Cap 1. "Just a Dream"

“Dice una leggenda che se non riesci a dormire la notte è perché sei sveglio nel sogno di qualcun altro...

Io credo che se una persona entra nei tuoi sogni durante le tue notti è entrata già nei tuoi giorni a tua insaputa"

(Massimo Bisotti, La luna blu)

Mi trovavo ad un ballo e ,ad un tratto, una figura misteriosa alle mie spalle mi chiedeva l’onore di danzare con lui.
Mi voltai leggermente per vedere di chi si trattava,ma non era chi mi aspettavo,non era Tyler,il ragazzo di cui ero innamorata,il mio fidanzato,l’uomo della mia vita.
Ma era lui….

Klaus

Era perfetto …con il suo smoking scuro,quel papillon allacciato in maniera impeccabile.Non mi diede nemmeno il tempo di rispondergli, ma mi trascinò con lui in una danza travolgente.
Mi faceva volteggiare sulla pista,circondandomi la vita con la sua presa stretta.Potevo sentire la sua mano stringermi e attirarmi a sé.
“Che cosa ci fai qui?”chiesi sorpresa e scossa di vedermelo intorno.
“Qui dove?” fece l’indifferente.
Lo odiavo quando faceva così.
“A Mystic Falls…non te ne eri andato?”gli chiesi quasi arrabbiata ,sorprendendo anche me stessa per il mio tono acido.
“Si,infatti…sono a New Orleans,oramai!”mi rispose semplicemente,come se fosse una cosa talmente ovvia.
“E allora,perché adesso sei qui che balli con me,come se nulla fosse?Che stai architettando Klaus?”lo ammonii come a rimproverarlo,convinta che fosse tornato per mettere in atto uno dei suoi piani spietati.
“Io non sono qui…”rispose ancora lui ,con una semplicità disarmante.
“Guarda,se questo è un tuo nuovo modo per flirtare con me,non attacca…dimmi perché sei venuto a cercarmi?Che cosa vuoi da me?”gli chiesi quasi intimorita.
“Sei tu che sei venuta a cercarmi…sei tu che mi hai portato qui da te…”rispose vago in un sussurro,avvicinandosi pericolosamente con le sue labbra alle mie.
“Qui dove?”risposi di soprassalto,come scossa d’improvviso da uno stato di torpore.
E nel voltarmi,mi stavo effettivamente rendendo conto che non riuscivo a capire dove ci trovavamo…tutto era sfocato intorno a noi…le altre persone,il freddo marmo della pista da ballo sul quale ci muoviamo a ritmo di danza.

Solo una cosa mi appariva limpida e chiara: i suoi occhi che guardavano i miei in profondità,come se volesse leggermi dentro.
Può un uomo riuscire a guardarti in maniera tanto profonda,da riuscire quasi a farti male?
Mi sentivo come violata,come esposta.
Sapevo che, se avesse continuato a guardarmi così ,avrei dovuto stare attenta a quello che provavo persino nel mio profondo inconscio ,perché quel maledetto quando mi guardava capiva sempre tutto di me,anche troppo …e questo mi faceva sentire scoperta,senza difese.
Poi, la stanza iniziò a vorticare,non capivo bene come e perché.
L’ ultima cosa che vidi fu il suo sguardo fisso su di me.Ma non eravamo più in piedi al centro di una sala da ballo,come mi sembrava.Eravamo distesi su di un letto.O meglio,io ero distesa in un letto.
E,anche se non potevo più vederlo, potevo sentire la sua mano che mi sfiorava la guancia e che, delicatamente, mi spostava una ciocca di capelli dalla fronte.
Lo sentivo sospirare,come se stesse soffrendo per qualcosa.Non potevo vederlo,ma sapevo che era lui.Ne ero certa.
Ne avvertivo il profumo così intenso,quel profumo inconfondibile che nelle ultime notti avevo sempre creduto di sentire…ma non poteva essere possibile, perché lui non era lì con me,ma a New Orleans.

Poi ad un tratto sentii una leggera brezza accarezzarmi il volto,avverti un brivido di freddo.
Lentamente aprii gli occhi e vidi subito la finestra della mia camera aperta,con le tende che ancora svolazzavano,come se fosse stata aperta di colpo,come se qualcuno se ne fosse appena andato da lì.
Ma che stavo dicendo?Stavo diventando davvero paranoica.
Si era trattato soltanto di un sogno,l’ennesimo in cui lo immaginavo al mio fianco.
Perché continuavo a pensare a quell’ibrido insopportabile,se ormai avevo riavuto indietro Tyler e stavo con lui,avevamo sconfitto Silas,e stavo per andare al College?
Si, quest’estate era volata.Tre mesi erano, ormai ,passati dalla cerimonia del diploma.Ed io avevo trascorso delle vacanze fantastiche con Tyler,con Elena,con Jeremy e ,persino con Damon.
Bonny era in vacanza da una lontana zia,ma presto sarebbe tornata da noi.
Stefan aveva intrapreso un’ avventura da solo e non aveva voluto dirmi dove si era diretto ,ma era sulla via del ritorno anche lui ,ormai.
Matt era partito con Rebekah ed ancora non avevo ben capito cosa ci trovasse in lei,ma ero felice per lui.Perchè sapevo che lui lo era.Mi aveva mandato vari messaggi e svariate foto di loro due in giro per il mondo e,ammetto che,un po’,lo invidiavo.
Lei l’aveva portato a vedere il mondo,una cosa che avrei sempre voluto fare anche io.
C’era stato un tempo in cui qualcuno sarebbe stato disposto a portarmi dovunque io volessi.Avrei solo dovuto chiedere o bussare alla sua porta.Qualcuno che mi aveva detto mi avrebbe aspettata per sempre.Ma io non glielo avevo permesso,non gli avevo mai concesso niente.
Comunque ,mi detestavo perché avrei dovuto dormire sogni tranquilli e non fare degli incubi ricorrenti in cui c’era sempre Klaus.
Lui era andato via,mi aveva detto che potevo stare con Tyler…e così era stato.Ty era ritornato da me,ma da quando l’aveva fatto niente era più come prima.Credevo che rivederlo mi avrebbe suscitato sensazioni meravigliose,che mi avrebbe fatta sentire al settimo cielo.
Ma la verità era che,da quando Ty era tornato,mi ero sempre sentita come se mi mancasse qualcosa.Come se non mi sentissi completa.
A volte mi sentivo vuota ed incompresa e non potevo parlarne con nessuno,avevo paura di essere giudicata.
Volevo bene a Tyler ,inoltre e non volevo soffrisse per qualche mia stupida incertezza.
E poi continuare a sognare Klaus,non aiutava affatto…perché mai doveva avere interesse a tornare tutte le notti solo per accarezzarmi nel sonno?Sarebbe stato da patetici o da persone innamorate ed io sapevo bene che,anche se mi aveva detto che mi avrebbe aspettato per sempre,in fondo non poteva essere vero.
Lui era sempre Niklaus Mikealson ,dopotutto.
Poteva una persona come lui essere capace di amare davvero?
Ma il problema maggiore era se potevo io provare davvero qualcosa per uno come lui?