Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Walechu    27/07/2013    1 recensioni
"Il complicato rapporto tra Momoi e Aomine non fa altro che peggiorare fino a spezzarsi. Ma è proprio nei momenti più difficili che si capisce quanto una persona sia importante per noi."
Okay -respirone- la mia prima ff sulla coppia AoMomo(nessun spoiler tranquilli). Sono agitata e sudata -30° in casa capitemi- e boh, ci sarannò parecchi orrori, frasi fatte e scontate, ma come prima volta mi sembra di essermela cavata benino - un sei me lo merito ewe -
Le critiche sono ben accette. Anche i consigli. Per i pomodori marci passate al prossimo capitolo ;3
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daiki Aomine, Shoichi Imayoshi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTE:Ho divagato un pochetto, ma ci tenevo tanto a descrivere la parte di Kuroko e Momoi. E poi, conoscendo il carattere di Aomine, sarebbe stato troppo bello concludere subito con un “ho capito quello che prova, la ricambio, the end”. (Ho fatto un pò di pasticcio con i font e roba varia...).
Vorrà dire che la scena clou arriverà nel prossimo capitolo. Come sempre consigli/critiche sono ben accetti.

 

 

Erano così vicini ma allo stesso tempo così lontani.

 

 

Quel pensiero tanto improbabile lo aveva tormentato per tutto il fine settimana. Ogni giorno Momoi lo ignorava. Ogni giorno stava peggio.

Non capiva che cosa gli stesse succedendo, ma se lei era la causa allora le avrebbe parlato.

Aspettò il suono stridulo della campanella, raccolse la borsa e la seguì fino all'entrata del liceo Seirin dove Kuroko la stava aspettando.

Li osservava da dietro un muretto, fulminando con lo sguardo tutti quelli che guardavano nella sua direzione. Forse era meglio aspettare per parlarle.

Si meravigliò di quanto intensamente li stava fissando, di come fosse un fascio di nervi, di come doveva rimanere concentrato per reprimere la voglia di correre da lei. Si meravigliò ancora di più quando qualcuno gli mise una mano sulla spalla. Si girò di scatto, tirando una sgomitata ad un punto ben preciso.

 

«Ahio! Che cazzo fai AHOmine??!!»

Il ragazzo con la divisa del Seirin se ne stava seduto a terra, il mento arrossato per il colpo violento e lo sguardo confuso e irritato.

«Kagami...?»

«Che- la prossima volta tiro dritto, razza di deficiente...» si alzò in piedi, pulendosi i pantaloni e scrutandolo malissimo. «Che fai li appollaiato?»

«Non sono fatti tuoi»

«Ah? Che stronzo, prima mi assali poi mi rispondi pure male....»

«Sono qui per Satsuki.»

Il rosso interruppe ogni suo movimento per osservarlo.

«Avete litigato, vero?»

«Si... più o meno...»

«Lei e Kuroko non fanno altro che uscire insieme. Mi sembra più sorridente del solito da quando si frequentano.»

Lo sapeva. Fino ad allora, per rimanere al suo fianco, Momoi aveva sacrificato la sua felicità. E lui egoisticamente continuava a tenerla legata a se.

I suoi occhi blu elettrico, sempre colmi di spavalderia e arroganza si tinsero di grigio, lasciando trasparire un accenno di gelosia. Si massaggiò la nuca per poi superare il ragazzo e dirigersi verso casa.

«Dove stai andando?»

«Via. Se lei sta con Tetsu sarà più felice. Io l'ho sempre trattata come una nullità...»

Kagami rimase li da solo, sorprendendosi delle parole che erano appena uscite dalla sua bocca.

 


«Momoi-san...»

 

Kuroko alzò appena lo sguardo su Momoi, intenta a torturare i bordi della tovaglietta di carta. Da quando, una settimana prima, lei si era presentata da lui in lacrime uscivano tutti i pomeriggi. Non parlavano quasi mai, stavano seduti al solito tavolo del Maji-burger. La osservava accanirsi su quel pezzetto di carta, stringerlo tra le mani e guardarlo scivolare via dalle sue candide dita.

«Che intenzioni hai?»

A quella domanda s'irrigidì. Sapeva benissimo di non poter continuare quella farsa a lungo. Anche perchè sembrava che ad Aomine non importasse nulla. Glielo aveva anche detto in faccia.

«... non lo so.»

La voce le uscì come un rantolo. Un miscuglio di frustrazione e delusione. Non voleva cedere alle lacrime ma non riusciva a trattenerle. Si coprì il volto arrossato con le mani, soffocando qualche singhiozzo in gola.

Kuroko si sedette accanto a lei, passandole una mano sulle spalle e attirandola a se. Le sussurrava parole dolci, la tranquillizzava.

 

«Andiamo, ti accompagno a casa.»

 

 

 

Aomine aveva passato la maggior parte del tempo seduto davanti a casa sua, in attesa di qualcosa o di qualcuno. Giocherellava con i laccetti della felpa grigio fumo, la sua preferita.

Era passato davanti alla casa di Momoi, sbirciando dalla finestra. Ma poi aveva lasciato perdere e aveva tirato dritto. Non gli mancava il coraggio, semplicemente non si sentiva in colpa. Non capiva dove aveva sbagliato. Non capiva perchè lei l'aveva presa così male. Non capiva nulla che riguardasse lei.

 

Poi si accorse che stava sorridendo.

   
 
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