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Autore: KleineJAlien    28/07/2013    3 recensioni
Diciasette anni sono troppo pochi per badare una figlia, soprattutto se c'è di mezzo una carriera come quella del cantante.
Lui fa parte dei One Direction e ha dovuto mantenere un segreto per nove anni.
Un segreto che neanche i suoi migliori amici, i componenti della sua stessa band conoscevano.
Chi sarà?
(E' nata come OS ma continuerà)
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da tre giorni che non riusciva a rintracciarla.
Non rispondeva ai messaggi, le chiamate andavano a vuoto e su tutti i profili internet non c’era traccia del suo passaggio da almeno una settimana.
Ritenevano importante sentire l’uno la voce dell’altra ed era piuttosto strano non averla sentita per così tanto tempo.
Per via del suo lavoro non poté neanche provare a cercarla, perché con il gruppo in quei giorni era in viaggio.
Non era mai stato molto bravo a nascondere i suoi sentimenti, eppure la preoccupazione e la paura non trasparirono in quei giorni.
Solo il quarto giorno, dopo l’ultimo impegno importante della band, riuscì ad avere il permesso di ripartire prima rispetto gli altri.
Niall non avvisò nessuno della sua partenza ma pronunciò qualcosa riguardo Julia solo all’ultima persona vista in albergo mentre usciva, ovvero Harry.
Il volo durando un paio d’ore l’avrebbe portato a destinazione poco dopo l’ora del pranzo.
In aereo non riuscì a rilassarsi nemmeno un secondo troppo preoccupato com'era.
Neanche la musica ad alto volume nelle auricolari lo distrasse dai suoi pensieri.
Julia e Niall iniziarono a frequentarsi poco tempo prima che il biondo iniziasse le selezioni per entrare ad x-factor.
Erano entrati subito in sintonia e lei lo aiutava anche con le prove ad ogni singola selezione.
La ragazza fu anche la prima persona che chiamò per essere consolato quando fu escluso al Bootcamp e per festeggiare quando fu riammesso con altri quattro ragazzi agli Home Visit.
Julia sapeva che ce l’avrebbe fatta in un modo o nell’altro. Si aspettava grandi successi da lui ed era pronta a sostenerlo in ogni modo.
Ora che la loro carriera ormai era in pieno decollo ed erano già conosciuti in parecchi stati, la loro relazione era ufficiale ma era spesso e volentieri messa in ombra da Liam e la ballerina Danielle, da Louis e  Eleaonr e persino dal Larry che aveva più importanza.
Ciò comunque li permetteva di girare tranquillamente senza essere sempre perseguitati dai paparazzi e di avere una propria vita privata. Ciò fu molto utile anche per il futuro.
Quando finalmente atterrò l’ansia era alle stelle ma nella sua mente passò anche il pensiero positivo che se fosse successo qualcosa alla sua fidanzata, lui sarebbe stata una delle prime persone che avrebbero avvisato, quindi non doveva essere grave.
Con uno zaino con all’interno l’indispensabile preso direttamente dalla sua valigia lasciata in albergo, suonò il campanello dell’abitazione a due piani.
La porta non tardo ad aprirsi.
Davanti a lui si presentò un alto uomo brizzolato dall’aria autoritaria.
-Salve signor Gray, Julia è in casa? Non risponde a nessuna delle mie chiamate- cercò di accennare un sorriso.
L’uomo di fronte a lui però rimase glaciale per parecchi secondi prima di spostarsi di fianco senza parlare, per farlo entrare.
Il padre di Julia non si era mai sbilanciato tanto con lui ma in quel momento si sentì persino indesiderato in quella casa.
Poco dopo nel salone arrivò anche la madre con una pentola e un telo per asciugarla nell’altra mano.
Anche lei che solitamente lo avrebbe già abbracciato, che lo trattava come un figlio, era stranamente rigida.
Non se la sentì di darle del tu –Salve signora Gray-
-Niall- ricambiò atona.
Il cantante era sul punto di spiegare esattamente il motivo per cui si era presentato così senza preavviso e chiedere informazioni su Julia, quando un rumore agghiacciante provenne dal piano superiore, seguito da un urlo –Mamma!-
Niall riconobbe subito quella voce deformata dalla preoccupazione.
La signora Gray immediatamente scattò in direzione delle scale ma il ragazzo la bloccò.
-Vi prego lasciate che salga io-
I due coniugi si guardarono dubbiosi e poi annuirono.
Niall fece allora i gradini di corsa e si diresse direttamente in bagno, da dove provenivano i rumori.
Lì trovò Julia inginocchiata di fronte al wc con una mano a reggere la fronte.
I capelli le ricadevano scomposti in avanti non permettendogli di vederla bene in viso.
Appena un altro conato colpì la ragazza, Niall si precipitò al suo fianco, raccolse tutti i suoi capelli in una mano in modo che non si sporcassero, mentre con l’altra prese ad accarezzarle la schiena.
-Butta fuori tutto, vedrai che poi starai meglio-
Julia continuò a vomitare mentre sulle sue guance scorrevano mille lacrime.
Odiava stare così male. Odiava farsi vedere in queste condizioni. Soprattutto da lui.
Passata momentaneamente quella fitta si pulì frettolosamente con un fazzoletto e si butto a capofitto tra le braccia del ragazzo
-Oh Niall mi dispiace-
-Julia non hai niente di cui dispiacerti. Ora ci sono io e mi prenderò cura di te-
La ragazza singhiozzante lasciò che Niall la trasportasse in braccio sul suo letto e che la stendesse tenendola vicino a se.
-Sono così sollevato che non ti sia successo niente di grave. Ho pensato di tutto in questi giorni quando non hai risposto a nessuna delle chiamate-
In realtà lui non sapeva che qualcosa era successo. Che non aveva risposto alle chiamate perché stava cercando di proteggerlo.
Le scuse da parte della ragazza non smettevano e Niall non comprendeva tutta quell’ansia.
-Julia tranquilla non sono arrabbiato- le accarezzo i capelli –Riposa un po’, devi guarire-
-No Niall non puoi capire –disse lei allontanandosi da lui –Io non posso guarire. Non si guarisce da questo!-
-C..come? Cosa intendi?-
Cosa aveva di così serio da non poter guarire?
Esitò un attimo prima di alzarsi dal letto e dirigersi verso il comodino per prendere un foglio piegato in due dal cassetto.
Esitò anche a tornare indietro e a passare quel foglio al biondo.
Il cantante lesse e rilesse il foglio più volte.
Non era sicuro che la diagnosi che stesse leggendo fosse realmente collegata al nome intero di Julia stampato con tanto di data di nascita sulla parte alta del documento.
-Tu..tu sei incinta?-
La ragazza annuì lentamente torturandosi le mani -Niall mi dispiace io non..-
-O Dio Julia mi hai fatto spaventare. Per un attimo ho pensato avessi qualche malattia seria, qualche malattia rara della quale non vi è cura- le prese la mano.
-Non sei arrabbiato? Deluso?-
-Tu stai bene è quello che importa. Anzi hai in grembo un’altra vita. È una responsabilità seria ma ce la faremo-
Per un attimo Julia si sentì meglio e sorrise persino.
-Niall ragiona..- tornò triste –Non era previsto, siamo troppo giovani e ti rovinerò la carriera-
-Non dire così..- iniziò a capire.
-Pensa al management- gli suggerì.
Il biondo abbassò lo sguardo sul materasso, sospirando –Il management ti farebbe abortire-
-Addirittura abortire?!- esclamò Julia scioccata. Il suo istinto materno era già visibilmente forte.
-Neanche per idea io non voglio abortire. Non lo farò mai!- diede di matto andando avanti e indietro per la stanza.
Niall le andò subito incontro fermandola tra le sue braccia –Tu non abortirai! Non voglio neanche io che tu lo faccia-
-Cosa possiamo fare allora?-
In quel momento realizzarono entrambi cosa era meglio fare.
Bastò un’occhiata per comprendere che avrebbero dovuto rinunciare a molte cose e soffrire per riuscire a donare una vita.
Parlarono sinceramente esponendo ognuno le proprie paure e i propri desideri.
Alla fine arrivarono alla conclusione che qualsiasi sarebbe stata la loro decisione, si sarebbero comunque ritrovati separati.
Perciò se lo avessero fatto di loro spontanea volontà, sarebbe stato meno doloroso per entrambi e per il bambino che in futuro avrebbe potuto avere l’occasione di vedere il padre.
Secondo il loro patto nessuno oltre loro e i genitori di Julia, doveva sapere che la ragazza era rimasta incinta e quindi avrebbero dovuto tenere nascosta la loro relazione, sempre se sarebbe durata.
Niall non voleva completamente lasciare Julia con la responsabilità di un figlio sulle spalle e già il fatto che lui non potesse avvicinarsi era troppo, così promise che avrebbe fatto di tutto per mantenere il figlio, o la figlia, mandando puntualmente dei soldi, che sicuramente non gli sarebbero mai mancati.
Non volevano separarsi, ma se tutti si dimenticavano di Julia e del loro rapporto, era meglio.
Durante la cena i genitori della ragazza erano stati molto rigidi con lui però avevano ascoltato ed erano stati d’accordo con il loro piano.
Forse fu così facile perché erano ancora piuttosto arrabbiati con lui e non lo volevano vicino alla figlia e al bambino.
Nonostante ciò non volevano ammettere che in Niall videro il pentimento per la poca attenzione avuta, la paura e l’apprensione nei confronti di Julia, così li lasciarono dormire insieme.
-Non avrei mai pensato che sarei diventato padre così presto. La vedevo come una cosa troppo futura per preoccuparmene-
-Neanche io pensavo di diventare madre a diciassette anni-
L’unico rumore della casa era il rumore del televisore al piano di sotto.
-Voglio esserci alla nascita di mio figlio- disse sicuro di se voltandosi di fianco sul materasso.
-O figlia- lo corresse.
-Ti prego Julia mi perderò ogni singolo giorno di gravidanza e probabilmente anche tutti gli altri. Non ci sarò nei momenti più importanti della sua crescita come quando metterà su il primo dentino, quando imparerà a camminare, quando entrerà a scuole e quale sarà la sua prima parola? Papà? Non avrà nessuno da chiamare così..-
-Sai che purtroppo sarà così- lo interrupe.
Il biondo era sull’orlo delle lacrime e lei lo stesso.
-Per questo non posso mancare al parto. Non posso mancare anche quel giorno-
Julia lo guardò dritto negli occhi. Quegli occhi tremendamente chiari e lucidi.
-Ok parlerò con i miei e vedrai che riuscirò a convincerli-
-Oh grazie grazie grazie- la baciò.
-Corri comunque il rischio di non poterci essere per via del tuo lavoro- disse tristemente.
Lei in primis voleva che lui ci fosse in un evento così importante. Voleva che ci fosse per sostenerla e per vedere il frutto della loro unione.
-Niente e nessuno mi fermerà quando arriverà il momento. Io ci sarò e ti stringerò la mano-
Julia sorrise appena e gli restituì un bacio a fior di labbra, accoccolandosi in seguito al suo petto.
Niall sapeva benissimo che quello che aveva detto non era vero, era servito solo per sollevare lui e la ragazza.
Avendo deciso di tenere tutto nascosto sia al management che ai genitori del cantante, sarebbe stato ancora più difficile se non impossibile partire improvvisamente per raggiungere Julia in ospedale senza nessuna spiegazione valida.
Poteva solamente sperare in un paio di giornate libere.
Quella notte, l’ultima notte che passarono insieme, la trascorsero in caldi abbracci e profondi baci finché non si addormentarono con le labbra rosse e gonfie.
L’indomani mattina fu il momento definitivo dell’addio.
La prossima volta che si sarebbero visti, sarebbe stato il giorno del parto se tutto fosse andato bene
Le lacrime furono inevitabili da nessuna delle due parti.
Prima di andarsene Niall aveva chiesto scusa ai signori Gray e un bisbigliato ‘Ti amo’ soffocato a Julia.
Non si videro più e le chiamate divennero meno frequenti rispetto prima
Le giornate di Niall divennero più lunghe ed estremamente più pesanti.
I ragazzi chiesero subito come mai era dovuto partire prima senza neanche avvisarli o salutarli e riuscì, da perfetto attore, a depistarli.
Fu molto bravo nelle settimane a venire quello che in realtà provava dentro.
La loro decisione era stata estrema ma la migliore.
Lei le mancava terribilmente e se forse fossero stati attenti lui avrebbe continuato a vederla.
Ora però non poteva più fare niente e sentiva già la mancanza del bambino che Julia portava in grembo.
La cosa che gli faceva più male era il pensiero che lei potesse passare nove mesi con i continui malumori e dolori del parto, che la gente la giudicasse per la sua età e che lui non potesse essere al suo fianco per consolarla e aiutarla ad andare avanti pendendosi la sua responsabilità.
Vedeva la cosa poco bilanciata.
L’errore l’avevano commesso in due eppure era Julia a soffrire di più e ad avere il peso di tutta la gravidanza.
Lui aveva il lavoro che amava, le fan e gli amici.
Con un po’ più di impegno riuscì a mentire anche alla madre e presto lei si dimenticò di Julia, proprio come tutti gli altri.
 
 
 

Ecco come promesso un piccolo continuo.
Se state leggendo questo, grazie mille perché avete continuato a leggere.
Non sono molto convinta di questo capitolo ma ormai è andata ed anche l’altro è quasi pronto.
Al prossimo :*

   
 
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