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Autore: Alex98    28/07/2013    1 recensioni
I supereroi Marvel e Dc finalmente uniti per salvare insieme il mondo. Galactus, con l'aiuto di Thanos e Ultron, sono in procinto di attaccare la Terra, i Kree e gli Skrull li minacciano e un esercito di supercriminali guidati da Green Goblin con l'aiuto di Joker e presto di Loki si rivelerà un'altra terribile minaccia. Solo loro potranno salvare o vendicare il loro pianeta, tra due universi paralleli, uno Marvel e uno Dc.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
LA RIUNIONE
 
Nel capitolo precedente di "Ultimate Avengers": i supereroi Marvel e Dc, dopo aver sconfitto dei misteriosi terroristi, si accingono a riunirsi a New York nella base segreta dello Shield per affrontare la più grande minaccia per la Terra, il temibile Galactus, aiutato da Thanos e Ultron. Nel frattempo, Goblin libera Joker dalla prigione di Arkham, mostrandogli il suo malefico obiettivo.
 
Astronave Kree, data terrestre: 24 luglio 2013, ore terrestri: 14:30
Il comandante dei Kree rimase immobile a contemplare il nostro piccolo pianeta dalla sua astronave.
"La Terra mi ha sempre affascinato e finalmente avremo modo di conquistarla." dichiarò con tono solenne.
"Signore, le devo rammentare le mie serie preoccupazioni riguardo all'alleanza con gli Skrull." gli ribadì la sua aiutante.
"Credimi, anche loro non si fidano di noi, ma vogliono conquistare la Terra. Dobbiamo abbandonare le nostre divergenze come faranno i supereroi alla riunione dello Shield."
"Come lo sa?"
"Gli Skrull stanno già operando all'interno dell'edificio come hanno fatto nel resto del mondo, distraendo i supereroi mentre si preparavano alla vera battaglia. Quando avranno ottenuto tutte le informazioni, cominceranno a combattere e presto verremo anche noi se tutto procede bene."
 
New York, 24 luglio 2013, ore 15:00
Era scattata l'ora x: tutti i supereroi si erano riuniti nella base segreta dello Shield, attraversando il mondo con mezzi velocissimi pur di arrivare in tempo.
Continuavano a parlare tra loro, alcuni entusiasti, altri preoccupati e altri ancora annoiati.
Erano seduti intorno a un grande tavolo nella sala principale.
Insieme a loro non c'era ancora nessuno, ma sarebbero bastati loro per far esplodere una guerra di dimensioni mai viste prima.
Purtroppo tra alcuni supereroi non scorreva buon sangue.
Quando il dottor Banner si accorse della presenza degli Illuminati- che lo avevano esiliato molto tempo fa su un altro pianeta poiché lo ritenevano pericoloso- cercò di trattenere il mostro dentro di lui e ciò si rivelò assai arduo.
Dal canto loro gli Illuminati erano terrorizzati dalla sua reazione e allo stesso tempo adirati poiché tutt'ora non lo ritenevano idoneo come supereroe.
Namor e Acquaman continuarono a insultarsi poiché si ritenevano entrambi sovrani di Atlantide.
"Non avevo mai sentito parlare di te. Io sono l'unico re, guarda come ti vesti! Mi fai ridere!" cominciò Namor.
"Potrei dire la stessa cosa di te!" ribatté Acquaman.
"Così volete assemblare il guanto, giusto?" domandò nel frattempo il professor Xavier agli altri Illuminati.
"Sì. Ritengo che sia la scelta più saggia." rispose il dottor Strange.
Così lui, Xavier, Freccia Nera, Iron Man, Captain America e perfino Namor posarono gli anelli nel guanto che pareva già colmo di potere.
Dopodiché votarono tutti, a eccezione di Namor, il dotto Strange come possessore del guanto.
"Non avete mai sentito parlare del vostro amichevole Spiderman del quartiere?!" esclamò Peter, ridendo, rivolto a Superman e Batman.
"E tu che mi racconti, Legolas?" domandò Iron Man, rivolto a Green Arrow.
Lui rispose automaticamente: "Il mio nome è Oliver Queen. Per cinque anni sono rimasto su un'isola con un solo obiettivo: sopravvivere."
Tony non gli fece terminare nemmeno il discorso poiché era troppo preso a deriderlo: "Cinque anni fuori dalla civiltà? Allora mi sembra logico che tu non conosca le Stark Industries come gli altri! Amico, ti sei perso moltissime novità!"
Poi si rivolse a Occhio di Falco e aggiunse: "Assomiglia a te, ma con un tocco di classe in più."
"Un tocco di classe in più?" replicò lui, ridendo.
"Dunque, egregi amici!" esordì Thor. "Forse è il momento delle presentazioni. Il mio nome è Thor, figlio di Odino, sovrano di Asgard e protettore dei terrestri. Sono lieto della vostra presenza in codesto giorno da cotal splendore"
"Parla sempre così?" domandò Lanterna Verde.
"Ci puoi scommettere!" rispose Iron Man.
"Come sta, mio re?" chiese intanto il dottor Strange, rivolto a Pantera Nera.
"Ho vissuto giorni migliori." rispose lui, pensieroso.
La situazione del dottor Banner continuava a peggiorare.
"Calmati, Bruce." tentò di tranquillizzarlo la Vedova Nera.
"Non sarei mai dovuto venire! Non avrei mai dovuto acconsentire al progetto Avengers!" ribatté lui.
"Bruce, non dire così."
"Hanno ragione gli Illuminati! Io non sono un supereroe!"
"Bruce, calmati! Ti prego!"
Lui prese qualche calmante, ma non si rivelò molto efficace.
In quel momento entrarono Nick Fury, l'agente Coulson, l'agente Hill e dei soldati dello Shield.
"Buongiorno a tutti!" li salutò Nick Fury. "Vi ho chiamato qui perché stiamo per affrontare il nostro nemico più potente: Galactus. Realizzerete il progetto Ultimate Avengers, i più potenti eroi della Terra. Ci occorrerà tutto l'aiuto necessario per sconfiggerlo prima che divori la Terra del nostro universo."
"Cosa intende per nostro universo? Mi è sembrato piuttosto vago." notò il professor Xavier.
"Il motivo per cui non conoscete tutti i vostri compagni in questa sala è che..." balbettò l'agente Hill. "...quelli come Superman e Batman provengono da un universo parallelo. Venendo qui, Green Arrow, Acquaman, Flash e tutti gli altri sono entrati in un portale interdimensionale senza saperlo."
Loro rimasero allibiti, ma non sapendo cosa dire lasciarono la parola all'agente Coulson che illustrò la situazione: "Pare che Galactus si stia avvicinando e non esiterà a chiedere aiuto a Thanos e a Ultron. A quel punto dovrete intervenire voi. Per sconfiggere Galactus dovrete usare tutti i vostri poteri combinati insieme o la Terra sarà condannata. Nel frattempo altri criminali stanno progettando qualcosa poiché abbiamo individuato l'apertura di un altro portale oltre al nostro, ma non siamo riusciti a localizzarlo. Inoltre siamo al corrente di un'alleanza tra i Kree e gli Skrull e non dobbiamo aspettarci nulla di buono. Probabilmente sono loro i terroristi che hanno posizionato le bombe in tutto il mondo. Un'astronave Kree è già nell'orbita del nostro pianeta e non oso immaginare il piano di quei maledetti alieni. Quindi, come potete notare, non abbiamo tempo da perdere."
"Hulk!" tuonò il dottor Banner che non riusciva più a controllarsi.
"Bruce, calmati!" urlò la Vedova Nera.
Ma era troppo tardi: il dottor Banner si tramutò in Hulk e si gettò addosso agli Illuminati, a cominciare da Freccia Nera.
"Banner, no!" gridò Nick Fury, invano.
A quel punto i soldati dello Shield cominciarono a sparare contro i supereroi.
Le loro armi erano potentissime, super tecnologiche.
Rivelarono subito le loro vere sembianze, sorprendendo tutti.
"Gli Skrull!" strillò l'agente Hill, provando a contrattaccare.
Entrarono molti altri alieni e i supereroi cominciarono a combattere.
Hulk intanto continuava a combattere senza sosta, accingendosi a sferrare un pugno micidiale contro Freccia Nera.
Il professor Xavier usò i suoi poteri telepatici per convincerlo a lasciare Freccia Nera e per bloccarlo momentaneamente, mormorando: "Banner, lui non è il tuo nemico. Combatti contro i tuoi veri avversari. Noi abbiamo esiliato Hulk, non te. Sapevamo che tu non ti trasformavi volontariamente e abbiamo sbagliato a cacciarti. Ora li sai controllare molto meglio, perciò dimostracelo. Ora ti lascio, ma tu devi combattere contro gli Skrull."
Hulk si riprese e corse a combattere contro gli alieni.
Dopo una cruenta battaglia, i supereroi dimostrarono il loro valore, sconfiggendo gli Skrull una volta per tutte.
In quel momento pensarono che la loro squadra fosse imbattibile, ma si erano dimenticati delle bombe.
Per fortuna il professor Xavier riuscì a rintracciarle telepaticamente e a disinnescarle poco prima dell'esplosione.
Era esausto, ma era riuscito nella sua impresa.
"Dobbiamo andare a distruggere l'astronave Kree. Subito." dichiarò Nick Fury.
 
Astronave Shield, data terrestre: 24 luglio 2013, ore terrestri: 17:00
Nonostante fossero tutti ancora confusi, avevano acconsentito alla proposta, o meglio all'ordine, di Fury.
Ora erano molto vicini all'astronave Kree e presto avrebbero fatto fuoco.
Gli alieni però li colsero impreparati, inviando contro di loro un centinaio di navette militari.
Gli Ultimate Avengers indossarono delle tute spaziali, progettate dallo Shield per consentirli di muoversi molto velocemente usando i propri poteri, e uscirono dalla nave.
Erano pensate per ognuno di loro, perciò anche il dottor Xavier riuscì ad andare nello spazio grazie all'intelligenza degli ingegneri dello Shield.
Così i supereroi fecero strada all'astronave e le permisero di giungere di fronte a quella nemica.
Dopodiché rientrarono e il capitano dei Kree chiamò Nick Fury.
"State commettendo un errore." lo ammonì.
"Per me è lei che lo sta facendo. Ho un esercito di supereroi sulla mia nave." ribatté Fury.
"Appunto per questo si dovrebbe preoccupare. Gli Skrull vi hanno giocato un ultimo scherzo prima di morire: mi hanno consegnato un dispositivo in grado di distruggere la vostra astronave, e nemmeno Xavier lo può distruggere. Inoltre non permetterò a nessuno di entrare nella mia nave per prenderlo. Ho in mano il potere!"
"Cosa mi dice che tu non stia mentendo?"
Come risposta, il capitano dei Kree effettuò una videochiamata, mostrando il dispositivo su cui era posizionato un grosso bottone rosso che lui minacciava di premere.
Il professor Xavier tentò di distruggerlo, ma come aveva detto lui, non ci riuscì.
"E' protetto da un potente scudo di energia. Non mentiva." spiegò.
"Addio!" urlò il capitano dei Kree.
Così sarebbe terminato tutto lì e nessuno poteva intervenire, eppure una speranza c'era ancora, un desiderio nella mente di Nick Fury che continuava a ripetersi e alla fine venne esaudito.
Probabilmente gli Skrull non volevano che i Kree governassero dopo una loro eventuale morte e quindi avevano progettato un dispositivo per distruggere l'astronave del capitano dei Kree.
Così questa esplose davanti ai loro occhi, senza lasciare tracce.
Tutti urlarono per la gioia o tirarono un sospiro di sollievo.
Perfino Hulk e Acquaman sembravano tornati in loro.
L'unico ancora turbato era Namor che osservava con uno sguardo maligno il dottor Strange.
Non riusciva a sopportare che lui avesse quel guanto così potente e lui si limitasse a governare un regno sottomarino, sempre malvisto dalla sua gente.
Così progettava qualcosa, trasportato dall'ira funesta.
 
Arkham Asylum, 24 luglio 2013, ore 21:00
Goblin mostrò a Joker tutti i prigionieri che ora si erano radunati nell'atrio della prigione insieme a loro.
C'erano il Pinguino, Catwoman, Due Facce, l'Enigmista, Mr. Freez, lo Spaventapasseri, Bane, Deathstroke e molti altri.
Non tutti erano di Gotham: alcuni erano stati reclutati personalmente da Goblin.
Seduti intorno a un tavolo si trovavano il dottor Octopus, Venom, l'Uomo Sabbia, Lizard, l'Avvoltoio, Rino e Electro
"Questa è solo la prima parte del nostro grande esercito. Presto molti altri risponderanno alla mia chiamata." spiegò Goblin.
Joker sorrise e gli chiese, entusiasta: "Qual è il piano?"
"Reclutare un esercito per distruggere i supereroi non ti sembra un buon piano?"
"Idiota!" esclamò Joker sferrandogli un pugno sul volto.
Goblin cadde a terra, ma lo ignorò.
A quel punto Joker impugnò un coltello e glielo puntò contro la gola.
"Sentimi bene, a me non importa nulla di te, non m'importa di stare in prigione, non m'importa di uccidere miliardi di persone. Mi piacerebbe semplicemente vedere il mondo bruciare, ma prima ci occorre un vero piano. Da ora sarò io a comandare, intesi?" sibilò Joker.
"Credi che sia nato ieri?!" esclamò Goblin salendo sul suo velivolo per fuggire dalle sue grinfie.
Joker rise come un folle e salì sul tavolo per assecondarlo, ma questa volta non voleva combattere, bensì ascoltare il discorso del suo collega.
"Amici, siamo stati imprigionati o trattati con tale violenza da essere creduti morti! E per colpa di chi?!" gracchiò Goblin.
"Di Batman!" urlavano alcuni.
"Di Spiderman!" urlavano altri.
"E chi vi fermerà quando vorrete uccidere loro e tutti gli Avengers?!"
"Nessuno!"
"Molto bene. Ora dobbiamo solo aspettare Loki."
Tutti esultarono e Joker sorrise, colto da uno scatto nevrotico.
La notte era buia e piena di terrore.
 
CONTINUA.
   
 
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