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Autore: Aagainst    29/07/2013    2 recensioni
Federica è una ragazzina italiana dalla vita piuttosto turbolenta. Per una serie di circostanze si troverà costretta a scappare fino a Franklin ed entrerà pericolosamente nella vita di una band che tutti conosciamo piuttosto bene.
Dal primo capitolo:
Ora erano solo loro due. Hayley si sedette su una sedia e offrì l’altra a quella misteriosa ospite. -Come ti chiami?-. Silenzio. -Ok, domanda sbagliata? Beh, da dove vieni?-. Silenzio. -Un’altra domanda sbagliata? Beh, posso almeno sapere perché hai impegnato così tanto Ray e sei venuta qui? Per un autografo?-. Silenzio. -Ok, allora chiamo la polizia.-. -No!- Hayley si era alzata per prendere il cellulare. Si voltò: la ragazzina era in lacrime e la guardava con uno sguardo pieno di paura, come per chiederle aiuto. La cantante si mise vicino a lei."
Questa è la prima fanfiction che scrissi. La pubblicai sul forum tempo fa e ora la riposto qui, su efp, riveduta e corretta! Spero vi piaccia!
Buona lettura :)
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Whoa!'
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CAPITOLO 10
Verona. Se l’era immaginata diversa, più calma.  Invece era una città viva, non caotica, ma viva.
Era stata chiamata dalla polizia italiana. Avevano fermato Federica per la storia delle esplosioni. Era da diverse settimane che questi attentati andavano avanti. E tutti avevano una peculiarità: i luoghi delle esplosioni erano gli stessi in cui c’era Federica o un membro dei Metalcore. In più avevano trovato degli esplosivi e delle attrezzature rubate due mesi prima nello zaino della ragazzina. Cardi aveva deciso di interrogarla e di verificare i suoi alibi, così era venuto fuori che Federica era stata a Franklin. E Hayley era partita con Taylor, Jeremy e Mattew, chiamata dai carabinieri italiani: dovevano capire se era vero e se, per caso, Hayley potesse c’entrare qualcosa. E, a dire il vero, Mattew si era aggregato al gruppo improvvisamente. Chad era rimasto a casa. La cantante gli aveva chiesto se avesse voluto accompagnarla, ma lui si era rifiutato: le aveva risposto che non avrebbe saputo controllarsi se si fosse trovato davanti Federica. L’aveva fatta soffrire troppo.
Hayley entrò nell’ufficio dei carabinieri. La vide, seduta sulla sedia. Era molto dimagrita. Anche la ragazzina la vide. Hayley provò a gridare il suo nome, ma non le uscì nulla dalla bocca. Federica abbassò lo sguardo. Sentì tutto il peso del senso di colpa. Per essere scappata. Per non averle detto nemmeno “Ciao”. Per non essersi fatta più sentire. << Signorina Williams, è un piacere vederla. Prego, si accomodi. >> esordì Cardi. Il carabiniere la fece sedere e le spiegò la situazione. La rossa lo ascoltò attentamente.
 << No. Non avrebbe motivo di essere coinvolta in attentati terroristici. E’ una ragazzina di sedici anni, per la miseria! >> sentenziò Hayley.  << Senta, le prove parlano! Abbiamo trovato degli esplosivi nel suo zaino e delle attrezzature rubate due mesi fa. >> ribatté Cardi. << Era da me due mesi fa! >> esclamò la cantante. << Ascolti, so che può essere una pazzia, ma quella ragazza è in possesso di qualcosa di molto pericoloso che ha a che fare con i suoi genitori. >> disse la rossa.  Il carabiniere fece una faccia incuriosita. << Quanto pericolosa? >>. Hayley abbassò per un attimo lo sguardo. Poi rispose, con aria decisa:<< Abbastanza da convincere chi la vuole a far sparire una sua amica, a seguirla fino a Franklin rapendo due dei miei migliori amici rilasciandoli dopo qualche giorno e mettendole addosso una pressione psicologica incredibile convincendola che la cosa migliore da fare fosse ritornare in un incubo. >>. Cardi sembrò iniziare a convincersi. << E va bene, la rilasceremo. Ma la terremo sott’occhio. Non mi convince troppo questa storia. Potete andare. >>. Hayley si avvicinò a Federica, ma la ragazzina la scansò. << Non posso venire con te. >> affermò, mesta. << Perché? >> le chiese la cantante. << Io… Mi vengono a prendere i miei “genitori”. >> rispose, alzandosi dalla sedia. Si diresse fuori dalla caserma dei carabinieri, seguita a distanza di Hayey. Una signora bionda e alta si avvicinò alla ragazzina e le mollò uno schiaffo. La cantante fece per correre ad aiutarla, ma Jeremy la fermò. << Ti prego, fammi andare lì! >> lo supplicò. << No, Hayls. Non puoi. E lo sai. >> dichiarò il bassista. Gli sguardi delle due ragazze si incrociarono, per un istante. Entrambe speravano non sarebbe finita così.  
La scuola era ricominciata. Ma la tensione era nell’aria. Soprattutto, nessuno voleva trovarsi nei paraggi quando passava Federica. Erano tutti convinti che fosse lei la colpevole. Ma non le importava. Vagava per i corridoi con le cuffie nelle orecchie, come al solito. E come al solito la campanella la riportò alla realtà. Latino. Bah, come se le importasse qualcosa. Entrò in classe. Questa volta non era nemmeno in ritardo. Si sedette. Ma di nuovo l’inferno partì. Questa volta il boato fu fortissimo. Tutti entrarono nel panico. Tutti, ma non lei. Questa volta aveva capito. Non ascoltò le invocazioni della sua insegnante. Non ascoltò nessuno. Corse a capofitto al piano interrato. Aveva meno di tre minuti. Arrivata, cercò ovunque. Trovò un bambino. Era terrorizzato e tutto sporco di calcestruzzo. Probabilmente era delle elementari, la sua scuola era enorme. << Vieni. Ti porto via. >> gli disse. << Chi va là? >>. Un carabiniera. Non ci voleva. Se si fermava ora finivano tutti arrosto. << Ascolta, lo so che non mi crederai, però… ti conviene andare dietro a qualcosa di resistente. Tra poco qui salta tutto in aria! >> urlò allo sbirro. Aveva capito che si trattavano di due bombe, a poca distanza, l’una dall’altra. Il tempo stava per scadere. Agì d’istinto. Si buttò con il bambino sotto un vecchio tavolo. L’esplosione fu fortissima. Per il carabiniere non ci fu nulla da fare. Federica vide qualcuno scappare. Era il responsabile di tutto. Ne era certa. Prese la pistola dalla fondina dello sbirro morto e lo rincorse; prese la mira e sparò. Lo colpì a una gamba, ma quello rispose e le colpì il braccio. Ma ormi era tardi. L’edificio era circondato. Era in trappola. E forse, finalmente, la verità sarebbe venuta a galla. 

Angolo dell'Autrice

Mi sono ammalata. Complimenti a me! Quindi, se questo capitolo non è un granché, beh, la colpa non è del tutto mia. Allora, come vi sembra? Ancora un capitolo (ma devo decidere se spezzarlo in due o lasciarlo così) e un epilogo e poi si passa al sequel, che è una bomba! Forse sfornerò anche la terza storia, vedrò... Tranquilli di The Miracle non mi sono dimenticata, è in fase di stesura.
Ringrazio Benny92 (Auguri!) e Chocobomb e... Recensite! 
Alla prossima!
   
 
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