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Autore: optimistic    28/07/2013    0 recensioni
Forse tra maghi il sangue conta, e anche parecchio. O forse no? La famiglia Malfoy aveva una chiara opinione su quest'argomento, ma a volte l'amore può cambiare ogni sorte.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vernon Dursley
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Julia era una ragazza abbastanza alta per la sua età, con i capelli molto lunghi e degli occhi scuri da far paura. In un giorno di luglio, tre anni prima, ricevette una strana lettera proveniente da Hogwarts. Facendo parte di una famiglia Babbana non sapeva né cosa fosse, né perché la ricevette proprio lei. Quando la lesse la sua famiglia rimase scioccata, compresa lei stessa, ma sentiva un formicolio che le invadeva tutto il corpo, segno di eccitazione e felicità. I suoi genitori non erano i classici Babbani rigidi che non permettevano nulla fuori dall'ordinario, al contrario, erano molto stravaganti e quando accompagnarono la figlia a Diagon Alley per acquistare tutto il materiale necessario per il nuovo anno, vennero addirittura scambiati per maghi. Julia era fuori di sé, come d'altronde lo era ogni bambino di undici anni che stava per iniziare il primo anno in una delle migliori scuole di magia e stregoneria di tutta la Gran Bretagna. Trovare il binario 9 e 3/4 non fu facile, ma alla fine, seguendo strane persone che magicamente attraversavano un muro con un carrello pieno di bagagli, capì che era esattamente lì che doveva andare. In treno conobbe alcune ragazze, che però poi vennero smistate in case diverse dalla sua. Lei finì tra i Serpeverde, casa famosa dalla quale, purtroppo, uscirono molti maghi e streghe seguaci di Tu-Sai-Chi, e famosa anche per essere costantemente in competizione con i Grifondoro. 
Julia non era brava a farsi degli amici, non ne aveva di veri e fedeli e questo la penalizzava. Stava un po' con tutti e un po' con nessuno. Le sarebbe piaciuto molto avere dei migliori amici, ma come non ne aveva nel mondo Babbano, ancora non era riuscita ad averne neanche lì. Comunque amava quel mondo magico che prima d'allora non aveva neanche mai sentito nominare. La sua materia preferita era, senza dubbio, divinazione. Adorava la professoressa Cooman e la professoressa adorava lei. Le piaceva molto leggere le foglie di tè, i pianeti e vedere attraverso sfere di cristallo. Sentiva di avere in pugno la sua vita quando seguiva quelle lezioni, eppure non era riuscita a vedere che qualcuno odiava e selezionava gli altri a seconda del sangue che scorreva nelle vene.

Quando Draco uscì dalla Sala Comune, lei rimase a guardare il quadro che si chiudeva, con uno sguardo vuoto e gli occhi immersi nelle lacrime. 'A che serve stare così per una cosa del genere? Devo fregarmene di quello che dice o pensa quello lì. Julia, FREGATENE!' pensò. Ma era difficile per lei, che si era sentita speciale quando ricevette la lettera da Hogwards, sentire qualcuno che la sminuiva così, e sopratutto era difficile non pensarci. Non aveva mai assistito ad una scena del genere prima d'ora, non sapeva che esistessero parole che facevano così male. 
I giorni seguenti li passò in silenzio e in disparte, intenta a dimenticare quanto accaduto. Durante le lezioni si distraeva costantemente, ma nessuno sembrò notare qualcosa di diverso in lei. Scrisse anche ai suoi genitori, ma non risposero dato che ancora non avevano preso molta confidenza con il meccanismo della posta via gufo. C'era però, purtroppo, una persona che sapeva come stavano le cose, ma non sembrava dargli peso. Dopo la reazione avuta nel dormitorio, era tornato il solito Draco.
Una mattina, mentre Julia era nella Sala Grande per la colazione e il solito gruppo di gufi svolazzava qua e là per consegnare la posta, le cadde nel piatto una piccola lettera, schizzando porridge ovunque. Pensò che a mandarla fossero stati i suoi genitori, ma non era così. 

Ciao Julia, lo so che non ci conosciamo e non abbiamo mai parlato, ma ho notato quello che è successo martedì scorso e ho anche notato che ci sei rimasta molto male. Purtroppo so come ci si sente, quindi volevo invitarti a prendere un tè insieme, questo pomeriggio, alle cinque, tra la lezione di erbologia e quella di pozioni. Che ne dici? Ti aspetto nella stanza accanto all'ufficio di Gazza.

                                                                                                                                                                                                                                         Hermione Granger  

Proprio la Grifondoro che Draco aveva insultato. Hermione, che si trovava al tavolo accanto al suo, le aveva scritto una lettera. Non era più facile chiederglielo a parole? Dopotutto frequentavano la stessa scuola, e condividevano anche qualche lezione, come quella di pozioni, con il professor Piton, o di erbologia, con la professoressa Sprite. Ma Julia la vedeva che correva sempre da una parte all'altra della scuola per studiare, quindi pensò che forse non aveva trovato il tempo per chiederglielo. 
Accettò l'invito. Amava il tè, e magari poteva farle bene parlare con qualcuno che aveva il suo stesso "problema". 
Alle cinque meno dieci Julia si diresse verso l'ufficio di Gazza, il guardiano della scuola, per arrivare alla stanza che si trovava accanto. Dopo un paio di minuti arrivò Hermione, che con un gran sorriso e una stretta di mano, si presentò a Julia. 
"Ho notato l'effetto che ha avuto quella parola su di te" disse Hermione mentre preparava un buonissimo tè alla vaniglia, "A me l'ha detto molte volte, ormai ho imparato a non farci più caso. Lo lascio parlare, lui e la sua famiglia sono contenti così." 
"Quello che mi chiedo io è perché? Che gusto ci provano?" replicò Julia mentre prendeva le tazze scarlatte che si trovavano sullo scaffale. 
"Sai, la famiglia Malfoy è così da generazioni, e non è solo il fatto di essere dei Purosangue che li distingue. Il padre di Draco, Lucius, era un Mangiamorte, un seguace di Tu-Sai-Chi, e anche i vari nonni e bisnonni lo erano." Hermione spiegò ciò con molta naturalezza. D'altronde era la migliore amica di Potter, era sicuramente abituata ai vari insulti di Draco e alla sua aria di superiorità. "Fidati Julia, quelli lì non meritano niente, lasciali perdere." 
Era proprio quello che aveva intenzione di fare, ma il modo in cui Draco era andato a chiederle perché si trovasse in lacrime, il modo in cui si erano guardati, glielo impedivano. Voleva davvero dire ad Hermione quello che era successo nella Sala Comune? L'indecisione la fece parlare senza che nemmeno se ne accorgesse: "Sai, Draco dopo è venuto a chiedermi perché stavo piangendo..." 
"Davvero?" chiese Hermione sorpresa. Di solito, dopo aver fatto piangere qualcuno, Malfoy se ne andava sempre con quella sua aria da arrogante stampata in faccia, fregandosene delle conseguenze. 
"Sì. Non so bene perché. So solo che quando gliel'ho urlato mi ha guardato, e dopo qualche secondo ha preso e se n'è andato." 
"Cavolo, quasi non ci credo. Insomma, lo sai come si diverte a sminuire gli altri, poi tu sei della sua stessa casa, forse l'hai notato più di me. È molto strano quello che mi stai raccontando." Hermione aveva davvero l'aria di qualcuno a cui stai dicendo di aver sconfitto un drago con un dito.
"Cosa vorresti dire con questo?" chiede Julia incuriosita. 
"Be'... Mmh... Non lo so. So solo che è una cosa alquanto strana. Forse gli importava perché sei della sua casa, probabilmente è così, non ci sarebbero altre spiegazioni." 
Julia decise di non dirgli cosa vedeva in Draco. Nonostante quel ragazzo fosse così, lei sentiva qualcosa di più, ma non sapeva cosa fosse, comunque non disse nulla ad Hermione.
Finirono il tè giusto in tempo per la lezione di pozioni che raggiunsero insieme, ma prima di lasciare la stanza Hermione, in tono amichevole, disse a Julia che se aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, poteva cercarla. Julia uscì sollevata con l'umore leggermente migliorato e s'incamminarono verso il sotterraneo, sostavolta però discutendo dei vari compiti che il professor Piton aveva assegnato alla classe. Ma arrivate nei sotterranei notarono la porta chiusa. Qualcuno aveva affisso un foglio di pergamena con su scritto, in una bella calligrafia con inchiostro verde: "La lezione è stata sospesa, gli alunni devono recarsi nella Sala Grande"
'Sirius Black' pensarono tutte e due la stessa cosa. Quell'anno la scuola era circondata dai Dissennatori, le guardie di Azkaban, la prigione dei maghi, perché un prigioniero era fuggito e puntava proprio al famoso Harry Potter. Julia non sapeva perché, ma sicuramente Hermione aveva già qualche idea e sicuramente sapeva più cose di lei. 
Si diressero in fretta nella Sala Grande, dove trovarono gli alunni di Serpeverde e Grifondoro più allarmati che mai. Dalle voci che aleggiavano nella Sala, sembrava che Black si trovasse proprio ad Hogwarts. Hermione corse da Harry e Ron Weasley, così che Julia si ritrovò, un'altra volta, da sola, senza nessuno a sostenerla.

  
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