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Autore: JustABitchOnAStroll    29/07/2013    4 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Love is truly blind cp 13 - ...Sveglia... -
Uh? Chi è?
Anche volendo non riesco ad aprire gli occhi... E poi voglio dormire... Ho così tanto sonno...
- Devi rimanere sveglia se vuoi sopravvivere! -
Che rottura di palle... Lasciami dormire cazzo!
- ...Ngh... Sonno - mormorai con sforzo immane, cercando di aprire un minimo gli occhi e scoprendo che non ci riuscivo.
- Andiamo, manca poco ormai... - la persona che mi stava portando sembrò accelerare il passo.
Dopo un po' cominciai a non sentire più niente e mi afflosciai sulle spalle del mio salvatore.
L'ultima cosa che sentii fu un'imprecazione detta a denti stretti.

Quando riaprii gli occhi, cosa che mi aspettavo pienamente di non fare, venni subito accolta dalla vista di una signora che buttava dei ceppi di legno nel camino.
Diedi un'occhiata fuori dalla finestra della casa, notando i fiocchi di neve che cadevano copiosamente... Dunque ero arrivata fino a Iwa... E poi?
- Sei sveglia vedo... - disse la signora senza voltarsi - Come ti senti? -
- ... - provai a parlare, ma dalla mia gola non emersero altro che suoni molto rauchi che non potevano essere scambiati per parole nemmeno volendo.
- Tieni, bevi questa -
Mi porse una ciotola contenente dell'acqua che bevvi con riconoscenza - G-grazie... -
- Di niente... Ora che ti sei ripresa... Ti dispiacerebbe rispondere a qualche domanda? -
Mi limitai ad annuire.
- Bene... Yoshi, un ragazzo che vive con me, mi ha detto che ti ha trovato sulla rupe... Posso chiederti come mai eri lì e chi ti ha ridotto così? - fece un gesto del braccio verso di me e mi tirai a sedere, facendo cadere le coperte e notando che ero completamente ricoperta di bende insanguinate.
Rimasi per qualche secondo in muta contemplazione - Ero in missione... E mi hanno attaccato... - i ricordi a quel punto si facevano molto confusi - E poi... Poi... Non ricordo, mi sono svegliata qui... -
- La cosa non mi sorprende... Dopotutto sei rimasta incosciente per tre settimane... E' solo normale che tu ci metta un po' a ricordare... -
Sgranai gli occhi - Come tre settimane!? Dovevo tornare entro tre giorni! Una settimana al massimo! - mi alzai in fretta e furia ma venni bloccata da un dolore acutissimo alla gamba e caddi lunga distesa - Non posso permettermi di rimanere qui... Devo tornare... Devo... Tornare... -
Persi conoscenza di nuovo.

Quando riaprii gli occhi la signora era seduta su una sedia, intenta a rammendare uno dei numerosi tagli sulla mia cappa.
Mi irrigidii d'istinto e emisi un suono strozzato.
- Non agitarti...  La febbre è scesa giusto ieri... -
Mi stava cominciando a venire un brutto presentimento...
- Sei rimasta incosciente per un'altra settimana... Ti consiglio vivamente di riposare... - mi guardò con sguardo interrogativo - Potrei sapere il tuo nome? -
- Oh... E' Haiiro... Haiiro Kuragari -
Sulla sua faccia si dipinse un'espressione di sorpresa che poi mutò in una di gioia - Questo spiega gli occhi... E' bello vedere che un portatore del Reiko ancora vive... -
Cercai di alzarmi per guardarla in faccia e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta.
Anche lei... Rimasi momentaneamente impossibilitata a parlare osservando i suoi occhi che facevano bella mostra del Reiko
- Ma... C-credevo fossero tutti morti! -
La donna sorrise amaramente - Lo credevamo anche noi... Ma adesso sei arrivata tu... Dimmi... Conoscevi mia sorella? Si chiamava Yuki... -
Mi immobilizzai - Come ha detto? -
- Yuki, era anche lei una che aveva il dono... -
- Sì... Era mia madre... - dissi in un sussurro, cercando di evitare il suo sguardo.
- Allora non... - disse con voce addolorata e io scossi la testa
La donna sospirò - Comunque io sono Kima... E quindi tu dovresti essere mia nipote... -
In quel momento la porta della casa si spalancò e un ragazzo fece il suo ingresso.
- Oh! Sei sveglia, finalmente - disse allegro, lasciando cadere a lato della porta un carico di legna - Mi chiedevo quando avrei potuto vederti in faccia... E poi... Non facevi altro che parlare di un certo Didan, Dan... Qualcosa... -
- Hidan? - chiesi
- Quello! Si può sapere chi è? -
Feci per parlare ma mi bloccai, portando una mano al collo dove tenevo la collana che mi aveva dato.
- Stai cercando questa? - chiese Kima gentilmente, mettendomi in mano il pendente - Quando Yoshi ti ha trovata la stavi stringendo talmente forte che il metallo ti aveva tagliato la mano... Abbiamo dedotto che dovessi tenerci molto... -
Mi guardai la mano e notai con non poco imbarazzo che effettivamente c'erano varie bende insanguinate anche lì - Ho fatto proprio un casino... - mormorai a nessuno in particolare
- Comunque, come ti chiami? - fece Yoshi capendo di aver toccato un argomento delicato.
- Haiiro -
Aggrottò le sopracciglia - Perchè avrebbero dovuto chiamarti come un colore? E uno triste come il grigio? -
- Se lo sapessi te lo direi - feci con un'alzatina di spalle - In ogni caso, vi ringrazio per la vostra ospitalità, ma devo andarmene il prima possibile... Vedete... -
Le ore successive le passai spiegando come ero arrivata lì.

- Muoviti idiota, stiamo perdendo tempo -
- Grr... Giuro che un giorno o l'altro ti sacrifico Kakuzu... - ringhiò Hidan togliendosi il picchetto dal petto in un gesto di stizza e puntandolo contro il partner che se ne stava seduto su una roccia vicina a sfogliare il suo libro delle taglie.
- Tch... Muoviti cretino, mi stai facendo perdere denaro ogni secondo che te ne stai fermo a terra. - poi in un sussurro aggiunse - Almeno lei lo faceva muovere -
- Oi! Hai detto qualcosa? -
Kakuzu lo guardò con uno sguardo che avrebbe potuto far raggelare persino il sole e l'albino si tirò in piedi, rimettendosi al passo del compagno.
- Ancora non capisco come mai ti porti dietro quel pezzo di stoffa Hidan -
- ... - il Jashinista rimase zitto, lanciando un'occhiata al pezzo di stoffa rossa che, legato alla sua falce, ondeggiava nel venticello pomeridiano - Non sono cazzi tuoi, vecchiaccio -
- Tra due settimane arriveremo al villaggio della nuvola... -
- Hn -

Una settimana dopo ero in piedi, più o meno, e con addosso molte meno bende.
Stando a quanto mi avevano detto Kima e Yoshi, i miei assalitori si erano anche divertiti tutto sommato.
Pareva che mi avessero quasi rotto una gamba, trapassato un po' di volte a fil di spada e, infine, mi avevano buttato giù dal pendio che stavo percorrendo, procurandomi un bel trauma cranico.
Quello era il primo giorno da praticamente un mese che mi alzavo.
Ignorai metodicamente i lamenti delle mie articolazioni e riuscii ad uscire dalla stanza dove avevo passato la mia convalescenza.
Hidan e Kakuzu dovevano aver cominciato la missione per catturare il nibi... Dovevo raggiungerli prima che partissero per catturare il Kyuubi... Non potevano farcela da soli, per quanto forti potessero essere...
Spiegai le mie intenzioni una sera a cena.
- Non se ne parla - dichiarò Yoshi - Sei ancora troppo debole -
- La sottoscritta " troppo debole " potrebbe farti vedere le stelle anche subito, sai? -
- Scommetto che sono un ninja migliore di quanto tu non potresti mai essere  -
- Ragazzi, smettetela subito. Haiiro è ancora troppo debole e poi prima di farla combattere voglio insegnarle a utilizzare il Reiko correttamente -
Mi bloccai - Vuoi dire che sai come posso toglierlo? --
- No. So come migliorarlo -
Boccheggiai per qualche secondo - Migliorarlo? -
- Avrai sicuramente sentito del terzo stadio, no? - chiese affondando il suo cucchiaio nella zuppa che aveva preparato - Io posso insegnarti come apprenderlo. -
- Ma credevo che fosse una cosa proibita, che la gente che ci aveva provato fosse morta... -
- Sai quante cose dicono i capi villaggio per paura? - ribattè Kima posando il cucchiaio e guardandomi intensamente - E poi... Non vedo come l'essere contro le regole cambi qualcosa... Conosco quella fantasia - fece cenno verso la cappa - E non porta nulla di buono. -
- E allora... - non mi fece finire la frase, completamente indifferente a Yoshi che ci guardava con la faccia di uno che non ci capisce assolutamente niente
- Lo faccio per la memoria di mia sorella - la sua espressione si fece seria - Nulla di più -
Chi era lei per giudicare?!
- Non accetterò che nessuno parli male delle persone che mi hanno salvato la vita. - dissi con tono gelido e la vidi arretrare di qualche centimetro - Non li conosci e non sai niente di me... Zia - dissi calcando sul nome.
Lei, inaspettatamente, sorrise - Pare che tu abbia trovato qualcuno che si prenda cura di te allora... Potrebbe essere questo misterioso Hidan di cui hai parlato tanto? -
Combattei disperatamente il rossore che minacciava di comparirmi in faccia e rimasi zitta.
Passarono altri cinque giorni prima che Kima mi ritenesse in grado di sopportare il suo allenamento e per qualche ora mi pentii amaramente di aver avuto così tanta fretta ma poi, alla memoria dei miei compagni di squadra mi ritrovavo a lottare con rinnovato vigore.
Dopotutto, pensavo quando non ce la facevo più, Hidan può farsi staccare la testa un numero limitato di volte prima che cominci ad attaccare a sua volta... E kakuzu non si farebbe troppi problemi a farlo a pezzi e lasciarlo in giro per tutte e cinque le nazioni...
Non era un allenamento stancante a livello fisico, ma a livello mentale era terribile.
Ci volle un'altra settimana prima che arrivassero i cambiamenti e altri tre giorni prima che fossi in grado di andarmene.
- Grazie di tutto - sorrisi, prima che Kima mi ficcasse in mano un bastone, facendomi l'occhiolino
- La tua gamba non è ancora completamente guarita... E poi potresti sempre usarlo per tenere buono il tuo Hidan -
- Il bastone non servirebbe a niente - risi - E grazie anche per i vestiti, Kima-
- Non ti preoccupare, non servono più ad una signora come me e poi ti conviene evitare di sventolare quella cappa ai quattro venti... Almeno per ora - fece una pausa - E poi, per quanto riguarda quello...  Nei prossimi giorni i tuoi occhi cambieranno, non spaventarti poichè è perfettamente normale... Detto questo, buona fortuna e ti auguro di trovare i tuoi amici presto. -

- Ma che cazzo...? - guardai con occhi sgranati la scalinata lunga e ripida che mi si parava davanti e poi la mia gamba ancora semi-rotta - Qualcuno lassù mi deve odiare... -
Diciamo che avevo messo tre giorni a ritornare nella terra del fuoco da Iwa, che era il punto di riferimento più vicino a dove mi trovavo prima.
E per una volta la fortuna era anche stata dalla mia parte, visto come ero incappata proprio nei tizi che dovevo uccidere... E di loro non era rimasto poi molto.
Chiamasi vendetta.
Sta di fatto che avevo giusto sfidato le leggi della fisica facendo quei tempi quando ci avrei dovuto mettere minimo cinque giorni e la mia gamba ne aveva risentito, quindi eccomi qui, ad arrancare su per una scala alla velocità di una lumaca vecchia e decrepita.
Quando arrivai in cima non ebbi nemmeno il tempo di esultare che delle porte mastodontiche divelte catturarono la mia attenzione.
- Se il tipo dell'ufficio delle taglie mi ha dato informazioni corrette si stavano dirigendo qui per prendere Chiriku... Quindi devono essere andati all'ufficio lungo la strada per Konoha... -
Notai giusto allora dei monaci che stavano ripulendo il cortile dalle macerie... Seriamente, facevano prima a ricostruire il tempio da un'altra parte visto quello che ne era rimasto...
Mi avvicinai a loro - Scusate... Potrei sapere che cosa è capitato? -
Si fermarono per pochi secondi, dicendomi proprio quello che volevo sentirmi dire - Akatsuki, sono venuti ieri -
Mi inchinai in segno di rispetto e ricominciai a scendere la scalinata.
Arrivai a metà prima di mettere il piede in fallo e scendere molto più velocemente... E dolorosamente.

Quando arrivai all'ufficio di scambio, quello stesso giorno, non mi reggevo più in piedi.
- Devo almeno sapere se sono sulla strada giusta - dissi per farmi forza mentre arrancavo nei bagni, troppo stanca perfino per tapparmi il naso e, poggiando la mano sopra il passaggio segreto, entrai nell'obitorio.
- Salve... Cosa posso fare per lei? - chiese Zangei voltandosi e quasi soffocandosi - Ha-Haiiro?! - urlò sorpreso - Ma il signor Kakuzu mi ha detto che eri morta! -
- Nah, solo gravemente ferita e impossibilitata a muovermi per un bel po' - sorrisi debolmente - Sono passati di qui recentemente? -
- Sì, giusto poche ore fa... Dopo che se ne sono andati comunque c'è stato un gran fracasso qui fuori... Probabilmente hanno incontrato qualche gruppo di ninja -
Questo spiegava le macerie che ricoprivano buona parte della strada, insieme con una bella buca nel terreno.
- Stavano andando alla Foglia -
Annuii velocemente e, dopo averlo salutato e ringraziato corsi fuori dall'ufficio, respirando a pieni polmoni l'aria pulita.
Ancora poco e ci avrei probabilmente rimesso le penne sul serio.
Come sei morta?
Per la puzza.
No, non suonava per niente bene...
In più, il fatto che tutta l'Akatsuki pensasse che fossi morta non aiutava, strano ma vero.
Alzai lo sguardo e uno scintillio catturò la mia attenzione.
Il rosario di Hidan.
Di nuovo?!
Seriamente, pensai osservando la catenina spezzata, il ragazzo deve prestare più attenzione alla sua testa.
Mi avviai nel bosco in cerca di tracce.

- Non ci posso credere! Sono svaniti nel nulla! - urlai in preda alla frustrazione più totale, appoggiandomi a peso morto sul bastone - Jashin, come cazzo fanno due uomini cresciuti a sparire così?! E perchè diavolo sto parlando da sola?! -
Considerai seriamente l'ipotesi di mettermi a prendere a testate un albero, ma poi la mia gamba decise di ricordarmi gentilmente che non dovevo più camminare per la giornata.
E per gentilmente intendo dire che cedette e mi ritrovai a fare un incontro ravvicinato con la terra... In una pozzanghera.
Quando mi tirai su per poco non mi venne un infarto seduta stante - Non ci posso credere - mormorai, passandomi una mano sul volto
D'accordo zia i cambiamenti, ma così mi sembrava un po' eccessivo...
Sospirai.
Be, almeno adesso non avrei ammazzato la gente a gratis...
Mi avvolsi nel mantello che mi era stato dato, provvisto di cappuccio per nascondere il volto e mi sdraiai in un punto più o meno asciutto.
Doveva pure mettersi a piovere...
Mi accorsi che ero effettivamente stanca solamente quando la mia testa toccò terra e mi ritrovai addormentata nell'arco di due secondi.
___________________________________________
Salve gente!
Sono riuscita a postare due capitoli in due giorni ragazzi, strano ma vero!
Vabbè, spero che vi sia piaciuto il capitolo!
Ecco un'immagine di Haiiro dopo la " trasformazione " dato che a me le descrizioni non vengono per niente bene preferisco che vediate con i vostri occhi...
Ehehehe...
Haiiro:
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Poi un'immagine per Mary Tanaka!!
Spero solo che sia venuta decentemente... eheh!:
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