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Autore: lacla32    28/07/2013    3 recensioni
Vengo svegliata dal telefono che squilla, mi tiro a sedere, guardo l’ora sono le 4.25.
“Lisbon” dico con voce assonnata.
“Heilà!!” sento dall’altro capo, riconosco la voce del mio interlocutore.
“Che diavolo vuoi Jane? Sono le 4.25 del mattino!” dico abbastanza irritata.
“Credo di aver trovato un cadavere, o meglio lui ha trovato me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
“Dite che dobbiamo svegliarla?” sussurra una voce
“Non saprei…”
“Sembra che dorma cosi bene, mi spiacerebbe svegliarla”
“Aspettato ho un idea”
Sento delle voci, sono ancora mezza addormentata e poi sento un profumo intenso di caffè...”Caffè!” dico aprendo di scatto gli occhi
“Veramente siamo Jane, Rigsby, Cho e Van Pelt” dice Jane indicando i membri della squadra
Mi tiro a sedere, non ci credo mi sono addormentata sul divano in ufficio! Ieri sera quando Jane è andato via mi sono sdraiata e senza accorgermene mi sono addormentata. Mi guardo attorno, i ragazzi mi guardano sorridendo, Jane mi porge il caffè “Grazie” dico bevendo un sorso
 
“Capo, abbiamo delle novità” dice Van Pelt quando mi vede arrivare, sono andata a cambiarmi in bagno, per fortuna tengo una maglietta e un paio di pantaloni di scorta in ufficio.
Mi fermo davanti alla scrivania quando un pacchetto cala sulla mia testa, mi volto e vedo Jane che mi sventola un sacchetto davanti agli occhi.
“Non hai fatto colazione, non puoi sperare di tirare fino a sta sera, chissà dove ti porta a cena Bosco?” mi dice il biondino
“Non sono affari tuoi” borbotto prendendo il sacchetto e dirigendomi nel mio ufficio
 
Siamo tutti attorno alla mia scrivania.
“Le novità?” chiedo
“Hanno trovato Rosa” dice Van Pelt
“Solo Rosa?” chiedo con la voce tremante
“Si, ora si trova in ospedale” dice Cho
“Ha detto qualcosa?” chiedo, poi noto che Jane mi fissa
“Che vuoi?” chiedo guardandolo
“Mi nascondi qualcosa…”dice strizzando gli occhi come se volesse leggere qualcosa
Scuoto la testa, e poi guardo Rigsby che sta cercando di capire cosa succede  “ah si” comincia lui “è stata trovata sotto shock, i medici hanno detto che per le 11 di oggi dovrebbe essere in grado di ricevere visite”
Guardo l’ora, sono solo le 9,30
“Di Marta?” chiedo
“Niente, la stanno ancora cercando” dice Cho
“Allora dobbiamo solo aspettare” dico sbuffando, gli altri escono e rimane Jane a fissarmi “Non ti sto nascondendo nulla” dico
“ohhh invece si…però non penso sia il luogo della cena, credo che non lo sappia neanche tu” dice sorridendo
“Ma si può sapere che cavolo hai? È solo una dannata cena tra amici!” dico appoggiandomi allo schienale della sedia
“Avanti Lisbon, lo sai che non è solo una cena tra amici, se non fossi spuntato fuori l’altra sera sai cosa sarebbe successo…” dice alzandosi
“Jane, sinceramente io non capisco, sono un’ adulta responsabile” dico alzandomi a mia volta
“Tu non ti preoccupi mai” dice
“Si invece! Mi preoccupo quando siamo su una scena del crimine e tu sparisci, occulti le prove e irriti i testimoni, gli sceriffi, il medico legale, quelli della scientifica” dico contando con le dita
“Tu non ti preoccupi per quello che può succedere a te stessa!” dice, sembra quasi arrabbiato…Jane arrabbiato? È impossibile
“Oddio Jane è Bosco!” sono esasperata
“Appunto, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio” dice avvicinandosi a me
“Quello di cui non mi fido sei tu!” urlo, forse troppo forte perché Rigsby e Cho si alzano di scatto.
Forse ho esagerato, Jane mi guarda, sembra triste, ok ho decisamente esagerato.
“Jane…” dico ma lui se ne va lasciandomi da sola in ufficio, sono ancora in piedi quando entra Van Pelt chiudendosi la porta alle spalle “Capo è tutto a posto?” mi chiede visibilmente preoccupata
“Non lo so” sussurro “Credo di aver esagerato con Jane” dico sedendomi e prendendo la testa tra le mani
“Capo, sei stressata, lo siamo tutti, non preoccuparti” dice la rossa sorridendomi e uscendo dal mio ufficio
Dannazione, forse dovrei andare a cercare Jane…
 
“Ti ho trovato” dico spuntandogli alle spalle e porgendogli una tazza di thè
“telepatia?” mi chiede
“Nono quella è roba tua, ho semplicemente rintracciato il tuo telefono” dico sedendomi vicino a lui, siamo su una panchina al parco è molto tranquillo, ci sono dei bambini che giocano poco più in là
“Senti Jane..” incomincio ma lui mi interrompe
“Lo so, fa niente” mi dice alzandosi
“No per favore ascoltami” mi alzo e lo afferro per un braccio “Ho detto delle cose stupide, non userò scuse,  ho sbagliato” dico fissandomi i piedi, questa volta ho proprio torto
Jane se ne sta fermo davanti a me “Lisbon, se è quello che pensi, io non ho problemi” dice sorridendo, ma è un sorriso forzato
“Jane ti prego, credi davvero che se non mi fidassi di te ti porterei dietro quando andiamo ad indagare? Ti farei guidare?” sto  per piangere lo sento “ Vuoi ipnotizzarmi? Fallo cosi saprai che non sto mentendo” dico in fine
“Non credo ce ne sia bisogno, so che eri esasperata, so che ti fidi di me” dice sorridendo, ma è un sorriso vero e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo
“Grazie” dico abbracciandolo “mi devo far perdonare, sta sera ti offro una cenetta spettacolare” dico allontanandomi
“ma sta sera non dovevi uscire con Bosco?” mi chiede
“per te posso anche rinviare tutto” dico strizzando l’occhio, lui sembra non crederci e io prendo la palla al balzo
“non ti fidi?” chiedo sembrando il più possibile triste
“nono è solo che Bosco mi picchierà ancora” dice ridendo
“Ahaha daii” dico tirandogli un pugno sulla spalla “sta sera ti passo a prendere per le 19.00, mi raccomando vestiti elegante!” dico
“Agli ordini capo!” dice facendo il tipico saluto militare
“dobbiamo andare in ospedale” dico sventolandogli le chiavi della macchina davanti al naso
“Ok” dice afferrando le chiavi e correndo alla macchina
Io rimango ferma a guardarlo correre felice come un bambino…forse mi sono innamorata.
 
 
“Salve sono l’agente Lisbon” dico ad un’infermiera facendo vedere il distintivo “lui è Patrick Jane”
Dico indicando Jane al mio fianco “ salve” saluta alzando la mano
“Siete qui per Rosa immagino…seguitemi” dice avviandosi alla stanza
 
“Salve Rosa” dico entrando
La ragazza ha molti graffi, si vede che ha corso nel bosco ,le ferite delle pugnalate erano state bendate, sembra tranquilla anche se fissa fuori dalla finestra, sembra quasi spaventata che qualcuno possa entrare da li
“Agente Lisbon, che piacere vederla” mi dice girandosi verso di me
“Come sta?” chiede Jane
“Tutto sommato bene” dice abbozzando un piccolo sorriso
“Rosa, ti va di raccontarci quello che è successo?” chiedo gentilmente, lei annuisce
“Marta ha una casa nei boschi, l’estate scorsa ci siamo andati per divertirci e abbiamo lasciato li delle cose: abiti, scarpe, tende e altro…C’erano anche cose di Hartur cosi abbiamo deciso di andarci per prenderle e riportarle alla famiglia” parlando le scende una piccola lacrima sul volto
“Fai pure con calma, non abbiamo alcuna fretta” dico toccandole una spalla
“Quando siamo arrivate alla casa abbiamo raccolto le cose di Hartur, abbiamo pranzato e siamo ripartite per tornare a Sacramento entro sera. Stavamo camminando, Marta era davanti a me quando si è bloccata di colpo, pensavo stesse male cosi mi sono avvicinata e ho visto che aveva in mano un coltello” sussurra tra un singhiozzo e l’altro
“Di che colore era?” chiede Jane
Io mi volto a guardarlo “Che c’entra?” chiedo, lui fa spallucce
“Io non lo so” esclama Rosa alzando gli occhi
“Continua per favore” dico
“Le ho chiesto cosa stesse facendo, pensavo avesse sentito qualcosa, l’Estate scorsa ci aveva raccontato che quando era piccola aveva passato molto tempo nei boschi e di conseguenza aveva come un sesto senso, percepiva tutto, dallo spostamento delle foglie a quello degli animali” dice poi si asciuga il volto con un fazzoletto
“Quindi è abile nell’orientarsi nei boschi” appunto sul mio blocchetto, Jane è in silenzio, credo stia macchinando qualcosa il che mi spaventa molto
“Poi” riprende “Ha alzato il coltello verso di me, ho avuto paura” confessa “all’inizio pensavo avesse sentito qualcosa ma alla fine voleva uccidermi” sospira “Ho provato a correre, sono inciampata un po’ di volte, mi sono rialzata e sono ricaduta” dice alzando le mani tutte bendate “Dopo un po’ non ce l’ho più fatta, ero stanca e ferita” dice cercando di sedersi, le do un mano, povera ragazza ne ha passate di tutti i colori in solo 1 giorno
“Grazie” mi dice con un sorriso
“Quindi” inizio “una volta caduta Marta l’ha raggiunta?” chiedo
Annuisce con la testa “è stato orribile, quella non era Marta” si prende la testa tra le mani e incomincia a singhiozzare più forte, il monitor comincia a suonare e dalla porta entra l’infermiera che gentilmente ci chiede se possiamo uscire perché la ragazza ha bisogno di riposare.
“certo ma potrei parlare col medico?” chiedo all’infermiera
“Si chieda alla mia collega del dottor Zurch “ poi rivolge le sue attenzione alla paziente
Aspettiamo qualche minuti e poi compare il dottor Zurch
“Salve, scusatemi ma stavo finendo il giro delle visite” dice sorridendo
“Piacere sono l’agente Lisbon e questo è Patrick Jane” dico indicando Jane al mio fianco
“Buon giorno” saluta Jane con il sorriso, ma conosco quel sorriso, sta per dire qualcosa che avrà qualche ripercussione legale , una querela o una denuncia, oramai ne ha talmente tante che non le si contano più, mi scappa un sorriso quando penso a Minelli che deve gestire il tutto. Ritorno alla realtà e mentre Jane apre bocca parlo io “Allora che può dirci su Rosa?”
Jane mi lancia uno sguardo, decido di ignorarlo fissando il bel dottore
“Umm… vediamo “ dice cercando la cartella “Be ha 2 pugnalate, non hanno sfiorato organi, certo ha perso molto sangue ed è stata una fortuna che sia svenuta vicino alla casetta dei cacciatori, se no sarebbe morta di sicuro” dice
“Grazie, quando potremo parlarle ancora?” chiede Jane
“Appena si sarà ripresa” sentenzia
“Ottimo” dico “ gli oggetti  personali dove sono?” chiedo
“li abbiamo imbustati, mi hanno detto di darli a lei quando sarebbe arrivata” avviandosi verso un armadio “prego seguitemi” dice, poi apre lo sportello e mi da una busta sigillata
“Avete toccato qualcosa?” chiedo prendendo la busta
“Non si preoccupi avevamo i guanti” dice strizzando l’occhiolino
“La ringr…” sto dicendo quando vengo interrotta da Jane
“Da quanto tradisce sua moglie?” chiede nel tono più tranquillo del mondo
Eccola la bomba! Si salvi chi può! Scuoto la testa
“Io…”cerca di dire il dottore
“Dobbiamo andare, grazie” dico trascinando via Jane
“Certo che se non ti prendi una querela al giorno non sei felice” dico a Jane una volta in macchina
“Suvvia Lisbon, pensa che sta sera io e te ceneremo insieme” dice con un sorriso a 32 denti
“Non vedo l’ora” dico col sorrido
 
 
“Rigsby chiama chiunque puoi ed emetti un mandato di ricerca per Marta Red, dobbiamo trovarla” dico entrando in ufficio
“è lei il killer?” chiede
“Non lo so, per ora sappiamo che ha cercato di uccidere Rosa” dico guardandolo “Ho portato gli oggetti di Rosa alla scientifica” mi volto verso Cho “ appena chiamano valli a prendere insieme ai risultati, forse siamo vicini alla soluzione del caso” dico sorridendo, finalmente qualcosa di concreto
“Io non credo” dice Jane avvicinandosi con un tazza di thè fumante e due panini
“Perché?” dico avviandomi nel mio ufficio, guardo l’ora sono le 14,30, Jane mi lancia un panino che addento subito mentre lui si siede sul divano
“Io non le credo” dichiara
“Jane è in un letto d’ospedale!” ribadisco
“Non lo so, non sembrava che mentisse, ma qualcosa non mi quadra” dice pensieroso
“Jane..”
“Come ha fatto a scappare?” mi chiede
“Senti Jane, domani andremo ancora in ospedale, cosi potremo parlare ancora con lei, intanto arriveranno i risultati della scientifica, cosi avremo qualcosa di più” dico mettendomi al telefono, compongo il numero
“Salve sono Teresa Lisbon….si esatto…. Quindi confermo per sta sera…il piacere è mio” e riaggancio
“ Sento sempre che c’è qualcosa che mi stai nascondendo” dice Jane
“Be una cosa c’è… il luogo dove ceneremo “ dico strizzandogli l’occhio e mettendomi al computer, ho un po’ di cose da sistemare poi alzo lo sguardo e vedo l’occhio nero di Jane, dovrei fare qualcosa, non posso portarlo in giro cosi.
Mi alzo prendo la borsetta e cerco il correttore.
“Che vuoi fare con quel coso?” chiede Jane vedendomi andare verso di lui
“ti do una sistemata a quell’occhio” dico sedendomi vicino a lui
“Non ci provare” dice alzandosi e scappando dal mio ufficio
“CHO! RIGSBY! Prendete Jane” strillo
 
 
“Visto? Non è stato male” dico dandogli uno specchio per guardarsi
“si be l’effetto non è male…sono i modi che sono violenti” dice guardando Cho, Rigsby  e Van Pelt che ridono sotto i baffi
“Dai Jane non prendertela” dice Rigsby ridendo
“Ti porterò via tutti i soldi” lo minaccia Jane
“Ahaha attento! Stai minacciando un agente del CBI” lo avverto
“Ah si? Mi avete rincorso, acciuffato e legato a una sedia…chi ha fatto la cosa più illegale?” chiede guardandomi di sbieco
“Ragazzi abbiamo fatto questo?” chiedo con la faccia da perfetta finta tonta. Gli altri scuotono le teste e fanno spallucce…adoro quando ci coalizziamo contro Jane
“E la gente dovrebbe fidarsi di voi?” dice Jane alzandosi dalla sedia e stirandosi i vestiti
In quel momento squilla il telefono di Cho
“Capo la scientifica ha i risultati” dice
“Ottimo” rispondo è ora di tornare al lavoro
 
 
“Ok oltre hai vestiti della vittima sono state trovate : una mappa, una carta dei tarocchi e altri oggetti di uso quotidiano” dice Van Pelt leggendo il foglio datole, dalla scientifica insieme alle prove
“Una carta?” chiedo
“si, esattamente quella del Matto” legge Van Pelt
“Il Matto stà a significare l’estraneità dal consorzio umano, la follia e la sregolatezza nelle accezioni positive, di esaltazione dei valori intuitivi che vanno al di là di una semplice capacità razionale, attingendo alla dimensione del genio. L’Abisso, l’infinito, il nirvana. L’insensibile, noncurante, incapace di riconoscere i propri torti e di provare rimorsi.” Dice Jane
“Quindi Marta pensava di ucciderla e le ha infilato la carta nella tasta” dico
“ o lei voleva uccidere Marta e non ha fatto in tempo a metterle la carta addosso” dice Jane
“Della mappa che mi dite?” chiedo ignorando completamente Jane
“ci sono dei segni rossi, ma la scientifica non ha capito cosa significassero, credo che l’unica soluzione sia chiedere a Rosa” dice Cho guardando la mappa
“Ragazzi sono le 17.30 sistemate le ultime cose, poi andate a casa” dico alzandomi “speriamo solo che riescano a trovare Marta cosi chiuderemo questo caso” mi dirigo il ufficio e prendo le mie cose
“ Allora ci vediamo alle 19 da me” mi saluta Jane
“Certo a dopo” lo saluto
Tutti gli altri mi fissano, prendo un foglio e gli spiego il mio piano, caso mai quel maledetto Jane abbia piazzato cimici in ufficio, quando è convinto di qualcosa non molla l’osso…Ma non sta volta, mi spiace Patrick Jane, ma ho vinto io.
 
Non so perché sono agitata, alla fine ho preparato questa sera con molta cura e scrupolosità, mi liscio il vestito, prendo la pochette. Mi fermo a specchiarmi, ho un vestito verde lungo e con uno spacco che parte da metà coscia, è un mono spalla molto semplice ma di un bel colore, un ultimo ritocco al trucco e sono pronta.  Salgo in macchina e guido fino a casa di Jane. Quando arrivo Jane non è ancora fuori, decido di andare a suonare il campanello. Quando apre la porta rimango senza fiato, ha un completo azzurro molto bello ed elegante che mette in risalto i suoi occhi, rimango incantata a guardarlo.
“Lisbon” mi saluta porgendomi un mazzo di fiori
Prendo il mazzo “G-g-grazie Jane” dico arrossendo, mi sta fissando
“Sei molto bella” dice in tono tranquillo e sorridendo, questo mi manda in iperventilazione
“Muoviamoci se no arriviamo in ritardo e non ci fanno sedere” dico avviandomi a testa bassa verso l’auto, devo darmi una calmata, subito.
Guido tranquillamente fino al club, appena entrati Jane mi chiede “ma questo non era il club super esclusivo frequentato da una delle vittime?” sembra sorpreso
“Si, la presidentessa mi ha detto che faranno un asta e che se volevo potevo venirci con un accompagnatore, cosi ho pensato che fosse una bella idea per far pace” dico facendo spallucce
“Aspetta” il mio cuore trema un attimo quando mi dice cosi, che abbia capito tutto?
“hai confermato quando ero con te, non hai prenotato” mi dice socchiudendo gli occhi
“Avevo chiamato appena tu sei  uscito dal mio ufficio, dopo la discussione,  volevo sapere se era possibile prenotare con cosi poco anticipo e le ho detto che avrei confermato appena avessi potuto” dico mentre fermo la macchina e tolgo le chiavi per darle al parcheggiatore
“Capisco, be allora signorina Lisbon “ dice porgendomi il braccio “la prego di scusarmi per le mie accuse e la prego di farmi godere una stupenda serata” dice facendo un inchino e facendomi arrossire
Appena entrati vedo la direttrice venire verso di noi “Signora Lisbon, sono estremamente lieta di avervi qui insieme al vostro adorabile accompagnatore” si interrompe per ammirare Jane “prego seguitemi se no faremo tardi” dice affrettandosi a prendere un corridoio
“Lisbon, ma la sala da pranzo non è di la?” dice Jane indicandomi altre coppie che vanno in una direzione opposta alla nostra
“Jane mi sottovaluti, credi davvero che abbia prenotato in una sala qualsiasi? O no caro” dico avvicinandomi al suo orecchio “ho fatto qualcosa di estremamente speciale” sussurro nel modo più suadente che possa fare, sento Jane deglutire. Raddrizzo la schiena e con Jane a braccetto cammino sicura verso la porta davanti alla quale la direttrice si è fermata.
“Bene potete entrare” dice aprendoci la porta
Bene ora o mai più
“forza Jane” dico ed entriamo, vediamo una donna al microfono che sta dicendo “ ed ora signori e signore, il pezzo più pregiato dell’asta, per gentile concessione del CBI abbiamo il signor Patrick Jane, un applauso!”
Jane si guarda in giro stordito, la direttrice lo spinge verso la signora col microfono, staccandolo da me.
“Buona sera signor Jane…Patrick se permette” dice
Jane ha la faccia più bella della storia, sembra un cucciolo stordito che piano piano si rende conto di quello che sta succedendo, guarda nelle mia direzione e io gli sorrido facendogli un saluto con la mano, sta per dire qualcosa quando la donna del microfono dice “Chi si aggiudicherà il signor Patrick avrà la possibilità di passare con lui la serata, facendo una cenetta intima sul terrazzo del club, avendo la possibilità di godere un paesaggio suggestivo e un attraente intrattenitore” conclude “Allora signore, il prezzo base d’asta è 100 dollari…che l’asta abbia inizio” conclude accompagnando il tutto con un applauso.
Bene ora che il piano è sistemato devo correre a casa , Bosco mi sta aspettando e se non mi muovo farò tardi. Mi sento molto sollevata ho preso 2 piccioni con una fava : 1)Jane è fuori dai piedi tutta la sera 2) la vendetta per la figuraccia a casa di Hartur è stata compiuta.
Ho appena parcheggiato davanti a casa quando arriva Bosco. Scendo dalla macchina sistemandomi il vestito, ho paura che sia troppo eccessivo ma non potevo fare altro, dovevo evitare che Jane scoprisse tutto.
“Hei Bosco!” lo saluto
“Teresa…sei magnifica” dice porgendomi un mazzo di fiori, casa mia diverrà una serra se vado avanti cosi
“Grazie Sam sono bellissimi” dico sorridendo
“vieni” dice aprendomi la portiera della macchina “grazie” dico salendo e finalmente rilassandomi…chissà Jane in che situazione si troverà… scuoto la testa, non ci devo pensare.
 
 
Il mio angolino privato
Ciaoo a tutti, grazie mille, ancora, per le recensioni mi rendono sempre molto felice ; )
Be che dire, capitolo piuttosto leggero, tranne la parte di Rosa, mi spiace ma prima o poi dovevo far parlare sta povera ragazza e mi sa che ci sarà ancora nel prossimo capitolo…
Grazie a tutti quelli che mi seguono… un bacione gigante
  
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