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Autore: lacla32    29/07/2013    3 recensioni
Vengo svegliata dal telefono che squilla, mi tiro a sedere, guardo l’ora sono le 4.25.
“Lisbon” dico con voce assonnata.
“Heilà!!” sento dall’altro capo, riconosco la voce del mio interlocutore.
“Che diavolo vuoi Jane? Sono le 4.25 del mattino!” dico abbastanza irritata.
“Credo di aver trovato un cadavere, o meglio lui ha trovato me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
“ Allora le ho detto , cosa?? Quella è la sua auto? Per quanto è brutta le lascio la multa” e mima il gesto di fare la multa
“Ahaha o mio dio Sam” sto ridendo da quasi un ora, Bosco è un eccellente intrattenitore
“Scusate signori per il dolce?” dice il cameriere dopo essersi avvicinato al nostro tavolo
“Niente grazie, mi porti pure il conto” dice Bosco rivolto a lui “Non ti preoccupare” dice guardandomi “conosco un posto dove fanno delle crepes deliziose” e mi strizza l’occhio
“ok”
Nonostante Sam, non riesco a non pensare a Jane, forse ho davvero esagerato, insomma l’ho letteralmente dato in pasto a delle viziate e pazze donne ricche.
“Teresa?” mi chiama Sam
“si?” dico guardandomi
“Andiamo?” mi chiede
“o si scusa” dico alzandomi
 
Siamo seduti su una panchina del parco, mi sento fuori luogo, ho come la sensazione che dovrei essere in un altro posto, in un posto con Jane , sussurra una vocina nella mia mente
“Sai Teresa, sono contento di essere riuscito ad uscire con te” dice Bosco fissando un punto indefinito
“Siamo amici, dovremmo farlo più spesso” dico sorridendo
“Mi aspettavo di veder sbucare Jane da un momento all’altro” confessa
“Ahaha Jane? O nono lui è piuttosto occupato” dico sorridendo sotto i baffi
“Lo hai sistemato per le feste?” mi chiede incuriosito alzandosi
“una specie” dico imitandolo
“Ti riaccompagno a casa,  è quasi mezzanotte” dice avviandosi alla macchina
“Ora che ci penso” dico quando siamo quasi a casa “perché tu e Jane vi siete picchiati l’altro giorno?” concludo mentre la macchina si ferma
Bosco scende e mi apre la portiera “Ci sono tanti motivi…” risponde vago
“Sam Bosco questa non me la bevo” dico ridendo
“Chiedilo a lui” dice prima di risalire in macchina “Buona notte Teresa” dice andandosene
 
Oddio sono stanca morta, apro la porta di casa lancio le chiavi nel piattino sul tavolo e mi butto sul divano
“signori e signore, questa sera abbiamo un ospite speciale, per gentile concessione del CBI l’agente Teresa Lisbon!” sento dire
Mi viene quasi un colpo, mi alzo di scatto
“chi vincerà l’asta potrà cenare con la signorina Lisbon e chissà divertirsi anche nel dopo cena” la voce viene dalla cucina, mi tolgo i tacchi e vado verso la cucina
“Il prezzo base d’asta è di 100 dollari…che l’asta abbia inizio” dice la voce dal salotto
“Jane che diavolo stai facendo!” strillo
“io offro 200” urla
“Jane piantala” cerco di trovarlo ma non ci riesco, quell’idiota ha staccato la corrente
“ io offro 400” urla di nuovo
“Jane sveglierai i vicini” dico
“ io offro 800” continua
“Jane stai contrattando da solo, te ne rendi conto?” chiedo vagando per la casa
“io offro 1000 dollari” questa volta corro in bagno, sono sicura che fosse qui, poi sento i passi sulle scale
“io offro 1500 dollari” strilla
Mi butto giù dalle scale “Sta volta ti prendo!” dico con calma
“ io offro 2000 dollari…ultima offerta…2000 e uno 2000 e due…2000 e 3...”
“So che sei qui” dico spuntando il cucina, non c’è nessuno
“Aggiudicata” sussurra una voce al mio orecchio
“AAAA” sto strillando quando una mano mi tappa la bocca “vuoi svegliare tutto il vicinato?” mi rimprovera
“Patrick Jane!” dico voltandomi
“Teresa Lisbon” dice lui
“ Non è il momento di scherzare! Ti sei introdotto, ancora, in casa mia!” dico puntandogli un dito contro
“non è un gesto molto carino” dico incrociando le braccia
“Ah si? Perché vendermi all’asta come un vaso ti sembra carino?” chiede incrociando anche lui le braccia
“In ufficio l’hanno chiamata la vendetta delle vendette” dico sorridendo “Rigsby voleva pagarmi pure la benzina”
“Quindi eravate tutti d’accordo?” mi chiede alzando un sopracciglio
“Caro Jane, ti fidi troppo” dico andando a raccattare i tacchi per portarli di sopra
“Dove vai?” mi chiede
“A dormire, non so sai magari domani devo andare a lavorare” dico
“o nono tu non vai a dormire” mi dice venendomi incontro
“Cosa?” chiedo
“Non ricordi? Ti ho appena vinta ad un’ asta” dice passandomi una mano intorno alla vita
“Stai scherzando vero?” dico con una risatina
“No” dice dandomi un bacio lieve sulle labbra
Ok stop. Che sta succedendo?
“Jane” cerco di dire ma non mi escono suoni
“shhh” dice mettendomi un dito sul labbro e baciandomi di nuovo
 
 
Luce, c’è troppa luce, cerco di aprire gli occhi ho un mal di testa allucinante.
Di colpo tutti i ricordi affiorano, io, Jane e il letto. Mi alzo di colpo, Jane è sdraiato sul fianco che mi fissa
“Ci siamo svegliate finalmente” mi dice sorridendo
“che diavolo” dico guardandomi attorno
“Ahah lo ammetto sono stato troppo bravo l’altra notte, so che sei scioccata ma ti riprenderai” dice tutto trionfante
Io mi lascio cadere sul letto, avremo dormito 2/3…aspetta ma che ore sono
“Sono le 9,30” dice Jane alzandosi e raccattando, alcuni dei vestiti nella stanza
“L-l-le 9.30?” chiedo
“si siamo in ritardo” dice senza il minimo segno di preoccupazione
Mi alzo fiondandomi in bagno, ma vengo intercettata dalle braccia di Jane che mi afferrano e mi stringono
“Jane è tardi” dico divincolandomi
Ma lui incurante mi da un bacio, che io ricambio, insomma è pur sempre il mio consulente super sexy no?
“Vai “ dice lasciandomi
 
Arriviamo al CBI alle 10.
Praticamente è come sbandierare quello che abbiamo fatto. Ottimo
“Capo” dice Van Pelt vedendomi arrivare di corsa “ eravamo tutti preoccupati, pensavamo di venire a controllare a casa tua”
Grazie a Dio non lo hanno fatto “emm…sta notte sono stata male” dico cercando di essere il più convincente possibile
“dov’è Jane” chiede Cho
“Eccomi” dice salutandoci allegramente
“Sei in ritardo” dico cercando di non ridere
“la macchina mi ha lasciato a piedi” dice facendo spallucce
Mentalmente lo ringrazio per aver trovato una scusa plausibile
“Capo, vuoi andare tu o andiamo noi in ospedale?” mi chiede
“emm.. nono io e Jane andiamo subito”
 
“credo che dovremmo parlare…” mi dice Jane mentre sto avviando la macchina
“Di cosa?” chiedo
“be di sta notte” dice, subito divento rossa e incominciano a rivedere le immagini
“si giusto, però ora non mi sembra il momento” dico
“ok sta sera da te, io porto il gelato” dice tutto contento
 
 
“Salve Rosa, come si sente?” chiedo sedendomi
“Meglio, i punti tirano un po’” sussurra
“se non le dispiace vorrei riprendere dalla chiacchierata di ieri” dico sorridendo
“certo” annuisce “Come le stavo dicendo ho visto Marta col coltello e ho cercato di scappare ma come vede” dice indicando le ferite “ non ci sono riuscita”
“Ma lei è viva” dice Jane alle mie spalle
“si” dice sorridendo
“come ha fatto a scappare?” incalza Jane
“Ho corso” dice lei
“ma se ha appena affermato che era troppo stanca” ripete
“stavo per morire!” dice alzando la voce Rosa
“ok calmiamoci tutti” dico guardando Jane
“Abbiamo trovato una carta, il Matto, nelle sue tasche” dico
“Oddio mi avrebbe uccisa” sussurra inorridita
“e una mappa” continuo
“Ah si, quella ce la diede Marta l’anno scorso, ci sono segnate l’ubicazione della sua casa e altri punti strategici nel caso in cui ci fossimo persi…ho usato quella per salvarmi” sussurra
“La lascio riposare” dico alzandomi
“Per favore, trovatela” dice Rosa mentre esco dalla stanza
“Certo” la rassicuro
Percorriamo il corridoio e arriviamo al parcheggio, mi fermo e mi metto davanti a Jane
“Quella povera ragazza è stata accoltellata 2 volte, ha perso, solo dio sa, quanti kilometri e tu la tratti come una sospettata” dico arrabbiata
“Non mi convince” dice semplicemente Jane
“Jane, ascolta non abbiamo prove contro di lei” cerco di ragionare
“Lo so” mi dice  “ Torniamo al CBI mi è venuta un’idea” dice guardandomi e poi schioccandomi un bacio veloce, sono imbambolata a fissare il punto dove 2 secondi prima c’era lui
“Ehi Lisbon?” mi richiama alla realtà
“Stavo controllando le gomme” dico salendo in macchina, sono rossa come un pomodoro
“si certo” dice sorridendo
 
 
“Lisbon, è possibile avere i manoscritti del concorso?” mi chiede Jane chiudendo la porta del mio ufficio
“Posso provare a chiedere? Perché?” chiedo alzando la cornetta del telefono
“vorrei leggerli e un'altra cosa la sorella di Marta è in città dovremmo parlarle” dice sedendosi
“La sorella di Marta?” chiedo
“Jane, che diavolo hai fatto ancora?” chiedo esasperata
“nulla e grazie” dice uscendo veloce dal mio ufficio
 
 
“tieni” dico lanciandogli uno scatolone con tutti i manoscritti
“La delicatezza non è di certo la tua dote migliore” dice aprendo la scatola “ mi sono permesso di invitare la sorella di Marta a prendere un thè spero non ti dispiaccia” dice tirando fuori i fascicoletti
“Capo, una certa Loraine Red vuole parlare con Jane” dice Rigsby dietro di me
“ oh eccola, puntualissima” dice Jane tirandosi su e andandole incontro
 
“Che è successo a mia sorella?” è visibilmente distrutta, gli occhi sono gonfi e rossi
“Ha cercato di uccidere una sua amica e pensiamo abbia ucciso altre 3 persone” dico
“Oddio! No non può essere” esclama piangendo
“Avrei qualche domanda, Loraine” dice Jane porgendole una tazza di thè
“Marta amava la montagna?” chiede
“ oh si, lei e papà era innamorati della nostra casetta  nei boschi. Appena potevano prendevano la macchina e ci andavano” disse sorridendo “ Io non ho mai condiviso questa passione, soprattutto dopo la morte di papà” dice asciugandosi una lacrima
“Come è morto?” chiede Jane
“Un incidente nei boschi, infatti Marta da quel giorno non ha più messo piede nella casetta”
“Da quanto ci risulta l’anno scorso è andata coi suoi amici” dico
“Si l’ho convinta io stessa, ma dopo quella volta mi ha riportato le chiavi dicendo che potevo anche vendere quella casa” dice cercando nella borsa “eccole” e mette un mazzo di chiavi sul tavolo “Anche se lei non poteva più amare quella casa non ho potuto venderla, papà ci teneva molto”
“Quindi sua sorella non poteva essere andata alla casetta nel bosco” dico
“le chiavi le avevo io, ma non è detto che non avesse una copia, lei e papà ne avevano un mazzo a testa…quello di papà non lo hanno mai trovato” dice bevendo un sorso di thè
“Grazie per il suo tempo, appena sapremo qualcosa le faremo sapere” dico alzandomi
“Grazie a voi, vi prego trovatela, non può essere stata lei, non ne sarebbe stata capace” dice Loraine alzandosi e stringendoci la mano
 
 
“Facciamo il punto della situazione” dico guardando gli altri “la sorella dice che Marta non voleva più andare alla casa nei boschi, mentre Rosa e lei ci sono andate” qualcosa non mi quadra
“Una delle due mente” dice Van Pelt
“Jane, potresti, almeno una volta, ascoltarci?” chiedo girandomi verso di lui
“Sapete, Hartur ha vinto quel concorso” dice girandosi verso di noi “ma questo libro fa veramente schifo” dice storcendo la bocca
“Noi stiamo cercando un assassino e tu leggi?” chiedo sbalordita
“Cerco prove cara Lisbon”
“No tu stai perdendo tempo, ecco cosa stai facendo!” dico alzandomi infuriata
“Suvvia calmati, dovresti dormire un po’ visto che sta notte non hai chiuso occhio” dice strizzando l’occhiolino
Ok ora lo uccido, seduta stante, corro in ufficio e apro il cassetto TOC TOC
“hei Lisbon” mi saluta Bosco “che fai?” mi chiede vedendomi intenta a caricare la pistola “Uccido Jane” dico
“Ahaha se vuoi ti do la mia che è già carica” dice chiudendosi la porta alle spalle
“Uff” dico appoggiando la pistola sulla scrivania “hai bisogno?” chiedo
“ecco” mi da un plico di fogli “questi sono tuoi”
“cosa sono?” prendendoli in mano
“Non lo so, la scientifica li ha dati a me, ma ha sbagliato ufficio” dice indicando il  mio nome sull’etichetta
“oh grazie”
“ti andrebbe di prendere un caffè?” mi chiede
Guardo l’ora sono solo le 15 perché no?
“certo prendo la giacca e arrivo” dico mentre apre la porta dell’ufficio e Jane si fionda dentro e vendendo dritto verso di me
“No mamma Lisbon non va da nessuna parte” dice facendo la voce di un bambino e mettendosi davanti a me come uno scudo
“Jane non mi sembra il caso di fare scenate” dico mentre sento montare l’istinto omicida
“No!” strilla, noto che tutti si girano a guardare
“Ma piantala!” dico tirandogli un calcio negli stinchi “ andiamo Sam” dico uscendo dall’ufficio
“Lisbon!! Non mi lasciare!! Dopo una nottata come la nostra! Se fossi incinta? Mi lasci cosi?” si mette a urlare Jane sulla porta del mio ufficio, grazie a Dio le porte dell’ascensore si sono chiuse evitando a mezzo CBI di vedere la mia faccia
“Non ti offendere Teresa, ma credo che Jane faccia uso di sostanze stupefacenti “ mi dice Sam un po’ preoccupate
“ Lo penso anche io” dico scuotendo la testa
 
Appena rientro vedo che Cho, Rigsby e Van Pelt alzano la testa e mi fissano “Be che avete?” chiedo
“Nulla” rispondo tutti insieme, ma vedo qualche sorrisetto spuntare qua e là
“Stavo pensando, che forse dovremmo andare a vedere la casetta nei boschi, da quanto ho capito nessuno ci è stato perché l’aggressione è avvenuta più in là” dico
“Veramente capo, gli uomini della forestale sono passati di li durante le ricerche di Marta ma non hanno trovato nulla” dice Cho
“umm…voglio darci un’occhiata lo stesso” dico “domani mattina ci andremo, ora mi sembra troppo tardi” dico guardando l’ora “Ma dov’è Jane?” chiedo guardandomi in giro
“Non lo so…era qui fino a 2 minuti fa” dice Rigsby e automaticamente tira fuori il portafoglio per controllare che ci sia tutto
“forza rintracciate il suo telefono” dico ai ragazzi
“Non ce ne sarà bisogno” sento la sua voce “tenete” e mette sulla scrivania di Cho  una cassa di fragole
“Sono per voi” dice guardandomi, credo sia un suo contorto modo di chiedere scusa
“grazie” dico prendendo uno dei cestini e andando in ufficio
“Dovremmo parlare ancora con il direttore del concorso” dice Jane seguendomi
“perché?” chiedo addentando una fragola
“Non è possibile che abbia vinto un premio questo coso” dice indicando il racconto di Hartur
“ Magari non capisci il contenuto e per te è assurdo” dico strappando il manoscritto a Jane
Do una scorsa alle pagine, leggo la prima pagina... mi alzo prendo il telefono
“Salve sono il detective Lisbon potrebbe passare al CBI  domani? Ah si grazie” dico riagganciando
 
 
“Lisbon”
“Minelli” dico
“nel mio ufficio” dice
Entro “capo questa volta Jane ha fatto tutto da solo” dico
Mi guarda incuriosito “che ha fatto?”
“non siamo qui per Jane?” chiedo
“No” dice
“Ah meglio…che vuole sapere?”
“quando avete intenzione di chiudere il caso?” mi chiede sedendosi
“Fino a che non troveremo Marta Red” dico “non ho intenzione di archiviare nulla, voglio essere sicura, Jane non lo è”
“Capisco, fate veloce ok?”
“certo capo”
 
 
“Sai cucinare molto bene!” dico prendendo ancora dello spezzatino
“Grazie” mi risponde Jane sorridendo
“Vuoi del vino?” chiedo alzandomi e aprendo il frigorifero
“Si grazie” dice porgendomi il bicchiere
Dopo cena ci sediamo sul divano, stiamo bevendo la seconda bottiglia di vino, io sono leggermente brilla e credo anche Jane
“Allora” incomincia “esattamente cosa siamo?” chiede
“Bo, con te non so mai cosa sono” dico
“ ieri sera ci siamo divertiti”  dice fissando la bottiglia
“ lo dici a lei o a me?” dico indicando la bottiglia
“credo a te” dice guardandomi
“Non abbiamo ancora preso il John il rosso” dico
“Lo so” mi risponde
“Se vuoi buttarti in una relazione, lo si può fare” dico “ ma a delle regole ben precise”
“Tipo?” mi chiede
“Be evitare di sbandierare a tutto l’ufficio quello che facciamo” dico, sicuramente noterà la sottolineatura su tutto
“Mi da fastidio vederti con Bosco, tutto qua” dice facendo spallucce
“Jane è un collega, tutto qui” dico in tono sincero
“Lo so” dice avvicinandosi pericolosamente a me “Ma non mi piace quando qualcuno guarda la mia donna” poi appoggia le labbra sulle mie e il bacio diventa sempre più intenso. Lentamente mi slaccia uno a uno i bottoni della camicetta, io faccio lo stesso con lui.
“secondo me domani ci alzeremo ancora tardi...” dice prendendomi in braccio e continuando a baciarmi, piano piano sale le scale, lasciamo una scia di vestiti lungo il nostro percorso. Arrivati in camera mi appoggia sul letto e si mette sopra di me.
Decide di incominciare a baciarmi il collo per poi scendere fino all’ombelico strappandomi dei piccoli gemiti, piano mi sfila i pantaloni gettandoli sul pavimento vicino ai suoi per poi proseguire nella sua dolce e lenta tortura. Ammetto che a volte ho immaginato come potesse essere fare l’amore con Jane, ma non potevo certo immaginare che fosse cosi intenso. Un sogno mai espresso ma diventato realtà.
 
 
Angolino privato...
Ciao belli/e eccomi con un nuovo capitolo, ringrazio tutti per le recensioni… vi adoro <3
Passiamo ai fatti, ho fatto una sudata per scrivere l’ultima scena! Dover cercare le parole giuste è un’impresa inumana… alla fine ho deciso di far finire le peripezie dei nostri protagonisti e farli finire insieme, anche se mi dispiace per Bosco : (
Grazie per aver letto… se volete scrivere qualcosa fate pure è tutto ben accetto…alla prossima
  
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