tutto il CBI, vedo gli altri che alzano lo sguardo e io istantaneamente arrossisco “ Sta zitto” dico chiudendogli la porta in faccia, la chiudo a chiave e per sicurezza tiro anche le tendine
“Che intendeva?” mi chiede Bosco
“Lasciamo stare” dico sedendomi sul divano “bene di che volevi parlarmi?” continuo
Lui si siede accanto a me “mia moglie se ne è andata” dice tutto d’un fiato
“Mi dispiace Sam” dico mentre lo abbraccio
“Non ti preoccupare, era da molto che non c’era più niente, alla fine lei ha trovato un altro e ha fatto le valigie” dice tranquillo
“Se posso fare qualcosa…” dico
“Si, ti andrebbe di uscire a cena con me?” mi chiede
Lo fisso sbigottita, forse non ho capito bene
“Scusa…cosa?” richiedo
“Una cenetta tra noi, niente di speciale, quattro chiacchere tra amici” dice lui
“Emm… ok nessun problema” dico sorridendo, se si tratta di una cosa tra amici è tutto ok
“Perfetto, che ne dici di domani sera?” mi chiede tutto contento
“Certo” rispondo
“Ok alle 20 ti passo a prendere” dice alzandosi
“Perfetto”
“perfetto” ripete
 
 
“Allora che è successo con Bosco?” mi chiede Jane appena arrivo
“Niente” rispondo e mi allontano
“Tanto lo scoprirò” mi urla
 
“Salve sono l’ agente Teresa Lisbon, CBI “ dico mostrando il distintivo
“Questi sono l’agente Cho” dico indicandolo “E Patrick Jane” concludo
“vorremmo farvi qualche domanda sulla signora Knor” dico rivolta alle signore del club ma noto che più che prestare attenzione a me fissano Jane sorridendo, che sia la mia occasione per vendicarmi della figuraccia a casa del signor Ross?
“Signore per favore prestiamo attenzione all’agente Lisbon” dice una signora venendo verso di me “piacere sono Brenda Fug “ dice stringendomi la mano “Sono la presidente del club, faremo di tutto per aiutarvi” dice sorridendo
“La ringrazio” dico “ Prego se vuole seguirmi nel mio ufficio” dice avviandosi
“Jane , Cho voi interrogate le presenti” dico seguendo la signora Fug
“Siamo tutte dispiaciute per quello che è successo” dice sedendosi io la imito
“La signora Knor aveva partecipato a un concorso letterario” dico
“Si, era un giudice, sarebbe toccato a me, ma in quel periodo mio marito è stato male e io ero tutto il giorno in ospedale e lei si era offerta di sostituirmi” dice
“Sa se avesse avuto problemi con qualcuno durante il concorso, non so qualche partecipante o giudice” chiedo preparandomi a prendere appunti
“A me non aveva detto nulla, so solo che aveva discusso con l’organizzatore dell’evento per il colore dei centri tavola della giuria”
“Per i centri tavola?” chiedo
“In questo club ci sono solo donne ricche e viziate, i capricci sono all’ordine del giorno” mi dice in tono molto tranquillo
“ ho capito” dico alzandomi “grazie mille” dico
“Accidenti, domani sera abbiamo l’asta per i fondi del club, la signora Knor aveva deciso di donare un vaso con un prezzo esorbitante…Ho perso un grande incasso” mi dice
“La signora Knor è morta e lei pensa ad un vaso?” chiedo perplessa
“Come le ho detto , ricche donne viziate” dice sorridendo
Sto per uscire quando mi viene un ‘idea “ha detto che farete un asta giusto?”
“si perché?” mi chiede incuriosita
“avrei un pezzo unico da darle” sussurro
 
“Van Pelt interrogate l’organizzatore del concorso aveva avuto un diverbio con la vittima” e riaggancio il telefono
“scoperto qualcosa?” chiedo mentre vedo avvicinarsi Cho e Jane
“Queste donne mi fanno paura” sussurra Jane
“Niente capo” risponde Cho
“Torniamo al CBI” dico avviandomi al parcheggio, entro in macchina e Jane mi segue “Allora? “ chiede
“Cosa?” rispondo “dai Lisbon non fare la finta tonta” dice lui “Bosco ti ha in vitata a cena?” mi chiede
“Jane” mi giro a guardarlo “Se non la pianti ti lego a un palo della luce”
“Sei arrabbiata, allora ci ho azzeccato” sorride trionfante
“Si sono arrabbiata perché sta mattina ti sei introdotto in casa mia!” strillo
“Ma avevo le ciambelle” si giustifica
“Non è una scusa!” ribadisco
“ammettilo…ti è piaciuto” mi sussurra all’orecchio
“Ma sta zitto” accelerando e facendolo sbattere contro il sedile
 
“Capo abbiamo un problema” dice Van Pelt raggiungendomi all’ascensore
“Cosa?” chiedo
“ Marta Red e Rosa Nil erano in quella lista, ma non riesco a rintracciarle” mi dice camminando verso la sua scrivania
“Dannazione” esclamo correndo nel mio ufficio e prendendo in mano il telefono
“Capo abbiamo interrogato quasi tutti gli appartenenti alla lista” dice Cho entrando nel mio ufficio
“Quasi?” chiedo alzando un sopracciglio
“23 di loro non si trovano in Califonia” dice facendomi vedere una lista
“Tu e Rigsby chiamateli, chiedendo quanto si fermeranno fuori dallo stato” dico restituendo la lista
Dannazione abbiamo perso due persone, che diavolo faccio ora?
“Sai non dovresti stressarti cosi tanto” mi dice Jane entrando nel mio ufficio
“Sai dovresti bussare ogni tanto” ripeto
“Non credo che siano tra le mani del killer” dice facendo una faccia imbronciata per la mia affermazione
“Ah no?” chiedo
“Se fossero state uccise avremmo già trovato i corpi “ mi dice sdraiandosi sul divanetto del mio ufficio
“SI ma sono scomparse, potrebbero essere coinvolte in qualche modo” dico ma non ricevo risposta, bene mi sta ignorando ottimo
“ Un giorno o l’altro ti uccido” dico avvicinandomi a lui
“ultimamente molta gente me lo ripete” dice mentre apre un occhio per guardarmi
“ chissà perché?” sbuffo e mi allontano, lui però mi ferma afferrandomi
“Lisbon che succede con Bosco?” mi chiede
“Ti ho detto che non succede nulla” dico irritata
“dai Lisbon…dimmelo” dice in tono di supplica
“Jane sono affari miei” ripeto
“Ok” dice uscendo dal mio ufficio
Forse l’ho offeso? Dovrei parlargli? No, non sono affari suoi, certo ho accettato di uscire a cena con Bosco ma siamo solo colleghi e abbiamo delle regole quindi sono a posto con la mia coscienza…anche se non so perché mi sento triste.
“Non ho fatto nulla!” un urlo mi risveglia dai miei pensieri, mi alzo ed esco dall’ufficio
“Capo abbiamo arrestato l’organizzatore del concorso” dice Rigsby
 
“Allora, lei ha tentato di scappare perché?” chiedo
“non parlo senza il mio avvocato”
“Senta voglio solo chiederle dove si trovava ieri sera tra le 2  e le 4 di notte”
“Non sono affari suoi” mi risponde
“Ascolti signor Ford, un pazzo criminale sta uccidendo delle persone legate al concorso, so che lei ha avuto un  diverbio che una delle vittime” dico tirando fuori le foto e mettendolo sul tavolo affinchè le possa guardare
“conosceva qualcuno?” chiedo
“Si tutti, come organizzatore del concorso devo essere sempre aggiornato” dice guardandomi
“questo ragazzo è il vincitore del concorso , un ottimo racconto. Questo è un giurato come anche questa” disse indicando una ad una le foto “si ho avuto una discussione con lei ma per dei centri tavola e mi creda non valeva la pena uccidere” dice sistemandosi sulla sedia
“Allora perché ha cercato di scappare?” chiedo
“senta, le ho detto quello che voleva sapere posso andare?” mi chiede
“No fino a che non mi risponde” rispondo
“Ok senta, deve promettermi che quello che dirò non uscirà da questa stanza”
“Va bene”
“Ero con la mia amante” confessa
 
 
“Il suo alibi è confermato” dice Cho mettendo giù il telefono
“Abbiamo qualche notizia delle ragazze?” chiedo ma nessuno risponde, lo prendo come un no.
“Ragazzi sono le 20 andate pure a casa” dico entrando nel mio ufficio, guardo verso il divano Jane non c’è esco “qualcuno ha visto Jane?” chiedo
“Veramente è da un po’ che non lo vedo” dice Ribsby e subito controlla il portafoglio per vedere se trova qualche biglietto di Jane
“LISBON!” sento urlare, questo è Minelli
Entro nel suo ufficio e vedo Jane e Bosco il primo con del ghiaccio sull’occhio sinistro e l’altro con il ghiaccio sul naso
“Ma che diavolo è successo?” chiedo guardandoli
“Hanno fatto a botte” dice Minelli in tono severo
“Questo lo vedo” indicandoli
“Si può sapere che vi è preso? Capisco Jane ma te Sam! Pensavo fossi più responsabile!” dico guardandolo
“Hei io…” cerca di dire Jane “Sta zitto Jane” dico con uno sguardo omicida
“Allora?” chiedo cercando di avere delle spiegazioni
“Mi ha aggredito” dice Jane indicando Bosco
“Non è vero! Lui è venuto nel mio ufficio io ho cercato di sbatterlo fuori” si spiega Bosco
Mi siedo sulla sedia sbuffando, ma perché devo avere a che fare con dei bambini, guardo Minelli
“Va bene, sapete che vi dico? Non mi interessa se vi picchiate, basta che lo fate fuori dalla mia giurisdizione! La prossima volta vi sospendo” dice uscendo sbattendo la porta
Io lo guardo allontanarsi e poi mi volto “Cosa devo fare con voi?” dico sospirando
“Devi difendermi!” dice Jane alzandosi e mettendosi dietro di me “voleva uccidermi!”
“Ma sta zitto idiota” borbotta Bosco
“Adesso basta!” dico “Non so quali siano i vostri problemi ma cercate di risolverli se no quello che vi farò io sarà anche peggio” li minaccio
“Io cerco di risolvere i casi e tu fai a botte come uno scolaretto” dico indicando Jane
“E tu Sam…hai una squadra da mandare avanti!” mi giro verso di lui
“Hai ragione, scusami Teresa. Spero che questo non ti abbia fatto cambiare idea su domani sera” mi dice alzandomi, io arrossisco “No no nessun ripensamento è solo una cena tra amici” dico cercando di sottolineare amici il più possibile
“Bene” dice sorridendomi e uscendo
 
 
“Avevo azzeccato” dice Jane sdraiandosi sul divano del mio ufficio
“Sai, credo che questo non sia il problema principale in questo momento” dico guardandolo e avvicinandomi “Fammi vedere l’occhio” dico togliendogli la mano col ghiaccio dal volto
“Be, poteva andarti peggio, non ti ha colpito col massimo della forza” dico analizzando il livido che si stava formando “Sei un idiota” e mi siedo al suo fianco “Non ti bastavo più io? Adesso vai ad infastidire anche altre persone?” chiedo sbuffando
“Sono andato solo per sapere delle cose e lui mi ha colpito” dice facendo spallucce
“Questa non me la bevo, Jane, conosco Bosco da molto più di te, non si riesce ad irritarlo facilmente”
“oh su un certo argomento si riesce”
“ovvero?” chiedo curiosa
“questo non te lo posso dire” dice al mio orecchio con un sussurro
Rabbrividisco e mi giro a fissarlo nei suoi bellissimi occhi azzurri “perché? “ sussurro in risposta.
Siamo sempre più vicini, sento il suo respiro, il mio cuore sta per esplodere siamo a un millimetro quando lui si alza prende la giacca e se ne va.
 
 
 
Il mio angolino privato XD
Salve a tutti/e grazie per le recensione ve ne sono grata.
Bene, grazie al caldo e al condizionatore ho tempo di scrivere visto che preferisco non uscire se non per andare in piscina, quindi riesco ad aggiornare spesso.
Questo capitolo è stato difficile da scrivere, ho cancellato e riscritto parecchie volte prima di sentirmi quasi soddisfatta di tutto…
Un bacio al prossimo capitolo 
  
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