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Autore: Lothiriel    01/10/2004    4 recensioni
Ritratti di uomini del passato… Di epoche non ben definite, e forse senza alcuna esatta aderenza alla Storia… ma solo come li vedo nella mia immaginazione. E’ un esperimento, e spero che qualcuno lo legga… e mi faccia sapere cosa ne pensa!! (PS: l’idea mi è venuta leggendo Tarots di Galadwen, spero di non essermi ispirata troppo, ma la mia intenzione non era certo quella di copiare…)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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There's a feeling I get when I look to the West

There's a feeling I get when I look to the West

And my spirit is crying for leaving.

In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees

And the voices of those who stand looking.

 

(Stairway to Heaven, Led Zeppelin)

 

 

La penna nella mano, il foglio bianco davanti, lo scrittore aspettava un’ispirazione che pareva non venire. Si alzò, impaziente, infilò un pesante cappotto e uscì nel giardino. L’aria autunnale era tagliente, e sembrava preannunciare il gelo dell’inverno. Presto le cime dei monti si sarebbero imbiancate di neve. Si diresse verso il fiume; nelle aiuole circolari i fiori erano ormai morti, e fra gli steli anneriti dal freddo il vento ammucchiava le foglie cadute. Procedendo a passo svelto lungo il sentiero, giunse ad un varco fra gli alberi, e da lì si potevano vedere le montagne. Si fermò.

Le montagne erano, come spesso accadeva, avvolte in una leggera nebbiolina, che si attardava sui fianchi boscosi stendendo pigramente i suoi bianchi lembi al vento. Il cielo era grigio, e non vi era alcuna traccia del sole, anche se quasi certamente stava ormai volgendo ad occidente, per tramontare dietro alle alte vette.

Un vago senso d’inquietudine parve sfiorargli l’animo, come il tocco lieve di gelide dita. Ogni volta che guardava verso quelle montagne, il suo pensiero volava lontano, alle capanne dei boscaioli in mezzo alla foresta, al fumo dei camini che saliva in esili spirali, alle voci degli uomini che interrompendo il lavoro fissavano il cielo: “Domani il tempo volgerà al brutto”; e si affrettavano a finire di tagliare la legna.  

E ad ovest, al di là delle cime nebbiose, forse si trovavano in valli dimenticate le dimore delle fate, e le foglie d’oro cadevano fra i bianchi spruzzi delle cascate, mentre da un candido palazzo il suono argentato di un flauto si confondeva con il rumore dell’acqua che cade incessante fra le pietre. E il viaggiatore sente di dover partire, anche se non sa il perché.

 

D’un tratto, sorrise. Ora sapeva che cosa avrebbe scritto.

  
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