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Autore: domaris    08/02/2008    2 recensioni
Sommario: Mac è stato ferito. A Stella spetta il difficile compito di dirigere il laboratorio, tra incomprensioni con i colleghi e le pressioni dell'ispettore Gerrard.
Spoilers: la mia storia si colloca tra le puntate 3x11 e 3x12.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Stella Bonasera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra alba grigia si presentò davanti agli occhi di Stella. Sarebbe stato il suo giorno libero, ma aveva anche il lavoro di Mac da portare avanti. La sera prima aveva saputo che si era risvegliato e la prognosi era stata sciolta. In giornata sarebbe stato trasferito dalla terapia intensiva. Non era ancora riuscita a vederlo. Da tre giorni non faceva altro che affannarsi in tutte le direzioni. Lindsey e Flack sembravano pensare che avesse un pezzo di ghiaccio al posto del cuore. Adam balbettava ogni volta che le parlava, mentre Danny e Hawkes la evitavano. E Gerrard aspettava una sua mossa falsa per vanificare i suoi sforzi di far andare avanti il laboratorio come avrebbe fatto Mac. Non voleva fermarsi a riflettere su quanto le mancava la sua presenza rassicurante. Lui una volta le aveva detto “Non ragionare con il cuore, usa il cervello” ed era esattamente quello che stava facendo.
Non le era chiaro perchè gli altri non riuscissero a capirlo e finissero con l'ostacolare i suoi sforzi. Erano tutti amici oltre che colleghi, si erano sempre aiutati a vicenda. Si rendeva conto che erano preoccupati per Mac, lei non lo era certo di meno solo perchè non si fermava a piangere in mezzo al laboratorio.
Il cellulare interruppe i suoi pensieri. Aveva sprecato già abbastanza tempo, era ora di far parlare le prove e smascherare il colpevole. E, possibilmente, uscire da li in tempo per andare all'ospedale.
Le tracce l'avevano portata ad interrogare un paio di sospetti che, sebbene si erano rivelati estranei ai fatti, avevano rivelato indizi importanti. Stella era moderatamente soddisfatta, se non altro poteva andare a riferire gli sviluppi a Gerrard con qualcosa in mano e a testa alta. Dopo di chè decise che poteva andarsene, dopotutto era pur sempre il suo giorno libero.
Quando si trovò davanti alla porta che la separava da Mac esitò un istante. Era il suo miglior amico eppure non lo vedeva dalla mattina della sparatoria, quando le aveva affidato un caso prima di uscire a sua volta con Flack. Prima di lasciarsi prendere da sciocchi timori abbassò la maniglia ed entrò nella stanza.
- Mac? - chiamò piano, non volendo svegliarlo nel caso stesse riposando
Lui girò la testa e le sorrise. Stella gli si avvicinò e si chinò su di lui, sfiorandogli la guancia con un bacio lieve. Poi si raddrizzò e lo osservò attentamente. Un braccio fasciato, le bende sul petto che spuntavano da sotto al lenzuolo ma che finivano prima della cicatrice che si era procurato quando era nei marines, una contusione sulla fronte. Aveva una flebo attaccata al braccio sano ma notò con sollievo che non c'erano macchinari a monitorare le sue condizioni.
- Lo avete preso? - le chiese con un filo di voce.
- non ancora, ma lo faremo presto, te lo prometto. - rispose sicura lei.
- so di poter contare su di te, Stella – le elargì un sorriso mesto che lei riconobbe fin troppo bene. Solo Mac poteva dispiacersi di non essere di aiuto in un momento simile.
- Tu pensa solo a rimetterti in piedi - poi, aggiunse scherzosamente - se non fosse per tutte quelle carte da riempire e le riunioni con i vertici credo che potrei anche rubarti il lavoro, sai?
Questo gli strappò un vero sorriso – non stai mandando all'aria il mio ufficio, vero? - le chiese stando al gioco
Stella si rabbuiò per un secondo. Poi riprese a sorridere – il giorno che mi siederò a quella scrivania non te la ridarò indietro. E poi così è più difficile trovarmi e posso scansare qualche riunione!
Gli sfuggì una breve risata che lo fece sussultare.
- Scusa Mac! - esclamò lei rendendosene conto.
Lui la scrutò attentamente per un lungo momento
- Stel, va tutto bene?
Lei si costrinse a continuare a sorridere. Non aveva nessuna intenzione di lamentarsi con lui dei piccoli fastidi che aveva dovuto affrontare. - Sicuro! Stiamo solo lavorando sodo e sono un po' stanca.
Nel frattempo si era seduta accanto a lui. Non parlarono molto, Mac non ne aveva l'energia e Stella aveva molti argomenti da evitare. Prima di andarsene, non potè resistere alla tentazione di accarezzargli la guancia e dargli un altro bacio leggero. Lui arrossì lievemente e per un attimo posò la mano sulla sua, ringraziandola senza parole.
Adesso, che lo aveva visto e aveva constatato di persona come stava, si sentiva più leggera, ma anche più determinata. Tornò a casa e mangiò qualche avanzo che trovò nel frigo. Poi, anche se era ancora presto, andò a letto, intenzionata a recuperare le energie in previsione dei prossimi giorni.

Continua...

Robin, 26 gennaio 2008

   
 
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