Sono ancora alle prime armi ed è la mia prima f.f.. Non ho mai ricevuto commenti sulle poche storie che ho fatto (questa è la prima che pubblico apertamente) quindi mi diletto a fare a modo mio, ammetto che il mio modo di scrivere è molto infantile (avendo 14 anni XD) prometto di impegnarmi solennemente per portare avanti e migliorare questa fanfiction.
Grazie mille, terrò presente i tuoi consigli preziosissimi.
Un enorme ringraziamento alle altre ragazze che con i loro complimenti mi riempiono il cuore di gioia!
Carlisle
abbassò il finestrino tenendosi ben nascosto per non farsi
vedere dagli altri
cittadini “Mi volete spiegare cos’è
successo?!”
Edward
si
strinse nelle spalle “Non ne ho idea”.
“Ci
vediamo
in albergo, ci potrebbero scoprire
qui…c’è troppo sole”.
“Okey”.
La
macchina
ripartì a tutto gas lasciandoci ai mordi del marciapiede.
“Sembrava
turbato” sussurrai prendendo la sua mano.
“Può
essere”
Era del tutto menefreghista, non capiva la gravità della
situazione? Perché
stava diventando così odioso!?
Arrivammo
in
albergo e trovammo tutti che ci squadravano dalla testa fino ai piedi
come se
fossimo alieni. Carlisle prese Edward e andarono nell’altra
stanza,
probabilmente per parlare.
Rimasi
con
gli altri in camera da letto.
“E’
fico
Edward umano” Rise Emmett.
“Non
direi”
risposi acida “E’ odioso”
“Che
ha
fatto?” mi chiese Alice.
“Ha
atteggiamenti…come dire…ecco…umani!”
“Capisco”
rispose Alice.
“Ma
cosa…gli
sta succedendo?”chiesi dopo vari minuti di silenzio.
“Non
lo
sappiamo” intervenne Esme “Ma Bella, vedrai che
andrà tutto bene”
Abbassai
lo
sguardo “Lo spero”.
La
porta
della stanza si aprì ed entrarono Edward e Carlisle.
“Niente
paura, Edward ritornerà come prima”
Il
mio
stomaco fece i salti di gioia ma l’espressione di Edward era
assente.
“Non
è detto”
rispose subito
“Certo
che si
Edward, non hai perso il tuo potere, non so cosa sia stato a fare
scatenare
tutto questo, ma tornerai come prima è stata una cosa passeggera”
Incontrò
il
mio sguardo e l’abbassò.
“E’
magnifico, vero Bella?” mi provocò Emmett, lo
incenerii con lo sguardo.
“Allora”
saltellò Alice “Che si fa? New York è
una città grandissima e piena di
distrazioni notturne”
“Spiacente”
rispose Edward “Non potrete godere della compagnia mia e di
Bella questa notte,
siamo umani, abbiamo bisogno di riposo”
Vidi
chiaramente l’espressione di Alice passare da sorriso
bellissimo ad espressione
assente.
“Già”
sussurrò “L’avevo
dimenticato…”
“Ma
no!”
gridai “Io e Edward ci
saremo comunque,
giusto?”
“Ma…”
“Niente
ma!”
presi la mano di Alice e le feci l’occhiolino
“Andiamo a divertirci una notte
intera”
Gli
occhi
d’orati di Alice trovarono l’interruttore della
luce. “E’ magnifico!”
Cercai
di
sorridere nascondendo la grossa tensione che mi scatenava Edward seduto
sulla
sedia con gli occhi verdi puntati su di me.
Il
pomeriggio
passò in fretta.
Edward
non mi
rivolse la parola, se ne stava seduto su un angolo a guardare Alice che
mi
acconciava per uscire la sera.
Non
mi
piaceva farmi trattare come una bambola da lei, però cosa
potevo fare in quel
momento? non mi andava nemmeno un secondo di rimanere sola a parlare
con lui
che mi squadrava come la prima volta che c’eravamo
incontrati, si quando ancora
eravamo imprigionati in quella scuola, a Forks.
Eppure
dovevo
affrontarlo, malgrado desiderassi che il momento non arrivasse mai.
Passammo
una
sera in un pub dove non ci divertimmo nessuno, la serata non finiva
mai, e il
Edward non era più lo stesso.
Provai
a bere
della vodka ma un colpo di nausea mi invase, scappai in bagno.
“Che
succede?” mi chiese Edward preoccupato.
“Non
lo
so…non l’ho neanche bevuta” vomitai
ancora.
“E’
meglio
tornare all’albergo!” Annuii più morta
che viva.
Arrivata
in
camera non mi calmai comunque, continuavo a vomitare senza sosta,
arrivò Carlisle
che mi visitò all’istante.
“Hai
mangiato
qualcosa che ti ha fatto male Bella?”
“Non
lo so…”
sussurrai.
Edward
mi era
vicino e mi teneva la mano.
“Ho
capito…”
si alzò dal letto guardandoci con aria di rimprovero
“Non ci sono dubbi…”