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Autore: mistressjane    30/07/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Hermione Granger fosse sempre la stessa persona, sempre la stessa Grifondoro, ma se fosse nata 28 anni prima? Esattamente lo stesso anno di Lily, James, Sirius e di Bellatrix Black? Ecco la mia versione dei fatti in questa fanfiction! Alcuni personaggi saranno un po' OOC. Attenzione femmslash!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Eccomi tornata! Mi scuso per il ritardo ma negli ultimi giorni ho avuto poco tempo per scrivere! Comunque ringrazio tantissimo chi ha recensito!

Se avete delle domande sulla storia siete liberi di chiedermele nelle recensioni!



Capitolo 5: Felix Felicis

Mi sembrava di essere fra le nuvole. Questa fu la prima impressione dopo che ebbi bevuto la Felix Felicis.

Sapevo bene il piano che avevo preparato, era memorizzato nella mia testa come una scaletta: Mantello dell’invisibilità, capanna di Hagrid, Bellatrix…

Tuttavia quando appoggiai la fiala vuota della pozione nel baule tutto ciò che avevo studiato nei minimi dettagli era cambiato.

Era come se una vocina in un angolo della mia testa mi dicesse cosa fare.

Stavo per andare da James per chiedergli di prestarmi il mantello quando all’improvviso avevo l’impressione che non sarebbe servito.

Sapevo che dovevo sbrigarmi se volevo intercettare Bellatrix mentre ritornava al castello, ma ancora questa voce mi diceva di aspettare.

Ero talmente indecisa che continuavo a passeggiare avanti e indietro davanti al camino, procurandomi un paio di strane occhiate da un gruppo di Grifondoro del terzo anno che stavano chiacchierando in sala comune.

Comunque dopo mezz’ora anche la voce si decise a lasciarmi andare e subito fui fuori dal castello, quasi sulla strada per la capanna di Hagrid.

Ormai vedevo il fumo del camino quando la sentii di nuovo.

Il lago nero, il lago nero…

No, non potevo perdere tempo ad ascoltare quella stupida voce. Era buio e Bellatrix sarebbe uscita da un momento all’altro.

Ma più io la ignoravo più la voce si faceva forte.

Devo andare al lago nero…

Dopo aver lanciato un ultimo sguardo incerto alla capanna di Hagrid mi decisi ad andare al lago nero.

Laggiù tutto era tranquillo e silenzioso, come al solito.

La luna, quasi piena, era l’unica fonte di luce e si rifletteva pallida sulla superficie dell’acqua.

Iniziai a camminare lungo la riva. Più andavo avanti più mi convincevo di aver sbagliato, non dovevo ascoltare la voce… insomma, chi sente le voci?

Quando ormai stavo per rinunciare scorsi in lontananza una figura. All’inizio era solo un’ombra, ma man mano che mi avvicinavo fui in grado di riconoscerla.

Era seduta a pochi passi dall’acqua, con le gambe strette al petto e la testa appoggiata sulle ginocchia. Stava guardando le piccole onde infrangersi sulla riva ed era immersa nei pensieri.

Non si accorse della mia presenza così decisi di fermarmi e osservarla per un po’.

Aveva i capelli raccolti in una coda e qualche ricciolo ribelle le era scivolato sul viso creando uno straordinario contrasto con la pelle chiarissima del viso.

Poco dopo decisi di avvicinarmi e farmi notare.

“Bellatrix…?”

Lei sussultò, probabilmente non si aspettava nessuno a quest’ora.

“G-Granger! Che ci fai qui?” chiese riprendendo subito la sua sicurezza.

“Ehm niente, stavo solo prendendo un po’ d’aria… vengo spesso qui” mentii.

“Siediti se vuoi” disse indicando l’erba accanto a lei.

Feci come mi aveva chiesto e nessuno di noi parlò per diversi minuti. Sapevo che la pozione non aveva un effetto infinito quindi dovevo sbrigarmi prima che scadesse.

“Bellatrix… ascolta so che non siamo grandissime amiche io e te, però posso anche vedere che c’è qualcosa che ti sta turbando”

Bellatrix girò la testa verso di me e riuscii chiaramente a vedere che aveva iniziato a piangere.

“Ehi” sussurrai avvicinandomi “Shhh… va tutto bene. Non c’è bisogno di piangere”

Le misi un braccio attorno alle spalle e la attirai verso di me, il suo profumo mi circondava e ancora una volta ebbi l’impressione di stare galleggiando in mezzo alle nuvole.

A quel punto non sapevo più ciò che stavo facendo, era come se la pozione mi stesse guidando, consigliandomi cosa dire e cosa fare.

“Vedrai che si sistemerà tutto…”

“No! Non si sistemerà proprio niente!” disse Bellatrix alzando la voce e spostandosi da me “Proprio niente! E tu stai solo peggiorando le cose!!”

“Io?”

“Si tu Granger! Tu perché sei una maledetta Mezzosangue!” urlò e più lacrime le rigarono il viso “Non poteva essere qualcun altro?!” chiese più a se stessa che a me “C’è pieno di famiglie rispettabili, ma no! Proprio una Mezzosangue…”

E in quel momento fui sicura. Hagrid parlava di me. Io, non un qualunque altro Nato Babbano. Bellatrix Black aveva dei sentimenti per me, ricambiava i miei.

Allora fui sicura, non era più l’effetto della pozione, adesso era il mio amore a farmi agire.

Mi avvicinai di nuovo a lei e le presi una mano.

Bellatrix mi guardava con gli occhi lucidi, non capendo quello che stavo per fare.

Avvicinai sempre di più il mio viso al suo e con l’altra mano le accarezzai una guancia. La sua pelle era morbidissima e a contatto con la mia era fredda.

Mi fermai per un istante e poi, radunando tutto il mio coraggio da Grifondoro, chiusi la distanza fra le nostre labbra.

All’inizio Bellatrix non si mosse ma subito dopo le sue labbra iniziarono a muoversi in contemporanea con le mie.

Stavo baciando Bellatrix Black! Ci stavamo baciando!

Capii che non ne avrei potuto più fare a meno, non so cosa avrei fatto se mi avesse rifiutato.

Con riluttanza lasciai che la mia lingua le accarezzasse leggermente le labbra per chiedere il permesso di entrare. Non si fece pregare molto e nell’istante in cui le nostre lingue si toccarono un brivido partì dal mio corpo e si scarico fra le mie gambe.

Un gemito lasciò la bocca di Bellatrix e pian piano la spinsi all’indietro così che si trovasse sdraiata sull’erba e io sopra di lei.

Più suoni lasciarono le nostre bocche ma ormai non importava più a nessuno, le sue mani erano nei miei capelli, attirandomi sempre più vicina, mentre le mie le stavano accarezzando il viso e il collo.

Quando ci separammo eravamo entrambe senza fiato.

“Hermione…” mi chiamò e notai l’uso del mio nome invece del mio cognome “Io… Questo…” indicò i nostri corpi ancora vicini “Questo non può funizionare…”

Dal suo tono si capiva che neanche lei credeva alle sue parole, così le misi un dito sulle labbra.

“Bellatrix, ascoltami, io sono innamorata di te” dissi rischiando il tutto per tutto “L’ho capito alla fine dell’estate e prova a negarlo se non ti senti nello stesso modo”

Bellatrix rimase ferma sotto di me e così ebbi l’ennesima conferma che ricambiava i miei sentimenti.

“Sono d’accordo che probabilmente questo è sbagliato, ma dimmi, si sentiva come se fosse sbagliato il bacio?” scosse la testa “Neanche per me”

“Ma Hermione, capisci che i miei genitori non approveranno mai la nostra relazione? Se dovessero venire a saperlo…”

Scossi la testa:

“Non c’è bisogno di dirglielo domani. Non c’è bisogno di dirlo a nessuno. Io posso aspettare”

“Io voglio stare con te Hermione. Non sai che tortura sono stati questi ultimi mesi… all’inizio dell’estate ero arrabbiata con me stessa, avevo appena scoperto di essermi innamorata di una Mezzosangue che oltretutto eri tu, poi mia sorella Andromeda è stata punita da mio padre perché aveva una corrispondenza con te e da quel momento il mio umore è sceso sottoterra perché ho realizzato che non c’erano possibilità”

“Bellatrix…”

Si alzò a sedere e mi prese una mano.

“Le cose continuavano a peggiorare. Più il tempo passava più mi convincevo che i miei sentimenti sarebbero andati via e più mi convincevo che sarebbero scomparsi, più si facevano forti. Sapevo che con il mio comportamento stavo facendo preoccupare Narcissa e Andromeda così decisi di allontanarmi anche da loro, ma nulla è cambiato. Una sera ho incontrato Hagrid e le cose sono andate un po’ meglio, lui mi capisce…”

Annuii ma decisi di non menzionarle la mia conversazione con Hagrid.

“Comunque” continuò “Adesso il passato non importa più, dobbiamo decidere cosa fare…”

Si girò verso il lago mentre pensava e io ne approfittai per studiarle il volto.

La sua espressione era più serena e, di conseguenza, era ancora più bella. Gli occhi neri erano ancora lucidi, ma non stava più piangendo. Più capelli erano sfuggiti all’elastico grazie alla posizione in cui eravamo state e guardandola un altro brivido si scaricò al centro del mio corpo. Le sue labbra erano ancora leggermente arrossate dal bacio che avevamo condiviso e contrastavano con la pelle resa ancora più pallida dalla luna.

Ancora non riuscivo a crederci, Bellatrix era cambiata così tanto nelle ultime settimane perché aveva dei sentimenti per me… In una parola? Wow!

“Bellatrix…” cercai di attirare la sua attenzione “A me non importa quanto sarà difficile, voglio stare con te. Se vuoi che rimanga un segreto per me va bene”

“Si, è meglio così… Degli altri ragazzi non mi importa, l’importante è che non lo vengano a sapere i miei genitori”

Finita l’ultima frase si avvicinò per darmi un leggero bacio, tuttavia non aveva molto di leggero perché appena le sue labbra toccarono le mie, il mio corpo fu pervaso da un grande calore.

Subito la sua lingua chiese il permesso per entrare fra le mie labbra e immediatamente le dischiusi. Questa volta fu lei a spingermi all’indietro e a cavalcare i miei fianchi.

Le sue mani si persero di nuovo nei miei capelli mentre io le accarezzavo la schiena, attirandola sempre più vicino.

“Mmm…Bellatrix…” riuscii a dire fra i baci.

“Che c’è?” chiese appoggiando la sua fronte contro la mia mentre riprendevamo il fiato.

“Penso che dovremmo rientrare…”

Bellatrix sospirò e si alzò. Io la seguii e insieme camminammo in silenzio verso il castello.

Le nostre braccia si sfioravano, le presi una mano con la mia e intrecciai le nostre dita.

“Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento…” sospirò Bellatrix stringendo forte la mia mano.

“Bastava chiedere” sorrisi pensando a quanto sarebbero state più semplici le cose.

“È già… Ma pensavo che fossi già occupata con Peter Minus”

Mi girai per guardarla negli occhi e vidi che stava sorridendo. Sorrisi anch’io.

“Certo…”

Arrivammo al castello e le lasciai la mano. Stavamo attraversando il salone d’ingresso quando sentimmo dei passi dietro di noi.

“Guai in arrivo…” sussurrai.

“Ehi voi due!” disse la voce di un uomo “Chi siete?”

Mentre si avvicinava riconobbi il professor Lumacorno e sospirai di sollievo perché sapevo che non ci avrebbe messo in punizione.

“Hermione Granger e Bellatrix Black” rispose Bellatrix dal mio fianco.

Il professore ci guardò e una strana espressione gli si dipinse sul viso. Beh, come biasimarlo? Tutti sapevano che i rapporti fra me e lei non erano buoni, almeno fino a due ore fa, quindi era ovvio che fosse sorpreso di vederci insieme.

“Oh bene. Dovevo proprio parlarvi!” esclamò illuminandosi “Sapete, settimana prossima ci sarà una delle mie cene e naturalmente vi aspetto entrambe! E, signorina Granger, chieda pure a Sirius Black, e ovviamente aspetto anche sua sorella Andromeda signorina Black…”

“Certo professore” risposi “Chiederò anche a Sirius”

“Bene, bene. Lei ci sarà vero?” chiese a Bellatrix.

“Si e penso che anche mia sorella verrà volentieri”

“Ottimo. Ora tornate subito ai vostri dormitori prima che qualcuno vi metta in punizione. Buonanotte” disse andandosene.

“Buonanotte professore” rispondemmo all’unisono.

Quando sparì dalla vista io e Bellatrix rimanemmo in silenzio per qualche istante.

“Ci vediamo domani?” chiesi.

Lei annuì e si avvicinò per un altro bacio,che fui felicissima di darle.

“Buonanotte Hermione”

“Buonanotte”

Quella notte quando mi sdraiai sul letto mi addormentai con un sorriso stampato in faccia.

Angolo autrice:

Ecco il quinto capitolo. Mi scuso ancora per il ritardo. Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
  
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