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Autore: shadow_sea    30/07/2013    6 recensioni
Lo scrittore principale di Mass Effect desiderava che il finale di ME3 si concentrasse sull’energia oscura, che stava per distruggere l’universo.
"The Reapers as a whole were 'nations' of people who had fused together in the most horrific way possible to help find a way to stop the spread of the Dark Energy. The real reason for the Human Reaper was supposed to be the Reapers saving throw because they had run out of time. Humanity in Mass Effect is supposedly unique because of its genetic diversity and represented the universe's best chance at stopping Dark Energy's spread" (Drew Karpyshyn).
Da qui, dalla forza devastante dell’energia oscura, tema appena sfiorato in ME2 e poi rapidamente abbandonato, trae lo spunto questa mia storia.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Shepard e Vakarian'
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Premessa
Non sono un’esperta di fisica, né di fenomeni astronomici. Tutto quello che troverete scritto riguardo alla materia oscura e, nel capitolo successivo, all’energia oscura, ho dovuto studiarlo.
Mi è stata mossa l’obiezione che Shepard, avendo partecipato al programma N7, debba conoscere perfettamente questi argomenti. Obiezione accolta. Ecco una versione più accettabile (almeno spero) di questo capitolo.



LA MATERIA OSCURA


The Shape of Things to Come
(un grazie a Johnee che mi ha fatto scoprire questa splendida serie di cui, da ora in poi, troverete brani sparsi qua e là)



13 settembre
Il tempo continuava a trascorrere con lentezza esasperante per Shepard che, al contrario di quasi tutta la galassia, indaffarata in mille frenetiche attività diverse, doveva solo aspettare pazientemente e subire noiosi accertamenti che sembrava non finissero mai.
Oltre ai checkup del personale ospedaliero, veniva sottoposta a numerosi esami da parte della Chakwas, irrequieta all’idea che il suo comandante fosse la cavia su cui venivano testati quei nuovi impianti, ormai universalmente definiti di nuova generazione, che si basavano su tecnologia aliena. L’aveva pregata di riferirle qualsiasi stranezza o cambiamento, per quanto minuscolo o irrilevante potesse sembrarle, e solo due giorni prima Shepard si era confidata con lei, arrossendo visibilmente mentre cercava di spiegare in dettaglio una variazione che l’aveva sorpresa.
- Vuoi dire che, prima che ti cambiassero gli impianti, il tuo senso del gusto coglieva una sorta di sapore amarognolo nella saliva di un turian? - le aveva chiesto interessata.
- Credo che dovresti scrivere dei versi, dottoressa - aveva risposto lei, mentre il suo colorito pallido, spruzzato di lentiggini, virava in un rosso deciso - il tuo linguaggio poetico mi ha colpito nel profondo del cuore - aveva aggiunto imbarazzata - E comunque non vado in giro a baciare ogni turian a portata di labbra - aveva precisato in tono seccato e risentito.
- Non arrabbiarti, comandante - aveva riso la dottoressa - e spiegami meglio questa novità.
- Adesso non sento più alcun sapore.
- Ne sei sicura? Intendo... sei certa che sia l’unico cambiamento nel tuo senso del gusto?
- Sì. E bada... non risponderò ad altre domande. La tua espressione divertita mi fa capire che non è solo l’interesse professionale a stimolare la tua curiosità - aveva tagliato corto, decisa a riappropriarsi della sua dignità di comandante della migliore fregata dell’Alleanza.

Quella mattina Shepard si sentiva di un umore migliore del solito: mancavano solo una manciata di giorni alla sua dimissione dall’ospedale e cominciava a pensare a cosa le sarebbe piaciuto fare non appena avesse riacquistato la sua preziosa libertà.
Stava aspettando che le portassero la colazione ma, invece di una delle solite infermiere, il portavivande le venne portato dalla Chakwas.
- Non ho idea di che sapore abbia questa roba, comandante - la avvertì, poggiando il vassoio sul tavolino a fianco del letto - Potrebbe essere disgustosa, per quello che ne so.
- Come inizio di giornata, non c’è male - rispose, fissando le strane forme e tinte che ingombravano un paio di tazze e quattro piattini - E’ almeno commestibile?
- Lo è per quarian e turian e, forse, per te...
- Forse?
- E’ cibo basato su destro-aminoacidi.
- Non capisco...
- Nessuno di noi ha riflettuto sul fatto che questi nuovi impianti, basati sulla tecnologia dei Razziatori, sono stati implementati da tecnici quarian. Ritengo possibile che con questi impianti adesso tu sia in grado di assimilare qualsiasi tipo di aminoacido, levo o destro che sia.
- Devo provare a mangiare questa roba, quindi? - chiese incerta, poco attirata dall’aspetto alieno di quel cibo.
- Mi sentirei più tranquilla se la assaggiassi appena, anche se sono pronta ad affrontare eventuali reazioni allergiche - chiarì la dottoressa, tirando fuori dalla valigetta varie confezioni di medicinali diversi, un paio di siringhe e un bicchiere che riempì di acqua. Poi le attaccò un apparecchio di aspetto insolito al braccio e ci collegò un filo che terminava con un lettore che sistemò sul materasso.
- Non c’è un altro sistema? - insistette lei prendendo tempo, ben poco propensa a correre il rischio di uno shock anafilattico di prima mattina.
- Gli altri metodi sarebbero decisamente meno gradevoli - rise la dottoressa e Shepard si arrese immediatamente, rinunciando a conoscere nei dettagli i sistemi alternativi che potevano essere presi in esame in quella circostanza.

Metallo amaro. Tutto quello che assaggiò aveva un sottofondo metallico e un gusto amarognolo. Non era eccessivamente sgradevole come retrogusto, ma alla lunga risultava irritante. Il liquido della prima tazza era dolciastro e denso, piuttosto disgustoso, e lei si limitò a bagnarci appena le labbra, il secondo era salato e abbastanza gradevole, ma un liquido salato di prima mattina non poteva sostenere il confronto con la sua solita tazza di caffè amaro.
- L’hai scelta per il colore questa roba? - chiese alla Chakwas che la fissava divertita. La dottoressa si era seduta sulla sedia a fianco del letto e, se pure non perdeva di vista le letture dei valori delle condizioni fisiche di Shepard, non nascondeva affatto il divertimento che provava nel fissare le espressioni mutevoli del viso del comandante, che storceva il naso, strizzava gli occhi e faceva smorfie di disgusto o di sorpresa con le labbra.
- Anche - ammise la dottoressa - Non sapevo a chi chiedere consiglio. In cucina c’erano solo un’umana, un’asari e un paio di salarian.
- Purè verde. Una pappetta verdastra a colazione - commentò lei disgustata, prendendone una minuscola porzione con un cucchiaino.
- Uhm, rassomiglia a un purè di fave - decretò, dopo averlo assaporato a lungo sulla lingua - provo a mangiare questo. E’ quasi accettabile...

- E così adesso sai che potresti far colazione con il cibo di Garrus - dichiarò la dottoressa, dopo che gli strumenti confermarono l’assimilazione dei principi nutritivi da parte dell’organismo del comandante, senza che si fosse presentato il minimo disturbo.
- Io, però, continuerò a prendere il mio solito caffè - replicò lei, scansando il vassoio con aria disgustata e alzandosi dal letto per andare in bagno a lavarsi i denti e liberarsi da quel sapore strano che le perdurava in bocca.
Stava ancora finendo di prepararsi, mentre la sua mente si soffermava con insistenza sul miraggio di un buon vecchio caffè amaro che le era stato momentaneamente vietato dalla dottoressa Per favore, non mischiare levo e destro aminoacidi, quando venne invitata nell’ufficio del primario del reparto, che le fece leggere un messaggio di due scienziati che le richiedevano un incontro nel pomeriggio di quello stesso giorno, per esporle un caso che pensavano l’avrebbe interessata.
I pochi dettagli presenti nella richiesta facevano riferimento ad una spedizione di ricerca in un sistema dello spazio Geth-Quarian e menzionavano genericamente avvenimenti di cui i due scriventi erano stati testimoni involontari. Seguiva la dichiarazione della loro preoccupazione, causata da letture fortemente anomale registrate dalle loro apparecchiature sofisticate, le cui cause restavano ancora sconosciute.
Pur rendendosi conto della stranezza della richiesta, dato che apparentemente il comandante non sembrava essere la persona più adatta per occuparsi della questione, le chiedevano la cortesia di riceverli ugualmente.
Spinta dalla curiosità e dal sollievo di potersi sottrarre alla tediosa routine ospedaliera, Shepard diede loro appuntamento nel primo pomeriggio.



I Want to Believe



- Mae'ells Vasan, medico-tecnologo - si presentò un salarian di sesso maschile, non appena si furono stretti la mano nel piccolo atrio del reparto in cui era confinato il comandante.
- Io e Da’ana Nyxasia, fisica specializzata in cosmologia, siamo unici sopravvissuti a spedizione scientifica in sistema Dholen. Fatto rapporto a autorità, ma ricevuto solo assicurazioni vaghe.
- Comandante - aggiunse la asari, intervenendo nel discorso - noi crediamo di aver rilevato la presenza di un serio pericolo e speriamo che lei sia disposta ad ascoltarci. Le vorrei anticipare che si tratta di irregolarità riscontrate nei flussi di energia oscura. Sappiamo che lei se ne occupò in qualche modo pochi anni fa, nel corso di un’operazione di salvataggio su Haestrom. Per questo motivo riteniamo che possa darci ascolto, nonostante le autorità sembrino moderatamente interessate a questo argomento. Abbiamo più domande che risposte, ma vorremmo lo stesso sottoporre alla sua attenzione il materiale raccolto.
- D’accordo. Credo che potremo parlare più comodamente nella mia stanza, se potete accontentarvi: non mi lasciano uscire facilmente dall’ospedale - rispose lei scusandosi.
- Andrà benissimo, non si preoccupi - la rassicurarono i due scienziati, visibilmente sollevati di aver ottenuto la possibilità di raccontare le loro avventure a qualcuno che dimostrasse un certo interesse.

Mentre si avviavano verso la sua camera, Shepard si trovò a ricordare la missione su Haestrom effettuata un paio di anni prima, quella durante la quale aveva aiutato Tali a sfuggire dall’assedio di truppe Geth.
Il combattimento svoltosi su quel pianeta era stato complicato dalle forti radiazioni emesse dalla stella, che mettevano rapidamente fuori uso gli scudi delle armature. Ricordava che il problema era stato attribuito all’invecchiamento precoce e inspiegabile di Dholen e alla forte presenza di campi di energia oscura ma, a parte questo, non aveva altre nozioni che potessero esserle utili per sostenere un dialogo con due scienziati.
Provò a contattare Tali, ma la quarian era impegnata con alcuni importanti aggiornamenti dei sistemi di navigazione della Normandy.
Il comandante stesso le ordinò di dedicarsi completamente a quel compito non appena Joker l’avvertì che i nuovi potenziamenti resisi disponibili erano un’applicazione della tecnologia dei Razziatori. “Quel dannato tecnico quarian aveva ragione: mi ritroverò ad utilizzare tecnologia dei miei nemici senza neppure rendermene conto” pensò con un certo sconforto e con un leggero senso di disgusto.
- Vedete di non combinare casino, voi due - si raccomandò con un tono vagamente scherzoso che però non riusciva a celare la sua preoccupazione.
- Stai tranquilla, comandante - rispose Joker, sapendo che sarebbe stata un’esortazione completamente inutile. Nessuno di loro riusciva a dimenticare le conseguenze subite quando avevano provato a integrare il sistema di riconoscimento dei Razziatori nel sistema della Normandy.
- Ehi, aspetta - aggiunse il pilota - Mi sembra di aver appena visto Liara sulla banchina d’attracco. Vuoi che le chieda di venire lì?
- Sì, grazie - rispose lei, prima di fare un respiro profondo, decidendo di smettere di pensare a quella nave che, tra l’altro, nessuno le aveva ancora riassegnato. Sarebbe dovuta andare a parlare con qualcuno, una volta uscita da quel dannato ospedale.

- Vi prego di scusare una breve attesa, ma mi farebbe piacere se qualcun’altro del mio equipaggio ci raggiungesse - spiegò ai due scienziati ancora in piedi al centro della camera - Vi prego di accomodarvi - li invitò, sedendosi lei stessa.
- Non si preoccupi, comandante - rispose la asari sorridendo - E’ un vero onore poterle parlare di persona.
- E dal poco che sappiamo su lei, siamo certi si stia annoiando a morte dentro ospedale - aggiunse il salarian, con una voce che esprimeva un certo divertimento.
- E’ assolutamente vero, ma vi prego di essere meno formali - replicò Shepard - così mi sentirò meno in imbarazzo se dovessi interrompervi con domande che dimostreranno la mia ignoranza.

Non appena Liara li raggiunse, la scienziata asari cominciò ad esporre la questione - Hai parlato di energia oscura, Shepard, ed in effetti il problema che abbiamo riscontrato è nei flussi di quell’energia nel sistema di Dholen. Tuttavia abbiamo bisogno di sapere se conoscete la materia oscura, perché i due argomenti sono strettamente correlati.
- Io ne so davvero poco, mi spiace - ammise sinceramente Liara.
- E a me un ripasso non farà certo male - commentò il comandante a sua volta.
- La materia oscura è stata scoperta in epoca relativamente recente, perché è praticamente invisibile. In realtà la sua esistenza può essere tuttora dimostrata solo in modo indiretto - cominciò a spiegare Da’ana.
- Vi renderete conto quanto complicato sia provare esistenza di qualcosa che non si vede, anche se presente in ogni luogo - aggiunse il salarian, mentre il comandante rimuginava su quanto aveva penato a dimostrare al Consiglio l’esistenza di Razziatori ben visibili, alti quasi due chilometri...
- Le particelle di materia oscura non emettono luce e non ne assorbono - continuò la scienziata - Non c’è praticamente alcuna interazione fra materia oscura e materia ordinaria, ossia la materia comune che compone noi stessi e tutto ciò che possiamo osservare: pianeti, stelle, nebulose e galassie.
- Eppure, per ogni secondo che noi stiamo qui a parlare, miliardi di queste particelle stanno attraversando la Cittadella - spiegò Da’ana - passano attraverso qualunque cosa incontrino e hanno un peso così enorme da essere capaci di influenzare le galassie, il modo in cui si formano e perfino la loro velocità di rotazione.

- Sembra incredibile - commentò Liara, alzando istintivamente gli occhi verso il soffitto.
- Se potessi accumulare materia oscura su palmo di mano, sentiresti solo peso, senza vederla. Ti attraverserebbe carne e ossa, senza lasciare traccia - cercò di spiegare Mae’ells, che poi aggiunse - E’ sostanza pesante, non si muove rapidamente, non può essere vista e non interagisce con nulla: attraversa corpi celesti senza collidere. E’ tutto chiaro?
Shepard e Liara annuirono, poi la asari chiese - Ma la sua presenza è stata comunque provata, giusto?
- Sì - rispose prontamente Da’ana - Le sue particelle invisibili sono state osservate indirettamente. I primi progressi in questo senso sono stati raggiunti quando si capì che l’universo si estendeva molto oltre la Via Lattea e che esistevano altre galassie, simili alla nostra. Tutte le civiltà che si sono occupate di studiare la materia oscura hanno seguito questa identica strada per giungere alle medesime conclusioni sulla sua esistenza: le Asari per prime, poi i Salarian, i Quarian e, infine, gli Umani.
- Per tutte queste razze la dimostrazione si è basata su studi effettuati sugli ammassi di galassie. Le galassie, infatti, non sono sparse in modo casuale nell’universo, ma tendono a raggrupparsi. Una volta individuati questi ammassi, ne è stata calcolata la massa misurando i movimenti che si registrano al loro interno. La massa stimata con questo procedimento di calcolo è stata poi messa a confronto con la massa misurata sulla base della luminosità emessa da quelle medesime galassie.
- E i conti non sono tornati - affermò Shepard, rispolverando le nozioni che aveva assimilato nel programma N7 e venendo immediatamente gratificata da un grande sorriso di approvazione da parte di entrambi gli scienziati.
- Esattamente. Si rilevò che le galassie degli ammassi si muovevano troppo rapidamente rispetto alla massa calcolata in base alla luminosità. Stando ai calcoli, la massa avrebbe dovuto essere superiore di oltre centocinquanta volte per spiegare quella velocità. Quindi qualcosa stava influenzando il movimento delle galassie degli ammassi - chiarì Da’ana.
- In altri termini - aggiunse il salarian - ammassi non stabili senza presenza di grande quantità di materia oscura, ossia di massa invisibile con attrazione gravitazionale, in grado di influenzare velocità di intere galassie contenute in ammassi.

- Aspettate un attimo - li fermò Liara - Avete affermato che la materia oscura non interagisce con la materia ordinaria, ma adesso state parlando di variazioni della forza di gravità. Quindi esiste una qualche interazione. O non ho capito nulla finora?
- Hai capito perfettamente. Qui sta il punto - osservò Shepard annuendo - Hai individuato la chiave che ha consentito di provare l’esistenza della materia oscura. Semplicemente perché deve esserci o nessuno dei calcoli fatti potrebbe tornare. La materia oscura interagisce con la materia ordinaria solo attraverso la gravità.
- Credo di cominciare a capire qualcosa - osservò Liara, mentre Shepard proponeva - Vi va di fare due passi fino al bar qui vicino? Se mi accompagnate credo che mi facciano uscire, almeno per pochi minuti...
- Certamente, comandante - rispose Mae’ells, porgendole il braccio.
- E quando ordinerò una bevanda alcolica mi vedrete piangere di gioia, probabilmente - aggiunse lei ridendo e appoggiandosi al braccio che le era stato teso - Vivo da reclusa condannata in stato di sobrietà assoluta da più di un mese ormai.

Strada facendo i tre continuarono a chiacchierare sull’argomento.
- Una volta accertata esistenza di materia invisibile, ulteriori passi avanti compiuti basandosi su concetti di massa e attrazione gravitazionale - continuò a raccontare il salarian - Massa di corpo celeste può essere valutata da attrazione che esercita su corpi vicini. Più stella ha massa, più rapidamente i pianeti che girano attorno devono muoversi, per rimanere in orbita.
- Come in qualunque sistema stellare, anche galassie si attraggono al loro interno, secondo schema definito. Saprai che, in sistema solare, pianeta più vicino a stella ruota più velocemente di uno lontano - aggiunse ancora - Stessa cosa per galassia: ci si aspetta man mano ti allontani da centro, corpi celesti orbitano più lentamente. Ma non accade: velocità di polveri e gas in orbita resta costante, a prescindere da massa.
- E perché questo sia possibile - chiarì la asari - la velocità delle parti esterne della galassia deve implicare molta più massa di quella attribuibile alla materia visibile o la galassia si dissolverebbe.
- Volete dire che è la materia oscura a tenere insieme le galassie? E che, se mancasse, le galassie si disintegrerebbero con il passare del tempo? - chiese Liara, incerta di aver compreso il senso di quella lunga chiacchierata.
- E’ esatto! - le rispose Shepard con entusiasmo anche eccessivo, a causa della birra che aveva bevuto quasi tutta d’un fiato. Le era davvero mancato un po’ di alcool, ma dubitava che Garrus glielo avrebbe procurato se anche glielo avesse chiesto. Quasi quasi avrebbe avuto più speranze con la Chakwas, soprattutto se le avesse proposto un brindisi a base di brandy Serrice Ice.
- E c’è anche di più - aggiunse Da’ana - dalle stime effettuate risulta che la quantità di materia oscura necessaria per tenere insieme una galassia sia molto maggiore della materia ordinaria e luminosa.
- E’ sconcertante, visto che stiamo parlando di una cosa che non si vede... - osservò Liara, piuttosto meravigliata, mentre guardava con occhi nuovi il paesaggio che si godeva dalla terrazza antistante il bar, provando a immaginare migliaia di minuscoli corpi che attraversavano indisturbati lo spazio, gli edifici e le persone, senza che niente o nessuno potesse rilevarne la presenza.

- Dimostrazione esistenza di materia oscura provata anche in altro modo indiretto, mediante deviazione di luce che la attraversa. Questa deviazione comune a tutta materia, sia ordinaria sia oscura, è chiamata lensing gravitazionale - aggiunse il salarian, mentre si alzava per andare a pagare il conto, respingendo con fermezza il tentativo del comandante di offrire le consumazioni.
- Con questo fenomeno è stato possibile determinare la quantità di materia oscura presente nell’universo e anche la sua distribuzione e posizione nel cielo - spiegò la asari, che aveva appoggiato la propria mano su quella di Shepard, per dissuaderla ad alzarsi - Si sono ottenute vere e proprie mappe della materia oscura e si è scoperto che compone gran parte della massa della nostra galassia e, sicuramente, di tutte le altre galassie.
A questo punto Da’ana porse al comandante un datapad con la rappresentazione della distribuzione della materia oscura nel cosmo.


- Aspetta un attimo. Non capisco. Cosa vuol dire che la luce viene deviata dalla materia? - chiese Liara bloccandosi, mentre il piccolo gruppo si stava dirigendo nuovamente verso l’ospedale.
- Hai ragione. Dato per scontato concetto non chiaro. Come esempio semplice ti ricordo cosa succede a raggio di luce quando attraversa vetro... - provò a suggerire Mae’ells.
- Viene deviato: questo l’ho imparato a scuola... Però non capisco ancora - ammise Liara.
- Lensing gravitazionale basato su principio indiscusso: gravità influenza ogni cosa, è influenzata da ogni cosa e fa sentire effetti anche su luce - continuò il salarian, fermandosi un istante, per raccogliere le idee e cercare di esprimere quel concetto in parole semplici.
- In base a questo principio, quando la luce attraversa la materia oscura si piega come quando attraversa il vetro: la luce non discrimina fra materia oscura e ordinaria - chiarì Shepard.

- Sì, credo di capire adesso - osservò Liara, anche se si sentiva leggermente confusa da tutte quelle informazioni.
- Mediante il lensing gravitazionale sono state rilevate migliaia di fonti di luce mentre attraversano la materia oscura e in questo modo abbiamo ottenuto l’immagine della sua posizione nello spazio - continuò Da’ana - Ma dal confronto fra la mappa della materia oscura e la mappa delle galassie si nota come la prima costituisca un’ossatura attorno alla quale la materia ordinaria si aggrega.
- Materia ordinaria tende ad accumularsi in campo gravitazionale di materia oscura - chiarì il salarian, nel tentativo di sottolineare l’importanza di quella scoperta - Senza essa, galassie avrebbero fatto fatica a formarsi.

- Ma la materia oscura quando è nata? Insieme alla materia ordinaria? - chiese Liara, mentre entravano nell’atrio dell’ospedale.
- Si è creata in momento di Big Bang - rispose Mae’ells - In istante fra nulla e esplosione viene creato spazio e da questo seme inizia a germogliare universo. Fusione nucleare di gas ed energia va a formare particelle. Materia ordinaria reagisce con altra materia ordinaria.
- Dopo un minuto di vita, universo come reattore nucleare; solo centinaia di migliaia di anni dopo gruppi di particelle cominciarono ad aggregarsi, creando semi da cui, più tardi, si sarebbero formate stelle e galassie, grazie a gravità che aggregava piccoli ammassi in ammassi di dimensioni via via maggiori - concluse il salarian.
- E la materia oscura gioca un ruolo cruciale per aiutare la materia ordinaria ad aggregarsi, formando stelle e pianeti - aggiunse la asari - Le particelle di materia oscura agiscono come un’intelaiatura su cui la materia ordinaria può unirsi: creano una sorta di rete cosmica, una ragnatela composta da filamenti che si intersecano come una vera e propria impalcatura che sostiene le galassie.
- In realtà lo spazio è costituito da un grande alone che non vediamo. Distinguiamo solo le parti più brillanti: le stelle e i pianeti che si sono accumulati al centro di questo ammasso di materia oscura - concluse Shepard, mentre Liara annuiva, sicura di aver compreso l’importanza fondamentale di quella materia invisibile per l’esistenza stessa della vita.

- Comandante - chiamò poi Mae’ells, inducendola a girarsi verso di lui - vorrei aggiungere poco altro per completare argomento, ma vorremmo continuare domani, in orario che preferisci, per spiegare energia oscura. E manca ancora racconto su cosa abbiamo rilevato durante spedizione scientifica.
Shepard annuì sorridendo, rendendosi conto con sorpresa di essersi completamente dimenticata lo scopo della visita di quei due scienziati.
- Confrontando universo di oggi con passato, in cui aveva metà di dimensioni attuali, e metà di metà - continuò il salarian - è stato possibile determinare quantità totale di materia creata in Big Bang, anche oscura.
- Secondo i calcoli effettuati da diversi scienziati - precisò Da’ana - la percentuale di materia oscura presente nell’universo varia fra il 20% ed il 26% circa, mentre quella ordinaria costituisce appena il 4%. La parte restante che, a seconda delle valutazioni, oscilla fra il 70% e il 76%, è una forma di energia repulsiva, che allontana le galassie fra di loro - concluse con un sorriso leggermente divertito, spiando l’espressione del comandante.
- L’energia oscura... - sussurrò Liara - oltre il 70% dell’universo sarebbe costituito da energia oscura? - chiese poi, ormai rassegnata ad ascoltare dati apparentemente assurdi con tranquillità arrendevole.
I due scienziati si scambiarono un’occhiata e risero divertiti, prima di stringere la mano a lei e al comandante, ripetendo ancora una volta quanto fossero stati felici di poter fare la loro conoscenza.

Dopo aver accompagnato il salarian e le due asari fino alla porta del reparto, Shepard provò a mettersi in contatto con Garrus, per raccontargli, almeno per sommi capi, quello strano incontro e la bizzarra costituzione dell’universo in cui vivevano. "Lo sai che noi vediamo solo il 4% dell'universo?" aveva avuto intenzione di chiedergli, ma il turian non le lasciò modo di porgli quell'interrogativo.
- Stai bene? - fu la prima domanda che le fu rivolta.
- Sì, sì. Volevo parlarti di due scienziati che mi hanno fatto visita oggi pomeriggio e di tutte le cose folli che mi hanno raccontato. Torneranno anche dom...
- Uhm, ti dispiace se rimandiamo? Sono sommerso da impegni improrogabili - si scusò lui, interrompendola. Poi però le fece la domanda - Quando ti dimettono?
- Non lo so. Fra poco, spero...
- Torno a occuparmi delle mie faccende urgenti. Ancora più urgenti, ora... visto che potresti uscire presto... - fu la frase misteriosa con cui Garrus chiuse la comunicazione, lasciandola a chiedersi cosa diavolo stesse combinando quel suo turian fuori di testa.



Note
A parte gli ovvi elementi narrativi, per inserire l'argomento nel mondo di Mass Effect, tutto ciò che ho scritto sulla materia oscura è vero o, meglio, è ritenuto vero dagli scienziati dei nostri tempi. Spero di averla descritta in modo chiaro anche per chi non la conosceva bene o, addirittura, non ne aveva mai sentito parlare prima (come me, per esempio).
  
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