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Autore: Violetta_    29/07/2013    1 recensioni
FF ispirata alla favola "Il re porco".
Sette paia di scarpe ho consumato,
sette fiasche di lacrime ho colmato,
sette mazze e sette anni di dolore
per ritrovare l ’unico mio amore.
E' una piccola rivisitazione abbastanza fedele alla trama originale, vi sono solo degli adattamenti e ovviamente il mio stile.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hinata Hyuuga, Matsuri, Sabaku no Gaara , Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Sasori/Deidara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Le favole della buona notte'
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Anche se un po' intimidita dal posto e dalle sconosciute canterine, la ragazza si avvicinò a loro.
I suoi modo gentili piacquero molto alle donne, tanto che fece amicizia con gran parte di loro e fu invitata a stendere il bucato insieme a loro.

Arrivata sulla collina la ragazza girò la chiave della piccola marionetta e da lì ne uscirono dei bellissimi tessuti, erano talmente belli e così ben fatti che molte delle ragazze andarono a chiamare la loro padrona, la regina Hinata.

Sembrava una dolce fanciulla, dai capelli color blu intenso e due occhi chiarissimi. Si muoveva con grazia ma con fare timido.
A vederla Matsuri si tranquillizzò, sembrava un tipo molto quieto.

<< Salve fanciulla, sei tu la proprietaria di questi splendidi tessuti? >>
<< Si maestà >>
<< E saresti disposta a venderli? >>
<< Naturalmente, ma... forse dovreste farle vedere anche al vostro sposo... >> là buttò lì la ragazza, che francamente non sapeva che inventarsi per entrare a palazzo.

La regina si avvicinò ad una delle ancelle.

<< Care, andate pure a riposare, tanto i tessuti ci impiegheranno un po' ad asciugarsi >>
<< Si maestà >>

Rimaste sole quello che sembrava un timido e tenero angelo la fissò dritto negli occhi.

<< Sentimi bene, cara, qui sono io che decido, e IO voglio questi tessuti. Il parere del re non conta >>

Un angelo dalla lingua di vipera.

<< Quanto vuoi allora? >>

Matsuri capì il tipo: la regina doveva farsi amare dagli abitanti ergo non poteva mostrarsi dura e acida, e se il suo sposo era veramente Gaara, di sicuro doveva aver represso molto il suo lato ispido.
Le venne un'idea estremamente azzardata, e prego che funzionasse.

<< Passare una notte col vostro sposo >>

Le scappò un urletto.

<< Come? >>
<< Non voglio denaro, ma voglio passare una notte con vostro sposo >>

Le guance erano incandescenti per la vergogna, ma cercò di rimanere impassibile.
Gli occhi della regina tendevano pericolosamente al viola, ma da quei tessuti sarebbero venute fuori delle splendide vesti.
La vanità superò ogni tabù.

<< Ah, vi contentate di poco! Chi vi ha insegnato a essere cosi sfrontata?… Ma la vostra roba mi piace e la voglio: venite pure alla reggia questa sera e sarete soddisfatta >>

Quella sera la regina volle preparare da sola la cena per lo sposo: usò numerose spezie e vi nascose una dose tale di sonnifero da stendere un cammello.
Il re mangiò con gusto.

<< Pensavo che il cibo speziato non ti piacesse >>
<< Oh m.. ma l'ho fatto per te.. t..tesoro >>

Subito dopo cena il re andò a dormire, quel sonnifero era molto potente e fece effetto quasi subito.
Hinata si accertò che il re stesse dormendo, poi andò a chiamare quella sfacciata ragazza.

<< Passa una piacevole serata >> disse con un risolino.

Matsuri non l'ascoltò nemmeno.

 

*
 

Una volta entrata nella stanza la ragazza si avvicinò timidamente a letto, scoprì con delicatezza il lenzuolo dal volto del ragazzo e lo riconobbe: bello, quella pelle candida, quei capelli color fuoco...

Gli accarezzò il viso e subito dopo cominciò a scuoterlo.

<< Gaara >>

Nulla.

<< Gaara sono io >>

Ancora nulla.

Lo baciò, lo abbracciò. Tentò in tutti i modi, alla fine esasperata recitò una poesia che l'aveva aiutata a tenere duro durante il viaggio.

 

<< Sette paia di scarpe ho consumato,
sette fiasche di lacrime ho colmato,
sette mazze e sett'anni di dolore
per ritrovare l'unico mio amore >>

 

Ancora nulla, riprese ad accarezzarlo, e in preda allo sconforto si mise a piangere.

<< Svegliati, il giorno sta arrivando... ti prego >>

La notte passò tra le lacrime e la disperazione, poi venne l'alba e con essa anche la regina.

<< Divertita? >> disse con un risolino << Ora vattene >> soffiò questa vota acida.

Matsuri uscì dal palazzo, disperata e triste, non sapendo dove andare vagò per il regno.
Era davvero stupendo, pieno di colori, e gli abitanti sembravano felici.
Ripensò al suo regno, a suo padre, al re... chissà come stavano tutti, chissà se gli abitanti erano ancora felici anche da lei.

Nel pomeriggio imboccò una via dove si stava svolgendo il mercato, c'erano molti oggetti e molta gente.A quella vista le venne in mente la marionetta di Sasori, senza rifletterci molto le staccò la testa e subito apparvero: scarpe, borse, cinte in gran quantità, v'erano anche dei cappelli e degli splendidi mantelli color porpora.

In mezzo a tanta meraviglia la gente cominciò ad accalcarsi e a fare a gara per acquistare almeno un oggetto.
Ovviamente la regina appena venne a sapere di uno stand dove si vendevano oggetti meravigliosi, si levò il vestito che la sarta stava confezionando con uno di quei meravigliosi tessuti e si fiondò giù al mercato.

<< Mia signora che succede? >> disse la sarta.

Quella reazione così villana non era normale per la dolce e timida regina Hinata.

<< Oh mi dispiace, non... a..accadrà più >>

 

*

 

Una volta arrivata al mercato rimase paralizzata dalla bellezza di quegli oggetti, poi il suo leggiadro sorriso si contorse in una smorfia quando vide la ragazza.

Fece un grosso respiro poi andò a parlarle, con aria elegante e dolce.

<< E' vostra tutta questa meraviglia? >>

Matsuri si stupì di saper fingere altrettanto bene.

<< Si mia signora >>
<< Mi piacerebbe acquistarli tutti >>
<< Perfetto, sa già cosa voglio in cambio >> disse lei dolce, in modo da non insospettire gli abitanti, ma decisa quanto basta per far capire alla regina che non avrebbe ceduto.

La regina non poteva permettersi di uscire allo scoperto, e a denti stretti, fu costretta ad accettare, pur di avere quelle meraviglie.

Anche quella sera volle preparare lei la cena al marito, in modo da assicurarsi la sua fedeltà tramite il sonno.

<< Maestà siede davvero premurosa col sovrano >> disse la cuoca.
<< Oh g...grazie Ayame >>

Appena le pietanze furono cotte la regina le fece portare in tavola.

<< Ancora piccante? >>
<< T...ti dispiace tesoro? >>
<< No, è solo... strano... >>

Anche questa volta il re prese sonno subito, e andò a coricarsi.
Hinata fece entrare la ragazza subito dopo. I loro scambi di sguardi erano molto più eloquenti di qualsiasi parola.

Matsuri non aspettò un secondo, andò a sedersi accanto a lui, lo baciò e lo chiamò invano.
Allora riprese a recitare la sua poesia:

 

<< Sette paia di scarpe ho consumato,
sette fiasche di lacrime ho colmato,
sette mazze e settant’anni di dolore
per ritrovare il mio unico grande amore >>

 

E mentre parlava piangeva e piangeva disperata.
Si alzò e si affacciò alla finestra per riprendere fiato, poi ritornò da lui, gli si sdraiò accanto e lo abbracciò.

<< Perché non mi rispondi? Tutto quello che avevi detto, io ho fatto. Dimmi di fare ancora e farò, ma dimmi qualcosa perché l’alba s’avvicina e le stelle se ne vanno, e arriva il canto del gallo e con quello la regina … >>

Si asciugò le lacrime guardandolo.

<< Rispondimi... anche solo per dirmi che è finita, ma non lasciarmi così... >>

Lo baciò a lungo, le labbra le diventarono gonfie e rosse, ma non riuscì a svegliarlo.

 

 

Salve a tutti.
Spero che la ff vi piaccia, la favola che ho utilizzato non è molto conosciuta ma a me piace tantissimo.
In questo capitolo fa la sua comparsa Hinata, ma invece di utilizzare l'ic ho deciso di riproporre l'Hinata di una mia ff precedente: “Maledetta stupida”.
L'ho fatto come dedica a tutti i lettori che hanno apprezzato e recensito quella ff, se c'è qualcuno di questi fra voi che state leggendo un grazie di cuore e un bacione.
Grazie anche a tutti coloro che stanno leggendo questa ff.
Un saluto e a presto.

Violetta_

   
 
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