There's
a feeling I get when I look to the West
And
my spirit is crying for leaving.
In
my thoughts I have seen rings of smoke through the trees
And the voices of those who stand looking.
(Stairway
to Heaven, Led Zeppelin)
La
penna nella mano, il foglio bianco davanti, lo scrittore aspettava
un’ispirazione che pareva non venire. Si alzò, impaziente, infilò un pesante
cappotto e uscì nel giardino. L’aria autunnale era tagliente, e sembrava
preannunciare il gelo dell’inverno. Presto le cime dei monti si sarebbero
imbiancate di neve. Si diresse verso il fiume; nelle aiuole circolari i fiori
erano ormai morti, e fra gli steli anneriti dal freddo il vento ammucchiava le
foglie cadute. Procedendo a passo svelto lungo il sentiero, giunse ad un varco
fra gli alberi, e da lì si potevano vedere le montagne. Si fermò.
Le
montagne erano, come spesso accadeva, avvolte in una leggera nebbiolina, che si
attardava sui fianchi boscosi stendendo pigramente i suoi bianchi lembi al
vento. Il cielo era grigio, e non vi era alcuna traccia del sole, anche se quasi
certamente stava ormai volgendo ad occidente, per tramontare dietro alle alte
vette.
Un
vago senso d’inquietudine parve sfiorargli l’animo, come il tocco lieve di
gelide dita. Ogni volta che guardava verso quelle montagne, il suo pensiero
volava lontano, alle capanne dei boscaioli in mezzo alla foresta, al fumo dei
camini che saliva in esili spirali, alle voci degli uomini che interrompendo il
lavoro fissavano il cielo: “Domani il tempo volgerà al brutto”; e si affrettavano
a finire di tagliare la legna.
E
ad ovest, al di là delle cime nebbiose, forse si trovavano in valli dimenticate
le dimore delle fate, e le foglie d’oro cadevano fra i bianchi spruzzi delle
cascate, mentre da un candido palazzo il suono argentato di un flauto si
confondeva con il rumore dell’acqua che cade incessante fra le pietre. E il
viaggiatore sente di dover partire, anche se non sa il perché.
D’un
tratto, sorrise. Ora sapeva che cosa avrebbe scritto.