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Autore: Commy    30/07/2013    3 recensioni
"Derek mi aveva intimato di non seguire il branco quando sarebbero andati a cercare il rifugio degli Alpha da poco arrivati a Beacon.
Gli ho dato ascolto?
Ovviamente no, non lo facevo mai.
Avrei dovuto?
Probabilmente sì, ma se l'avessi fatto adesso non sarebbe cambiato nulla, sarei ancora lo sfigato che aiuta il branco perché riesce solo a cacciarsi nei guai e non riesce a trovarsi degli amici normali."
E' così che la storia di Stiles comincia. Forse avrebbe dovuto dare ascolto al suo Alpha perché da lì in poi vi sarà una successione di eventi, piacevoli e non (più non), che cambieranno quel ragazzino logorroico che tutti amiamo.
Se volete saperne di più avventuratevi nella prima ff su Teen Wolf di questa nevrotica, pervertita e strana ragazza che è la sottoscritta.
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Family

 

 

Ultima ora: Chimica.

 

Era l'ultima ora ed ero in ritardo.

 

Com'era possibile? Facile: ero andato in bagno e mi avevano chiuso dentro. Fortunatamente, dopo qualche minuto di disperate richieste d'aiuto, la bidella mi aveva sentito e mi aveva aperto.

 

In classe Harris mi fece notare per l'ennesima volta che mi odia dal primo giorno, quando per sbaglio gli ho graffiato l'auto con la bici, e che se fosse per lui sarei stato in Alaska.

 

Ovviamente non ascoltai minimamente, né il discorso né la lezione in sé.

 

L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a come sarebbero stati gli allenamenti con Muso, a cosa avremmo fatto, cosa mi avrebbe spiegato ma, soprattutto, come sarei stato una volta capace di controllare tutti i miei poteri.

 

Sarei stato come lui? Forse no.

Sarei stato meglio di lui? Ancora più improbabile.

Sarei riuscito a fronteggiare il sourwolf senza soccombere? Magari.

 

Diciamo che non ero sicuro di niente. Sapevo solo che mi sarei allenato con un ragazzo che mi stava sempre più simpatico e che avrei dovuto tornare dagli Alpha la sera stessa.

 

Perso nei miei pensieri non sentii la campanella, sì non la sentii anche se avevo il super-udito, non giudicatemi, e solo un richiamo del professore mi fece riprendere.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Una volta davanti al mio armadietto presi alcuni libri per il giorno dopo e posai quelli che non mi sarebbero serviti, finché Scott non arrivò insieme agli altri Beta.

 

-Stiles ci dai un passaggio?- Chiese implorante il mio migliore amico.

 

“Possibile che la sua memoria sia peggiore della sua perspicacia? Oh mio dio dimmi di no!”

 

-Scotty... Non ti ricordi quello che ti ho detto ieri?-

 

-No.- Rispose secco lui.

 

-Davvero? Cioè, davvero? Okay... Per prima cosa: sono venuto a piedi oggi. Seconda cosa: ti avevo detto che oggi mi sarei allenato con-

 

-CUCCIOLOTTI!- Urlò Muso appena girato l'angolo del corridoio.

 

“Appunto.”

 

-Ciao Muso!- Trillò Erica divertita.

 

-Erica giusto? Piacere, di nuovo. Voi dovreste essere Isaac, Boyd e Scott.- Disse sorridendo amichevole.

 

Poi si rivolse a me.

 

-Dobbiamo andare Genim. Posso chiamarti così?- Mi chiese circondandomi la vita con un braccio.

 

Non so come feci, ma percepii chiaramente che quel gesto non nascondeva malizia, era come se mio cugino mi abbracciasse...

 

No, no.

 

Ma sapevo che non ci stava provando, come forse voleva far credere, era un suo comportamento naturale. Era estroverso e lo faceva notare anche con i gesti come questo: lui non si vergognava e tu non ne avevi bisogno, semplice.

 

Forse gli altri però non lo capirono e ci guardarono esterrefatti, tranne Erica che stava trattenendo un risolino.

 

Il silenzio fu interrotto dal maggiore:

 

-Quindi posso rubarvelo? Prima iniziamo prima posso riportarvelo. Ah, dire al vostro Alpha che stanotte gli devo parlare.-

 

-Perché stanotte?- Chiese Boyd sospettoso.

 

-Perché ho una vita: fino a sera starò con Stiles e dopo devo far la spesa. Vivo con Deaton ma quell'uomo ha sempre il frigo vuoto!- Finì ridendo.

 

-Ah, quindi è per questo -indicando la mano dell'altro druido sul mio fianco- che non puoi darci un passaggio.-

 

Sbuffai.

 

Va bene, non gli avevo detto di Derek ma con Muso non stava succedendo niente. Forse non lo capivano.

 

-Scott sarei comunque a piedi, scusa.-

 

-Passaggio? Alla villa Hale? Se volete ve lo do io, così ne approfitto per informare direttamente Derek.-

 

-Ma non siamo in troppi?-

 

-Ho una Kia Carens, in 6 ci stiamo.-

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Arrivati davanti alla villa scendemmo tutti.

 

Prima di entrare Isaac si girò verso Muso:

 

-Come mai se viaggi da solo hai un'auto così tanti posti?-

 

-Ho più roba di quello che sembra.-

 

Ed un po' stranito dalla risposta il biondino rientrò.

 

-Aspettami qui vado da Derek e poi andiamo.- Mi disse il ricciolo ed io rimasi solo.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Arrivammo nello spiazzo del giorno prima, quello della cura.

 

Eravamo arrivati lì correndo e il fatto di non aver neanche un goccia di sudore, o il fiatone, era sempre più sorprendente.

 

-Oggi ci concentreremo solo sulla tua parte druidica. Può non sembrare ma è molto più difficile da gestire rispetto a quella mannara.- E detto questo si sedette davanti a me.

 

Io feci lo stesso.

 

-Ora dobbiamo capire a quale elemento sei più legato. Ognuno di noi ha una personalità diversa che va più d'accordo con un elemento specifico. Una volta scoperto ci alleneremo su quello che, per te, sarà più facile da plasmare degli altri.- Spiegò tranquillamente.

 

-Il tuo qual'è?-

 

-Il fuoco. Solo chi ha questo elemento può ricreare una fiamma dal nulla, per gli altri c'è bisogno che il fuoco sia già presente per manipolarlo.-

 

-Wooho! Che fico! Okay iniziamo voglio sapere il mio!-

 

Muso preparò davanti a me due ciotole, una contenente dell'acqua l'altra del terriccio, una candela che accese subito ed una piuma.

 

Mi fece chiudere gli occhi e concentrare.

 

-Ora dovrai visualizzare ciò che ti dirò. Tu rimani sempre ad occhi chiusi e focalizzati sulla mia voce. Iniziamo con l'aria. Questo elemento è simbolo di libertà Genim, ora visualizza una brezza estiva e concentrati su questa.-

 

Cercai di visualizzare.

 

Niente.

 

Mi concentrai maggiormente.

 

Ancora niente.

 

Infine capii che con visualizzare, magari Muso intendeva percepire.

 

Così inizia ad immaginare la mia pelle rinfrescata da un venticello leggero e delicato, dal retrogusto salmastro.

 

Riuscii a concentrarmi così tanto che percepii davvero una brezza leggera.

 

-Bravo Genim. Ora passa al fuoco, immagina che la fiamma di questa candela si muova. Comandala.-

 

Alla prima fase detta dal moro capii che non mi ero immaginato nulla, ero riuscito a generare la brezza da solo. Per un attimo rimasi scioccato ma il richiamo di Muso mi fece ritornare alla realtà.

 

Così, sempre ad occhi chiusi, visualizzai la candela nella mia mente. Sentii il calore di essa aumentare come se ora, al posto di una piccola candelina, ci fosse un focolare. La fiammella nella mia mente però era sempre la stessa e concentrandomi la immaginai mentre roteava. Devo ammettere che mi divertivo un sacco ed iniziai a farla ruotare sempre più velocemente, in direzioni diverse ogni volta.

 

-Genim calmati o ti bruci i pantaloni.-

 

Quella frase fu una nuova conferma. Potevo capire che la mia immaginazione mi permettesse di percepire cose così reali, ma ogni qualvolta arrivava la sua voce capivo che non stava succedendo tutto solo nella mia testa. Riuscivo a comandare gli elementi, sì non ero un granché, ma era stupendo!

 

-Ora visualizza una pioggerella leggera in tutta la Riserva.-

 

Ricominciai il processo: iniziai ad immaginarmi delle nuvole che coprivano il sole autunnale per qualche secondo, stazionavano e poi, una goccia alla volta, la pioggia iniziava a scendere.

 

“Non ci credo.” Pensai quando sentii una gocciolina sulla mano, poi una sulla testa, proprio come me l'ero visualizzato in mente.

 

A quel punto ero decisamente sconcertato.

 

-Basta Genim.-

 

Ed a quell'ordine ripensai al sole, non troppo caldo, che illuminava la Riserva qualche minuto prima.

 

La pioggia si fermò.

 

Con la terra riuscii ad immaginare solo dei fiori che crescevano intorno a me ed a Muso.

 

Una volta che i fiori visualizzati mi piacquero mi fermai.

 

Il “test” era finito ma non avevo il coraggio di riaprire gli occhi e vedere che magari avevo fallito.

 

-Genim apri gli occhi, so qual'è il tuo elemento.-

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

-Mi dai dei compiti da fare a casa? Davvero?- Gli chiesi basito, mentre raccoglievamo le nostre cose e lasciavamo lo spiazzo erboso.

 

-Mi spiace ma mi ha chiamato un amico: un ragazzo che ho aiutato qualche mese fa. Si trova qui in California e se parto oggi, domani potremo passarlo insieme. Ah, è meglio se i “compiti” li fai a casa Hale, non credo che tu abbia detto qualcosa a tuo padre.-

 

Aveva ragione.

 

Annuii e, a quattro zampe, ci dirigemmo alla sua auto.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Eravamo davanti alla macchina quando vidi Muso fermarsi allarmato.

 

Annusava l'aria.

 

-Stiles sento odore di Alpha ma non è Derek... Cosa facciamo?-

 

Iniziai ad annusare l'aria a mia volta.

 

Erano i gemelli in compagnia di Renè.

 

Cosa ci facevano lì? Sarei andato da loro questa sera perché mi avevano seguito. Qui qualcosa non quadrava.

 

-Venite fuori.- Ringhiò Muso sfoderando gli artigli, mentre gli occhi si tingevano di verde.

 

-Stiles non si fa così: ci hai mentito.- Disse sghignazzante Ethan, uscendo allo scoperto insieme al fratello ed alla rossa.

 

-Avevi detto che non aveva niente di speciale ed invece è come te. Pensavamo fosse solo un druido.- Continuò Aidan.

 

-A Deucalion non piacciono i bugiardi ed ha capito che sei ritornato dalla loro parte, anche se inconsciamente. Quindi dobbiamo ucciderti.- Riferì Renè, avanzando per prima.

 

I due gemelli partirono all'attacco.

 

Si precipitarono verso Muso ed i dovetti scontrarmi con la rossa.

 

Agii d'istinto: mi trasformai ed iniziai a combattere.

 

Non ero ancora stato allenato seriamente ed i miei colpi non andavano mai a segno: se mi allungavo per lacerale la spalla, lei si scansava e mi colpiva il fianco.

 

Sentivo dai lamenti dei gemelli che Muso stava avendo la meglio su di loro ma io non ero così fortunato.

 

Mentre cercavo di sviare l'ennesimo colpo, che ricevetti in pieno petto, venni bloccato per le spalle. L'odore dell'aggressore lo conoscevo e, solo quando la rossa infilò i suoi artigli nel mio stomaco, venni buttato a terra dolorante. Sarah mi guardava dall'alto.

 

Intanto sentivo il sangue abbandonare il mio corpo e le energie farsi meno.

 

Svenni quando vidi le sagome dei miei amici che erano corsi in aiuto.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Mi risvegliai sull'erba.

 

Il dolore allo stomaco era scomparso e la vista era tornata nitida.

 

Quando mi alzai a sedere notai che tutti quelli del branco, compreso Peter, erano intorno a me e mi guardavano sollevati.

 

Peter come sempre era l'eccezione: lui mi guardava leggermente deluso ma soprattutto dubbioso.

 

Solo allora notai in lontananza Muso e Derek che parlavo.

 

Sapevo esattamente di cosa stavano parlando: di me, delle parole dette dagli Alpha e ciò che esse comportavano.

 

Quando mi alzai in piedi vidi Derek girarsi verso di me. In pochi secondi ci stavamo abbracciando.

 

Non lo credevo possibile.

 

Appena mi aveva visto si era catapultato verso di me. Aveva poggiato il volto nell'incavo del mio collo ed avevo distintamente sentito sfuggirgli una lacrima.

 

Quando ci staccammo non una parola uscì dalla sua bocca se non il solito “Idiota” e con questo mi diressi da Muso.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Eravamo nel salone di casa Hale ed io ero al centro dell'attenzione.

 

C'eravamo proprio tutti, perfino Deaton, e Muso mi aveva spinto a raccontare loro la verità a cui lui era arrivato.

 

Raccontai loro di tutto, da ciò che mi venne detto dopo il morso alle sensazioni che io avevo provato, non solo per l'accaduto ma anche verso Deucalion. Raccontai che stavo andando da lui durante la luna piena e che ogni sera facevo loro un resoconto. Infine spiegai perché mi avevano attaccato essendo dalla loro parte e spiegai che era stato il mio lupo a fare la scelta.

 

Senza nemmeno rendermene conto mi sfogai con loro. Spiegai che tutto ciò che provavo per loro, soprattutto per uno in particolare, mi aveva confuso e che mi aveva portato a mentire al mio Alpha.

 

-Tutto qui.- Aggiunsi alla fine del racconto.

 

Mi aspettavo di tutto: botte, insulti, omicidio, tutto tranne quello.

 

Mi coinvolsero in un abbraccio di gruppo e mi consolarono. Mi dissero che non era colpa mia, che i primi giorni da mannaro erano difficili e portavano a scelte sbagliate e che erano felici che alla fine avessi scelto loro.

 

Ormai eravamo una famiglia.

 

Stramba sì ma pur sempre un famiglia ed anche se Deaton, Muso e Derek non parteciparono all'abbraccio, sapevo che potevo contare su di loro.

 

Soprattutto sul mio sourwolf.


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(questa fan art mi ha ispirato il "risveglio" di Stiles... è anche il mio sfondo del desktop LOL)

HEEY! 

Yeeey ce l'ho fatta in una settimana yuhu!
Avrei postato stasera ma sono dovuta andare via quuuindi....
Non sono molto convinta del capitolo (lo scorso mi piaceva sicuramente di più) ma comunque serviva.
Ora sono aperti i sondaggi per l'elemento del nostro Genim! Secondo voi è più un tipo da fuoco, terra, aria o acqua?

Vi lascio subito e se recensite potete chiedermi uno spoiler (scherzo... o forse no?).
Grazie comunque a chi recensisce, mette la storia tra le seguite/preferite/da ricordare ed ai lettori silenziosi. Se volete farmi sapere cosa ne pensate io non disdegno una recensione e...

CIAU! <3

 

   
 
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