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Autore: Coccolotti_spray    28/07/2013    0 recensioni
Jess sarebbe potuta diventare una sarta esemplare, ma quel lavoro che eseguiva con minuzia col passare degli anni le consumò le candide e oneste dita fino a macchiarle di un vivido cremisi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione, Contesto generale/vago
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5. Leave the past with the waste 
Quarta parte


Jess uscì dal bagno portando con sé un’aria serena, tant’è che accennò un impercettibile sorriso quando s’incamminò
all’interno della stanza, che ora poteva assaporare con occhi diversi, aperti e vigili, non più tormentati dal destino, che un tempo aveva versato su quelle acque calde del colore del vino appena versato tanta desolazione, che gli aveva offuscato il cammino.
 
La bruna mosse con un’inspiegabile agitazione i piedi avvolti negli anfibi neri e riuscì a sentirsi migliore, il semplice allontanarsi dal freddo pavimento le aveva concesso la possibilità di udire i piccoli e timidi passi del suo cuore, il quale pareva ardere, poiché impaziente di scoprire il suono della sua voce.
 
Dean alzò gli occhi e, prima che Jess potesse sfuggirgli, si ritrovò sotto una giudicante luce color smeraldo, ma essa non l’abbagliò, non spense la tranquillità che adesso la faceva sentire viva, anzi, si fu lei ad affievolirsi pian piano, fino a spegnersi e di essa non rimase altro che due occhi disarmati, almeno in apparenza.
 
«Dove la porterai per tenerla al sicuro? » domandò Jess rivolgendosi al ragazzo più alto, mentre si aggirava per la stanza.
«A casa di un nostro amico…» la bruna trovò la busta che stava cercando e vi accartocciò all’interno con disprezzo la sua divisa da coniglietta.
«Un cacciatore? » Jess conosceva la risposta, ma aveva bisogno che non calesse il silenzio.
«Garth è…be’…» iniziò a farfugliare Sam «…Sì, un cacciatore più o meno…» la rossa le sorrise.
«Farò una breve vacanza, sarà divertente! » la bruna annuì, anche se non era del tutto d’accordo con Charlie.
«Lo immagino»
«Noi dove siamo diretti? » Dean parlò velocemente, come se quella fosse una domanda scomoda, che non poteva albergare a lungo fra le sue labbra, come se avesse bisogno di liberarsi di quel “noi”.
«Non lo so ancora…perché con la pallottola nella spalla ho avuto la forza di procurarmi ulteriori ferite…mi serviva del sangue per fare l’incantesimo, per rintracciare la mia strega…»
«Okay Merlina…allora datti da fare e cercala» quelle parole sorpresero Dean, poiché non suonarono aspre.
 
Jess annuì e si avvicinò al grimorio, sfogliò alcune pagine, dopodiché raggiunse l’incantesimo che stava cercando.
«Mi servono delle erbe che qui non ho…» sentenziò leggendo gli ingredienti.
«Allora potreste accompagnarci da Garth, visto che lui sarà sicuramente fornito…» la bruna fece spallucce, mentre Dean approvò quella proposta «…Hai una macchina?...» chiese Sam vedendo delle chiavi poggiate sul tavolo «…E potresti essere così gentile da prestarmela mentre sarete in viaggio…» Jess sorrise beffardamente.
«Non possiede una macchina…» dichiarò Charlie.
«E’ una moto, ma non è condivisibile, mi spiace…» concluse bruscamente, così Sam corrugò la fronte e gettò un’occhiata al fratello.
«Vi hanno separato alla nascita…perché non fate fare amicizia ai vostri veicoli? » Dean scosse il capo.
«Roxy non simpatizza con gli stronzi…» dichiarò Jess.
«Neanche la mia Baby» ribatté il cacciatore incrociando le braccia, mentre Charlie e Sam li guardavano perplessi.
«Hanno entrambe dei nomi è…è strano... » disse Charlie «…Non te la prendere comunque Sam, ci possono salire solo le persone importanti, non è così Jess?…» chiese la rossa per sentirsi importante.
«Tu ci puoi salire solo perché mi hai assillato fino allo sfinimento…» la bruna colpì scherzosamente Charlie e con quel gesto così umano, la parola “famiglio” scomparve dal suo viso, quasi come se riuscisse a farsi calzare a pennello la normalità.
 
I quattro ragazzi lasciarono la stanza di quel motel immerso nel nulla assoluto, ma prima di potersene andare Jess gettò la busta nella quale aveva rinchiuso il suo body e altri vecchi ricordi nella spazzatura.
«Cosa c’era là dentro di così importante? » chiese la rossa affiancandola, poiché vide Jess assorta nei suoi pensieri.
«La mia vecchia vita…» la bruna scosse il capo, poiché comprese di essersi fatta sfuggire delle cupe parole, che scurirono il viso di Charlie «…Hai portato con te il tuo computer? » chiese allora per cambiare argomento voltandosi verso l’amica.
«No…ma sopravvivrò, credo…come ti ho già detto, troverò il modo per divertirmi e poi ho visto che Sam ha un portatile in auto…» Jess abbracciò Charlie e le diede una chiave in mano.
«Cos’è? » chiese confusa e allarmata la rossa.
«E’ una copia della chiave dell’Harley…non sei autorizzata ad usarla, ma…» la rossa la strinse forte perché quel gesto, all’apparenza banale, la fece sentire realmente importante.
 
Dean, avvicinandosi all’Impala, ascoltò involontariamente la conversazione delle ragazze e quelle parole fecero emergere diversi nodi nel suo petto, che andarono a formare un groviglio fitto e doloroso.
 
Dopo un lungo abbraccio incoraggiante Jess corse a recuperare la sua Harley verde muschio e, una volta che ebbe fatto salire Charlie, si lasciò guidare dai Winchester.
 
«Cos’hai Dean? » chiese Sam, notando che il fratello si era fatto improvvisamente silenzioso.
«Niente» ribatté seccato
 
Perché non riesco a nascondergli niente, dannazione?!?... Non ce la faccio più a vedere quegli occhi preoccupati rivolti nella mia direzione…perché con tutto quello che si porta dentro, Sammy riesce anche ad angosciarsi per le mie stronzate senza crollare...Non pensa alle sue ferite, ma preferisce portare me…”  pensò Dean stringendo con vigore il volante.
 
«Spero che questa sia una vacanza anche per te» dichiarò il cacciatore dagli occhi verdi con un falso sorriso, mentre Sam lo guardò disordinato.
«Dean, andiamo, sei mio fratello e…» Dean lo interruppe sollevando una mano.
«Ho capito…» dopodiché mosse la mano in direzione della radio «…grazie Sammy…» 
  
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