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Autore: arya13    29/07/2013    1 recensioni
Allora il cavaliere si chinò, prese tra le mani un mucchio di sabbia e cominciò a studiarlo. I granelli erano di dimensioni infinitesimali, ma emanavano una lucentezza impressionante, come se brillassero di luce propria. Li espose sotto i raggi del sole e rimase colpito da quanto il colore blu notte dei granelli risplendesse, come se essi un tempo fossero stati tante pietre preziose ora frantumate.
Poi Eragon ebbe si accorse di alcuni dettagli che gli erano tremendamente familiari.
> disse > e si bloccò di colpo riflettendo sulle implicazioni del suo paragone.
Angela fu la prima a confermare i suoi dubbi
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Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela, Arya, Eragon, Murtagh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Navigavano ormai da più di dieci ore ed Eragon cominciò a chiedersi dove la corrente del fiume li avrebbe condotti. Si era guardato intorno e fino a quel momento non aveva scorto altro che pianure sconfinate, in cui, qua e lá erano disseminate chiazze di fitta boscaglia e all'orizzonte profili di montagne con i picchi candidi che risplendevano alla luce del sole morente. Eragon si trovava a prua, gli occhi fissi davanti a lui, immobile cercando con tutte le sue forze di concentrarsi sulla missione che lo attendeva: fondare una nuova stirpe di cavalieri con le uova di drago e l'aiuto degli Eldunarì trovati all'interno della rocca di Kuthian, ma sebbene i suoi sforzi, non riusciva a togliersi dalla mente l'unica persona che avesse mai amato e che al contempo lo aveva fatto soffrire così tanto, Arya. Ovunque guardasse continuava a vedere i suoi occhi e un brivido gli percorreva la schiena. Mentre era assorto nei propri pensieri sentì un assordante tonfo alle sue spalle, che fece barcollare l'imbarcazione, si girò di scatto, le mani decise stringevano l'impugnatura di Brisingr. Quello che vide fu una nuvola di fumo rosa proprio davanti a lui. Il suo sconcerto aumentò quando questa si dissolse rivelando una massa di riccioli bruni e il corpo minuto e fradicio di una donna che si agitava per rialzarsi da terra e di fianco a lei un bambino coi denti aguzzi come piccole spade, che rivelavano un sorriso felino fin troppo riconoscibile. Angela e Solembum si trovavano a pochi metri da Eragon. L'erborista aveva un' espressione stralunata e si guardava intorno, come se stesse cercando di capire dove si trovasse, Eragon dal canto suo non riusciva a credere come avesse fatto a materializzarsi lì all'improvviso e soprattutto il perchè. "Angela, Solembum? Che cosa ci fate qui? E come avete fatto a.." "..Sì, lo so il colore rosa è una genialata! Tutto merito delle radiflucche. Caspita, pensavo che ormai foste giá arrivati, ecco perchè il mio atterraggio è stato così complicato, è un miracolo che non sia finita direttamente in acqua! Solembum non la sopporta." "Sì.. Ma.. Perchè siete qui?" Nonostante si sforzasse di mantenere un comportamento serio, soprattutto in presenza degli elfi che si erano radunati lì non appena avevano sentito quel rumore assordante e non sembravano aver gradito la sorpresina dell'erborista, Eragon non poteva fare a meno di ridere, Angela riusciva sempre a stupirlo. "Oh, semplicemente mi sono accorta che non potevo lasciarti solo e poi adoro le avventure, così ho deciso di affiancarti nella tua missione, non ti dispiace, vero?" "No, ma.. Che cose sono le radiflucche?" Chiese Eragon che non aveva mai sentito un nome del genere, anche se non si stupì: era tipico di Angela avere a che fare con oggetti stravaganti e mai usati da anima viva. "Delle radici molto rare che si trovano di rado in Alagaesia e lo so per certo perchè le sto cercando praticamente da tutta la vita, bisogna fare salti mortali per riuscire a trovarle, ma di recente sono riuscita a sottrarle a una persona con cui avevo un conto in sospeso. L'ho sfidato a una gara di indovinelli ed è stato piuttosto semplice, nonostante sia di un intelletto strepitoso, ora ha perso un po' il lume della ragione e non è stato difficile incastrarlo, anche se a dire il vero un po' mi è dispiaciuto" "Ah, e chi era costui?" disse Eragon incuriosito "Fu il mio maestro un tempo, anche tu l'hai conosciuto Eragon, si chiama Tenga" Eragon rimase per un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto, cercando di ricordarsi dove avesse sentito quel nome e poi, come un lampo, il ricordo piombò nel marasma dei suoi pensieri, riscuotendolo. "L'uomo della risposta!" Esclamò il ragazzo "Esatto e quando l'ho visto non l'aveva ancora trovata" disse l'erborista "Diceva che ognuno doveva cercare la risposta alla domanda che sceglieva, che molti non conoscevano la domanda, mentre altri la conoscevano, ma temevano la risposta, all'epoca pensai che fosse pazzo.. Ora forse non lo giudicherei tanto in fretta.." "Tempo fa era un uomo brillante, diciamo che pensare così tanto gli ha spappolato il cervello" disse Angela con una punta di disprezzo nella voce. Eragon rimase immobile per qualche minuto pensando che forse l'uomo non aveva tutti i torti, tutti sono in cerca di risposte ogni giorno, magari inconsapevolmente, ma ognuno si pone sempre delle domande a cui cerca di darsi delle risposte, da quelle più banali a quelle più complesse. Forse la risposta che Tenga cerca è più profonda e complessa di quanto osiamo immaginare, magari lui è solo più avanti di tutti gli altri, che, fermi alla loro quotidianità, non riescono a comprenderlo. La gente abuserà sempre del lusso di giudicare e lo farà superficialmente senza capire che non esiste normalità e pazzia, ma solo diverse mentalità. Eragon si riscosse dalle sue riflessioni e lanciò un' occhiata agli altri elfi che scrutavano l'erborista con un misto di stupore e interesse. Blödgharm parlò per primo:"Salute a te venerabile, non ci aspettavamo di vederti" "Atra esternì ono thelduin Blödgharm, spero di non avervi disturbato, ma quando ho preso la decisione di seguire Eragon eravate giá partiti" rispose Angela con una voce squillante e allegra in contrasto con quella pacata dell'elfo. "Assolutamente no, siete i benvenuti" " Ti ringrazio allora!" L'entusiasmo dell'erborista sembrava alle stelle in quel momento, mentre Solembum, che aveva ripreso le sembianze di un gatto, si leccava una zampa con evidente indifferenza, come se trovarsi lì o in un altro luogo sarebbe stato perfettamente uguale. Gli elfi tornarono alle proprie occupazioni e Angela si rivolse solo ad Eragon: "A dirla tutta non mi piaceva l'idea di lasciarti da solo con Blödgharm e la sua scorta di elfi, sono estremamente noiosi e non hanno senso dell'umorismo" Il cavalierie rise di gusto, ineffetti doveva concordare con la maga, gli elfi adoravano starsene per conto loro, era difficile che ti facessero partecipe dei loro pensieri e delle loro attività. "Sì, ma me la sto cavando, non sono di molte parole nemmeno io in questi giorni" Stava per aggiungere altro, ma poi cambiò idea e aspetto che fosse Angela a parlare. "Lo so che vuoi chiedermi se ho avuto l'occasione di parlare con Arya" Doveva aspettarselo, Angela sapeva sempre cosa lo turbava, anche se non era difficile da intuire "Okay, allora ne hai avuto l'occasione?" "Sì, l'ho incontrata poco prima di raggiungerti" " E cosa ti ha detto?" la voce tremante dall'emozione. "Le ho detto che ti avrei accompagnato, poi le ho chiesto se dovevo riferirti qualcosa da parte sua e lei ha risposto che era dispiaciuta per come ti ha trattato, non voleva risultare così distaccata, ma è la sua natura e non può farci nulla" Eragon abbassò gli occhi, al pensiero della voce di Arya che gli diceva addio aveva l'amaro in bocca, Angela se ne accorse, ma aspettò che fosse lui a parlare. " Le persone possono cambiare. Io l'ho fatto. Molte volte. La sua è una scusa e basta. Lo so che la differenza di etá è importante, ma si può superare, se si tratta solo di quello." "Ricordi quando ti predissi il futuro a Teirm? Quando ancora non sapevo cos'eri e cosa saresti diventato?" "Certo, non potrei mai dimenticarlo" "Ti devo dire la veritá, in un certo senso sapevo già che quella donna, indicata dalle ossa di drago, si trattava di Arya" Eragon si riscosse dal torpore dei suoi pensieri " Cosa? Lo sapevi? E come?" "Perchè le ossa non indicavano un'umana, ma un'elfa, quindi dato che doveva essere di stirpe nobile pensai subito a lei" "Perchè non me l'hai detto?" "Non ero completamente sicura, non volevo darti informazioni che poi si sarebbero rivelate false, quindi stetti sul vago" "Capisco.. Tanto ora non ha più importanza, ora so che questa storia non andrà a buon fine perchè lei ha cento anni, mentre io sono solo un adolescente." "Dai non crucciarti cavaliere, la vita è troppo imprevedibile perchè tu lo faccia, cerca di ottenere quello che vuoi, ma non farti prendere dalla paura o dallo sconforto perchè la verità è che noi non decidiamo proprio nulla, arriviamo fino a un certo punto" Eragon riflettè per qualche secondo sulle parole di Angela e rimase colpito dalla sua saggezza. Noi non decidiamo proprio nulla. Quanto è vero, si disse. "Ancora non mi hai detto come hai fatto a materializzarti qui sulla nave. Insomma l'incantesimo necessario a trasportare il proprio corpo per una così lunga distanza richiederebbe un'enorme quantitá di energia, per non parlare poi di quella che si dovrebbe utilizzare per individuare l'esattezza del luogo, contando che qui siamo su imbarcazione in mezzo a un fiume largo almeno due leghe" "Sì, devo ammettere che è stato più difficile del previsto, ma non ho usato la magia, almeno, non direttamente. Si chiama pozione teletrasportante, è molto complicato e rischioso prepararne una e gli ingredienti spesso si trovano in luoghi molto difficili da raggiungere, ma lo sforzo vale quello che riesce a fare. La parte più difficile però viene dopo: una volta preparata la pozione, bisogna pronunciare, nell'antica lingua ovviamente, il luogo dove si vuole essere trasportati e, benchè non sia strettamente necessario, è consigliabilissimo pensare al luogo se lo si ha giá visto, poi bisogna solo saltare dentro la pozione e io gioco è fatto. Devi solo pregare di aver preparato una pozione impeccabile o potresti ritrovarti in fondo agli abissi oppure nella tana di qualche terribile creatura." "Saltare dentro la pozione? Tu ci sei saltata dentro? Quanta ne hai fatta?" "È necessario che riempa le dimensioni di una tinozza, così che tu possa entrarci senza problemi e ci vogliono come minimo 2 mesi per preparane una. Comunque potresti arrivare a prepararla e aver buttato via tutto il tuo tempo, per la mancanza anche di un solo ingrediente e dato che si deve seguire una procedura e una sequenzialitá ben precisa, se la si sbaglia bisogna ricominciare tutto dal principio, ecco perchè avevo un disperato bisogno delle radiflucche." "Aspetta, quindi tu la stavi preparando giá da 2 mesi? Come facevi a sapere che ti sarebbe servita?" "Non lo sapevo! Ma era da tempo che volevo cimentarmi in quest'impresa, poi quando ho saputo da Arya dove più o meno ti trovavi ho deciso di tentare la sua potenza, ci è voluto un bel po' di coraggio. Non l'ho detto a nessuno per paura che la voce giungesse a orecchie indiscrete e qualcuno avrebbe cercato di sabotarmi o rubare i miei preziosi ingredienti, pensa che per prendere delle rocce sono dovuta arrivare fino in cima ai monti Beor e ti assicuro, non è stata una passeggiata" Eragon rimase di stucco: che lui sapesse nessuno era mai riuscito a scalare i monti Beor, poi arrivare in vetta era praticamente impossibile! Erano dei veri e propri giganti della natura. "Tu sei arrivata in cima ai monti Beor solo per un pugno di rocce?" disse sempre più incredulo "Per tua informazione nn si tratta solo di un pugn di rocce! Sono delle rocce speciali che si trovano solo lassù ed era fondamentale che io scalassi quella dannatissima montagna!" "Ma nessuno.. Insomma è impossibile, anche Saphira dubito che riuscirebbe a vincere temperature così rigide! Mi vuoi dire come ci sei riuscita?" "Basta solo essere pazienti e.. poco freddolosi, poi per il resto la tua nemica peggiore è la noia, non c'è anima viva lassù!" Eragon la fissò con l'espressione di chi ha appena visto uno spettro per qualche secondo, poi, con un sorrisetto che gli deformò di poco le guance, decise di lasciar perdere, l'indovina rimaneva per lui un mistero e sospettava che sarebbe stato sempre così. "Dov’è Saphira?" chiese Angela Ineffetti Eragon non vedeva la dragonessa da più di due ore e la comparsa improvvista di Angela lo aveva completamente distolto dall'accorgersi della sua prolungata assenza. "Non ne ho idea, ora la cerco" "Fai pure, vado un attimo a parlare con Blödgharm. Devo riferigli alcune cose da parte di Arya." "Okay, a dopo" Angela si allontanò saltellando come se fosse particolarmente felice, Solembum, che per tutto il tempo era rimasto in silezio, gli rivolse un'occhiata divertita e si dileguò balzando via. Eragon provò a contattare Saphira e scoprì che non era molto distante dalla nave. -Saphira dove sei? -sto arrivando, sono stata impegnata con un branco di antilopi che non ne volevano sapere di farsi catturare, ma non avevano ancora avuto a che fare con un drago! - Lo immagino.. Non ci crederai, Angela e Solembum sono qui! E le raccontò per filo e per segno della sua conversazione con l'erborista. -Se è veramente riuscita a scalare i monti Beor, allora è davvero formidabile, ma in fondo l'abbiamo sempre saputo che Angela non è come tutti gli altri. È particolare. -Nemmeno tu ci sei mai riuscita, precisò Eragon con una punta di sarcasmo -Non dire sciocchezze. Io non ci ho mai provato, ce la potrei fare benissimo! -Sì non ho dubbi, disse divertito. -Lo vedremo! Eragon rise e si rimise a scrutare il paesaggio in attesa del ritorno della dragonessa. * * *
  
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