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Autore: KleineJAlien    23/07/2013    5 recensioni
Diciasette anni sono troppo pochi per badare una figlia, soprattutto se c'è di mezzo una carriera come quella del cantante.
Lui fa parte dei One Direction e ha dovuto mantenere un segreto per nove anni.
Un segreto che neanche i suoi migliori amici, i componenti della sua stessa band conoscevano.
Chi sarà?
(E' nata come OS ma continuerà)
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro papà..
come va? So che per te è strano sentirsi chiamare così, non ci sei abituato e facciamo parte di due vite completamente diverse.
Sicuramente con queste due righe sono già riuscita a scioccarti e avrai paura di andare avanti con la lettura.
Non so se lo sai ma ora ho nove anni e da poco dopo la mia nascita viviamo in un paesino dove nessuno conosce il mio vero cognome perché uso quello della mamma e nessuno riconosce lei.
Penserai sicuramente che sono troppo piccola, ma so cosa è successo tra te e Julia.
 So come vanno certe cose e poi la mamma mi ha voluto dire tutta la verità sin da quando ero molto piccola.
Sono stata concepita per errore quando tu e lei stavate insieme a diciassette anni.
In realtà non volevate diventare genitori così giovani, non ci stavate neanche pensando.
Era troppo presto e la tua carriera era in pieno decollo. La gravidanza avrebbe portato soltanto numerosi danni.
Inoltre entrambi sapevate che neanche i management sarebbero stati d’accordo sulla mia nascita e avrebbero fatto di tutto per allontanarvi contro la vostra volontà o anche peggio. Così faceste un patto.
Decideste di separarvi prima che la notizia della gravidanza venisse allo scoperto proprio perché per voi era fuori discussione l’idea di abortire o di rischiare comunque così tanto e ve ne sono molto grata.
So che tu eri molto dispiaciuto. Mamma me lo ha detto.
Lei non vorrebbe che te lo dicessi perciò spero proprio che lei non legga mai questa lettera.
Quando parla di quel periodo o comunque di te, sento che la voce non è più la stessa, non per rabbia ma per tristezza. Le manchi.
In questi nove anni probabilmente non ha mai smesso di amarti e l’ho capito da come si comporta.
Non mi ha mai lasciata sola per più di mezz’ora, se proprio doveva fare una commissione.
Non è mai uscita. Non l’ho mai vista con un altro ragazzo e credo che lo faccia per te.
I nonni invece non ti nominano mai.
Credo siano ancora un po’ arrabbiati con te per quello che è successo, infondo però, anche se non lo dicono, ti sono riconoscenti per l’aiuto che hai deciso di darci con i soldi che hai sempre versato per la mia crescita.
Per me è un piccolo segno che mi pensi.
Credo che mamma non si sia accorta che dal cassetto del suo comodino ho preso la foto di quando avevo circa due giorni ed ero tra le tue braccia.
È stata l’unica volta che ci siamo incontrati e porto la foto sempre con me.
Da un po’ di anni oltre alla scuola, frequento un corso di chitarra e secondo il professore sono tra le più brave e molto portata.
Tutto è iniziato quando a Natale ho ricevuto il microfono ed una chitarra giocattolo coordinata.
Mi sono legata moltissimo a quell’oggetto tanto che poi ho voluto imparare a suonarne una vera e mamma mi ha subito appoggiata.
È possibile che sia il tuo zampino anche qui?
Qualche anno fa mi hanno preso in giro dicendomi che le loro mamme pensavano che la mia fosse una poco di buono e tu invece un animale per averla lasciata quando era incinta.
I miei compagni dicevano cose davvero cattive, come ad esempio che ero brutta e tonta ed era per questo che non mi volevi.
All’inizio ci sono stata molto male perché ero molto piccola e credevo a tutto quello che loro mi dicevano, poi però ne ho parlato con mamma ed è quel giorno che mi ha raccontato per filo e per segno.
Sai, mi ripete sempre che ti somiglio moltissimo ed è anche per questo che sono bellissima e non potrò mai essere brutta o tonta perché tu non lo sei.
Dice che ho preso quasi tutto da te e mi fa piacere perché è come se lei avesse te al suo fianco. Come se fossi con noi.
Ho proprio i tuoi stessi occhi celesti e lunghi capelli biondi in parte presi anche da lei.
I ragazzi sanno essere solo molto cattivi e se la prendono con me perché sono molto timida.
A volte la mamma si arrabbia perché mangio davvero tanto (senza miracolosamente ingrassare a differenza di alcune mie compagne) e quando cerco poi di farmi perdonare, finisce che scoppio a ridere e contagio anche lei.
È anche grazie a lei se ora anche io ho la passione per la musica e per un gruppo in particolare.
Quel gruppo sono i One Direction e trovo che voi andiate davvero forti.
Quando ero molto più piccola, solo in pochi avrebbero scommesso che voi sareste durati così tanto, eppure eccovi qui.
Sono fiera di te e che tu sia mio padre, anche se non posso dirlo in giro.
Spesso mi chiedono dove sei e non potendo dire la verità a volte camuffo un po’ le cose, ma non mento mai.
Dico che sei una persona importante e che giri molto per il mondo per questo non vieni mai a casa.
Non è un problema per me dire così.
Sorrido ogni volta che mi chiedono di parlare di te.
La nostra vicina, una mia amica, è una vostra fan accanita.
Ha un anno in più di me e passa ore e ore con la vostra musica ad alto volume e quando ci vediamo non fa altro che parlare di voi.
Ti giuro a volte è anche imbarazzante. Penso tante volte a come reagirebbe se ti vedesse sul suo marciapiede.
Tu non lo sai, ma mentre starai leggendo questa lettera io sicuramente starò lasciando l’arena.
Come è già capitato altre volte, anche oggi ero tra il pubblico per vedere te e tutti gli altri ragazzi.
Ti ero molto vicina e tu naturalmente non mi hai mai riconosciuta.
Proverò con l’aiuto nella mamma a consegnare questa lettera a qualcuno dello staff sperando che possano aiutarmi e darla direttamente a te.
Non so se un giorno ci incontreremo.
Sappi che io ne sarei felicissima, ma non importa se non potrai subito accontentarmi. Aspetterò.

Ricordati che ti voglio bene.
Tua figlia,
Evenit Gray (Horan)

 
Erano in Irlanda, la patria di Niall e lui come sempre era felice di essere a casa.
Il giorno stesso del loro arrivo, nonostante avessero le prove, aveva voluto che tutti lo lasciassero da solo e per un paio d’ore era sparito senza che nessuno sapesse dove stesse andando.
Riuscì comunque a tornare puntuale per il concerto.
Anche dopo la sua scappatella, il sorriso era sempre ben stampato sul suo viso e perciò i ragazzi non riuscirono a intuire cosa avesse fatto in tutto quel tempo da solo.
L’unica cosa che forse parve un po’ strana fu il lungo tempo che passò al telefono in disparte con la madre.
Non sapevano che quello che si stavano dicendo riguardava quello che sarebbero venuti a conoscenza dopo lo spettacolo.
 
Finito il concerto erano tutti davvero sfiniti.
Le fan irlandesi erano una vera esplosione di energia, proprio come Niall, e conoscevano tutte le loro canzoni alla perfezione.
Si fecero sentire insomma.
Nonostante tutti gli anni passati continuavano ad avere il loro successo e le fan variavano di età.
Erano nello spogliatoio quando un omone alto della sicurezza, che aveva il compito di stare sotto il palco, entrò con qualcosa di cartaceo in mano.
-Niall c’è una lettera per te- disse con il suo tono imponente.
-Per me?- chiese il biondo stupito.
-Siamo a casa tua, qui sono pazzi di te- disse uno dei ragazzi.
-Credo che fosse una vostra piccola fan- disse l’uomo andandogli incontro -Ѐ firmata-
Il cantante prese la lettera e la rigirò tra le mani alla ricerca di qualche anticipo sulla busta.
Quando lo vide si pietrificò sul posto. Quel nome lo conosceva.
Velocemente senza pensarci un secondo di più, strappò il lato della busta estraendone dall’interno un foglio a righe di quaderno.
 
“Caro papà..”
 
-Ѐ ancora fuori?- chiese immediatamente all’uomo  -La bambina è ancora fuori?- ripeté con fretta per farsi capire.
-No è andata via con una ragazza. Con la sorella credo- rispose accigliato.
La speranza di poterla vedere scomparì subito. Un'ondata di delusione e tristezza lo travolsero.
Si lasciò cadere ancora più distrutto sul divanetto vicino all’appendi abiti e si coprì il viso con le mani.
-Tutto bene?- chiese Louis preoccupato come tutti gli altri nella stanza.
Scosse la testa però fece cenno loro di attendere. Voleva prima leggere la lettera.
Ogni parola faceva male, proprio perché lei non era arrabbiata, con lui, non gli portava rancore, anzi diceva che gli voleva bene.
Le lacrime scesero contro la sua volontà e quelle parole riuscirono anche a strappargli un sorriso amorevole.
Non c’era giorno in cui non la pensava o in cui pensava di volerla incontrare, ma non ne aveva la possibilità con i numerosi impegni dei One Direction.
Anche quella sera quando era uscito,il suo obbiettivo era scoprire qualcosa su di lei.
Sfortunatamente tutto gli sforzi furono inutili, non c’era più nessuno nella casa dove la ragazza abitava anni prima con la famiglia e non era riuscita nemmeno a rintracciarla in un altro modo.
Davanti allo sguardo preoccupato di tutti andò alla ricerca del suo cappotto prendendo da dentro la tasca interna il suo portafoglio.
Da dentro questo ne tolse fuori una foto piegata in due. Anche lui la possedeva.
Ricordava ancora i primi giorni dalla sua nascita quando la prese in braccio in ospedale.
Ci andò di nascosto da tutti perché amava Julia e voleva vederla. Non avrebbe mai voluta lasciarla. Ancora l’amava.
-Ragazzi vi devo delle spiegazioni- disse interrompendo il momento di imbarazzo che si era creato.
I quattro si strinsero intorno a lui curiosi. Chi con una sedia, chi appoggiato da qualche parte in piedi a pochi passi di distanza e chi sul divano con il biondo, lasciandoli lo spazio dovuto per stare tranquillo.
-Ho un segreto che vi ho tenuto nascosto per nove anni..- iniziò tremante.
-Cosa può esserci di così preoccupante che non ci hai potuto dire per nove anni?- disse Zayn ancora piuttosto pacato.
-Vi ricordate di Julia?- chiese loro. Era sicuro che se la ricordassero.
-Certo stavate così bene insieme- disse Harry.
-Non sappiamo come mai poi vi siete separati però- aggiunse Liam dispiaciuto al ricordo.
Era sparita di punto in bianco, ma Niall aveva fatto sembrare tutto così calmo che non ci pensarono a lungo.
-Ci siamo separati perché..- non riusciva ad andare avanti.
-Perché?- lo incitò Louis appoggiandogli una mano sulla spalla.
Niall incrociò il suo sguardo. Era giunto il momento di sputare fuori il rospo e i suoi migliori amici se lo meritavano in primis.
-..perché nove anni fa lei è rimasta incinta e io sono diventato padre- sputò velocemente stringendo gli occhi.
Zayn e Louis quasi si soffocarono con la loro stessa saliva, Harry gli aiutò a riprendersi e Liam fissava Niall a bocca aperta.
-Ragazzi ho una figlia- disse con voce strozzata sull'orlo di un nuovo pianto.
Voltò la foto ai ragazzi per mostrare loro che stava dicendo la verità.
Quello che videro fu proprio l'irlandese molto più piccolo con gli occhi lucidi, i capelli leggermente spettinati e il viso più arrossato del solito.
Sorrideva e aveva in braccio un piccolo fagotto addormentato.
 
Infondo alla busta trovò un altro foglietto che prima non aveva notato.
Nel piccolo rettangolino bianco, c’erano una numero di telefono e un e-mail.





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