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Autore: amanda91    28/07/2013    7 recensioni
Elena brama la vita, ma vive di menzogne. Damon è fuggito anni prima. Un incontro inatteso, destinato ad unirli. Due vite destinate ad incontrarsi, due anime destinate ad amarsi.
N.B= Tutti umani
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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POV DAMON
 
 
“E così hai gettato la spugna?” gli domandò Stefan il mattino seguente, poggiato al bancone color legno del piccolo bar di fronte gli uffici dove per la prima volta entrambi si sarebbero diretti a lavoro. Un’insolita agitazione lo pervase, ciò da cui era fuggito per tutta la vita, il futuro programmato che rinfacciava di aver scelto al fratello, alla fine dei conti, dopo un giro lunghissimo, aveva raggiunto anche lui.
“È lei che vuole vedermi morto” spiegò con una smorfia di disappunto.
“Beh … come biasimarla”
“Ehi! – gli scagliò un pugno sulla spalla – da che parte stai?”
La risata cristallina di Stefan, che addentava il suo cornetto con tranquillità, era un’ennesima novità nel loro rapporto. Almeno qualcosa di buono quella fuga gli aveva portato, o forse avrebbe dovuto ringraziare suo padre. In un modo o nell’altro, gli era sempre debitore. Strani scherzi del destino.
“Dalla parte di uno che se fosse al posto tuo non si arrenderebbe mai”
“Fratello – titubò sorpreso – dev’essere strano parlare di lei”
Con un gesto della mano il minore lo liquidò con sufficienza.
“Lo dobbiamo ricostruire questo rapporto, o no? Tenerti il broncio non me la ridarà”
“Si … ma …”
“Niente ma! Andiamo a conquistare la ragazza!”
Lo invitò con entusiasmo fuori dal bar, e lui lo esaminò attento nel seguirlo guardingo.
“Ehi cupido – si arrestò sull’uscio – pensiamo all’impero di Paperone, alla ragazza ci torniamo dopo”
“E’ qui che ti sbagli – gli intimò il fratello, con un sorrisino furbo – la ragazza mi aspetta in ufficio per riavere il suo posto!”
“Davvero?” sorrise luminoso.
“Se accetta!”
Risero insieme, complici, fratelli. Un legame profondo che mai nessuna donna avrebbe più reciso.
 
 POV ELENA
 
 
“Non posso”
“Come non puoi?”
Stefan la fissava allibito dal lato opposto della scrivania, colto alla sprovvista da un rifiuto che evidentemente non aveva messo in preventivo. E nemmeno lei, fino a pochi giorni prima.
“Guarda che Damon non lavora qui al giornale” tentò di rassicurarla, forse convito di aver individuato il problema. Ma era ben lontano dalla verità, e sentì di dovergliela lei una spiegazione. Era una brava persona il suo Stefan, perfetto quando non offuscato dalla presenza del fratello.
“Non è questo il punto” scosse la testa esitante.
“Qual è allora?”
“A settembre parto per Londra, ho vinto uno stage”
Lo biascicò tutto d’un fiato, e divenne realtà.  Soltanto quattro mesi e avrebbe rivoluzionato la sua vita, sarebbe andata a vivere dall’altra parte del mondo, ed era terrorizzata.
“Aver lavorato per voi è stata la miglior referenza  cui potessi aspirare”
Quattro mesi ancora e avrebbe realizzato il suo sogno, eppure non era riuscita a trovare un solo motivo per esserne felice.
Stefan non fiatò, le mostrò soltanto un flebile cenno d’assenso.
“Non l’hai detto a Damon” constatò soprapensiero, fissandola serio.
“No”
“Perché?”
“Non sono affari che gli riguardano” si giustificò agitata. Ma sapeva che non era quello il motivo, lo sapeva bene, e lo sapeva anche Stefan che la conosceva meglio di quanto credesse.
“Per questo lo allontani”
Lo corresse pignola “Tuo fratello ha sbagliato e ora ne paga le conseguenze”
“Hai paura che riavvicinandolo non troverai più la forza di partire”
L’aveva ignorata, e aveva centrato il punto. Il punto che lei non voleva centrare, ma che in cuor suo aveva scritto a chiare lettere.
“Sto cercando solo di realizzare il mio sogno” sviò irrequieta muovendosi sulla poltroncina. Non era pronta a scontrarsi con la realtà, per questo lo aveva tenuto per sé fino a quel momento.
“E fai bene – il ragazzo alzò le mani – ma Damon deve saperlo! Ti ama, tu ami lui, e sta cercando di cambiare. Se non potete tornare insieme merita almeno di saperne il motivo – le consigliò cauto – per quanto la verità faccia male sarà sempre meglio di una bugia. Non rimandare, non fare lo stesso errore che avete fatto con me”
Quelle poche parole sussurrate con vicinanza e comprensione le strapparono un sorriso. Era sempre così saggio, e pacato … il contrario di quella testa dura di Damon.
Il sole e la luna … due opposti che avevano smesso di farsi la guerra e finalmente si erano incontrati.
“Grazie per l’offerta Stefan, davvero – fuorviò riconoscente – glielo dirò … presto”
Non seppe che termine dare a quella previsione, ma era certa di una cosa: la veridicità disarmante e spaventosa di ogni singola parola pronunciata dall’uomo.
 
 POV DAMON
 
 
“Ehi! Elena è in casa?” domandò accigliato alla coppia di amici che in quel momento uscivano da casa Gilbert. Era corso da lei non appena potuto, dopo la notizia di Stefan: non aveva accettato la proposta. Non aveva aggiunto altro suo fratello, ma sapevano entrambi che il più bravo a mentire tra i due non era certo Stefan. Gliela si leggeva stampata in viso la bugia, o in quel caso omissione, ed era stanco di brancolare nel buio.
“Non c’è … è andata a correre. Ma anche se ci fosse Damon … è un po’ tardi, non credi?” era stata Jenna a precedere il compagno con il veleno tra i denti e uno sguardo irremovibile.
Si meritava anche quello … si meritava quello ed altro a dire il vero.
Capì per la prima volta che gli errori commessi li stava pagando nel peggiore dei modi: perdendo la stima e il rispetto delle persone che amava.
“Hai ragione … ma ho bisogno di parlarle”
“Anche lei ne aveva bisogno in questi mesi”
Ric tossicchiò imbarazzato nel tentativo di mettere fine alla discussione, ma Jenna continuava a fissarlo scura in viso, minacciosa, con le mani conserte.
“Avresti dovuto pensarci prima, amico” gli spiegò con maggiore calma e comprensione l’uomo e un lampo di consapevolezza e decisione gli illuminò il volto.
“Sono andato via perché ho scelto di non combattere, non sono stato abbastanza forte. Ma sono forte ora, e ho intenzione di lottare per quello che amo. Amo Elena e farò di tutto per riaverla – spiegò deciso, con una perseveranza e una forza che troppo spesso non aveva avuto – quindi o mi dite dov’è o girerò tutta Mistic Falls per trovarla se necessario!”
Li fissò negli occhi per la prima volta a testa alta, fiero delle sue stesse parole e intenzioni.
Jenna inspirò scuotendo appena la testa guardinga.
“E’ nei dintorni – lo sorprese – è troppo pigra per allontanarsi davvero. Non mi fido di te, ma mia nipote è una donna adulta, sa cosa fa”
Precisò con un ghigno contrariato, e per quanto la voglia di correre a scovarla fosse forte si costrinse a salutare e ringraziare prima di correre via.
“Amico! – lo richiamò Ric quando era già lontano – mi raccomando sabato: sii puntuale”
“Sono ancora tra gli invitati?” gridò la domanda ancora di spalle.
“Per forza: sei il testimone!”
Si lasciò sfuggire un sorriso di vittoria e con un cenno di saluto si allontanò affrettato. Per quanto ne fosse felice la sua priorità in quel momento era ben altra.
La cercò tra i viali alberati delle villette a schiera, tra i grappoli di fiori multicolori e le piante bassi ai marciapiedi. La cercò senza sosta girando a vuoto fino a ritornare al punto di partenza.
Rise quando avvicinandosi a casa Gilbert la vide fare lo stesso dalla parte opposta del marciapiedi.
Era sexy anche in tuta, anche con quella felpa troppo larga e i pantacollant aderenti, anche con il fiatone e le scocche rosse, i capelli legati in una coda disordinata e lo sguardo vispo e sorpreso rivolto soltanto a lui.
Sarebbe stata sexy anche a novant’anni, divorata dal tempo, sarebbe stata sexy per lui che l’aveva vista dentro.
“Che ci fai qui?” chiese infastidita quando furono l’uno di fronte all’altra nel giardinetto di casa.
“Non hai accettato la proposta di Stefan”
“Lo so” ironizzò con un sorrisino sprezzante che lo mandò in bestia.
“Perché?” ringhiò tra i denti, a distanza di sicurezza. La distanza necessaria ad evitare contatti che potessero incendiarlo.
“Non mi andava” alzò le spalle con sufficienza.
“Non … mi prendi in giro?
Ok, adesso era confuso e in allerta. Gli stava nascondendo qualcosa.
“Ci dev’essere per forza un motivo?”
“C’è sempre un motivo!”
“Bene! – sbottò furiosa piazzandoglisi dinanzi – dimmi allora Damon: qual’è stato il tuo motivo?perché te ne sei andato?? – gli scagliò un rumoroso pugno in pieno petto – dimmelo Damon: che bisogno c’era di andartene? – un altro, più forte e più deciso, lo sentì questa volta sul cuore – perché?”
Prima che potesse sferrarne un altro ancora fuori di sé e paonazza d’ira le afferrò le piccole mani tra le sue, in una presa ferrea che divenne presto una dolce carezza.
E mentre intrecciava le sue dita affusolate e si perdeva nei suoi occhi troppo grandi e troppo vicini, si rese conto che quella donna era la sua unica possibilità. Il suo unico possibile inizio. Perché lei era diversa … e lo guardava con quel  misto di devozione e innocenza come mai nessuno in vita sua aveva fatto. Non avrebbe mai potuto sopportare che un’altra donna potesse avvicinarsi tanto a lui, non lo avrebbe mai permesso.
“Non importa perché l’ho fatto – le bisbigliò a poche spanne dal viso, e la vide tremare inerme – ora sono qui. Ti dimostrerò che posso cambiare”
Ingoiò a vuoto Elena, scossa e indifesa, e lui comprese che quello era il momento, l’unico momento in cui avrebbe potuto colpirla, scuoterla, e così la strattonò leggermente, e quando i loro petti si scontrarono nella colluttazione poté finalmente sentirlo, il piccolo cuore impazzito tremare a contatto con il suo, le gambe tremarle da un desiderio comune e mai sopito.
La sentiva anche lei quella scia di piacere risvegliare ogni singolo nervo teso lì dove i loro corpi entrarono in collisione.
Il suo respiro affannato gli sferzò sul viso tanto era vicina, da accarezzarle con gli occhi il tremolio leggero delle labbra rosate e piene, da osservarla ingoiare a vuoto, spaurita e tremante, ma consapevole.
Lo voleva, quanto e più di lui, ammesso che fosse umanamente possibile desiderare qualcosa o qualcuno più di quanto lui la bramasse, e si lasciò finalmente trasportare dalla corrente, dal momento giusto, reagì a lei che non si era tirata indietro ma anzi rispondeva vagando con uno sguardo profondo e umido sul suo viso carezzato dal rosso del sole morente.
Prese un profondo sospiro e lo fece. La baciò.
Le saggiò appena le labbra, con esasperata lentezza, così da riscoprirne lentamente il sapore fresco e caramellato. Non l’aveva mai dimenticato, in quei mesi, il calore della sua bocca, la dolcezza della sua resa. Il modo tenero ma passionale con il quale Elena gli lasciava scoprire ogni angolo della sua bocca, il modo in cui giocava con lui mordicchiandogli le labbra, e la delicatezza con cui afferrava i suoi capelli per aggrapparsi, e avvicinarlo di più.
Non aveva tralasciato nulla nei ricordi più vivi dei momenti trascorsi insieme, ma la reazione immediata del suo corpo a quel contatto vero, carnale, desiderato, lo stupì ugualmente.
Elena lo stupì … come creta tra le sue mani si lasciò artigliare la nuca, inondare le labbra in un bacio disperato e famelico, afferrare con forza e poca grazia per ritrovarsi incatenata a lui in un abbraccio possessivo che dubitò avrebbe mai potuto sciogliere.
Non seppe quanto tempo passò prima di perdere completamente il controllo del suo corpo, dimenticò tutto che non fosse lei, le sue labbra da succhiare e riscoprire, la sua lingua da assaporare e catturare. Lei che lo trascinò verso casa con una sicurezza e fermezza inedite in una promessa silenziosa che mai avrebbe potuto rifiutare.
 
 
 
Spazio autrice:
Mie care lettrici oggi vado un pò di fretta quindi vi scrivo soltanto per un salutino e per dirvi: non fatevi imbrogliare da questo finale!! non è tutto oro quello che luccica! XD non ho molto tempo per considerazioni e varie ma volevo esserci almeno per ringraziarvi!!!!! 


 
 
  
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